9. Risveglio

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Ormai sono passati un paio di giorni dal mio ricovero in ospedale. I medici mi hanno tenuta in osservazione per capire se avessi riportato danni. Mia madre e Sally sono venute a trovarmi ogni pomeriggio, nell'orario di visita, ma non abbiamo più parlato di cosa hanno detto. Cercavano, piuttosto, di capire cosa fosse successo quella sera. Avrei voluto dare loro una risposta completa ma, la verità, è che nemmeno io so cosa sia accaduto dopo la caduta. Dopo due giorni di accertamenti, il medico ha deciso che mi avrebbe dimessa raccomandandomi un periodo di convalescenza in un posto tranquillo.

Ed ora eccomi qui, in piedi davanti al mio letto a ritirare le mie cose nella borsa. Forse lasciare Oxford per un mese potrebbe aiutarmi a capire come risolvere i miei problemi. Non ho bisogno di molto perché Sally ha ancora molti dei miei vestiti. Prima di lasciare l'appartamento, ho scritto una mail a Crane, con referto medico annesso, spiegando il motivo per cui non sarò presente al lavoro per un mese. Fisicamente non mi sento di dover aspettare così tanto prima di tornare in biblioteca ma, mentalmente ed emotivamente, è quello che mi serve. Mentre ritiro il computer nella valigia sento il campanello suonare. Dietro la porta compare Roger con un grosso mazzo di rose bianche tra le mani. Lo faccio accomodare e sistemo i fiori in un vaso, anche se so che, per quando sarò tornata, loro saranno morte.

"Come ti senti Liz?" -Roger non si siede sul divano, anzi, resta in piedi con le mai dentro le tasche dei jeans.

"Io mi sento bene ma il medico mi ha ordinato riposo assoluto"

"Ha fatto bene. Resterai qui o parti?"

"Parto. Vado da mia nonna a Bath, per un mese" -non risponde. Accenna un assenso con la testa e comincia a guardarsi in torno, spaesato. Apprezzo che sia venuto a trovarmi ma non capisco il suo atteggiamento. "Roger, cosa ci fai qui?"

"Sono venuto a scusarmi" -ecco perché.

"Va bene." – rimaniamo a fissarci per alcuni secondi. Poi, in un lampo, mi viene in mente una cosa. "Senti, tu sai cosa è successo dopo la mia caduta?"

"Sì, ma forse è meglio se ti siedi" -mi prende la mano e mi accompagna sul divano affianco a lui. "Allora, sono arrivati i paramedici e ti hanno caricata sull'ambulanza per portarti in ospedale...Will è salito con loro. Non ha lasciato la tua mano un attimo. Era preoccupato. Jessica ed io vi abbiamo seguito in macchina. Il medico aveva detto che avevi preso una brutta botta, ti ha portata in terapia intensiva subito. Pensava potessi avere dei danni gravi."

"Per fortuna non è stato così"

"Già, ma non ho finito. Will è rimasto in ospedale finché il medico, esasperato dalle sue continue domande, non gli ha detto che eri fuori pericolo. All'improvviso sono arrivate tua madre e tua nona, così, ce ne siamo andati tutti."

"Oh"

"Liz, mi dispiace. Non avrei dovuto colpirti!"

"Vero, ma non puoi tornare indietro nel tempo e, visto che sto bene, smettila di scusarti perché risulta fuori dal tuo personaggio" -cerco di sdrammatizzare ma non so se mi è riuscito. Sentirsi dire che Will era preoccupato per me e che non mi ha lasciata è strano. Non so come reagire a questa informazione.

"C'è un'altra cosa"

"Ancora?!"

"Sì, ma non c'entra nulla con la cena...io mi trasferisco a Londra."

"Cosa?"

"Sì, te lo avrei detto a cena. Mi hanno ingaggiato per una grossa campagna promozionale e, questo, implica un trasferimento. Non sarei riuscito a fare la spola."

