❣CAPITOLO 2: It's the way that you can ride❣

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⚠️ ATTENZIONE QUESTO CAPITOLO CONTIENE SCENE DI SESSO NON CONVENZIONALE, DESCRITTE IN MODO ESPLICITO E DETTAGLIATO. SE PENSATE CHE QUESTO POSSA URTARE LA VOSTRA SENSIBILITA' E I VOSTRI VALORI, ANDATE OLTRE! QUESTA FF NON FA PER VOI XD⚠️

It's the way that you can ride
It's the way that you can ride (oh-oh, oh-oh)
Think I met you in another life
So break me off another time (oh-oh, oh-oh)

Tiro la corda che pende dal soffitto mentre sento la sua lingua sfiorarmi la pelle. Le sue dita sono strette attorno al mio cazzo e lo pompano ad un ritmo lento ma costante.

«Dimmi quanto lo vuoi» mi tedia, mordicchiandomi la spalla, proprio dove ho la cicatrice.
Gemo. Ormai non sto facendo altro da interi minuti se non quello.

«Padrona» ansimo quasi in una preghiera e sento le sue labbra incurvarsi verso l'alto.

«Cos'è? Non vuoi più giocare, Cucciolo?» chiede prima di tornare a baciarmi la schiena.
Le sue labbra sono come fuoco, fuoco che mi brucia la pelle e io voglio ardere solo per lei.
Il cazzo freme nella sua mano e abbasso lo sguardo. Forse non dovevo farlo. La vista delle corde che mi stringono il corpo e mi sfregano la pelle da interi minuti mi fa provare un intenso brivido di piacere che si conficca tra i miei lombi, risalendomi il pene. Una goccia trasparente fuoriesce dalla punta scura, ma faccio appena in tempo a notarla che lei, con un sapiente movimento delle dita, la porta via.
Mi dimeno mentre cerco di resistere alle sue carezze. Non posso venire. Non devo venire. Anche se i suoi movimenti stanno diventando sempre più impetuosi e il mio cazzo sempre più dolorante non posso lasciarmi andare. Lei non me lo ha ancora concesso.
Però le corde che sfregano la mia pelle sono un problema, un grosso problema. Così come i suoi denti che affondano con gioia nel mio fianco.
Gemo tutta la mia frustrazione in un lamento e lei si ferma.

«Tutto bene -Koo? Devo sciogliere qualche nodo?» mi chiede.

«No» rispondo in un ansimo.

«Sono passati già dieci minuti, sei sicuro?»

«Sì, posso resistere ancora»
Lei rimane in silenzio per qualche secondo, osservandomi attentamente e valutando se posso effettivamente sopportare ancora quella posizione. Le gambe, legate tra loro, iniziano a dolermi ma conosco i miei limiti e non li ho ancora raggiunti. Non quelli per lo meno.
«Puoi continuare Padrona... il tuo Cucciolo è resistente» dichiaro.
Lei rimane pensierosa ancora per qualche istante, ma poi decide di continuare la sua deliziosa tortura. Stringe i miei capelli tra le dita, mi piega la testa all'indietro e poi succhia il lobo dell'orecchio. Cazzo, come vorrei succhiasse altro. Il mio cazzo per l'appunto.

"No, non pensarlo" mi impongo mentre sento l'orgasmo montare prepotentemente dentro di me. Il dolore riesco a gestirlo bene ma la voglia che ho di lei no, quella sta giungendo davvero al limite.
L'ennesimo gemito lascia la mia bocca e la sento ridacchiare.

«Allora lo vuoi?»

Il suo piccolo corpo aderisce completamente al mio e percepisco i suoi seni strusciare sulla mia pelle, il suo bacino spingere contro il mio culo. Se mi vuole scopare, sono pronto.
«Io voglio tutto quello che la mia Padrona desidera» rispondo.

«Bravo piccolo Cucciolo» sussurra direttamente nel mio orecchio.
Un secondo più tardi si allunga verso l'alto e il moschettone con cui mi aveva legato le braccia si apre.
Cado carponi sul letto. Il viso affonda nel materasso e i capelli mi si attaccano alla fronte. Sono già in un lago di sudore, cosa diventerò fra pochi istanti?
Le corde sfregano sulla mia pelle e mi ritrovo ancora una volta a mugugnare tutta la mia eccitazione contro le lenzuola bianche. Eccitazione che cresce a dismisura quando sento le sue dita sfiorarmi la coscia destra.
«Come sei bello -Koo» la sento sussurrare lasciva dietro di me «Carponi, legato...completamente sottomesso al mio volere. Una delizia per gli occhi».
Le sue dita arrivano a sfiorarmi i testicoli e io di riflesso sollevo il culo verso l'alto. Un po' me ne vergogno, lei forse desidera un uomo dominante, uno di quelli che la prenderebbe e la sbatterebbe contro il muro appena varca la soglia di casa. Ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, ogni secondo. E per lei potrei diventarlo. Potrei mettere a tacere per sempre la mia parte sottomessa e trasformarmi in una tigre assetata del suo corpo. A volte l'ho anche fatto. Per lei l'ho fatto e oddio come gemeva mentre la scopavo con violenza sul tavolo della cucina.
Il mio cazzo pulsa di nuovo, devo smetterla di pensare a queste cose o non resisterò.
Provo a voltare la testa di lato e a spiare il suo riflesso attraverso la coltre di capelli ma lei mi ferma subito.
«Guarda in avanti, non girarti» ordina e un secondo più tardi un liquido freddo cola tra le mie natiche. Un brivido mi attraversa la colonna vertebrale e gemo al solo pensiero di quello che succederà tra poco.

"Sei una vergogna Jungkook, una vergogna. Come può volere un uomo come te al suo fianco?" penso, ma un secondo più tardi la mia mente va in blackout. Nell'esatto momento in cui sento un suo dito accarezzarmi smetto completamente di pensare e quando, quello stesso dito, si infila nel mio culo smetto pure di respirare. È bellissimo. Lei è bellissima.

La sento mentre mi allarga, mentre mi tasta le pareti, mentre entra ed esce lentamente dal mio corpo, lasciandomi godere ogni istante di quella sensazione inebriante.

Mi mordo il piercing al labbro.

«Il mio Cucciolo oggi non vuole farmi sentire quando adora le mie carezze? » domanda, prima di infilare un secondo dito. Quello è troppo. Un ansimo basso si forma nella mia gola e, sebbene non la stia vedendo, riesco comunque ad immaginarmi il suo sorriso soddisfatto.
Tiro le corde che mi legano le braccia mentre la sento accarezzarmi, alla ricerca di quel punto preciso e quando lo trova non riesco a trattenermi. Una scossa di pura estasi si irradia in tutto il mio corpo facendomi contrarre e gemo la mia eccitazione tra le lenzuola.
Lei però non approva.
Con la mano ancora libera afferra la corda che scorre lungo la mia schiena e la tira. Alzo la testa di scatto. Il collare mi preme contro la gola e quella sensazione mi da alla testa. Come pensa possa resistere a tutto ciò?

La vista si appanna e un gemito roco rimbomba in tutto il mio torace. Lei però ride, contenta, prima di affondare i denti nella mia natica. Il dolore che si irradia da quel punto si mescola al piacere e istintivamente comincio a seguire i movimenti delle sue dita che ora entrano ed escono dal mio culo ad una velocità sempre più elevata. Mi sta portando in paradiso, o all'inferno, dipende sempre dai punti di vista.

Mi mordo a sangue una guancia per non venire. Per non disobbedirle, ma percepisco che questa volta non sarà abbastanza. L'orgasmo infatti si fa strada come lava nelle vene, concentrandosi tra i miei fianchi e sono così vicino al punto di non ritorno che, quando percepisco il vuoto impossessarsi del mio corpo, mi sento completamente perso.
Lei estrae le dita e non le inserisce più e io mi ritrovo a mugolare tutta la mia frustrazione, come un vero cucciolo piangente.

«Oh Piccolo, pensavi veramente che ti avrei fatto venire così?» mi domanda divertita.

«Ti prego Padrona, non resisto più, ti prego» la imploro, inarcando il culo più in alto.
"Fammi venire!" penso disperato "Segami, leccami, succhiami, scopami. Fammi qualsiasi cosa ma fai finire tutto ques-".

