32. time after time, writing my lines

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Roger mi ha lasciata da sola in camera di Ezra, insieme a mia madre. Per fortuna le condizioni di mio fratello sono nettamente migliorate nel corso della notte. La terapia dei medici sta funzionando.

Mia madre non lascia la poltrona vicino al suo letto. Lo osserva nella speranza che si risvegli e racconti cosa sia successo. La vedo appisolarsi per qualche minuto e poi ridestarsi improvvisamente, come se si fosse dimenticata qualcosa. Si guarda preoccupata intorno e quando mi trova, sulla sedia, torna a sorridere.

"Non te l'ho chiesto prima...tu sai cosa sia successo?"

Un piccolo sospiro fuoriesce dalle mie labbra e la mano corre alla tasta dei pantaloni. Il telefono non ha più vibrato e il messaggio di Eva è rimasto non letto. Cerco di fare il mio sorriso migliore e fingere di non essere preoccupata.

"Solo quello che mi hanno detto i dottori."

Sblocco lo schermo e faccio scorrere le notifiche fino al messaggio di Eva.

"Stai in guardia. Jessica si è mossa. È opera sua. Ci sentiamo presto."

Come se non fosse abbastanza, mi manca il respiro. Esco dalla stanza e corro verso il bagno più vicino. Appoggio la schiena alla porta e cerco di fare lunghi respiri profondi. Pensare che Jessica abbiamo sostituito qualcosa e sia la responsabile del ricovero di Ezra mi fa paura. Mi spaventa che possa arrivare a fare di peggio solo perché non ho voluto acconsentire alla sua richiesta. Mi chiedo cosa ci sia veramente sotto per questa sua reazione.

Qualcuno bussa alla porta ed io mi ridesto dai miei pensieri. Mi guardo allo specchio, cercando di sistemare il più possibile il mio viso spaventato.

Sono pronta per tornare da Ezra ma, dietro alla porta, Sally e mia madre mi guardano con un'espressione a metà tra l'arrabbiato e il preoccupato.

"Cosa?" nonna mi spinge indietro e mia madre chiuda la serratura della porta. Questa non è una situazione nella quale mi sarei voluta trovare. "Cosa ci fai tu qui?" Sally mi fulmina con lo sguardo mentre mia madre la fiancheggia.

"Cosa ci faccio io qui? Dico, tuo fratello è in ospedale e tu non mi dici nulla?!"

Annaspo alla ricerca di una risposta sagace e in grado di non poter dar adito ad ulteriori indagini ma non ne sono in grado in questo momento.

"Ora, tu, signorina, ci spieghi cosa sta succedendo realmente in questa città!" Emma non aggiunge altro. La richiesta di Sally è tutto quello che anche lei vuole sapere.

*

"Avresti dovuto chiamarci subito!" Emma è davvero arrabbiata e non posso darle del tutto torto. Avrei dovuto avvertile. Sally, invece, appoggiata al lavandino, non dice una parola. Ha ascoltato tutto con molta attenzione ma non si è mossa di un millimetro. Ho raccontato tutto, Jessica, Eva e del patto che ho fatto con Zoe. "Tu non le dici niente?!"

"Emma, cosa dovrei dirle?! Ormai ha già fatto tutto e, per quanto pericoloso, l'incantesimo che ha fatto con Zoe le garantisce un aiuto perenne." Sally non si scompone. Rimane ferma nella sua posizione. Solo gli occhi cambiano. Ci sono momenti in cui posso vedere la preoccupazione, l'orgoglio e la paura.

"E di questa Eva? Cosa sappiamo di Lei?!" a quel nome Sally si riprende dalla sua posa statuaria.

"Di lei non ci dobbiamo preoccupare. Ha un debito nei miei confronti che si estende anche alla piccola. Eva non è un problema." lo ripete due volte per tranquillizzare e forse ci riesce. Il mio giudizio su Eva è in sospeso ma non posso permettermi di non farmi proteggere e lei conosce Jessica meglio di chiunque altro. Sally non farà nulla per ostacolare questa collaborazione ma vorrà sapere da lei cosa c'è realmente dietro.

Emma fa cadere le braccia lungo il corpo, spazientita. Persino Sally non le dice tutta la verità. Vedo nei suoi occhi lo sconforto di non essere degna di sapere fino in fondo. Nonna le passa una mano sulla schiena per confortarla ma mia madre non è il tipo da lasciar perdere. Ti da il tuo tempo per parlare ma alla fine le dirai tutto.

