CAP 21 - LA LEGGENDA DEL DRAGO D'ORO

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Al villaggio, assieme al consueto saluto, ci accolsero facce dagli occhi spalancati dalla sorpresa. Ancora una volta, fu il capo villaggio a venirci incontro.

"È la prima volta che vedo tornare qualcuno da lassù!"

"Ci credo, con 'sta nebbia!", lo interruppe lo stregone.

Cercando di ignorarne l'ennesimo intervento, mostrai al capo villaggio il corpo senza vita del nano.

"Purtroppo il nostro compagno non ce l'ha fatta"
Diedi un'occhiataccia a ZhurQui, per impedire una sua nuova, infelice, uscita.

"Ah! Adesso capisco! Oggi è arrivato un CHIERICO che, a quanto racconta, è stato mandato dal Mago bianco per aiutarvi. Vi sta aspettando alla locanda. Seguitemi!".

Si incamminò, scuotendo con inconsueta violenza il cavallo dei pantaloni ma, rinfrancati dalla splendida notizia, lo seguimmo senza esitare. La locanda era deserta, a eccezione dell'unica presenza di un tizio incappucciato.

"Mmmmh, ma ciao bei maschioni!", ci salutò, togliendosi il cappuccio e mostrando un sorriso smagliante, contornato da un volto pericolosamente curato in ogni dettaglio.

Giusto per cautelarci, ci mettemmo tutti e tre con le spalle al muro e lanciammo, facendolo scivolare in terra, il nano ai suoi piedi.

"Cosa ti metti con le spalle al muro, Spok!"
"Ma io scherzavo l'altro giorno!"
"Eh, la prossima volta, scherza con tua sorella!"
"E come sei permaloso!"
"Allora vogliamo vedere se scherza anche lui?!"
"No, lui è serio!"
"Aha! E come lo sai?"
Gli rivolsi uno sguardo sospettoso, schiacciandomi ancor di più contro la parete.
"È mio cugino!"

Il chierico raccolse ciò che restava del nano, poi ci osservò con malcelato disprezzo.

"Mmmh, che vestigia inadatte che avete! No no, non va assolutamente! Troppo mondane, troppo sfacciate! Per poter curare ho bisogno di un'atmosfera... stimolante. Via via, lasciatemi solo con il corpo!"

"Parole sante!" risposi, e senza farcelo ripetere, uscimmo tutti e tre dalla locanda. Davanti, vi era radunata una piccola folla, in fila per le cure del chierico e impazienti di entrare.

Uno strano personaggio con un completo zebrato attillato, si rivolse verso di me.
"È dentro il Maestro?"
"Il... chierico?"
"Oho! Adesso si spaccia per chierico! Uhu!"

Un tipo che si stava facendo una ceretta completa davanti alla folla, spiegando il pelo e il contropelo inguinale, si intromise sfacciatamente nella conversazione.
"È pur vero che con i suoi servizi, resusciterebbe un morto!"

Un coro di risolini si alzò dalla folla, che si interruppe non appena notarono la porta della locanda aprirsi.

Mentre cercavo un posto in cui sedermi e tenere il deretano al sicuro, uno di loro mi si avvicinò altezzoso:

"Tse, non vi preoccupate, siamo tutti qui per il maestro, il mitico, ineguagliabile, Rok-sih-fred!"

Mi voltai preoccupato verso l'elfo, ignorando l'infoiato.
"Spok? Ho paura che al nano gliel'abbiamo fatta grossa, in tutti i sensi!"

Nel frattempo la voce del Chierico richiamò l'attenzione di tutti i presenti.
"Quanti bei maschiacci! Avanti il prossimo!"

Il nano uscì, varcando traballante la porta.
"Nano come stai?", chiesi preoccupato.
"Perché mi guardate così?! Cos'è tutta questa gente in fila?"

Nella maniera più delicata di cui era capace, cercai di fargli notare lo stato di difficoltà in cui versava.
"Tutto a posto? Sei leggermente ricurvo in avanti e mi sembra... che tu abbia una qualche difficoltà locomotoria."

Intuendo la gravità della situazione il nano con uno sforzo indicibile, riuscì a mettersi in piedi e, camminando a gambe leggermente divaricate e con passo incerto, raggiunse la sua ascia abbandonata in un angolo.

"Ditemi dov'è..."
"Ma devi dargli atto che ti ha resuscitato..."
"Già! È vero..."
Sentii un brivido di terrore nell'udire la voce di ZhurQui che aveva interrotto il mio diplomatico tentativo di placare le ire del nano.

"È stato onesto! Ci poteva inculare e non resuscitarti! Invece ha inculato soltanto te!"

L'ascia sfiorò l'orecchio dello stregone, mancandolo di un paio di millimetri e si perse nel fitto del sottobosco alle sue spalle.
"Un'altra parola su questa vicenda e vi giuro..."
"Il fiocco..."
Spok, con voce tremante, cercava di indicare al nano il problema di posizionamento ornamentale.

"Cos'ha il fiocco!"
"Ti ha messo il fiocco sulla barba..."
Se lo strappò via, riposizionandoselo in testa; poi recuperò l'ascia, piegandosi lento e visibilmente addolorato, per raccoglierla.

Ci incamminammo così verso l'imbarcazione, che ci stava aspettando alla palude. L'imbarazzante silenzio fu rotto dal nano:

"Chi è che ha avuto l'idea del chierico?".
"Il capo villaggio ci ha detto che lo aveva mandato il mago bianco", rispose l'elfo titubante e, subito dopo, vidi il nano che si faceva un nodo alla barba.
"E voi avete acconsentito?", chiese ancora.
"Non potevamo sapere..." provò a giustificarci ancora l'elfo, ma un secondo nodo fu fatto alla barba.
"E ditemi, dopo che sapevate, non avete fatto niente per rimediare?"
"Era l'unico modo per riportarti in vita, non avevamo molte altre scelte", ma un terzo nodo, fu fatto alla barba.

Calò di nuovo un religioso silenzio. Purtroppo, il cambio di espressione sul volto di ZhurQui fu troppo repentino e improvviso perché potessi in qualche modo intervenire. Con un tono canzonatorio si rivolse al nano:

"Ti stai facendo la barba rasta? Vuoi una mano?!"
Non ci fu reazione da parte del nano, annuì serio e, un quarto nodo si materializzò vicino agli altri.
"Ricordatevi che prima o poi, li dovrò sciogliere!", ci ammonì minaccioso accodandosi al gruppo.

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