✨»#𝟘𝟝; "𝕄𝕚𝕞𝕖𝕥𝕚𝕤𝕞𝕠"«✨

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“Fenomeno per il quale alcune specie animali assumono, a scopo protettivo o per ottenere un qualche vantaggio, colori e forme dell'ambiente in cui vivono”

๑✨๑,¸¸,·*·,¸¸,๑✨๑

“Quindi il loro arrivo ad Hiiaron ha risvegliato in ciascuno di loro dei poteri magici, dico bene?”
Il Mondo si sporse leggermente verso Agnós, che annuì.
“Esattamente. E sono tutti in grado di usarli come comuni maghi. Inoltre, ciascuno di loro presenta due elementi”
Apokrifiya annuì piano, riflettendo. Souji e Kronos, intanto convocati dalla donna in modo da ascoltare ciò che la Papessa avesse da dire, erano rimasti per tutto il tempo in silenzio. Il primo a parlare fu il Matto, alla destra del proprio capo.
“Capisco. Hai fatto un lavoro eccellente, Agnós”
Accennò un piccolo sorriso, e l’azzurrina si inchinò appena.
“Grazie mille”
Disse semplicemente; quello era il suo primo incarico così importante, quindi cercava di non lasciar trapelare il proprio nervosismo. Subito dopo prese parola la Ruota della Fortuna, alla sinistra di Apokrifiya. Dell’uomo, coperto sia dal cappuccio della sua tunica che dalla benda che teneva sugli occhi, si scorgevano praticamente solo le labbra curvate in un sorrisetto che molti ritenevano ambiguo e difficile da decifrare.
“Hai fatto molti progressi con la tua magia negli ultimi tempi, non è vero?”
Parlò. La sua voce, aveva notato Agnós, era dotata di un timbro unico, che però non riusciva a descrivere od identificare. A tratti, quasi le sembrava come se parlasse velocemente e lentamente allo stesso tempo, come se qualcuno avesse portato ad una velocità normale una registrazione a rallentatore. Ma non era affatto evidente, anzi: semplicemente, la donna non era abituata a sentirlo parlare, e l’agitazione del momento la portò a soffermarsi con più attenzione sulle sue parole e, quindi, sulla sua voce.
All’osservazione dell’uomo, la Papessa annuì.
“Sì.. è tutto dovuto al mio maestro”
Aion, il gufo che accompagnava sempre Kronos, inclinò un po’ la testa, girandola di novanta gradi. Osservò per un attimo la donna, perplessa.
“Sicuramente è dovuto anche al tuo grande impegno, Agnós”
Sorrise Souji, e Kronos annuì.
“Mi hai tolto le parole di bocca..”
La Papessa ringraziò velocemente i due uomini, quando Apokrifiya riprese parola.
“Per ora, credo che osservarli da lontano sia la scelta migliore. Non sappiamo di cosa siano capaci e, anche se si tratta solo di ragazzini, la cautela non è mai troppa”
Disse il Mondo, rivolgendo poi uno sguardo a Kronos. Lui fece un cenno con la testa dopo un attimo.
“Sì.. aspettare è una buona idea. I loro poteri sono già completamente sviluppati, devono solo capire come utilizzarli e più cercheranno di farlo, più si renderanno conto delle loro potenzialità ed avranno paura ad utilizzarle appieno..” Spiegò, ed i presenti non capirono se la sua si trattasse di un’affermazione od una supposizione “.. lasciate che il tempo faccia il suo lavoro~”
Scrollò le spalle, ed il Mondo annuì.
“.. okay. I miei ordini restano invariati”
Così, congedò Agnós che, uscendo dall’ufficio della donna, incrociò Ares. Il Diavolo aveva ascoltato senza vergogna la loro intera conversazione e rivolse un’occhiata inquisitoria alla Papessa. Teneva le braccia incrociate al petto ed era appoggiato al muro con la schiena; la coda si muoveva leggermente.
“Quindi, persone giunte da un altro mondo? Così, dal nulla?”
Agnós, sapendo che il demone avesse sentito, non vide motivo di mentire. Ed a dirla tutta, quell’uomo -se così si poteva chiamare- un po’ la intimoriva.
“Esatto, e sembra che nel loro mondo non avessero dei poteri.. pare che si siano risvegliati qui ad Hiiaron, insomma”
Spiegò brevemente, ed Ares annuì. Si fermò per un attimo ad osservare la donna, che riuscì a sostenere lo sguardo penetrante dei suoi occhi viola.
“Capisco. Erano forti?”
Francamente, quello era ciò che gli interessava di più. La Papessa ci riflettè sopra per un attimo.. non ne era sicura, ma preferì dirgli quello che voleva sentirsi dire.
“Quanto un mago normale, credo.. ma non hanno controllo sui propri poteri. Sono come dei bambini dalla magia del tutto sviluppata”
Disse quindi, non mentendo del tutto. Il Diavolo annuì ancora, con una strana espressione che la donna non riuscì a decifrare. Poi, se ne andò con uno scatto.
Agnós roteò gli occhi.. nemmeno un saluto? Cioè, a pensarci, forse era meglio così.