Ci lascia da sole in bagno e Sally torna nella sua posa precedente. Non aggiunge nulla al suo discorso. Nemmeno una parola. Resta ferma, appoggiata al lavandino, a fissarmi. Rimane così per un paio di minuti e poi, all'improvviso, scoppia in una risata. Rimango interdetta per un momento. Non mi aspettavo una reazione di questo tipo.

"Mio Dio, sei proprio una White!" rimango basita e un pochino offesa da questa affermazione. Come se me li fossi cercati io questi problemi.

"Ma sei impazzita?! Cosa vorrebbe dire?"

"Oh calmati. Dico solo che nella vita di una White non ci si annoia mai."

*

Davanti alla porta di Ezra, trovo Roger, con del caffè in mano, e Will che si fronteggiamo senza dire una parola. Dietro di me, Sally inizia a sghignazzare sotto i baffi ma la sento benissimo.

"Mi ripeto, sei una White a tutti gli effetti." continuando a ridere, mi sorpassa e, prima di entrare nella stanza, squadra da capo a piedi entrambi. La raggiungo con non poco imbarazzo. "Rettifico, sei proprio come me!" tutto orgogliosa, con un sorrisone sulle labbra, entra nella stanza e mi lascia con loro.

"Cosa state facendo?" con le braccia incrociate, cerco di dare una spiegazione a questo atteggiamento.

"Crane mi ha detto che eri in ospedale." Will cerca di avvicinarsi ma mi ritraggo di poco e Roger cerca di fermarlo. In ritorno, Roger si prende un'occhiataccia da me e anche da Will, per due motivi diversi. D'istinto, alzo una mano verso Roger per fermare qualsiasi tentativo vano di proteggermi da Will.

"Ok, ma non saresti dovuto venire qui." Will, in risposta, indica il suo avversario ma lo fermo prima che possa dire qualcosa di stupido. "Lui è qui perché è amico di Ezra."

Lo sguardo di Roger si spegne per un momento soltanto per poi illuminarsi di nuovo. Vorrei essere in grado di leggere la mente solo per due secondi, solo per capire cosa gli passa per il cervello.

"Will, vai a casa. Non serve che tu stia qui." lo dico nel modo più gentile possibile. Forse sto seguendo il consiglio di Zoe. Forse ho preso una decisione dopo l'altra notte.

"No, resto. Voglio starti vicino."

"Non mi serve il tuo aiuto." adesso il mio tono è più duro. Devo mettere un freno a questa cosa. Se non lo faccio io, la situazione già precaria continuerebbe all'infinito. Will non capisce dove voglio arrivare così compio un gesto che non può essere frainteso. Mi sposto verso Roger e gli stringo la mano. Si volta verso di me con un sorriso solare sul volto mentre lo sguardo di Will si spegne. "Torna a casa."

*

I medici hanno dimesso Ezra e mia madre, con Sally, lo hanno riportato a casa. Mi hanno garantito che avrebbero preso il thè e lo avrebbero studiato. Ho dato loro la lista delle erbe che ho usato e persino mia madre sosteneva che non c'era nulla per avere una reazione di questo tipo.

Sally mi ha assicurato che avrebbe parlato con Eva per capire come difendersi da Jessica. Non avrei volute metterle in mezzo a questo casino ma non ho avuto altra scelta. In tutta onestà, sono contenta di averglielo detto. Mi sento più protetta.

Ma nel delirio del ricovero di mio fratello, solo Sally si è accorta del mio cambiamento. Solo la nonna si è accorta che non sono più indecisa. Dopo il confronto con Will, anche Roger ha lasciato l'ospedale dicendo che avevo bisogno di stare con la mia famiglia. Nonna è partita subito all'attacco con le sue battutine sul fatto che davvero sono come lei. Prima il vampiro e poi il cane mannaro.

Mi hanno ordinato di tornare a casa mia e riprendermi dagli ultimi eventi. Arrivata sul pianerottolo, ho trovato Zoe con grosse buste di carta tra le braccia.

"Si può sapere cosa hai fatto? Hai svaligiato un supermercato?" ho provato ad aiutarla ma sono solo riuscita a ricevere un'occhiataccia di rimprovero in risposta. Non ha sentito ragioni, ha riempito il frigo, già carico di roba, la dispensa e il mobiletto degli alcolici che non ho mai avuto. Zoe ha preso un tavolino e ha disposto gli alcolici per le nostre serate.

