Ci sono periodi più pericolosi di altri. Per l'effetto della mancanza di luce sui cicli ormonali, i mesi invernali sono solitamente quelli in cui devo fare più attenzione al mio stato mentale. Ho un diario in cui spesso scrivo come mi sento. Poche righe su quello che ho dentro in genere bastano a tenermi a bada. Ho notato che alcune riflessioni si ripetono in maniera quasi ciclica. Quando l'inverno arriva, mi sento come una luce che in qualche modo perde vigore. È una sensazione ovattata che, in mancanza di eventi stressanti che possano alimentare una spirale di pensieri negativi, resta gestibile. Ma è sempre presente.

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Il mio fuoco si è affievolito. Lo sento. La mia scintilla è più debole.
Dovrà passare questo inverno, ancora una volta.

(dicembre 2013)

Alcuni giorni sono più debole. Mi sento venir meno, come se mi sciogliessi.
Lo so, è colpa del buio. È in questi periodi che il mio demone è più forte.
O forse è che a combattere ci si stanca, soltanto questo.
Che lo so, ognuno porta avanti le sue battaglie, ognuno affronta le sue montagne. Alcune peggio di altre. Altre, invece, ugualmente difficili ma non a tutti visibili.

È colpa del buio, ma alcuni giorni è più dura. Io posso farcela, lo so. Ma quanto sarebbe più facile se non dovessi anche far finta di nulla. Se anche altri fossero in grado di vederlo, capirlo.

(dicembre 2016)

Mi sono resa conto che la mia situazione mentale è più delicata di quanto credessi. È bastato un commento e sono caduta in un blocco di paura e frustrazione. Una frase da una sconosciuta ed è caduto tutto in pezzi. Come se non avessi avuto più voglia di alzarmi e lottare. Vuoto. Mi sono sentita persa e bloccata, e tutto per una frase.
Dovrò trovare qualcuno che mi aiuti, perché fino ad un attimo prima stavo bene. Poi è crollato tutto in un minuto.

(dicembre 2016)