Apokrifiya sospirò, utilizzando la propria magia per richiudere la porta dell’ufficio. Souji e Kronos erano ancora con lei: non era raro che i tre avessero un breve debriefing dopo aver parlato con una recluta od addirittura un altro Apokreidos, essendo i tre membri più anziani. Però, quel giorno il Matto e la Ruota della Fortuna non si erano trattenuto per il volere del Mondo.
Piuttosto, sembrava che Kronos avesse qualcosa da dire.

๑✨๑

Nyxiie e Musdàsya si lanciarono un’occhiata dopo aver realizzato che all’appello del re avevano risposto unicamente loro due ed un altro ragazzo, il quale stava aspettando poco lontano dalle sorelle. Quello stesso pomeriggio infatti, c’era stato un annuncio in tutto il regno che i sovrani avrebbero avuto bisogno di aiuto con una spedizione che sarebbe stata effettuata in compagnia di alcuni forestieri, senza rilasciare troppi dettagli. Qualcosa che aveva fatto perdere interessi a molti però, era la specifica dell’assenza di una ricompensa. Probabilmente, era quello il motivo per cui all’interno del salottino d’attesa del palazzo c’erano solo tre maghi.
Matiskia trovava che le informazioni davvero vaghe date al riguardo fosero piuttosto sospette, quindi intendeva prima di tutto indagare prima di decidere cosa fare. Nyxiie e Musdàsya invece avevano pensato che sarebbe stata un’esperienza interessante.. cioè, a dirla tutta l’idea di partecipare era stata della minore e la maggiore non avrebbe mai lasciato che vi prendesse parte da sola. Si era quindi mostrata interessata soprattutto per accompagnare la sorella, ma in fondo non trovava fosse una cattiva idea; dopotutto, se l’avesse ritenuta tale avrebbe piuttosto cercato di dissuadere Nyxiie.
“Sei anche tu qui per la spedizione?”
La ragazza si avvicinò al mago dai capelli bianchi, che annuì.
“Sì.. mi sarei aspettato ci fossero più persone”
Osservò Matiskia, il quale si era presto reso conto che nella saletta dovevano esserci solo loro tre. Musdàsya raggiunse subito i due, annuendo.
“Infatti.. lo trovo quasi sospetto”
Nyxiie lanciò un’occhiataccia alla sorella, che incrociò le braccia al petto. Venendo ignorata senza troppi complimenti da Musdàsya, Nyx decise di andare a sedersi su uno dei divanetti presenti nella stanza, alzando poi lo sguardo all’alto soffitto della sala, pieno zeppo di affreschi riguardanti antiche leggente di Riitros; ne riconobbe diversi, come quello della creazione dell’isola fluttuante di Chronisi. Vi era raffigurato un uomo dai lunghi capelli castani che tendeva il braccio verso un secondo uomo, invece dai capelli scuri dotati di una tinta violacea e dal corpo decisamente più robusto del primo. Lui era nudo, mentre il castano era coperto da un drappeggio bianco. Inoltre, era come disteso su una figura che pareva essere quella dell’isola, mentre l’uomo era in una posizione simile ma su delle rocce violacee, tipiche di Riitros. Più in alto dell’affresco se ne trovava un altro che raffigurava invece una veduta di Riitros dal palazzo, mentre attorno erano rappresentate semplici scene di vita quotidiana.
La ragazza continuò a tenere il naso all’insù fino all’arrivo di una giovane donna all’interno della sala. La sua pelle era abbronzata ed indossava un vestito nero dall’ampia gonna e le maniche a sbuffo; era piuttosto simile a quello di una cameriera. Gli occhi erano di due colori differenti, uno dorato e l’altro lilla, ed i lunghi capelli color ebano erano raccolti in lunghe codine alte. Ma ciò che attirava di più l’attenzione, nonostante non fossero poi così evidenti, erano i due paraorecche neri e viola che portava.
“Il re può ricevervi, grazie dell’attesa”
Disse con un inchino, facendo spazio al piccolo gruppetto perchè potesse entrare nella sala ricevimenti. I tre riconobbero nella ragazza la consigliera di corte, Callirrhoe Katsaros, ed accennarono un inchino prima di proseguire.

Eykosii era seduto al centro della stanza, su un piccolo trono. Non era troppo appariscente, ma il velluto color porpora che ne ricopriva gran parte lo faceva apparire davvero comodo. Matiskia fu il primo ad entrare, seguito a ruota dalle due sorelle: essendo effettivamente andato a palazzo per altri ricevimenti in quanto nobile di Riitros, il ragazzo si sentiva più a suo agio rispetto a Nyxiie e Musdàsya.. certo, non che si fosse mai ritrovato faccia a faccia con il re. Si inchinò al cospetto dell’uomo, venendo subito imitato dalle ragazze.
“Siamo onorati che abbia accettato la nostra richiesta di partecipazione”
Disse Matiskia con tono solenne, e Nyxiie annuì. Eykosii però la battè sul tempo prima che potesse prendere parola.
“L’onore è mio e dei miei compagni sovrani.. non è da tutti rispondere ad un annuncio tanto improvviso. E vago, per di più” Iniziò, gesticolando un po’ con la mano sinistra “Non siete gli unici ad aver fatto domanda, ma ho scelto di ricevere voi dopo un’attenta analisi, svolta da me ed i miei più fidati consiglieri. Come forse avrete potuto intuire infatti, non si tratterà di una semplice spedizione di ricerca”
Si fermò per un attimo, osservando le espressioni dei presenti. Musdàsya e Matiskia parevano aspettarsi qualcosa del genere, ma Nyxiie appariva piuttosto sorpresa.
“E di cosa si tratterà allora, altezza?”
Domandò quindi la più giovane, curiosa.
“Il vostro compito, ammesso che abbiate ancora intenzione di accettare, sarà di aiutare dei forestieri giunti ad Hiiaron per errore, provenienti da un altro mondo”
Nyxiie rimase letteralmente a bocca aperta, mentre la sorella e Matiskia nascosero il proprio stupore con più abilità.
“... esistono altri mondi??”
Alla domanda della maga del Vento, Eykosii si limitò ad annuire, studiando piuttosto le espressioni sui volti di Musdàsya e Matiskia. In effetti, non avrebbe saputo dare una risposta precisa a Nyxiie: riguardo all’esistenza di altri mondi o realtà, loro sovrani ne sapevano quasi quanto il cittadino medio di Hiiaron. In più infatti, avevano solo la certezza dell’esistenza di un mondo privo di magia, ma fino a quel giorno non erano nemmeno sicuri che aprire nuovamente un simile portale fosse effettivamente possibile.
“Cosa intende con ‘giunti per errore’?”
Domandò Musdàsya, incuriosita.
“Non siamo sicuri di cosa sia successo, ma sono arrivati ad Hiiaron tramite un portale creatosi dal nulla, o almeno sembra che le cose siano andate così. È ancora presto per dirlo con sicurezza, ma oltre a trovare una spiegazione a ciò che è successo è importante trovare un modo per riportare gli umani nel loro mondo, sulla Terra” Spiegò Eykosii, parlando lentamente e riflettendo su quanto avesse intenzione di rivelargli. Pensava però che, se non fosse stato del tutto sincero, sarebbe stato come omettere parti della storia per convincere i ragazzi a prendere parte alla spedizione; quindi, decise di essere il più trasparente possibile “Non sappiamo quanto tempo ci vorrà e nemmeno se avrete successo. Inoltre, non avrete un compenso. Posso darvi del tempo per rifletterci su, ma sarebbe meglio ottenere una risposta definitiva quanto prima”
