Cloe 

Sono seduta nel sedile posteriore della macchina, con Nathan alla guida e Reyna accanto a me. Il traffico intorno a noi è intenso, le luci delle altre auto creano un'atmosfera frenetica mentre ci dirigiamo chissà dove. Ma dentro di me c'è una calma apparente, mentre cerco di scrollarmi di dosso l'ansia che si sta insinuando nel mio petto come una serpe velenosa.

Il mio telefono vibra di nuovo, rompendo il silenzio che si è insinuato tra noi. Mi guardo intorno, cercando di mantenere la calma, mentre leggo il messaggio che è appena arrivato. Un altro indirizzo, seguito da un avviso sinistro: "Vai da sola."

Respiro profondamente, cercando di frenare l'impulso di panico che si sta insinuando nella mia mente. Poi, un'altra immagine compare sullo schermo del mio telefono, un viso familiare che mi guarda con occhi spaventati: Ophelia.

Non capisco cosa stia succedendo. Perché Jake sta facendo tutto questo a Ophelia? A Bob? È il loro padre, dovrebbe amarli, proteggerli.

Il mio cuore batte forte nel petto mentre cerco di trattenere le lacrime che minacciano di traboccare dai miei occhi. Prendo un respiro profondo, cercando di trovare la forza di affrontare quello che sta succedendo.

Con una scusa improvvisata, mi volto verso Nathan.

«Puoi fermare la macchina per un momento?»

Chiedo, cercando di mantenere la voce ferma nonostante il tremore delle mie mani.

Nathan solleva lo sguardo dal volante, preoccupato.

«Cloe, tutto va bene?»

Non ho il coraggio di guardarlo negli occhi mentre annuisco debolmente.

«Sì, solo... ho bisogno di prendere una boccata d'aria fresca».

La macchina si ferma sul ciglio della strada e io apro la portiera, uscendo nel freddo della notte. La pioggia cade leggera sul mio viso mentre mi appoggio alla macchina, cercando di far tacere la tempesta di emozioni che si agita dentro di me. So che devo restare forte, per Ophelia, per Bob, per me stessa. Ma in questo momento, è difficile non sentirmi sopraffatta dalla paura e dall'incertezza.

Con una scusa ingegnosa, riesco finalmente ad allontanarmi dalla macchina. Le mie gambe tremano appena tocco terra, il cuore mi batte così forte che temo possa sentirmi tutto il quartiere. Ma non posso permettere che la paura prenda il sopravvento su di me. Devo trovare la forza di andare avanti, di fare ciò che è giusto, anche se ogni fibra del mio essere urla di tornare indietro, di nascondermi sotto le coperte e ignorare tutto quanto.

Mi fermo appoggiandomi al muro di un edificio.

Mi sento in colpa per aver mentito a Nathan e a Reyna, due persone che mi sono sempre state vicine, pronte ad aiutarmi in ogni momento.

E poi c'è Bob. Il solo pensiero di come si sentirà quando scoprirà che sono sparita nel nulla, senza una spiegazione, mi strazia il cuore. So che si preoccuperebbe, che farebbe di tutto per trovarmi. Eppure, la foto di Ophelia sola in una stanza grigia è come un pugno nello stomaco, una pugnalata nel cuore che mi fa rabbrividire. Non posso rimanere con le mani in mano mentre qualcuno che amo è in pericolo.

Respiro profondamente, cercando di trovare la forza di andare avanti. So cosa devo fare, anche se non so come farlo.