Il suono di una potente sberla riecheggia tra le pareti della stanza e io abbasso in un lampo il sedere. Il cazzo struscia contro le coperte mentre la mia natica destra pulsa dal dolore. Non so se gemere o guaire.

«Piccolo Cucciolo tu resisterai» mi dice sussurrando quelle parole alla base della schiena, prima di strusciarsi come una gatta su tutta la mia colonna e aderire ancora una volta al mio corpo. I seni nudi premono contro la mia pelle e percepisco i suoi capezzoli accarezzarmi lentamente. Potrei venire anche solo pensando a quelli. Alla loro consistenza contro la mia pelle, tra le mie dita, sulla mia lingua, mentre geme il mio nome stravolta dal piacere.

"Sei un sottone Jungkook, un sottone arrapato" penso ma la sua voce mi distrae dai pensieri peccaminosi che sto facendo.

«Resisterai» ripete divertita e io capisco che non avrò vita facile.
Quando usa quel tono, quando la sua voce diventa simili alle fusa del suo gatto, significa solo una cosa: sta per farlo.
«Resisterai mio piccolo e tenero Cucciolo, perché ora ho intenzione di scopare il tuo bellissimo culo tondo e sodo finché non sarò soddisfatta. Per cui dimmi, sei stato ubbidiente e hai fatto tutto quello che serviva per prepararti all'arrivo della tua Padrona o ti devo punire anche per questo?» domanda direttamente nel mio orecchio, il suo bacino che spinge prepotentemente contro il mio sedere.
Tremo. Nell'esatto momento in cui mi rendo conto di quello che sta per farmi tremo come una foglia.

«Sono sempre pronto per te» le rispondo, sentendo il suono del cuore che rimbomba nelle orecchie.

«Perfetto» commenta soddisfatta e un secondo più tardi, dopo avermi dato un altro lieve morso alla spalla, si rialza.

La sento muoversi dietro di me e provo a voltarmi ma lei ancora una volta mi ordina di rimanere immobile. Ovviamente l'ascolto. Circa. Il mio cazzo infatti è premuto tra il mio corpo e il materasso e, volendo ridurre un po' della tensione che sta rischiando di farlo esplodere, decido di far ondeggiare lievemente il bacino. Avanti e indietro, un movimento lento, quasi impercettibile.

Lei però se ne accorge.

«Ti ho detto di stare fermo» dichiara prima di schiaffeggiarmi di nuovo. Il suono della sua mano che sbatte contro la mia natica riempie tutta la stanza e io sono in visibilio pensando allo stampo che avrò sul culo fra qualche secondo.

Con un movimento molto sexy scende dal letto e la osservo raggiungere il trolley.
Il suo corpo, ricoperto solamente da un paio di autoreggenti nere, è illuminato dalle tenue luci delle candele e a me sembra una dea. Una dea del sesso che è scesa sulla terra solamente per soddisfare i miei più sordidi desideri. Una dea che ho evocato in una fredda notte d'inverno e che ora riscalda non solo il mio letto ma anche il mio cuore.
Mi mordo il piercing mentre la osservo prendere una scatola nera all'apparenza insignificante ma che so contenere uno dei giochi che più adora usare con me, o meglio dentro di me.
Sento il cazzo pulsare ancora una volta tra le gambe, ma resisto. Sebbene mi piaccia svegliarmi con i suoi segni su tutto il corpo non voglio destare completamente la tigre che è dentro di lei.

"Maledizione come fa ad essere bellissima anche con un cazzo di gomma che le penzola tra le gambe?" mi chiedo mentre la osservo tornare verso il letto dopo essersi allacciata quel gioco che ormai mi ha assicurato un posto speciale all'inferno.

«Cucciolo, riesco a leggere i tuoi pensieri fin da qui» dice con voce calda e sensuale.
«Quanto mi desideri?» domanda mentre con le mani si strizza i seni «Quanto lo desideri?» aggiunge portando le dita verso il basso e accarezzando il dildo.

«Sì» rispondo e l'ombra di un sorriso sfugge sul suo viso.
"Oddio ho risposto sì? Veramente? Sono completamente impazzito" penso affondando il volto nelle lenzuola pieno di imbarazzo.

«Non nascondere i tuoi bellissimi occhi da me» ordina e io torno a fissarla, ormai è davanti al mio volto «Voglio vedere come si appannano stravolti dal piacere. Quindi ora alza il culo e preparati».

Faccio quello che mi dice. Mentre i suoi polpastrelli accarezzano la mia pelle e sistemano i nodi delle corde inarco la schiena. Lo voglio. La voglio. Ho così tanta voglia di lei che quasi le dico di lasciar perdere le corde. Chi se ne frega se stringeranno troppo, se mi formicoleranno le braccia, se mi resteranno le linee viola. La voglio. Voglio sentirla mentre si muove dietro di me, mentre i suoi capelli mi accarezzano la schiena, mentre mi schiaffeggia le natiche, mentre affonda le unghie nei miei fianchi, mentre ansima dallo sforzo con cui mi fotte. Voglio tutto. Voglio lei.

"Cazzo Jungkook calmati, sembri un animale in calore" e forse lo sono. Sono il suo animale. E sono pure in calore.

La sento risalire sul materasso e un secondo più tardi un'abbondante quantità di lubrificante viene sparso tra le mie natiche. Ci siamo. Sta per succedere ancora una volta.
Il mio cuore pompa sempre più velocemente e il respiro quasi mi viene meno. Deve ancora cominciare ma io sono già maledettamente eccitato, quella breve pausa non è servita a nulla. Strusciarmi contro le lenzuola non è servito a nulla.
Le sue dita mi sfiorano e i miei lombi si muovano. Il cazzo pulsa e si sposta verso l'alto mentre le sue dita tornano a penetrarmi. Ansimo mentre lei mi accarezza pigramente la natica arrossata.

«Sei pronto Cucciolo?» mi chiede stimolandomi con una precisione impressionante.
Ansimo un assenso sconnesso.
«Non ho capito bene. Sei pronto a farti fottere dalla tua Padrona?»

"Sono pronto anche a saltare nel fuoco se solo me lo chiedessi" penso, ma rispondo con un semplice «Si».

Lei mi accarezza con un altro lento movimento circolare e poi esce, e qualcos'altro entra.

Sento la punta dello strapon premere al centro del mio culo e quella sensazione mi da alla testa. Chiudo gli occhi e mi mordo il piercing mentre percepisco ogni centimetro di quell'affare iniziare a farsi strada nella mia carne. Lei è brava. Maledettamente brava. Si muove lentamente in avanti, lasciandomi il tempo di abituarmi. Lasciando che le mie pareti si allarghino piano piano mentre accolgono tutto il dildo.

Mi sento gemere. Non mi sono nemmeno reso conto del momento in cui ho iniziato, ma nell'istante in cui il suo bacino tocca le mie natiche sento chiaramente la mia voce rimbombare nella stanza.

«Bravo Cucciolo, la parte più difficile è passata e ora...non ti resta altro che godere» faccio appena in tempo ad interiorizzare le sue parole che lei si piega in avanti, mi afferra per il collare e poi inizia a muoversi.

Non capisco più nulla. Nell'esatto momento in cui inizia a fottermi, a fottermi sul serio, non solo figurativamente, io mi sciolgo in un mare di ansimi incontrollati, sudore e spasmi.
Con la mano ancora libera mi afferra il fianco, che usa per mantenersi in equilibrio e poi mi fotte. Mi fotte rapida , con precisione, con dedizione. Mi fotte forte e mi fotte bene. Esattamente come piace a me.
Sento le sue unghie affondare nel mio fianco quando con un movimento ben calcolato mi accarezza la prostate e quella sensazione fa crescere il fuoco che già si stava accumulando rapido tra le mie gambe. Un ansimo roco lascia le mie labbra.

«Non venire» mi dice, ma non si ferma.

Gemo frustrato. Come faccio a non venire? Il cazzo mi fa male, è così duro che mi fa male e io non so per quanto tempo ancora riuscirò a negarmi quell'orgasmo.
«Padrona» ansimo in una preghiera.

«Assolutamente no» risponde, capendo subito la mia richiesta. Ormai mi conosce.

«Prendilo tutto. Prendilo bene, fino in fondo. Lo senti come ti riempie?» sussurra piegandosi sulla mia schiena e tirando il collare in modo che i nostri visi siano quasi alla stessa altezza. I capelli mi si attaccano al volto sudato e diverse gocce di sudore mi colano lungo le tempie.
«Prendilo ma non venire. È un ordine» dice e nello stesso istante, dopo aver fatto un lento movimenti circolare di bacino, le sue dita scendono verso il mio inguine.

Chiudo gli occhi mentre le cosce si tendono e le dita dei piedi mi si arricciano verso l'alto e cerco di non pensare ai suoi polpastrelli caldi che mi sfiorano la peluria scura tra le gambe.
"Ti prego non farlo,ti prego non farlo, ti prego" la imploro mentalmente.

«Lo sai che se disobbedisci ai miei ordini dovrò punirti, vero?» mi domanda divertita.
Tremo.
Un secondo più tardi mi afferra il cazzo e inizia a pomparlo e io capisco che è tutta una finta. Impreco.
Ormai mi è chiaro. Lei vuole punirmi. Sta facendo tutto quanto apposta. Perché vuole punirmi, lo vuole fare da quando ho osato dirle che mi ero vestito elegante solo per lei. Per averle quasi rubato quel bacio. Vuole punirmi per il mio comportamento irrispettoso, per ricordarmi qual'è il mio posto.

Sotto di lei.

Ma anche dietro, di fianco, dentro, sopra, ovunque.

"Sono un maledetto pezzo del tetris che puoi incastrare come meglio preferisci. Dove meglio preferisci. Basta che rimaniamo incastrati. Assieme. Per sempre" sono patetico, lo so, ma non ci posso fare niente.

Gemo mentre sento il cazzo di gomma entrare ed uscire dalla mia carne. Gemo mentre la sua mano scende a giocare con i miei testicoli. Gemo ancora mentre sento la sua lingua che lecca la mia pelle sudata e gemo un'ultima volta quando vengo, sporcando le lenzuola, il mio petto e persino la sua mano che è tornata a stimolarmi non appena ha capito che avevo superato il limite.
Chiudo gli occhi e mi godo quella sensazione inebriante. Dimenticandomi per un attimo di tutto. Tutto tranne lei, che ansima contro la mia pelle mentre ancora si muove, prolungando le onde di quell'orgasmo per dei lunghissimi secondi.

"Dannazione ti amo! Ti amo! " voglio urlare, mentre sento le energie venire meno.

Lei allenta la presa sul mio collare e il mio volto crolla tra le lenzuola. Il respiro si infrange contro il tessuto candido e delle grosse gocce di sudore mi bagnano i capelli.
La sento rallentare il ritmo e quando con un ultimo movimento si sfila dal mio corpo mi sento vuoto. Vuoto e completamente esausto, ma pieno di lei.
Crollo sul letto in un ammasso informe. Lo strapon sbatte contro il pavimento con un suono sordo ma non faccio nemmeno in tempo ad aprire gli occhi che lei si curva su di me. I suoi capelli mi sfiorano la schiena, bagnandosi con il mio stesso sudore, e stringo le lenzuola tra le dita per resistere alla voglia sfrenata di girarmi e baciarla.

«Mi hai disobbedito.. » sussurra, mentre con le dita traccia la scia dei miei tatuaggi.
Trattengo il respiro ma non resisterò molto, mi serve ossigeno.
«Quindi ora sarò costretta a punirti. Lo sia vero?» continua.

"Fammi quello che vuoi, sono tuo, mi possiedi " vorrei dirle ma sono ancora troppo frastornato per riuscire a parlare.

«Dato che hai fatto un casino prima ti pulirò» sento le sue dita iniziare ad armeggiare sulle corde che ancora stringono il mio corpo e dopo alcuni secondi le braccia mi cadono ai lati della testa. Formicolano, me ne rendo conto solo in quel momento.
«Muovi le dita» mi ordina, dolcemente questa volta, e io eseguo. Chiudo gli occhi e cerco di concentrarmi sul respiro, calmando il mio cuore impazzito e godendomi la sensazione delle corde che lentamente scivolano sulla mia pelle e mi liberano gli arti. Sono felice. Sono maledettamente felice.
«Kookie, girati, devo slacciare i nodi sul petto» la sua voce sembra musica alle mie orecchie e ancora una volta obbedisco.
Rotolo su un fianco e riapro gli occhi. La vedo mentre mi fissa e mi sembra di cogliere una strana luce nei suoi occhi, qualcosa che non ho mai visto prima, ma deve essere solamente frutto della mia fantasia perché, dopo aver sbattuto le palpebre per metterla a fuoco, sparisce.
«Il mio Cucciolo è stravolto» commenta divertita accarezzandomi una guancia e tornando al lavoro «E pensare che ho appena cominciato» .
Sorrido come un cretino e rimango a fissarla estasiato mentre scioglie anche gli ultimi nodi con grazia e dolcezza.

"Guarda come ti sei ridotto: non hai problemi a farti mettere un cazzo di gomma nel culo, ma vai in panico al solo pensiero di confessarle i tuoi sentimenti".

La osservo attentamente. Il suo corpo è ricoperto di piccole goccioline trasparenti che fanno brillare la sua pelle, come fosse cosparsa di diamanti, dei piccoli diamanti lucenti che vorrei leccare ad uno ad uno mentre geme sotto di me.

"Jungkook sei appena venuto e già ti stai immaginando come scoparla. Datti un contegno!" mi impongo, obbligandomi a distogliere lo sguardo da quei seni che vorrei mordere e strizzare come frutti maturi.

«Ora aspettami qui Cucciolo» ordina dopo aver sistemato le diverse corde scarlatte sul bordo del letto.

Un secondo più tardi sparisce verso il bagno e io la attendo.
Rimango a fissare il corridoio, come un vero cane che aspetta il ritorno del suo padrone, e quando la vedo arrivare con un asciugamano tra le mani sorrido. Il cuore perde un battito.

«Sei diventata davvero brava con lo Shibari» le dico.

«Lo sai che i complimenti non ridurranno la tua pena, vero?» mi domanda lanciandomi uno sguardo severo.
Sorrido, mentre spalanco gli occhi e arriccio lievemente le labbra. Mi ha beccato.
«E nemmeno usare la tua espressione da cane bastonato servirà» continua fissandomi accigliata.
Sbuffo lasciando ricadere la testa sul materasso. Perché è l'unica che non riesco mai a corrompere? Nemmeno usando il mio infallibile sguardo da cerbiatto?
«Non hai appena sbuffato, vero Cucciolo?» domanda.

Cazzo, mi sono appena fregato da solo.
«No» mento, sperando di sembrare credibile. Ovviamente è inutile.

«Da quando menti alla tua Padrona?».

Merda. Come ne esco adesso? Facile, non posso.

Mi volto, lei mi sta fissando con uno sguardo felino. È talmente sexy che decido di non sbattere le palpebre per diversi secondi, imprimendo quell'immagine nella mente in modo da poterla rievocare davanti a me quando mi troverò solo ed eccitato.

«Domani devi lavorare?» mi chiede, sedendosi sul letto e iniziando a pulirmi.
Lo so che in base a quella risposta deciderà la durata della punizione e so anche che per il mio bene questa volta dovrei dirle la verità. Dovrei dirle che domani mi devo vedere con Bang Si-hyuk per ascoltare la demo della possibile canzone che lancerà il mio debutto da solista, ma in fondo sono un autolesionista e piuttosto che privarmi della sua compagnia decido di mentire ancora una volta.

«No» rispondo e questa volta probabilmente sembro sincero, perché lei mi fissa per un istante e poi torna a parlare.

«Bene, nemmeno io» commenta e il sorriso che le spunta sul volto mi fa mancare il respiro. Dio com'è bella.
«Allora direi che possiamo tranquillamente divertirci fino a notte fonda. Che ne dici Piccolo? Mi lascerai usare tutti i giochi che ho portato apposta per te? Poi prometto che ti lascerò andare a fare le nanne» mi sfiora il mento e un brivido mi attraversa il corpo riaccendendo vistosamente la voglia che ho di lei.

«La Padrona questa volta rimarrà a dormire con il suo Cucciolo?» le domando, non riuscendo in alcun modo a trattenermi «Lui è stanco di dormire da solo».
Lei si blocca. Il suo respiro smette di accarezzarmi il volto e i suoi occhi si spalancano, la mano immobile poco sopra al mio cazzo.

«Te l'ho già detto: non dormirò con te» risponde fredda rimettendosi seduta e distogliendo immediatamente lo sguardo dal mio volto.

La seguo in quel movimento e nel sentire la sua mano allontanarsi dal mio corpo le afferro istintivamente il polso. Lei fulmina le mie dita, ma la ignoro, tanto nulla di quello che potrà farmi sarà più doloroso del suo ennesimo rifiuto.
«Con Mingyu-ie però hai dormito anche l'altro giorno. Perché con lui sì e con me no?» domando, la rabbia che minaccia di farmi tremare anche la voce.
La sua mano si contrae e i suoi occhi diventano di ghiaccio.

«Quello che faccio con gli altri non ti deve interessare Jungkook-ah» risponde acida.

«Ma-»

«Zitto!» mi ordina liberandosi con uno scatto e lanciando l'asciugamano ai piedi del letto «Osi davvero contraddire la tua Padrona?» chiede voltandosi verso le corde e riprendendole in mano.
«Dammi i polsi» mi ordina e io obbedisco, fissandola affranto.

"Cretino Jungkook, sei un cretino! Adesso l'hai fatta incazzare. Devi imparare a morderti la lingua e a contare fino a mille prima di parlare" penso mentre la osservo legarmi rapida le mani.

«Sei diventato insolente» continua «Troppo» aggiunge prima di alzarmi le braccia e tornare a legarle al moschettone che pende dal soffitto.

«Io volevo solo capire come mai con gli altri -» le sue dita mi afferrano i capelli con forza tirandoli verso il basso.

«Ho deciso che siccome in questo momento non ho intenzione di cavalcare il tuo bel faccino ti farò stare zitto in un altro modo» sussurra direttamente sulle mie labbra, prima di liberarmi con un gesto brusco e scende dal letto.
I capelli bagnati tornando ad offuscarmi la vista e riesco a spostarli all'indietro solamente con un rapido scatto della testa, tuttavia quando torno a posare lo sguardo su di lei capisco che questa volta ho davvero oltrepassato il limite. La sua figura infatti mi sta osservando famelica e nel momento in cui focalizzo cosa sta tenendo tra le mani la gola mi si secca. il cazzo invece torna a tendersi.
«Preparati Cucciolo. Quelle che ti ho fatto fino ad adesso erano carezze...ora inizierà la vera punizione» dichiara facendo dondolare il gatto a nove code nella mano sinistra e alzando la gag-ball nella mano destra.

"Merda Jungkook, adesso sei davvero nella merda" penso mentre capisco che al mio appuntamento con Si-hyuk non ci potrò mai andare.



♡ANGOLO AUTRICE♡

*osserva la strage sotto di se dall'alto del suo castello impenetrabile*

C'è ancora qualcuno di vivo laggiù?

Vi giuro che non volevo scrivere tutto questo, sono stata costretta da una fata Malefica che mi ha sussurrato cose nelle orecchie...e io l'ho ascoltata.
Beh che dire...cosa dobbiamo dire? C'è qualcosa da dire?
Spero che questa smut vi sia piaciuta e non vi abbia troppo scioccat*.
Volevo farvi capire fino a che punto Jungkook è preso dalla sua Mistress e beh, volevo farvi capire meglio il ruolo di lei.

Cosa pensate accadrà adesso? Come avete intuito lei non è solamente la escort di Jungkook ma anche di Mingyu...e chissà di chi altro.
Riuscirà il nostro Jungkook a confessare i suoi sentimenti prima o poi? Oppure la gelosia per la ragazza gli farà fare qualche pazzia?
Lo scoprirete settimana prossima!

Nel frattempo vi ringrazio per tutto l'amore che state dando a questa breve storia e chissà quando sarà finita quali altre avventure vi aspettano!
Cosa vi piacerebbe leggere in futuro?
Fatemelo sapere!

Un abbraccio,
Vi lovvo tutt*

A.

ps: NON POTEVO NON CONDIVIDERE CON VOI QUESTE FOTO CHE MI HANNO FATTA SCLERARE

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