Huskerdust

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

By @i_ate_frank_iero

(Ace: giuro che tra poco scrivo qualcosa pure io)


"Val aspetta.." Angel stava piangendo e tremando, si era appena preso una cascata di sberle dal suo capo, Valentino, che lo stava legando con una corda, mani e piedi. "Che cazzo stai facendo fermati" diceva tra le lacrime, ma Valentino non si fermava, continuava a legarlo. Una volta finito gli mise le mani sulle guance e gli alzò la testa: "adesso imparerai per bene la lezione" "No Val basta, perdonami" piangeva Angel, ma Valentino sembrava impassibile. "Lo sai quali sono le regole" disse aprendo un armadio e buttando fuori i vestiti che c'erano dentro. Angel cercava invano di liberarsi, era legato troppo stretto, sentiva il sangue che non gli passava e l'aria che gli mancava, "Valentino, ti prego..". Valentino come risposta lo prese per le spalle e lo spinse con forza dentro all'armadio, la sua espressione era impassibile, ma divertita allo stesso tempo, divertente nel vedere Angel con due occhi piangenti che imploravano pietà e il corpo che gli tremava. "Angel tesoro mio, lo sai quali sono le regole" ripetè, mentre chiudeva le ante dell'armadio. "Val..Val ti scongiuro..lasciami andare.." piangeva Angel con un filo di voce, ma poco dopo la porta fu chiusa, e allora si mise a urlare "CAZZO VALENTINO FAMMI USCIRE!" E per tutta risposta si sentì il rumore di una serratura che si chiudeva a chiave, Valentino aveva davvero chiuso a chiave la porta dell'armadio. "La chiave me la tengo io, uscirai da qui solo stanotte, e dopo dovrai tornare a fare il tuo lavoro. Ti farò scopare tutta la notte e tu non dovrai fiatare, altrimenti...sai quali sono le regole. Capito?" Angel ormai era rassegnato, "Si, Valentino.." e appena sentì la porta chiudersi scoppiò in lacrime. 

Passò un'ora, un'ora che ad Angel parvero secoli. Continuava a chiamare con un filo di voce, seduto sul fondo dell'armadio tutto legato. Sapeva che chiamare era inutile, era chiuso in quell'armadio e la chiave ce l'aveva solo Valentino, Valentino avrebbe deciso quando sarebbe potuto uscire, quando quella terribile punizione sarebbe potuta finire. Si, Valentino, quello stronzo. Avrebbe preferito mille volte ricevere frustate piuttosto che quello, almeno avrebbe potuto andare a ubriacarsi altrove. Ubriacarsi, o parlare con Husk. Sapeva che avrebbe fatto tutti e due se avesse potuto, e invece era lì. 

Ad un certo punto sentì rumori strani, la serratura dell'armadio emetteva strani cigolii, pensava che fosse Valentino che era venuto ad aprirgli, forse l'aveva perdonato. Le ante dell'armadio si aprirono, "Angel cosa ci fai qui dentro?" era Husk che aveva sfondato la porta dell'armadio con un coltellino. "Husk! Cosa ci fai tu qui?" chiese Angel a bassa voce, "mi sono infiltrato, qualcosa mi diceva che Valentino ti aveva fatto qualcosa, è stato lui a chiuderti lì dentro vero?", Angel annuì e Husk si mise a tagliare la corda con la quale Angel era legato, liberandolo. Appena fu libero, Angel gli gettò le braccia al collo e scoppiò in lacrime silenziosamente. Husk ricambiò l'abbraccio e gli passò le mani sulla schiena, "Non può trattarti così di continuo" "ormai sono la sua troia, il suo giocattolo preferito". Husk prese il viso di Angel con una mano e gli diede un bacio a stampo, e sul volto di Angel comparve improvvisamente un largo sorriso che spuntava in mezzo alle lacrime. 

Se le asciugò e gli diede un bacio a stampo anche lui, "Mmhhh ma così è poco" e detto ciò gli diede un bacio lungo, che poco dopo si trasformò in un limone, Husk ricambiò. Si baciarono a lungo, quando a tutti e due venne la voglia di fare di più, era uno di quei momenti in cui si amavano alla follia e avevano bisogno di avere uno sul corpo dell'altro. Prima però Angel prese le precauzioni: prese la chiave della stanza e chiuse la porta a chiave, "Così se Valentino vorrà entrare non riuscirà" disse, e detto ciò si tolse i vestiti. Non descriverò esattamente quello che fecero, ma posso dire che durò molto a lungo e i due godevano come matti. Durò così tanto che arrivò il momento per Angel di "uscire dall'armadio" secondo Valentino, e infatti si sentì qualcuno che cercava di aprire la porta della stanza. "Cazzo." Pensò Husk, ma Angel gli lanciò un'occhiata come per dire "Hey rilassati, è chiusa a chiave" ma sotto anche lui aveva paura. "Ma che stracazzo è successo qui?.." diceva Valentino mentre cercava di aprire la porta, "Porca troia Angel se ti becco.." e detto questo con un calcio buttò giù la porta. Merda. Ora erano cazzi sul serio. 

Angel si tirò la coperta fin sul collo, si girò verso Husk che non sembrava meno spaventato di lui, anche se sapeva che Valentino avrebbe picchiato solo lui. "Husk, mi faresti il piacere di uscire un secondo? Dobbiamo parlare" disse senza distogliere lo sguardo da Angel. Husk non avrebbe voluto abbandonare Angel, ma purtroppo in quel momento non c'era nient'altro da fare. Si alzò e uscì dalla porta ormai buttata giù. Valentino prese Angel dal petto, fece un tiro del sigaro che stava fumando e buttò il fumo in faccia ad Angel. "Questa ora come me la spieghi?" Angel non sapeva che dire, ormai li aveva beccati, lo avrebbe ucciso, questo era sicuro. Valentino alzò una mano per colpirlo, Angel si coprì la testa pronto a prendersi le peggio mazzate, ma appena la mano di Valentino stava per venire in contatto con la sua faccia, si fermò. Angel rimase lì con gli occhi chiusi ad aspettare di essere punito, ma invece tutto quello che sentì fu un lungo sospiro. "Cosa devo fare con te" disse Valentino uscendo dalla stanza. 

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro