~Capitolo dieci

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Mi guardo allo specchio per quella che penso sia la centesima volta. Voglio una fare una bella prima impressione, quindi trucco, capelli e vestiti devono essere impeccabili. Anche se in realtà non ce ne sarebbe neanche così tanto bisogno, visto che passerò al 100% l'intero giornata in factory per imparare dove si trovano le varie stanze.

Il bussare alla porta d'ingresso dell'appartamento pone fine alla mia ricognizione di me stessa <<Lola sei pronta? Dobbiamo andare, se non vogliamo arrivare in ritardo al tuo primo giorno nel Team Papaya>> questo è Oscar. Devo ringraziare lui ed Evie se ho trovato un appartamento qui in Inghilterra e non sono costretta a vivere in un hotel o sotto un ponte <<Arrivo!>> afferro al volo lo zaino con dentro borraccia e computer, prima di uscire, rischiando di dare una testata al ragazzo di mia cugina, troppo vicino alla porta.

<<Ups! Scusami tanto, sono un po' agitata. Buongiorno, comunque>> faccio una nota mentale per tranquillizzarmi prima di arrivare a destinazione <<Buongiorno. Calmati, Viola. Non stai per andare ad un colloquio di lavoro, Zak ti ha già assunta. Respira con me>> con le sue mani sulle spalle, seguo il suo consiglio di respirazione, sentendo la maggior parte dell'ansia scivolarmi addosso <<Grazie, Oscar. Di nuovo>> sorride <<Mi sembra il minimo. Siamo una famiglia, no? In famiglia ci si aiuta a vicenda>>.

Ho sempre adorato la sincerità di Oscar, è uno dei molti tratti del suo carattere che mi fanno dire tutti i giorni "Quanto è fortunata Evie ad avere Oscar nella sua vita". Il fatto che ci consideri parte della sua famiglia e non solo persone che ha conosciuto perché imparentate con la sua ragazza, mi scalda veramente il cuore.

Forse non avrò fortuna come lei in amore, ma è grazie a loro due e ai miei genitori che credo ancora che un sentimento così forte esista. Devi solo attendere il momento giusto per farlo arrivare. Che, purtroppo, non è ora, visto come sono andate le cose con Carlos. Almeno sono contenta di vederlo felice insieme ad Alicia.

<<A cosa pensi? Hai la testa tra le nuvole stamattina>> come prova di ciò, non mi sono nemmeno accorta di essere arrivata al MTC. Scuoto lievemente la testa per scacciare qualsiasi pensiero che mi impedisca di fare il mio lavoro <<Nulla di importante. Che dici, entriamo?>> <<Certo, andiamo! Ci aspetta una riunione dove sarai il centro di attenzione dell'intero edificio>> oh, questo mi ricorda il mio primo giorno di stage in Ferrari. Sembra passata una vita da allora.

Per l'intera durata della riunione devo trattenermi dallo scoppiare a ridere. Le persone su Instagram e su TikTok non scherzano quando paragonano chi lavora in McLaren a dei minions arancioni. Stando in piedi davanti a loro, percepisco cosa intendano: centinaia e centinaia di maglie arancioni, così devoti a ciò che dicono Zak, Andrea e i due piloti, sono come i minions che seguono Gru in qualsiasi pazzia.

Durante la pausa pranzo, mi decido a chiamare Aria, la quale non ha fatto altro che tartassarmi di messaggi da quando mi sono svegliata. Contando che in Italia sono un'ora avanti rispetto a qui, in teoria lei doveva già essere alla Ferrari per lavorare.

<<Ma buongiorno, fiorellino! Finalmente ti sei degnata di rispondermi!>> non ci posso fare nulla, il solo sentire la voce di mia sorella mi scalda sempre il cuore. Indipendentemente da se abbia una tono sarcastico o meno, Aria ha questa capacità di riportarmi il buon umore. Probabilmente perché è la mia sorellona e io mi sono ispirata a lei per diverse delle mie attuali scelte di vita. Da ragazzina temevo più di deludere lei che i nostri genitori.

<<Scusami se ho dovuto lavorare, eh>> la schernisco, sempre con il sorriso sulle labbra <<Lo so, stavo scherzando. Come ti trovi? Sono simpatici almeno la metà di noi in McLaren?>> prima che possa risponderle, una terza voce si intromette <<Noi siamo molto meglio di voi ferraristi, cara Aria>>

Scoppio a ridere all'espressione oltraggiata che mette su mia sorella alle parole di Lando, attirando l'attenzione di altri miei colleghi intenti a gustarsi il loro pranzo. Mi sposto leggermente verso il pilota britannico, tentando di nascondermi il più possibile dagli sguardi estranei.

A quanto pare, questa mia mossa però peggiora la situazione. Infatti, una ragazza ci si avvicina, dicendo con tono di voce sicuro <<Sapete ragazzi, siete proprio una bella coppia! Non avevo mai visto Lando così felice! Mi fa molto piacere che tu sia venuta a lavorare con noi>>

Oscar, che stava venendo nella nostra direzione, trattiene una risata, mentre io e Lando cerchiamo in tutti i modi di risolvere questa assurda situazione. Solo a me possono capitare queste cose il primo giorno di lavoro.

<<No, guarda, ti stai sbagliando!>> <<Io e Lando non stiamo insieme! Siamo soltanto amici!>> esce dalle nostre bocche nello stesso lasso di tempo, generando confusione nella ragazza, la quale decide di andarsene in fretta.

Talmente eravamo presi dal cercare di spiegarci, ci siamo totalmente dimenticati di essere in videochiamata con Aria, la quale nel mentre è piegata in due dalle risate.
<<Ragazzi, è stato esilarante!>> <<Sembrava la scena di uno di quei film romantici, dove alla fine i due individui finiscono per fidanzarsi>> rincara la dose il pilota australiano.

Non lo so, ma oggi si sono tutti coalizzati per mettermi in imbarazzo?! Ho lavorato solo mezza giornata ancora! Dopo la storia- mai iniziata- con Carlos, l'essere praticamente shippata con il migliore amico dello spagnolo non era sulla mia bingo card di quest'anno.

Fortunatamente, il resto della giornata passa in fretta e furia, senza nessun altro che tenti di sottolineare quanto io e Lando funzioneremmo bene come coppia, e via dicendo.
Non fraintendetemi, adoro quel pilotino inglese, però non credo sia giusto illuderlo, quando il mio cuore appartiene a un'altra persona.

Prima che possa rendermene conto, mi trovo nuovamente in macchina con Oscar. Direzione: casa. A differenza di questa mattina, però, abbiamo un passeggero in più: Evie in viva voce.

<<Raccontami, primita, com'è andato questo primo giorno? Ti hanno trattato bene nel team papaya?>> inizio a raccontare senza troppi dettagli, soffermandomi più che altro sull'ambito lavorativo. Stava anche andando tutto a gonfie vele, finché l'australiano alla guida se ne esce con <<Una delle nostre PR è andata a dire a Lola e a Lando che sono una bella coppia, durante la pausa pranzo>>

Tento immediatamente di riparare al danno appena commesso <<Sì, ma tanto è inutile! Io e lui non ci metteremo mai insieme. È adorabile e mi fa sentire a mio agio, però non voglio buttarmi in una relazione ora>> sono sicura che entrambi si sono accorti che sono le stesse parole che uscivano dalla mia bocca prima di tutta la questione Carlos.

Infatti, dalla bocca di mia cugina escono le seguenti parole <<Penso di aver già visto questo film, e non mi è piaciuto il finale>> dopodiché, esco dalla macchina.

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