Concluse, e Matiskia iniziò subito a riflettere sulle sue parole. Chi diceva che quei ragazzi fossero sinceri? L’idea di buttarsi in un’impresa tanto grande con un gruppo di sconosciuti, non avendo modo di analizzarli e capire almeno in parte che tipo di persone fossero, non gli piaceva affatto. E non per via dell’effettiva presenza dei ‘forestieri’ in quanto tali.. voleva capire bene a cosa stesse andando incontro.
Quindi, fu il primo ad arrivare ad una decisione.
“Sarei senza dubbio interessato ad un’occasione simile.. ma preferirei aspettare che arrivino nella terra di Riitros in modo da poterli sorvegliare da lontano e capire che tipi siano. Se me lo permetterà, vorrei decidere se unirmi a loro dopo aver fatto le mie considerazioni”
Disse con trasparenza, ed Eykosii annuì come a prendere atto delle sue parole.
“Va bene, verrai informato quando -e se- il gruppo giungerà nelle nostre terre. Ma, vista la recente connessione di Riitros a particolari fenomeni, penso sarà una tappa certa” Si voltò poi verso le sorelle Mitaras “.. voi, invece?”
Le due si erano brevemente confrontate: Nyxiie trovava tutto davvero intrigante mentre Musdàsya, ad essere sinceri, non era molto interessata agli umani. Però, non aveva intenzione di abbandonare la sorella quindi aveva mentito, trovandosi d’accordo con le sue osservazioni, aggiungendo che una pausa dall’allevamento non sarebbe stata male.
“Saremmo davvero interessate.. però, ad una condizione” Iniziò quindi a parlare la maggiore, e Nyxiie annuì “.. se sarà disposto a fornirci persone competenti che possano prendersi cura del nostro allevamento, saremmo felici di prendere parte alla spedizione”
Musdàsya accennò addirittura un sorriso, mentre Nyxiie continuò a confermare le parole della sorella.
“Esatto!”
Eykosii si prese il mento fra due dita, riflettendo. Era consapevole che le due fossero in possesso di un allevamento piuttosto grande, ma trovare qualcuno disposto ad eseguire un simile lavoro non sarebbe stato difficile. Non gli andava che nessuno dei suoi sudditi partecipasse alla spedizione, anche perchè Kurigo gli aveva da poco comunicato che non riteneva nessuno dei candidati di Fehiiro adatti alla situazione. C’era un’eccezione, certo.. ma comunque, non poteva prendervi parte.
Quindi, l’uomo si vide costretto ad accettare.
“Va bene, selezionerò i migliori allevadraghi e sarete voi a scegliere coloro che troverete più adatti. Poi, partirete quanto prima”
Soddisfatte, le sorelle acconsentirono.

๑✨๑

Nestai si inchinò forse per la quinta volta, alzando poi il capo e rivolgendo uno sguardo ricco di orgoglio e sicurezza al proprio re.
“Non vi preoccupate, vostra eccellenza.. vi renderò fiero di me”
Dichiarò con convinzione. Firiyòs annuì appena, seduto sul proprio trono.
“Non lo metto in dubbio. La carrozza la aspetta in stazione, signorina Valthios”
Parlò il sovrano, osservando la giovane lasciare la sala del trono. Non appena le grosse porte in marmo si richiusero, il re si appoggiò mollamente allo schienale dell’alto trono e sospirò. Non era affatto sicuro di aver fatto la scelta giusta: avrebbe dovuto selezionare più persone, e non solo una singola maga? Avrebbe dovuto fare effettivamente una ricerca approfondita, invece di gettare una moneta sull’elenco dei volontari e scegliere la persona su cui si fosse posata? Il fatto che Nestai sembrasse decisamente adatta ad un compito del genere lo consolava appena, perchè avrebbe meritato di essere scelta per le sue qualità quando, in realtà, Firiyòs si era semplicemente imposto l’obbligo di selezionare almeno una persona ed, in un momento di capriccio, lo aveva fatto casualmente. Non essendo favorevole alla spedizione infatti, se avesse sostenuto di non aver trovato nessuno adatto al ruolo gli altri reali avrebbero -a detta sua- sospettato che avesse tentato di sabotare l’impresa. Non che si sarebbe mai spinto a qualcosa del genere, non sarebbe mai caduto così in basso.. ma aveva un rapporto difficile con tutti. Non sapeva come comportarsi con loro, alle volte. Era così stancante tenere la sua solita facciata.. certo, non faceva granchè per nascondere il suo carattere permaloso ed infantile, ma era estremamente attento a nascondere ogni sua debolezza, arrivando quindi ad esagerare qualsiasi altro aspetto di sè.
Rimase in silenzio a rimurginare, quando una cameriera entrò all’interno della sala.
“Comunico al re Hiirani della partenza della signorina?”
Domandò, e Firiyòs abbassò lo sguardo alla donna. Lei deglutì, osservando l’uomo. La struttura del trono era interamente fatta in un prezioso marmo bianco decorato da alcune venature dorate. Si innalzava su una base di circa due metri e numerosi scalini permettevano al re di salirvi in modo da potersi sedere sulle soffici parti in stoffa dorata. Era stato realizzato dai migliori artigiani di Liikros solo per il re Firiyòs, che al momento su quella sedia fin troppo alta non si sentiva nulla se non minuscolo.
Continuò a guardare la cameriera per qualche secondo, riflettendo su cosa avrebbe pensato Moh. Sarebbe bastata una sola ragazza? Gli sarebbe andata bene? Che espressione si faceva strada sul suo volto quando gli arrivavano comunicazioni da Liikros? Disgusto? Fastidio? Noia? Non era solito fare questi pensieri, ma l’ammirazione negli occhi della giovane Nestai lo aveva colto di sorpresa. Perchè lo ammirava tanto?
“... sire?”
Firiyòs guardò effettivamente la cameriera, annuendo velocemente.
“Sì, sì, va bene.. fate pure”
Disse con un gesto della mano, facendole segno di darsi una mossa. Lei ubbidì, un po’ confusa dal suo comportamento, mentre Firiyòs, dalla mente ricca di pensieri e dubbi, rimase da solo sulla propria seggiola.
Sospirò ancora.

Nestai era davvero incredula.. in tutta Liikros, era stata scelta proprio lei! Lei, e solo lei! La sua marcia era iniziata da poco, essendo passata da casa per preparare l’occorrente per partire e salutare la propria famiglia. Non aveva potuto comunicargli troppi dettagli -rendendo così papà Xenor sempre più perplesso-, essendo l’arrivo dei ‘terrestri’ -così parevano chiamarsi- un’informazione ancora top secret: il re gliel’aveva ripetuto più volte. Ripensò per l’ennesima volta all’incontro con l’uomo.. le pareva un sogno. Essere ricevuta dal proprio re ed ottenere un incarico così importante! Per assicurarsi di non star sognando davvero, si pizzicò appena il braccio. Okay, no, era tutto reale.
A dirla tutta, il re Firiyòs non le era parso troppo convinto della storia della spedizione e soprattutto dell’aiutare gli umani.. prima che la ricevesse, lo aveva sentito discutere con quello che pensava fosse il suo consigliere o comunque un’altra persona di una certa importanza. Il re le aveva poi spiegato velocemente il vero motivo dietro la spedizione, sottolineando più volte come potesse rifiutare l’offerta non essendo poi così vantaggiosa, ma Nestai lo rassicurò subito della sua volontà di aiutare gli umani. Cioè, certo, da un lato voleva aiutarli per davvero.. ma dall’altro, c’era un pizzico di egoismo. Insomma, si trattava dell’occasione perfetta per farsi notare dal suo re.. e poi, fra tutti coloro che si erano fatti avanti, aveva scelto proprio lei! Era senza dubbio un buon segno e non aveva la minima intenzione di deludere nè Firiyòs, nè tutti gli altri sovrani. Si era chiesta più volte perchè fosse stata l’unica ad essere chiamata a corte, ma ovviamente non aveva posto alcuna domanda al re: non voleva mettere in dubbio il suo giudizio, figuriamoci. Continuò a camminare e, quasi prima di rendersene conto, Nestai giunse alla piccola stazione per le carrozze destinate a spostamenti fra regni. Quelle di Liikros erano trainate da grifoni addomesticati, dalle dimensioni decisamente inferiori rispetto a quelli selvatici.
La maga superò velocemente i controlli di sicurezza, presentando poi una lettera scritta da Firiyòs stesso che fungeva da ‘biglietto’ per la carrozza reale, sulla quale avevano avuto in pochissimi il privilegio di volare. Riuscendo appena a contenere l’emozione, la maga si sedette sulla piccola -ma davvero lussuosa- carrozza: non era ovviamente dotata di ruote, ma piuttosto di due lunghi pattini che ne avrebbero agevolato l’atterraggio. Un’altro elemento che la distingueva dalle carrozze che circolavano per le strade di Liikros era la presenza di un tetto, lì per ovvie ragioni. Nestai sfiorò con le dita i ricami dorati che incorniciavano le finestre ai lati della carrozza, guardandosi attorno praticamente estasiata. Aveva già sistemato i propri bagagli sotto il sedile, non volendo perdere un attimo dell’esperienza: sapeva che probabilmente, oltre a membri della famiglia reale, in quella carrozza dovevano aver volato davvero pochissimi maghi.
“Signorina Valthios, giusto?” Un uomo bussò alla porticina ancora aperta, e Nestai annuì “Spero si sita trovando bene con noi, negli scompartimenti difronte a lei si trovano vivande di ogni genere: prenda ciò che preferisce. La carrozza partirà fra dieci minuti, le consiglio di allacciare la cintura di sicurezza. Il suo arrivo a Tahano è previsto fra circa un’ora”
La ragazza lo ringraziò riuscendo a mantenere un certo contegno, ma non appena l’uomo richiuse la porta della carrozza Nestai si lasciò andare ad un sorrisetto cretino. I suoi occhi si posarono poi sui piccoli scompartimenti davanti a lei.. uno spuntino non sarebbe stato male.

