Epilogo

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Bob 

Mi avvicino lentamente alla scena più dolce e preziosa che la vita possa offrire. Cloe è seduta sul divano, un angelo che nutre la nostra piccola Marie con tutto l'amore del mondo. La guardo con occhi colmi di ammirazione, stupendomi ancora una volta della sua forza e della sua bellezza mentre si prende cura del nostro prezioso dono.

Ophelia è accanto a loro, seduta con le gambe incrociate sul divano, gli occhi luminosi di curiosità mentre osserva la sua nipotina con meraviglia.

Sorrido quando sento le sue parole dolci e innocenti, rivolte a Marie con un'affettuosa semplicità che solo un bambino può avere.

«Io sono la tua zia, ma potremmo essere come sorelle perché ho solo quattro anni».

Dice, facendomi sentire orgoglioso del legame che sta già formando con la sua nuova compagna di giochi.

Mi avvicino a loro e prendo dolcemente Ophelia tra le braccia, sorridendo di fronte alla sua genuina espressione di affetto.

«Ophelia, ora è l'ora di andare a dormire».

Ma Ophelia, con la sua solita testardaggine, si rifiuta di andare a letto.

«Marie mi vuole a casa».

Ribatte con un'espressione determinata.

E mentre cerco di negoziare con lei, Cloe interviene con la sua solita saggezza e il suo irresistibile senso dell'umorismo.

«Marie non scapperà, Ophelia. Ti aspetterà».

Dice con un sorriso, e io non posso fare a meno di ammirare la sua capacità di trasformare anche i momenti più difficili in un'occasione di risate e allegria.

Mentre Ophelia sembra gradualmente convincersi, io ringrazio mentalmente Cloe per la sua pazienza e la sua dolcezza. È sorprendente quanto sia fortunato ad avere una compagna così amorevole al mio fianco, capace d'illuminare anche i giorni più bui con la sua presenza radiosa.

Dopo aver finalmente persuaso Ophelia a coricarsi, torno da Cloe e Marie, che dorme placidamente nella sua culla. Mi avvicino silenziosamente, avvolgendola con lo sguardo amorevole e protettivo di un padre. Mi avvicino a Cloe da dietro, stringendola delicatamente tra le braccia, e le sussurro all'orecchio con un tono di meraviglia e gratitudine.

«Ci pensi che abbiamo creato una meraviglia?»

Cloe si volta verso di me, il suo sguardo sfiora il mio mentre sembra perdersi nei meandri del passato. Vorrei poter cancellare quel dolore, far sparire le ombre che ancora aleggiano nei suoi occhi, ma so che non posso. Posso solo essere lì per lei, sempre.

Le sue labbra si aprono per pronunciare parole che sanno di ricordi e dolore, ma prima che possa dire qualcosa, appoggio dolcemente un dito sulle sue labbra.

«Shh».

Sussurro.

«Non pensarci. Il passato è il passato, il presente è il presente e insieme costruiremo il nostro futuro».

Le mie parole sono un richiamo alla speranza, un promemoria che, nonostante le tempeste che abbiamo affrontato, c'è sempre una luce che brilla nel nostro avvenire.

Ma mentre cerco di dissipare le nubi dei suoi pensieri, mi ritrovo a interrogarmi su quanto a lungo il ricordo di Jake continuerà a influenzarci. Nonostante sia morto, il suo spirito sembra ancora vagare nei recessi delle nostre menti, un'ombra persistente che si insinua nei momenti di quiete. E nonostante Cloe non sia più tormentata dai suoi incubi, il suo ricordo continua a tessere una trama sottile intorno alle nostre vite.

Mi chiedo se un trauma così profondo possa mai svanire completamente. Forse no. Forse è destinato a restare con noi, una cicatrice indelebile che ci ricorda quanto siamo stati vulnerabili, quanto abbiamo sofferto. Ma anche se non possiamo cancellare il passato, possiamo scegliere come affrontare il nostro presente e costruire un futuro luminoso insieme, giorno dopo giorno.

Sono determinato a essere al fianco di Cloe, Ophelia e Marie in ogni passo di questo viaggio, indipendentemente da quanto tortuoso possa essere il cammino. Siamo una famiglia, e insieme supereremo ogni sfida, affrontando il futuro con coraggio e amore.



Fine

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