"E Jessica?" -il suo sguardo viene coperto da un'ombra scura. Le sue mani si contorcono con forza. "Credo sia un argomento taboo...beh, allora, buon lavoro"

Roger non risponde, mi abbraccia e lascia l'appartamento con il cuore un po' più leggero. Chiudo il gas, le tapparelle e mi chiudo la porta alle spalle. Ci vediamo fra un mese Oxford.

*

Le travi di legno del soffitto mi distraggono dai mille pensieri che affollano la testa. Non ultimo l'uscita che hanno fatto mamma e Sally in ospedale. STREGHE. Figuriamoci. Le streghe esistono solo nei libri di Roal Dahl, non nella vita reale. Non siamo nel mondo di CHARMED. Questa è la realtà. Continuare a pensarci non ha mai aiutato nessuno, ammesso che qualcuno si sia mai trovato in una situazione del genere. Con dispiacere abbandono il tappeto che ha cullato la mia schiena e scendo in cucina dove, spero, di trovare chi mi sta facendo uscire di testa così facilmente. Le mie speranze trovano esito quando sento bisbigliare dalle scale. Scendo gli ultimi scalini con l'intenzione di non farmi sentire ma i miei sforzi sono vani. Contemporaneamente si girano verso di me ed io mi sento con le spalle al muro. Come se non potessi evadere da questa stanza e, nemmeno, da questa conversazione.

"Tesoro, perché non ti siedi?" – Emma è la personificazione della serenità e della calma. Non c'è momento in cui lei non si sia fermata a riflettere e a trovare le parole più gentili e adatte, anche nei litigi lei ne usciva sempre una lady. Con classe.

Cerca di tranquillizzarmi con la mano che passa sulla mia schiena mentre mi fa avvicinare alla sedia. non credo di aver ancora trovato una persona che non abbia agito come suggerito da mia madre. Provo a mettere della distanza tra me e loro ma senza risultato. Si avvicinano a me e mi fissano. Loro, più di chiunque altro, dovrebbero sapere quanto mi dia fastidio essere fissata, mi sento nuda. Emma è la prima ad avvolgere la mia mano con il suo calore poi, Sally, la imita.

"Dunque Liz, ti dobbiamo una spiegazione"

"Se mi chiami per nome non è un buon segno, Sally" -è vero. Lei non lo fa mai.

"Cerca di ascoltare tutto con molta attenzione. Non è facile" -questa volta è Emma ad accentuare la gravità. Muovo la testa per far capire di aver afferrato il concetto e Sally inspira con forza.

"Non ti abbiamo mentito in ospedale. Quello che abbiamo detto, che siamo streghe, è vero"

"ok"

"Il nostro è un mondo particolare e pericoloso a cui appartieni ma al quale dovrai fare molta attenzione" -forse mamma sta cercando di mettermi in guardia o, forse, sta provando a farmi capire che è il caso di non aver nulla a che fare con queste cose.

"Andate avanti" -sono decisa a voler capire tutto quello che devo capire e poi agirò come meglio credo. Lo sguardo che si scambiano è di intesa e consapevolezza che, d'ora in poi, non si torna in dietro.

"Ti avranno detto che le streghe sono serve del Demonio, che andremo all'inferno e che siamo malvagie. Oppure avrai sentito parlare di quelle streghe che abbracciano gli alberi e sciocchezze New Age. Non siamo niente di tutto ciò Fiorellino: il nostro mondo è pericoloso non tutto quello che incontrerai sul cammino della stregoneria sarà ben disposto nei tuoi confronti... Ma oh: quello che potrai fare quando innescheró il fuoco che scorre nelle tue vene! La gente ti temerà ma non potrà fare a meno di te, vedrai meraviglie che ora non immagini neppure. Come abbiamo potuto pensare di tenerti nascosto quello che avresti dovuto essere dal giorno in cui sei nata: è nel tuo destino, è nel nostro sangue! Guarda quello che sa fare tua madre, pensa a cosa potresti fare tu se ti insegnassi!"

Guardo mia madre per avere più chiarezza e lei non tarda a darmi una spiegazione.

