1. JOANIE E LOUISE

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Sentii la porta aprirsi: era Louise, evidentemente impaziente di partire.
«Cosa stai facendo? Ti stiamo aspettando!» mi disse, quasi arrabbiata.
«Ah sì, tra un po' scendo.»
«Cos'è successo?»
«Niente. Perchè?» le chiesi, anche se era ovvio che avesse capito che qualcosa non andava. Credo che Louise sia l'unica persona al mondo che riesce a capirmi solo con uno scambio di sguardi.
«Sono la tua migliore amica, so quando qualcosa non va. Sono sempre pronta ad ascoltarti.» disse lei.

Io e Louise siamo amiche dall'infanzia, abbiamo sempre risolto i nostri problemi insieme. Tutti!
Lei sa sempre cosa mi passa per la testa.
Non ho mai avuto un bel rapporto con i miei genitori, specialmente quando si separarono.
Il mio problema è un ragazzo.
«Non voglio lasciare Austin per via di QUEL ragazzo.» le confessai.
«Ho capito di chi stai parlando, quel Brandon.» continuò Louise, come se non si aspettasse quella risposta. « Ti dò un consiglio: è inutile che piangi per lui, potresti rimanerci male se ti rifiutasse.»
«Credo tu abbia ragione, devo cercare di dimenticarlo, anche se già so che sarà impossibile.»
«Va bene, ora però dobbiamo andare, o perderemo l'aereo.»
«Va bene, muoviamoci, ma prima volevo chiederti se posso prima fermarmi a salutare Brandon.» le chiesi, con atteggiamento abbastanza disperato
«Certo, perché no?»

Uscimmo dalla mia camera da letto, scendemmo in cucina, salutai mia nonna, la abbracciai e le diedi un bacio. Entrammo in macchina, dove ci aspettavano i genitori e il fratellino di Louise. Partimmo dal vialetto e salutai mia nonna con la mano, da lontano. Per tutto il viaggio avevo lo sguardo rivolto fuori dal finestrino, dove vi era una bellissima vista. Le case scorrevano all'indietro, come se venissero risucchiate dalla strada stessa, mentre il verde degli alberi diventava sempre più intenso. Distolsi lo sguardo quando intravidi con la coda dell'occhio la casa di Brandon. È in questo momento che iniziai ad avere ansia.
Ero emozionata, era da tanto che non gli parlavo, che non lo guardavo negli occhi. Quegli occhi azzurri.
Arrivati davanti a casa sua ero molto ansiosa, le mie gambe tremavano come foglie e non riuscivano a stare ferme. A momenti il cuore mi arrivava in gola, per poi sputarlo fuori.
«Non bussi alla porta?» chiese Louise.
«Certo, ma non saprei come comportarmi, cosa dirgli.» le dissi. Adesso ero davvero disperata.
«Chiedigli come sta, poi gli dici che stai partendo per le vacanze. L'importante è che non gli mostri che sei nervosa.» mi consigliò lei.
«Va bene, inventerò qualcosa.»

Ora parliamo un po' di Louise.
È una ragazza davvero estroversa, vivace e non è per niente timida. Ha dei bellissimi occhi verdi, il suo stile è davvero personale, originale. Non le piace cambiare, si piace così com'è ed è una cosa che davvero ammiro di lei. Ha una famiglia stupenda, che mi ha sempre aiutato nei momenti bui, sono una famiglia secondaria per me.

Suono quel maledetto campanello, con le gambe che ormai non avevano controllo. Sentii una voce vicino alla porta: una voce femminile.
«Buongiorno signorina.» era sua madre, donna di media altezza, lunghi capelli dorati e sembrava davvero giovane.
«Salve signora, mi scusi se la disturbo, sono un'amica di Brandon, piacere di conoscerla, mi chiamo Joanie. Per caso è in casa?» le chiesi, con l'ansia che mi divorava.
«Piacere! Mi dispiace ma Brandon non è in casa.» mi disse. In quel momento il mio cuore smise di battere.
«Non lo sapevo. Ma come?»
«È partito ieri pomeriggio con dei suoi amici. Tornerà tra quattro settimane. Se vuoi potrei chiamarlo a telefono.» mi disse.
«No, non si preoccupi. La ringrazio, arrivederci.» la salutai.
«Non ti preoccupare, arrivederci.»
Mi allontanai dal portone, per entrare di nuovo in macchina, dove dissi a Louise quello che mi aveva detto la signora.

SPAZIO ALL'AUTRICE
Ciauu, come state?
Ecco a voi il capitolo uno, spero che vi piaccia, se sì, e aspetto tante stelline commentatee!! 👇🏻

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