4- Gusto lumaca

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

"Emilia, dove sei? Emilia!".

Alessia si precipitò in bagno, mentre Andrea attese sulla porta, sotto lo sguardo vigile del buttafuori, messo lì a controllare che nessuno osasse deviare dal rigido binarismo di genere riguardo l'utilizzo della toilette.

La ragazza cacciò un urlo quando vide l'amica seduta per terra in uno dei gabinetti. In quell'angusto spazio sporco si aveva la sensazione di essere stati catapultati nella scena techno berlinese: un mosaico di impronte di anfibi e stivali macchiava il pavimento bianco, cumuli di fazzoletti usati erano accatastati sui lavandini e per terra e la puzza di alcol e vomito era insopportabile.

"Che succede?" strillò, infilandosi le mani nei capelli.

"La tua amica ha vomitato" rispose la sconosciuta che stava aiutando Emilia. Aveva la pelle lattiginosa, i capelli lisci di un castano chiarissimo, il naso piccolo e appuntito e i lineamenti del volto delicati.

"Che schifo, Emilia, sei una schifosa". Alessia si sedette sui talloni. "Amo, quanto hai bevuto? Non reggi proprio niente".

"Tutto bene là dentro?" domandò Andrea, allungando il collo, ma venne ignorato.

"E ora che facciamo? Che facciamo?". Alessia, ubriaca quanto Emilia, era sull'orlo delle lacrime.

"Tranquilla, tesoro, è tutto ok, ha vomitato e ora sta meglio". La sconosciuta abbracciò Alessia. "Come ti chiami?".

"Alessia". Mentre lo disse, tirò su col naso.

"Perfetto, Alessia, ci sono qua io, mi chiamo Denisa".

Emilia era seduta con la schiena contro il muro piastrellato, la testa ciondolante da un lato e gli occhi chiusi.

"Ma è viva?" domandò Alessia tra i singhiozzi.

Andrea allungò il collo. "Ale, vuoi dirmi cosa sta succedendo?".

"Emilia sta morendo, Andrea".

"Shh, cosa dici". Denisa si affacciò dal gabinetto. "Tranquillo, tu non preoccuparti, la vostra amica ha solo vomitato, ma sta bene".

"Oddio". Andrea si coprì la bocca con le mani e spalancò gli occhi.

"Sono viva, raga, non dite stronzate" biascicò Emilia, sollevando il capo e aprendo gli occhi.

"È viva, è viva! È un miracolo". Alessia si alzò in piedi e iniziò a saltellare.

Denisa trattenne a fatica le risate. "Allora, Emilia, ti senti meglio?".

La ragazza annuì. "Non berrò mai più in vita mia".

"L'hai detto anche l'anno scorso, ma siamo sempre allo stesso punto". Alessia barcollò e si aggrappò allo stipite della porta, vandalizzata con frasi tratte dalle canzoni di Ultimo e insulti di vario genere. "Sbocchi sempre, sei una schifosa".

"Mi hai offerto tu un bicchiere intero di vodka liscia" provò a strillare Emilia, con voce roca.

"Quelli del tavolo sono amici di Elia, mica miei".

"Ok, ora ci calmiamo" intervenne Denisa, carezzando la nuca di Emilia. "È stato un incidente, può capitare".

"Se mio padre mi vede in queste condizioni mi ammazza". Emilia provò a grattarsi gli occhi con una mano, ma Denisa glielo impedì. "No, cara, hai il mascara e hai appena toccato un water".

Alessia si lasciò cadere per terra e si sedette a gambe incrociate.

"No, i pantaloni bianchi" la ammonì Denisa, ridendo, ma quella frase parve non sortire alcun effetto su Alessia.

Emilia portò le ginocchia al petto. "Ale, ho fatto una cazzata".

"No, guarda, non me ne ero accorta, hai solo vomitato tutti gli Uramaki di cui ti sei ingozzata stasera".

"Non intendo questo". La ragazza affondò il viso nella spalla spigolosa di Denisa, che fece appello a tutta la sua pazienza e la accolse in un abbraccio. "Mi sono fatta Andrea".

"Cosa?" urlò Alessia. "Costantini? Brava amo".

"Il problema è che è stato un bacio di merda" commentò la ragazza, ignara che Andrea stesse ascoltando tutto dall'ingresso del bagno. "Mi sembrava di avere una lumaca in bocca".

Udirono un lontano "Ma vaffanculo".

Denisa si affacciò di nuovo alla porta del gabinetto e vide che il loro amico era sparito.

"Qualcosa mi dice che era lui Andrea Costantini".

Emilia sbarrò gli occhi. "Era qui?".

"Mi ha detto lui di venirti a cercare" si giustificò Alessia.

"Ma sei cogliona, perché non me l'hai detto?".

"Ma che ne sapevo che vi eravate baciati".

