~Capitolo tre

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

Oggi, signori e signore, è arrivata l'ora della mia morte. O della mia libertà. Dipende sempre dai punti di vista. Io continuo a credere che si tratti della prima, invece Aria ed Evie si divertono ad affermare sempre l'opposto di ciò che penso io. Ormai ho perso le speranze.

Oggi, signore e signori, ho l'ultimo esame prima di concentrarmi sul tirocinio. Per cui, tra l'altro, non ho ancora un posto dove andare. Tuttavia, non è questo il momento per pensarci. Mi farei solamente prendere dall'ansia. Più del dovuto comunque, visto che la mia cara vecchia amica non mi abbandona neanche per un secondo.

"Andrai alla grande, sorellina! Me lo sento!" Aria ha insistito per accompagnarmi, perché per lei e Leo ormai è una tradizione. I miei compagni di corso neanche li notano più. "Come sempre, Ari. La nostra Lola è un genietto! Ha la media del 30!" parlando di mio fratello, lo stage con mamma e papà non gli ha impedito di "essere" insieme a noi "Ecco! L'ha detto! Ora prenderò un brutto voto e dovrò ridare l'esame!" vedo mia sorella ruotare gli occhi, quasi infastidita, però prima che lei o qualcun altro possa aprire bocca, il mio nome viene  chiamato dalla porta dell'aula.

"Pregate per me!" "Vai, sorellina!" "Stendili tutti!" sorrido sotto i baffi alle loro esclamazioni, prima di fare un respiro profondo, tentando di raggiungere la calma, ed entrare nella stanza dove, seduta comodamente dietro al tavolo, c'è la professoressa Mendoza. Meglio conosciuta come La pesadilla de los estudientes. Un soprannome che vale più di mille parole. "Ah! Viola Sanchez Luna! Si accomodi pure, signorina" Forza Lola. Hai studiato tantissimo per questo esame. Credi in te stessa e tutto andrà bene.

Dopo aver svolto tutta la burocrazia iniziale, la donna mi rivolge una domanda da cui devo far partire il ragionamento e, come per magia, le nozioni studiate mi tornano alla mente. Le parole escono da sé. Nessuna domanda contorta riesce a mettermi in difficoltà, e quando la professoressa dice "Va bene, signorina. Basta così", non posso evitare di sentirmi orgogliosa di me stessa.

"Signorina, devo ammettere di essere piacevolmente colpita dal suo livello di esposizione e di conoscenze. Poche volte mi è capitato di trovare una studentessa con un così elevato livello di preparazione. Per questo, il mio voto per lei è 30 e lode" sorrido, alzandomi per stringerle la mano in segno di saluto "La ringrazio molto, professoressa. Arrivederci".

Uscendo dall'aula, trovo Aria non molto distante dalla porta, che cerca di fare l'indifferente "Quindi, Lola? Com'è andata?" "Che me lo chiedi a fare? So che sei stata fuori ad origliare" la schernisco, conoscendola benissimo "Sì, ok, mi hai scoperta... SEI STATA GRANDIOSA! Vedi che ti ha fatto bene staccare dallo studio quei giorni che siamo stati a Barcellona?! Mi devi dare sempre ascolto, perché io so sempre cosa è meglio per te e Leo" continua a parlare a manetta, mentre ci dirigiamo verso l'uscita dell'edificio che- se tutto va secondo i piani- penso di rivedere solo al ritorno dal tirocinio "Continua a crederci, Ari. Forse così-" la vibrazione del mio cellulare, annunciante l'arrivo di una notifica, mi distrae da quello che stavo per dire.

Leggo e rileggo quelle righe piene di parole sullo schermo, incredula ma felice allo stesso tempo "Viola? Che succede? Chi ti ha scritto? Sono brutte notizie?" alzo gli occhi, incontrando quelli di Aria, che sembra sul punto di una crisi nervosa "Al contrario. Tu, per caso, sai com'è il clima in Italia? E, per essere più precisi, a Maranello?".

La bionda sembra impiegare alcuni secondi a connettere le informazioni appena acquisite però, quando le si accende finalmente la lampadina, si lancia tra le mie braccia, rischiando di farci cadere entrambe con il sedere per terra "Sono così felice per te, Lola! Ero sicura che saresti stata accettata! Farai un tirocinio strepitoso, scriverai una tesi da urlo e, uscita dall'università con la lode, avrai il lavoro assicurato in Ferrari! Con Carlos!" la guardo interrogativa "Cosa c'entra lui in questa storia?" lei mi prende a braccetto, continuando a camminare verso l'auto "Te lo spiegherò quando sarai più grande" indignata, sto per replicare, fermata solo dalle sue parole "Ora, muoviamoci a tornare a casa. Devo aiutarti a preparare le valigie, fare shopping, organizzare una festicciola per celebrare questo traguardo..." la lascio parlare. Ormai so che è inutile darle contro. Se si mette in testa una cosa, si deve fare per forza!

La festa organizzata da mia sorella è stata fantastica. Non c'era poi così tanta gente, solo la nostra famiglia- compresi nonni e zii-, Evelyn e Leyla. Oscar, a detta della sua ragazza, aveva una riunione importante a Woking, però mi ha inviato le congratulazioni per messaggio. Evie è proprio fortunata ad aver trovato un fidanzato così gentile ed educato.

Però, niente potrà mai eguagliare come mi sono sentita la prima volta che ho messo piede nella sede di Maranello: appena ho spiegato chi fossi, sono stata portata da Fred Vasseur, il quale mi ha presentata a tutto lo staff che mi avrebbe aiutata nel periodo di tirocinio e, naturalmente, ai due piloti. Incontrarli perché avrei lavorato per loro è tutta un'altra emozione!

"Ci si rivede, social media manager" esclama una voce maschile in spagnolo, alle mie spalle "Ciao anche a te, Carlos" "Vi prego ragazzi, parlate in italiano o, se proprio dovete usare una lingua straniera, usate l'inglese. Non tutti noi poveri mortali sappiamo decifrare lo spagnolo. Per quanto ne so, potreste appena aver parlato male di me" il madrileno alza gli occhi al cielo alle parole del suo compagno monegasco. Non sapevo che Charles fosse una drama queen.

"Ti vedo sorpresa, signorina Sanchez Luna. Ti aspettavi forse che il ragazzino qui accanto a me fosse meno drammatico?" rincara la dose Fred, prendendo in giro il suo pilota "Onestamente, sì. Perdonami Charles" "Solo perché sei una bella ragazza. Per giunta, anche gentile!" arrosisco leggermente per i complimenti. Fortuna che stamattina mi sono truccata per bene! Sarei stata ancora più in imbarazzo se mi avessero vista rossa come un peperoncino per una cosa del genere.

"Ragazzi, mi è appena venuta un'idea" afferma di punto in bianco il pilota numero 16, catturando la nostra attenzione nuovamente "Ammetto di avere paura" lo spagnolo si guadagna un'occhiataccia in seguito alle sue parole "Che ne dite di fare una foto insieme, per poi pubblicarla sui nostri account social? Noi due, Viola e Fred. Non credo che esista modo migliore di presentarla al resto del mondo" "Per una volta, ti è venuto in mente qualcosa di buono" continua a percularlo Carlos, ricevendo uno scappellotto in risposta.

Alla fine, ci posizioniamo uno accanto all'altro, io sistemata in mezzo ai due piloti, con le loro braccia intorno alle mie spalle, mentre le mie li cingono in vita. Il team principal, invece, è accanto a Carlos, con la sua mano semplicemente appoggiata sulla sua spalla. Mi aspettavo una differenza d'altezza maggiore tra me, Charles e Carlos. Al contrario, però, la mia testa è poco più sotto del loro collo.

Nel giro di poco tempo, il post spopola sui social, e io divento il nuovo centro d'attenzione dei media. Dovrò imparare ad abituarmi a stare sotto i riflettori in questo periodo. Dopotutto, ora faccio parte della Scuderia Ferrari.

Ciao a tutti, e bentornati!
Questo è ufficialmente l'ultimo capitolo pronto che avevo. Non so quando potrà arrivare il prossimo, in quanto ho iniziato l'università e mi devo ancora ambientare.
Detto questo, spero il capitolo vi sia piaciuto e spero facciate un salto su Instagram, per farmi sapere i vostri pareri.
A presto (si spera),
Sofi🐨

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro