HOSPITAL

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[clicca per sentire il sottofondo musicale ]
[Il Dr Loomis avrà una scrittura diversa da quella di Michael ed altri personaggi]
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Mi hanno già affidato un paziente. Sono nuovo psichiatra di questa struttura e mi specializzo sull'età infantile. Cosa può essere mai successo ad un bambino per essere rinchiuso qua dentro?
«Dottor Loomis la prego di seguirmi. Andremo a fare una prima visita al suo paziente »
Un altro dottore mi parla improvvisamente. Io annuisco soltanto ed intanto lui incomincia a camminare,cosa che faccio anch'io.
Il corridoio è bianco come il pavimento e da un'aria molto calma. L'aria è composta dal tipico nauseabondo odore di ospedale, ovvero odore di disinfettante e di varichina. Il tutto è condito da alcune urla strazianti alcuni pazienti e risatine qua e là.
Senza accorgermene arriviamo alla nostra meta: una cameretta.
La porta non dispone di alcuna protezione e tantomeno di serratura, difatti per aprirle si scansiona una carta che dispone solo il personale ospedaliero, raramente i pazienti ne sono in uso autonomamente.
Il dottore apre la porta e vedo un ragazzino sui sei anni seduto immobile sul letto. Capelli biondo cenere, occhi mori e pelle olivastra, quel bambino...è colui che ha ucciso con immane freddezza sua sorella.
« Ciao Michael. Lui è il Dr Loomis ed è il tuo nuovo psichiatra, si occuperà di te finché non starai un po' meglio, ok? Ora starà con te per conoscerti...comportati bene »
Il bambino sembra come non sentire nulla e non reagisce alle parole del dottore. Intanto l'uomo chiude la porta e ci lascia soli nella stanza.
« Ciao. Qual'è il tuo nome? »
Incomincio a cercare un dialogo cercando di essere il più gentile possibile.
Nessuna risposta. So già il nome del paziente ma vorrei dunque vedere se ne è a conoscenza oppure si identifica con esso. Può sembrare una cosa molto stupida ma invece è molto utile: per esempio chi è affetto da disturbi dissociativi d'identità può non identificarsi con il suo nome effettivo e così dunque si può capire il disturbo della persona.
« Dimmi un po' Michael...ti trovi bene in questo posto? Sei a tuo agio? »
Aspetto un po' perché magari è ancora scosso da ciò che è successo...

Non risponde né mi guarda. Pensavo di fargli uscire le parole di bocca facendogli sentire il suo nome.
Sono già passati dieci minuti e il tempo scorre molto lentamente.
« Sei un tipo molto silenzioso e timido Michael...è difficile credere che tu abbia potuto ferire tua sorella »
Gira la testa lentamente e finalmente mi guarda. Finalmente ho avuto la consapevolezza che mi stesse effettivamente ascoltando. La sua faccia è apatica ma i suoi occhi...oh i suoi occhi...sembrano gli occhi del diavolo.
La porta si apre e vedo che la mia prima "visita" si è conclusa.
Esco dalla porta ed infine dall'ospedale.
Un brivido di freddo mi pervade il corpo e nel momento mormoro
« Ci sarà tanto da lavorare... »

Angolo autore:
🔪 Ciao ragazzi! Non mi uccidete se ho pubblicato tardi...ma ho avuto un momento di blocco.
Se faccio degli errori o incongruenze per favore ditemelo...dopotutto sono inesperto! 🔪

~JØ~

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