"Dovevi dirmelo, cazzo". Emilia appoggiò la testa al muro e sbuffò. "Che palle, che palle".

Denisa tornò a sedersi accanto a lei e la abbracciò. "Tranquilla, non è successo niente, vi chiarirete, ora pensa solo a riprenderti".

"Ma è stato davvero così brutto?" domandò Alessia, ignorando la sconosciuta.

Emilia annuì.

"Beh, considerato che è stato il tuo primo bacio può darsi che il problema fossi tu, non lui".

Emilia rimase in silenzio, le ginocchia strette contro il petto e lo sguardo perso. Quello non era stato il suo primo bacio, non tecnicamente almeno, ma aveva giurato a sé stessa che non avrebbe mai parlato a nessuno di quell'episodio passato.

"Stai tranquilla, può capitare che i primi baci con qualcuno non siano il massimo, soprattutto in discoteca" intervenne Denisa, con la calma e la pazienza di una maestra. "Volete sapere un segreto?".

Le ragazze le rivolsero delle occhiate curiose.

"Il bacio più schifoso della mia vita è stato con Matteo Milanesi".

"No". Alessia restò a bocca aperta. "Quello che ha finito quinta l'anno scorso, bonissimo?".

"Proprio lui, l'ho baciato quando ero in terza" rispose Denisa, ridendo. "E mi sono sempre vantata con tutti, dicendo che era stato il bacio più bello che avessi mai dato".

"Questa non me l'aspettavo". Emilia scoppiò a ridere e le altre la seguirono a ruota, incapaci di fermarsi. Ogni volta che smettevano, una ricominciava, contagiando le altre.

"Dai, Emilia, ora te la senti di alzarti?". La ragazza annuì e Denisa la aiutò a rimettersi in piedi.

Alessia le imitò e, quando si guardò allo specchio, cacciò un urlo.

"I pantaloni bianchi, che palle".

"Io l'avevo detto" rispose Denisa, bagnando un fazzoletto sotto il getto del rubinetto. Lo passò sulla bocca di Emilia, eliminando ogni traccia di vomito e bava. "Ecco qua, ora non sembri più una che ha dato un pessimo bacio e sboccato sushi".

La ragazza sorrise.

"Grazie, Denisa" bofonchiò, abbracciandola. "Non so davvero come sdebitarmi".

"La prossima volta che ci becchiamo mi offri un drink, ok?" rispose l'altra, ridendo.

Emilia annuì e guardò il proprio viso smunto riflesso nello specchio. La nausea non le era ancora passata del tutto, ma si sentiva molto meglio.

"Allora, posso lasciarvi senza che combiniate altri danni?".

Emilia guardò Alessia, che faceva di tutto per sembrare sobria. "La terrò sotto controllo affinché non faccia la mia stessa fine".

Denisa scoppiò a ridere. "Va bene, allora ci vediamo a scuola, ragazze".

"Ci vediamo a scuola".

La ragazza si sciacquò le mani e rivolse loro un ultimo sorriso, per poi uscire dal bagno lasciando dietro di sé la scia di un profumo intenso e amarognolo.

Alessia restò immobile per alcuni istanti, la bocca schiusa e lo sguardo perso nel vuoto.

"Almeno tu hai seguito il piano".

Emilia alzò un sopracciglio. "Come?".

"Dico" proseguì Alessia. "Ti sei fatta Costantini, quindi hai seguito il piano di oggi pomeriggio".

La ragazza rise imbarazzata. "Vero, ma a che costo?".

Restarono in silenzio a riflettere, la musica frastornante che trapanava i timpani. Emilia era colma di vergogna e avrebbe preferito infilare di nuovo la testa nel water piuttosto che dover guardare in faccia Andrea.

"Elia si stava facendo una di quinta B" mormorò Alessia, afflitta.

Emilia strabuzzò gli occhi. "No".

"Eh sì".

"Mi dispiace" rispose l'amica, abbracciandola. "Però sai com'è fatto, ogni volta che c'è una festa si limona qualcuna, ma poi non conclude mai niente".

Alessia fece spallucce. "Vabbè, 'sti cazzi, io voglio tornare a ballare".

Prese Emilia per mano e la trascinò fuori dal bagno.

"No, no, no, non voglio vedere Andrea".

"Fanculo Costantini e Sabatucci" rispose a tono l'amica. "Non ce ne andremo soltanto perché ci hanno deluse. Questa serata non è ancora finita".


Spazio autrice

Ciao lettori, grazie per aver letto questo capitolo. Finalmente avete avuto un accenno di quella che è Denisa, uno dei miei personaggi preferiti. Emilia, invece, è come sempre una disagiata cronica, una calamita per le figuracce. Riuscirà a fare pace con Andrea? Lo scoprirete venerdì!

Come sempre, non esitate a darmi consigli o riportare critiche. Sono sempre ben accette!

Un abbraccio❤️

Baby Rose

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro