Parte 7 - Come una farfalla

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

Si risvegliò completamente intontito.

Il viso gli faceva male e avvertiva uno strano torpore diffuso su tutto il corpo. Man mano che cercava di recuperare i sensi notò che si trovava in una stanza che non riconosceva. Le pareti erano di una tonalità grigio chiaro e l'aria sapeva di odore medicinale e disinfettante. Intorno vi erano attrezzature mediche e monitor.

«La faccia, cosa ha la faccia?», si chiese, senza riuscire a emettere nessun suono. Brividi di freddo lo scossero attraversandolo dalla testa ai piedi. Era confuso e ci volle del tempo per recuperare un lieve stato di coscienza.

Lentamente comprese.

Era in ospedale, ancora sotto l'effetto dell'anestesia.

A fatica alzò una mano e si toccò il naso.

Sotto i polpastrelli sentì le bende.

Cobra iniziò a ricordare.

Aveva fatto la rinoplastica per migliorare l'aspetto del suo naso. In quella stanza c'era già stato circa un mese prima. Il giorno in cui aveva fatto la mentoplastica additiva. Gli effetti secondari dell'anestesia erano i medesimi e i dolori abbastanza simili.

La luce del sole che filtrava dalle finestre e il rumore del traffico che da fuori giungeva lo rallegrarono. «Nonostante tutto, sono ancora qui», pensò con sollievo. Quella constatazione che un tempo gli procurava fastidio ora gli dava conforto. La costante sensazione di malessere che spesso aveva provato a ogni risveglio si era dissolta, lasciando spazio a un rinnovato piacere nell'apprezzare il gusto di essere vivo e il suo presente.

In quel momento la porta della camera si aprì e Cobra vide entrare il chirurgo che lo aveva operato. «Rieccoci, come va signor Martinetti?», chiese il medico con un sorriso amichevole. Dietro di lui il suo assistente.

Cobra rispose con una voce debole e impastata: «Ancora un po' stordito, ma ci sono...».

Il chirurgo annuì con condiscendenza. «È normale. Il suo corpo ha subìto un grande stress e ha bisogno di tempo per riprendersi». Poi si chinò per esaminarlo e, dopo averlo osservato attentamente, lo rassicurò: «L'intervento è andato molto bene. Adesso il viso è gonfio e livido, ma in poche settimane tutto tornerà alla normalità. Alla fine, avrà un naso perfetto!».

Cobra si sentì sollevato nell'ascoltare quelle parole e riuscì ad abbozzare un lieve e doloroso sorriso. Sapeva che il periodo post-operatorio sarebbe stato difficile, ma la consapevolezza di aver risolto per sempre quel brutto inestetismo che si portava dietro come un fardello gli diede forza e coraggio.

«Grazie», fece Cobra con riconoscenza.

«La terremo sotto osservazione ancora qualche ora. Dopo faremo gli ultimi controlli e se non ci saranno problemi potrà tranquillamente tornare a casa», concluse il medico.

Poi si voltò e uscì dalla stanza con l'assistente al seguito, lasciandolo da solo.

Cobra chiuse gli occhi e si rilassò.

In quel momento la tensione emotiva si sciolse e la stanchezza ebbe la meglio. Lo stato di dormiveglia lentamente lo riassorbì.

I suoi sogni presero il volo.

Nella sua visione aveva la forma di una farfalla che danzava nell'aria, leggera e fragile. Sulle sue ali leggeva una trasposizione della sua vita, come fosse una metafora. Egli era il bruco che si trasformava e le bende il bozzolo che lo contenevano.

Come una crisalide aspettava la metamorfosi per rinascere in una forma diversa.

Come una farfalla attendeva di spiegare le ali e volare.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro