❣CAPITOLO 1: Show you what devotion is❣

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Show you what devotion is
Deeper than the ocean is


-JUNGKOOK'S POV-

Osservo l'orologio del sul telefono per l'ennesima volta e sento il cuore accelerare.
«Ormai dovrebbe essere qui» mormoro mentre osservo il soggiorno.
Ho preparato tutto. Ci sono i piatti sul tavolo,le bacchette, il vino bianco che le piace tanto e persino i bicchieri di vetro in cui le sue labbra lasciano sempre l'impronta del rossetto. C'è tutto. Manca solo lei.
Mi tolgo un'altra pelliccina dal dito e con la lingua gioco con il piercing, nervoso.
«Maledizione Joon-hyung ha ragione. Devo smetterla. Devo smetterla di comportarmi così o lei capirà e allora smetterà di rinnovare il nostro contratto».
Mi sento uno stupido. Uno stupido di livelli stratosferici. Mi sono innamorato della mia Mistress. Rido come un pazzo mentre passo le mani tra i ciuffi sempre più lunghi.

"Come sei stupido Jungkook, ti sei fatto crescere i capelli solamente perchè lei ti ha detto che le piacciono gli uomini con i capelli lunghi. Tra l'altro gli uomini, Jungkook, non i ragazzi come te. Gli uomini. Quelli veri. Quelli con cui può uscire ogni volta che vuole e con cui cena a lume di candela sussurrando parole dolci"

Il mio sangue scorre rapido nelle vene e inizio a sentire caldo. Oltre ad una irrefrenabile voglia di prendere a pugni tutti quelli con cui è stata. Amici compresi.
«Stupido, sei uno stupido» ripeto e precisamente un secondo più tardi sento il suono dei suoi tacchi rimbombare nel corridoio. Se ci fosse stato Bam a quest'ora le sarebbe corso incontro e la sua voce cristallina avrebbe allietato le mie orecchie, tranquillizzando il mio cuore. Invece c'è silenzio. C'è solo silenzio. E il suono dei suoi tacchi seguito da quello delle ruote della valigia.

"Calmati o sentirà il tuo cuore impazzito anche da qui" mi rimprovero, mentre faccio finta di nulla e accendo il bollitore.
"Mostrati superiore. Falle credere che sia qui solamente per lavoro".
Le do le spalle e lei senza dire nulla si avvicina. Sono sicuro che con le sue piccole dita sta accarezzando il ripiano dell'isola, lo fa sempre, deve essere un vizio. Tuttavia, nell'esatto momento in cui mi immagino quella scena le sue dita non sono più sul marmo. Sono sul mio cazzo. Merda, mi sta già diventando duro.

«Come siamo eleganti questa sera» mi sussurra alle spalle «Camicia bianca e pantalone nero? Sei appena tornato da un appuntamento?».

"Non sono tornato. Ci sono dentro" penso, ma un secondo più tardi le sue mani mi accarezzano le spalle e un brivido mi attraversa la colonna vertebrale, conficcandosi tra i miei lombi. Maledizione, ora si che sono eccitato. Altro che ramyeon delle due. L'unica cosa che voglio mangiare in questo momento è lei.
«Ho indossato le prime cose che ho trovato. Non volevo che mi vedessi girare per casa in boxer» rispondo cercando di usare il tono più distaccato possibile. Mi giro.
"Mossa sbagliata" mi dico non appena incrocio il suo sguardo.

Lei mi fissa dal basso, lo sguardo da gatta, un vestito di pizzo nero quasi trasparente, i seni piccoli e sodi strizzati verso l'alto dal reggiseno che vorrei già strapparle via a morsi.
I suoi occhi scuri indugiano sul mio petto nudo e io sorrido beffardo, nascondendo tutta la mia ansia in quell'espressione strafottente che fa bagnare milioni di Army in tutto il mondo, e qualche volta persino lei.

«Che cosa credi di fare Kookie?» mi chiede con voce sensuale, le parole quasi sussurrate contro la mia pelle già bisognosa del suo tocco.

«Io? Assolutamente nulla» rispondo alzando il sopracciglio verso l'alto.

«Ormai ti conosco... non hai mai avuto problemi a farti trovare in boxer da me, anzi, il mese scorso, dopo la live, mi hai persino aspettato nudo sul divano. Per cui perché vestirti con camicia e pantaloni?» domanda, posando un polpastrello al centro del mio petto e scendendo lentamente verso il basso.

Un respiro strozzato mi esce dalle labbra prima di trattenere il fiato. Il suo corpo si adagia contro il mio e sorride. L'ha sentito. Ha sentito quanto sono duro.
Con il ventre si struscia contro il mio cazzo e fatico a mantenere il controllo. La prenderei seduta stante. Fanculo la cena romantica. Fanculo il Ramyeon. Fanculo il vino aperto.
«Oggi ho fatto un'altra live...tre a dire la verità» mi fermo, mentre sento le sue dita indugiare sui miei addominali.

«Ho visto» commenta e la sua mano scende più in basso. Mi irrigidisco quando il suo palmo mi accarezza tutta la lunghezza e questa volta non riesco a nascondere il gemito che si forma nella mia gola.

«Mi hai visto?Hai visto la live?» dico con forse troppa enfasi.
Lei si ferma e mi scruta per un istante.

«Una parte» ammette «La prima. Ero dal veterinario con Tokkie-ie per il controllo mensile e non sapevo cosa fare mentre aspettavo».

Il cuore mi si ferma per un istante. Mi ha guardato. Mi ha guardato davvero mentre facevo finta di essere ad un appuntamento. Un appuntamento con lei.
«Nella seconda live indossavo questo completo» le dico, cercando di mantenere un tono di voce normale.

«Davvero? Ti sei presentato davanti alle tue fan a petto nudo?» domanda e un secondo più tardi il suo sguardo indugia di nuovo sul mio corpo, prima di tornare ad incantarmi con i suoi occhi scuri.

«No. La camicia era abbottonata» rispondo velocemente, senza pensare.
Lei abbozza un lieve sorriso e io sento le orecchie andare a fuoco.
"Stupido Jungkook, stupido! Come hai potuto rispondere così? Sembri un bambino.Riprendi il controllo della situazione, immediatamente" mi impongo, prima di allargare il petto e curvarmi sopra di lei.
Il suo profumo di lavanda mi invade le narici e mi inebria. Se fossi stato un gatto, avrei iniziato a fare le fusa.
«L'ho aperta solamente per te» le sussurro quella verità tra i capelli corvini «So che ti piace vedermi a petto nudo e così ho pensato -».
La sua mano destra si infila tra i miei capelli e le sue dita si serrano attorno ad una manciata di ciocche. Tira verso il basso, gemo.

«Ti ho per caso dato il permesso di pensare?» soffia come una gatta, la voce bassa e gelida.

Il cazzo mi pulsa nei pantaloni e per un istante la vista mi si offusca completamente.

«Rispondi alla domanda della tua Mistress, -Koo, ti ho forse dato il permesso di pensare a come mi sarebbe piaciuto vederti questa notte?»

«No» rispondo roco, le dita che muoiono dalla voglia di accarezzare la sua pelle morbida.

«Allora per quale motivo hai osato immaginare che mi sarebbe piaciuto vederti così?» mi domanda e io mi sciolgo come neve al sole, sapendo già quello che sarebbe successo di lì a poco «Vuoi per caso farti punire?».

Tremo. Il mio sangue ormai ha abbandonato completamente il mio cervello e si è concentrato tutto tra le mie gambe.
"Puniscimi. Puniscimi in tutti i modi che preferisci" penso, ma non dico nulla.

«Cos'è? Il gatto ti ha mangiato la lingua?» domanda «Rispondi».

«No» sussurro, la voce strozzata «Se la mia Mistress vuole punirmi per il comportamento irrispettoso che ho avuto nei suoi confronti, farò tutto ciò che vuole».

Lei sorride, rilassando la presa e io sento le gambe diventare molli.

"Gambe molli e cazzo duro, ottima accoppiata Jungkook".
«Quindi Mistress, cosa vuoi che faccia per farmi perdonare?» domando, curvandomi ancora una volta su di lei e iniziando a strusciare il naso contro il suo collo.

Lei finge di pensarci. Piega la testa di lato e arriccia le labbra, fissando il soffitto, ma lo so che ha già deciso. Ha già deciso cosa farmi nel momento stesso in cui ha preparato la valigia.
Mentre attendo il suo verdetto poso le labbra sulla sua pelle bollente e inizio a baciarle il collo, dimostrandole la mia totale sottomissione. È questo che sono in sua presenza, un sottomesso.

«Hai già mangiato questa sera -Kook?» chiede e io rispondo subito, come un bravo scolaretto.

«No»

«E la tavola apparecchiata?» uno strano lampo passa nel suo sguardo. Mi fermo un secondo ad osservarla, un secondo di troppo.
«Rispondi»

«Volevo proporti di mangiare del Ramyeon assieme a me, mentre sorseggiavamo del buon vino itali-» mi ferma di nuovo. Non aspetta nemmeno che finisca la frase. Affonda entrambe le mani tra i miei capelli e tira verso il basso, obbligandomi ad inginocchiarmi. La guardo. È stupenda.

«Questa sera mangerai altro» dichiara e nello stesso istante allarga le gambe.

"Oddio si...si" penso mentre la osservo alzare l'orlo della gonna e mostrarmi la sua femminilità. Non indossa le mutande.
Il cazzo mi pulsa, facendomi capire quanta voglia ha di infilarsi lì dentro. Quanta voglia ho di infilarmi lì dentro. In mezzo a quelle pieghe calde ed invitanti.
«Tutto quello che la mia Mistress desidera» rispondo, osservandola con uno sguardo da cucciolo indifeso, ma lei non si lascia corrompere. Si piega e alza il mio volto, in modo che le nostre labbra quasi si sfiorino. Quasi.

«Allora leccami e fammi venire» mi ordina e io chiudo gli occhi, mentre un fremito mi attraversa il corpo.

Mi lascia i capelli con un gesto brusco e un secondo più tardi la vedo posare entrambe le mani sul pianale alle sue spalle e sollevarsi. Il suo piccolo culo sodo si appoggia contro il marmo e poi con una mossa lenta e sensuale allarga completamente le gambe davanti al mio viso. L'odore del suo sesso mi riempie le narici e non risco ad attendere un secondo in più. Afferro le sue cosce e faccio affondare il volto tra le sue gambe, iniziando a leccare.
Inserisco la lingua direttamente nella sua figa e lei sussulta mentre le faccio provare piacere. Io le faccio provare piacere, non gli altri, io, e ormai lo so, non finge più. Perché so come darle piacere. So che punti toccare, quali succhiare, quali leccare, quali mordere. Se solo volessi potrei farle riversare il suo nettare caldo nella mia bocca in pochi minuti. L'ho già fatto, un sacco di volte, ma non stasera. Stasera voglio gustarla. Voglio mangiarla come un delizioso piatto di Suyuk. Voglio inebriarmi del suo odore, del suo sapore, dei suoi gemiti, dei suoi respiri affannati, che sommessamente iniziano a riempire il mio appartamento. Musica, sono musica. Delle note sensuali e lascive su cui vorrei cantare tutta la vita.

Con una lappata la assaporo completamente e poi mi concentro nel farle percepire il piercing che le accarezza la pelle. Quello stesso piercing che ho fatto solamente per lei. Solamente per farla godere. Meglio degli altri. Più degli altri.

Le sue cosce si contraggono non appena muovo l'anellino di metallo attorno al clitoride e il mio nome sfugge dalle sue labbra. Quelle labbra che desidero baciare da mesi.

Ripeto quel movimento e la sento tremare contro di me. Il suo bacino inizia a muoversi contro il mio volto e alzo lo sguardo. Ha la testa reclinata all'indietro, gli occhi chiusi, la bocca semiaperta, il busto ansante e le braccia tese sotto di lei. È bellissima. Ho già detto che è bellissima? Beh lo ripeto un'altra volta: è bellissima. La creatura più bella ed eccitante che abbia mai visto.

Seguo i suoi movimenti. Baciandola, leccandola, divorandola. Lei si inarca. Non appena le succhio il clitoride e torno a leccarla con gusto si tende all'indietro, e io capisco che sta arrivando al limite. Do tutto me stesso. La afferro con più forza e affondo con tutto il volto tra le sue cosce ormai grondanti. Lei ansima il mio nome e si strizza un seno con forza prima di portare le piccole dita affilate verso il basso, verso i miei capelli. Mi stringe alcune ciocche e le sue unghie mi scalfiscono il cuoio capelluto, ma io sono troppo inebriato dal suo gusto e dal suo profumo per accorgermene. Chiudo gli occhi e la lecco con devozione. Affondo la lingua tra le sue pareti, il naso tra le sue pieghe e i denti nella sua pelle. Lei si accascia con la schiena sul pianale dopo che un potente brivido le sconquassa tutto il corpo e un secondo più tardi viene.
Viene direttamente nella mia bocca.
Il suo liquido caldo e trasparente mi scorre oltre le labbra e mi scivola nella gola, e io la bevo. La bevo come fosse il liquore più delizioso sulla faccia della terra. La bevo come un assetato. La bevo fino all'ultima goccia.
Lei ansima il mio nome e io gemo sentendo quanto sta godendo. Gode grazie a me, solo per me.
Continuo ad assaporarla ancora per dei lunghissimi secondi, pensando che potrei vivere solo di quello per tutta la vita e soltanto quando mi stacca la testa dalla sua figa riapro le palpebre.
Mi fissa, gli occhi lucidi, le guance arrossate, il respiro corto, le labbra tutte morsicate. In un impeto di emotività mi allungo verso di lei. Voglio baciarla. Dannazione se voglio baciarla. Voglio farle sentire il suo gusto sulle mie labbra, il mio gusto sulle sue labbra. Voglio farle vedere che quello che so fare tra le sue gambe so farlo anche nella sua bocca, ma proprio quando arrivo a pochi centimetri da quel frutto prezioso, lei mi ferma, e questa volta mi fa male. Mi strappa dei capelli mentre mi allontana furiosa.

«Cosa diavolo ti salta in testa? Lo sai che non puoi baciarmi». 

«Io...»

«Lo sai. Niente baci» ripete e sento tutto il coraggio che avevo accumulato fino a quel momento farsi meno. Le gambe mi tremano e cado con le ginocchia contro il pavimento, fissando amareggiato le mie mani. Ho sbagliato tutto. Un'altra volta.
Stupido, stupido Jungkook".

Sento il suo sguardo sul mio corpo e noto le sue dita allungarsi verso di me. Per un secondo spero abbia cambiato idea. Spero che le sue dita mi sfiorino il mento, mi alzino il volto e poi mi accompagnino contro la sua bocca.
Invece non succede nulla.
Dopo un attimo di indecisione lei ritira la mano e, dopo essersi sistemata la gonna, i suoi tacchi tornano a posarsi sul pavimento. Lo stesso pavimento su cui sono inginocchiato. Lo stesso pavimento sul quale vorrei attirarla, per fare l'amore e confessarle i miei sentimenti.

«Questa sera il mio piccolo -Koo è molto disobbediente» afferma, sorpassando con un passo la mia coscia destra e posizionandosi dietro di me.
La sento inginocchiarsi alle mie spalle e un secondo più tardi mi piega la testa all'indietro. Gemo per quel movimento brusco, per le sue dita che mi strappano ancora qualche capello e per lo sguardo di fuoco con cui mi guarda. Non è arrabbiata.
È eccitata?
Lo è per davvero oppure sta solo fingendo?
Quelle domande a volte mi logorano ancora.
«Penso proprio sia arrivato il momento di rinfrescarti la memoria. Di ricordarti come ti devi comportare dinnanzi alla tua Padrona» sussurra quell'ultima parola direttamente nel mio orecchio.
Il suo alito caldo mi sfiora il lobo e un secondo più tardi, con l'indice della mano destra, mi accarezza il contorno della carotide pulsante. Deglutisco mentre il fuoco torna ad incendiare i miei lombi.

«Tutto quello che la mia Padrona desidera» rispondo roco e lei mi afferra il mento, stringendo le mie labbra tra le sue dita. Vedo che il suo sguardo indugia sulla mia bocca per un secondo e quell'occhiata fugace mi ridà vigore. 

«Bravo il mio Cucciolo» mormora. Poi, con un sorriso sornione, si alza.

La seguo con lo sguardo finché non scompare oltre l'isola della cucina e solo allora decido di seguirla.
Mi rialzo, sentendomi goffo e impacciato e la seguo, come un bravo cagnolino ammaestrato. Sono un bravo cagnolino ammaestrato. Il suo cagnolino ammaestrato.
"Jungkook, se ti dicesse di fare il seduto e rotolarti sulla schiena abbaiando lo faresti. Lo faresti istantaneamente" penso, mentre la vedo avvicinarsi al trolley.
Lei si inginocchia e con un movimento lento, che a me sembra il movimento più sensuale sulla faccia della terra, apre la cerniera dello scomparto anteriore. Poi si volta e mi osserva con soddisfazione, mentre estrae il contenuto della tasca.
Rischio di svenire. Il mio cuore perde un battito, la bocca mi si secca e il cazzo è sul punto di esplodere quando noto cosa ha in mano.

«Farai il cucciolo ubbidiente?» mi chiede avvicinandosi con un collare. Un collare nero di cuoio, su cui spicca la targhetta con le mie iniziali: "JK".

Annuisco, perché risponderle "Cazzo si, voglio essere il tuo cane per tutta la vita" mi sembra un tantino eccessivo.

«Bravo piccolo» mormora, fissandomi dal basso.
La osservo, quasi senza respirare, sollevare le mani. Il cuoio si serra attorno al mio collo e quando le sue dita scivolano lungo il tessuto sento il collare stringersi di diversi centimetri.
«Va bene così?» mi chiede chiudendo la fibbia laterale.

Annuisco, facendo dondolare la medaglietta contro il mio petto. Mi piace quella sensazione. Mi piace quel collare, mi fa pensare di essere suo, suo veramente.

«Questa la togliamo» aggiunge, afferrando la camicia e tirandola verso il basso.
Percepisco la stoffa scivolare lungo la schiena mentre lei mi guarda mordendosi la guancia. Ora spero vivamente che tocchi ai pantaloni. Spero che le sue dita slaccino la cintura, liberino i bottoni e afferrino anche l'elastico dei boxer, liberandomi in un solo istante di tutti i fastidiosi vestiti che indosso. La mia fantasia, però, nemmeno questa volta diventa realtà.
Lei infatti mi guarda, mordicchiandosi il labbro inferiore e poi sorride.
«Ti sta meglio di come immaginassi» commenta maliziosa, prima di sfiorare la targhetta con il mio nome «È arrivato proprio questa settimana e non vedevo l'ora di fartelo indossare» commenta «L'ho fatto fare apposta per te. È solo tuo».

Il cuore mi esplode nel petto. Cerco di non mostrarmi troppo felice ma fallisco miseramente. Lo sento il sorriso che si sta formando sul mio volto e mi impongo di ritornare serio.

«Il mio cucciolo è felice di questo regalo?» domanda e io annuisco con vigore.
Lei sorride, gli occhi le si illuminano.
«Ma ora dimmi,il mio cucciolo ha voglia di giocare con la sua Padrona?» chiede scivolando con le dita sul mio petto e giocherellando con i miei capezzoli.

«Si, Padrona. Ti prego gioca con me. Giochiamo assieme» rispondo prima di mordermi il piercing al labbro e trattenere un gemito. Mi ha afferrato i capezzoli.
Mi fissa sorridente, tirando ancora un pochino quei punti piccoli e scuri.

«Allora aspetta lì e sii ubbidiente. La tua Padrona ti porta subito a giocare» sussurra prima di finire quella dolce tortura e voltarsi.

La osservo tornare accanto al trolley ma questa volta, per aprirlo non si inginocchia. Si piega in avanti, a novanta, e la sua figa si mostra in tutta la sua bellezza davanti ai miei occhi. Poi con una calma straziante afferra la zip di metallo e la tira verso il basso.
"Questa è una tortura. È una maledetta tortura" penso non riuscendo a distogliere i miei occhi da quelle pieghe ancora gonfie e lucenti.

La voglio.

Voglio prenderla così.
Voglio far entrare il mio cazzo in quella tana invitante e farle sentire quanto la desidero, quanto la amo. Farle promettere che sarà solo mia e poi fotterla finchè non mi implora di smettere. O finchè non mi punisce per averle disobbedito. Per lei potrei fare anche quello. Per lei farò anche quello.
Muovo impercettibilmente il corpo in avanti e alzo il piede destro, pronto a raggiungerla e a mettere in atto il mio piano autolesionista ma, quasi riuscisse a leggermi nella mente, parla.

«-Koo ti conviene non fare quel passo o la mia punizione sarà talmente severa che domani non riuscirai nemmeno ad alzarti dal letto» mi avverte, senza nemmeno voltarsi.

Cambio idea. L'ultima volta che mi ha minacciato in quel modo non stava bluffando e non ho intenzione di passare un altro giorno con il culo in fiamme e i muscoli dolenti.

«Bravo Cucciolo» mi prende in giro mentre si rialza e si volta «E ora andiamo» aggiunge facendo tintinnare il guinzaglio nelle sue mani avvicinandosi sensuale come una pantera.

Rimango fermo immobile, mentre chiude il gancio sul moschettone e quasi tremo nel momento in cui alza gli occhi su di me.
Mi fissa attentamente, senza dire nemmeno una parola e poi si volta, tirando quella catena di metallo che mi obbliga a seguirla. E io lo faccio. La seguo. Perché la seguirei in capo al mondo. Persino sulla luna. La seguirei con il sorriso. Perché è quello che ho sul volto in quel momento. Un sorriso da cretino, persino sapendo che sto andando a farmi fottere.


♡ANGOLO AUTRICE♡

Ed eccomi giunta finalmente con il primo capitolo di questa ministoria.

Allora che ne pensate?

Ho voluto finalmente provare con una smut scritta da un pov diverso (un pov maschile) e spero di aver fatto un buon lavoro.

In questo capitolo avete conosciuto i sentimenti del nostro caro Jungkook e che dire é decisamente innamorato della sua Mistress.

Secondo voi il suo amore sarà corrisposto? Ma soprattutto cosa nasconderá la giovane donna nel suo trolley?

Lo scoprirete nella prossima puntata!

Vi lascio alcune foto della live citata e di Tokkie il gatto della protagonista.

A presto.

A


Pps: beccatevi pure le foto di stanotte! È stato un pazzo!!! Pazzo!!!!
Non mi riprenderò mai!

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