"I farmaci che creo non sono semplici miscugli di erbe: ho sempre usato la stregoneria nel mio lavoro. Se una persona qualunque rubasse le mie ricette e provasse a replicarle finirebbe intossicata nei migliori dei casi: è grazie alla mia arte che creo rimedi per dolori fisici e sentimentali"

"Ora, l'importante è capire che non siamo sole in questo pazzo mondo e quando acquisterei la Seconda Vista lo vedrai con i tuoi stessi occhi: vedrai che i boschi qui intorno sono popolati dalle fate. Sono creature bellissime e affascinanti, ma guardati da loro: sono immortali e non si curano di noi, e spesso non si rendono nemmeno conto del male che fanno a noi umani" - lo sguardo di Sally si rabbuia, come se il racconto avesse portato alla memoria ricordi poco piacevoli.  "Inoltre, le fate non sono tutte uguali. Quelle che vedrai sono Seelie, creature della Luce, amiche dei mortali, ma ce ne sono altre, malvagie e infide....se siamo fortunate non ne incontrerai mai."

"Ok, adesso mi state prendendo in giro." -salto in piedi torcendo mi le mani per arrestare il tremore "FATE?! Veramente? E ora? Mi dirai che esistono vampiri e lupi mannari?"

Sally nasconde la sua risata sotto alle mani  "Che sciocchina che sei Liz: si chiamano cani mannari, ovviamente!" Comincia a dare oscillare la testa continuando a ridere "Lupi! Come ti vengono in mente certe sciocchezze?"   

" E poi cosa salterà fuori dal cilindro? Un elfo domestico?"

"Fiorellino, se non la pianti di parlare, potresti non farlo per molto tempo!" -la minaccia suona come monito ed io resto in silenzio come se avesse avverato le sue parole.

"Mamma!"

"Cosa?! Deve ascoltare!" – Sally comincia a spazientirsi e quello è il segnale che devo veramente prendere sul serio tutta questa faccenda.

"Quindi è tutto vero? Siamo veramente streghe?" -in un momento capisco che la mia vita sta per cambiare radicalmente. E la cosa mi spaventa.

"Sì, lo siamo." -lo sguardo di mia madre non lo so classificare. È un misto di comprensione e dispiacere, forse per avermi tenuto all'oscuro di questo segreto di famiglia. Improvvisamente mi vengono in mente papà e i miei fratelli.

"Papà e i ragazzi lo sanno?" -si guardano ed io mi rendo conto che questo è un segreto che perdura da anni.

"No. Per il vostro bene e quello di tuo padre ho preferito darvi una vita senza magia. Nessuno lo sa. E sarebbe dovuto rimanere così, ma sono successe delle cose che ti coinvolgono da vicino."

"Ora non corriamo più alcun pericolo" -Sally si intromette e cattura il mio viso nelle sue mani

"Cosa è successo?"

"Il re del Buio è morto! Il signore degli Unseelie, delle Fate Oscure: si è nascosto per anni tra i mortali ma adesso lo hanno trovato, e ora non potrà più far del male a nessuno!" - nonna comincia ad occhieggiare nella nostra direzione ma noi non capiamo. "Ho sempre saputo che Farage aveva qualcosa che non andava!" 

"Farage?!"

" Abbiamo già perso troppo tempo Fiorellino. Alla tua età dovresti essere una strega fatta e finita! Invece non conosci nemmeno la differenza tra un amuleto e un talismano! Questo, dolcezza, significa che devi imparare le basi...e anche in fretta!" - lascia la cucina per pochi secondi e ritorna con un grande libro che ha visto giorni migliori in fatto di pulizia- "Qui troverai la maggior parte delle informazioni che ti servono. Per il resto....usa la fantasia!"




COMMENTO DELL'AUTRICE:

Allora, eccoci al primo capitolo della seconda parte. Nella mia testa era necessario che ci fosse una parte di spiegazione. Sia per voi che per Liz ovviamente. Come avrete letto nel capitolo introduttivo alla seconda parte, questa decisione di virare su un mix di generi è stata dettata da molteplici fattori. Spero che questo capitolo vi si piaciuto e spero che continuerete a seguire Liz nei suoi disastri e nei suoi successi. Vi aspetto martedì prossimo con un altro capitolo e domani, su Instagram, per un contenuto speciale.

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