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- Midna?

- Eh? - scossi la testa, la voce di Zant mi portò via dal mio fantasticare, spedendomi di colpo nel mondo reale.

Zant ed io eravamo seduti l'uno di fianco all'altro, su un prato scuro. Intrecciavo tra loro diversi fiori a formare una sorta di coroncina, persa in pensieri che un attimo dopo avevo già dimenticato.

- Non stavi ascoltando, vero? - chiese lui, con un sorrisetto. Sapeva bene quanto a volte io fossi distratta, non se la prendeva se ogni tanto non lo ascoltavo e pensavo ad altro.

Non lo facevo perché trovavo Zant noioso, tutt'altro! Del resto era il mio migliore amico, ma sapevo piuttosto bene quanto a volte mi chiudessi a pensare, quando stavo facendo qualcosa come leggere, scrivere o intrecciare tra loro piccoli fiori del Twilight.

- Ero troppo impegnata a creare questa! - esclamai, alzando al cielo la mia opera come se fosse stata un grande trofeo - Una corona di fiori del Crepuscolo per il futuro re del Crepuscolo!

Detto questo gli schiaffai in testa la corona, che però gli stava troppo larga e lo avvolse come un collare.

- Hai la testa piccola, Zant.

- Non è piccola. È lunga e stretta - rispose lui, passandosi una mano tra i capelli mal tagliati - Ed è bellissima - aggiunse, scherzando.

- A me piace la tua testa.

- Devo prenderlo come un complimento? - chiese lui, assottigliando lo sguardo.

- Ovviamente! - risposi io - È il più bel complimento esistente! Per provarci con qualcuno la prima cosa da fare è complimentarsi della sua testa!

Lui rise, per poi passarmi scherzosamente un braccio sulle spalle - Mh, quindi ci stai provando...

- Forse - risposi, ridacchiando.

A quest'affermazione sentii Zant irrigidirsi di colpo e scostarsi da me.

- In imbarazzo il nostro Zantuccio? - chiesi io, sorridendogli.

- Odio quel soprannome - rispose lui, alzando gli occhi al cielo.

Restammo zitti qualche secondo, spalla contro spalla.

- Non ci stavi provando davvero, giusto? - chiese lui ad un certo punto.

- Ovvio che no! Stavo scherzando!

Un lungo silenzio imbarazzato seguì quelle parole.

- Zant, devi dirmi qualcosa? - chiedo io, leggermente più seria di prima.

- Assolutamente nulla - affermò lui.

- Mh...

Gli diedi un bacio sulla guancia, rapidamente, e scoppiai a ridere vedendolo immobile, mentre diventava mano a mano più vicino al colore del fuoco.

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