"Bene, ora, il cibo del gatto è al suo posto. Tu mangi e noi andiamo a fare un bagno rilassante." mi minaccia in modo affettuoso con il dito per spingermi dentro il bagno, chiudendo la porta dietro di noi.

Mi intima di andare in camera e prendere tutto quello che mi serve mentre lei prepara la vasca da bagno. Ho provato a farle capire che mi ero appena fatta la doccia ma non mi ha ascoltata nemmeno, ha solo aperto il rubinetto della vasca. A mio ritorno, la schiuma nella vasca non è mai stata così alta e le candele sono tutte accese.

"Buttati dentro. A te ci penso io." mi rende inquieta questa sua propensione a farmi stare meglio. In realtà, sto meglio visto che Ezra è fuori pericolo. Mi immergo e mi lascio cullare dal profumo e dalle bolle.

Mi abbandono allo schienale e mi rilasso. Zoe, nel frattempo, si unge le mani e inizia un massaggio rilassante, e veramente doloroso, alle mie spalle.

"Alloraaa, visto che tuo fratello è fuori pericolo, possiamo parlare del cane?" mi stupisco che possa sapere qualcosa, non l'ho detto a nessuno. Nemmeno a Sally ho dovuto dire qualcosa, ma lei è un caso a parte. Cerco di capire come ma Zoe mi anticipa. "Cicatrice. Ricordati che so sempre tutto, sopratutto quando provi qualcosa. E le cose, recentemente sono state così melense che doveva essere il cane."

Sapere che sono così prevedibile per Zoe mi rende ancora più tranquilla. Non devo sperare che capisca al volo quello che penso. Con quell'incantesimo lo fa già.

"Allora? Non mi dici nulla? Forza, ho lo shampoo tra le mani e tu comincia a far vibrare quelle corde vocali."

Effettivamente ha davvero dello shampoo perché le sue mani, dalle spalle, si spostano alla mia testa, sempre massaggiandola ed io mi abbandono.

"Dunque, ha passato il pomeriggio qui...e la notte."

"Uhuuu" ride e cerca di mascherare il tutto con un colpo di tosse.

"Niente, mi ha preparato la cena e ha fatto addirittura la spesa." mi sistemo meglio nella vasca, cercando di agevolare i movimenti di Zoe per sciacquarmi la testa. "Si è scusato e....gli ho detto di Jessica."

"COSAAA? Perché lo vengo a sapere solo ora?!"

"Sono stata impegnata sai."

"Sè sé....so io come sei stata impegnata."

"Ti sorprenderò, non è successo nulla. Niente, abbiamo solo dormito." i versi di Zoe sanno di cugina che non crede ad una sola parola ma si accontenta di sapere quello che le sto raccontando.

Mentre siamo immerse nelle bolle, alla porta qualcuno bussa. Zoe mi aiuta ad avvolgermi nell'asciugamano per poi aprire e stupirci di vedere Will dall'altra parte.

"Pensavo fossi sola." le mani nelle tasche dei jeans e uno sguardo che reclama spiegazioni.

"Ti piacerebbe pipistrello."

"Cosa vuoi Will?" ero spensierata prima di vederlo alla porta. Adesso, l'unica cosa che sale nel mio corpo è la stanchezza.

"Una spiegazione." indico a Zoe di stare tranquilla e lasciarmi da sola alla porta.

"Will, senti...ho scelto Roger. Mi fa stare bene e voglio che funzioni con lui. Cosa ti serve d'altro?"

Dall'altra parte, un uomo con i capelli rossi che non sa cosa dire e come. Mi stanca dover avere a che fare con lui. "Vai a casa Will. Buona serata."

Delicatamente, chiudo la porta e mi affianco a Zoe sul divano.

"Ora, posso conoscere il cane?" mia cugina ride sotto i baffi e mi lancia un cuscino addosso. 

COMMENTO DELL'AUTRICE 

EEEHHH finalmente ci siamo. Ci sono riuscita! E' stato difficile, non lo nego. Il numero 32 è un numero difficile per me. Mi crea dei disagi e la settimina difficoltosa non ha aiutato. Comunque, qui succedono un saccooo di cose. Liz ha scelto con chi provare ad avere una relazione. Ora, le mie amiche shippano Liz nè con Will nè con Roger...voi con chi la vedreste meglio? 

Ci vediamo al prossimo capitolo che mi impegnerò a scrivere per il solito giorno, martedì. 

- Liz

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