๑✨๑

Il gruppo rientrò nell’ostello, venendo accolti da una veloce merenda preparata da Kaipo, gesto che venne senza dubbio apprezzato. Scoprirono così che qualche fetta di pane accompagnata da marmellata o crema di cioccolato fosse uno spuntino interdimensionale. Buono a sapersi.
“Prima la regina mi ha consigliato di fornirvi abiti tipici di Hiiaron, visto che così potreste dare nell’occhio.. e penso non abbia tutti i torti”
Disse la padrona del piccolo hotel ed i ragazzi si trovarono in accordo con l’osservazione fatta dalle due donne.
“Ora che mi ci fa pensare.. non ha tutti i torti”
Mormorò Nadine, osservando i propri vestiti. Non erano chissà quanto appariscenti.. ma essendo abiti da escursione avevano un aspetto totalmente diverso rispetto a quelli che aveva visto indossare agli abitanti di Tahano. Avevano uno stile.. medioevale, più o meno.
“E dove li prenderemo? Anche se volessimo lavorare per guadagnare qualcosa in modo da poterli comprare ci vorrebbe un po’ di tempo, suppongo”
Intervenne Isolde, non avendo assolutamente voglia di lavorare e sperando che l’opzione venisse subito scartata vista la sua osservazione. Cioè, forse forse se il suo capo fosse stato Kaipo avrebbe chiuso un occhio.. ma comunque, non le andava affatto.
“Mia moglie possiede un negozio di abiti di seconda mano, lì potrete trovare qualcosa.. le ho già spiegato la situazione e sarebbe felicissima di aiutarvi, che ne dite?”
Lander si voltò verso la donna, un po’ sorpreso da tanta generosità.
“Ne siete sicura? Ci sarà bisogno di molti vestiti..”
Domandò, e lei annuì.
“Non preoccupatevi, per noi è solo un piacere. La regina ha suggerito che si tratti anche di una questione di sicurezza, non vorremmo vi succeda qualcosa sapendo che avremmo potuto fare la differenza! E poi, i sovrani ci forniranno un piccolo compenso, sia per i vestiti che per le camere d’ostello”
Spiegò Kaipo, e Lander inclinò un po’ la testa. Addirittura questioni di sicurezza?
“Capisco, allora le siamo infinitamente grati” Accennò un sorrisetto, voltandosi poi verso i ragazzi “.. andiamo appena siete pronti, mh?”
Il che venne tradotto da tutti come un basta ingozzarvi ed alzate le chiappe.
Amstel, che stava adocchiando la sua sesta fetta di pane col cioccolato, sospirò.

La moglie di Kaipo, Nikol, era esattamente l’opposto della moglie: esuberante, dalla tendenza a parlare a voce fin troppo alta e dalle maniere poco eleganti. Accolse con entusiasmo il gruppo all’entrata del negozietto che nessuno avrebbe mai detto appartenesse davvero alla donna. Aveva anche un forte accento, diverso da quello dei maghi fino ad allora incontrati.. una volta tornata, avrebbero dovuto chiedere a Kileah se la donna fosse originaria di un altro regno.
“Fate con comodo, scegliete qualsiasi cosa faccia al caso vostro! Qui abbiamo capi provenienti da ogni angolo di Hiiaron, quindi cercate almeno di scegliere un unico stile in modo da non andare in giro come se foste caduti di testa in un armadio”
Quella fu l’unica raccomandazione della donna, che osservò gli studenti uno ad uno, soffermandosi su Ib con uno sguardo a dir poco perplesso.
Inizialmente un po’ intimiditi, gli studenti iniziarono così ad esplorare il negozio. Il pavimento e tutti gli scaffali erano in legno, mentre le pareti erano rivestite da una semplice carta da parati color crema, dotata di alcune decorazioni come quadretti con fiori essiccati o piccoli intagli in legno che andavano a richiamare il materiale degli scaffali. I capi erano sistemati per colore e divisi ancora una volta fra quelli caldi e freddi, mentre i vestiti bianchi, neri o grigi avevano un reparto a sè. Dall’esterno poi sembrava molto più piccolo: era persino dotato di diversi camerini!
I primi a prendere ‘confidenza’ con il nuovo ambiente furono Adriaan e Grigory, che in un silenzioso accordo decisero di rimanere insieme in modo da potersi consigliare i migliori capi d’abbigliamento. Il rosa si diresse verso l’angolo ‘dei vestiti bianchi’, pensando di optare per qualcosa di semplice come una camicia bianca e dei pantaloni, magari abbinandoli ad una giacchetta o qualsiasi cosa si utilizzasse ad Hiiaron per completare un outfit del genere.
“È davvero un peccato che essendo un negozio di seconda mano non ci siano le ultime tendenze..”
Osservò il russo, esaminando il tessuto di una camicia. Adriaan annuì piano, guardandosi attorno.
“Già.. però è così affascinante pensare che tutti questi abiti una volta appartenessero a maghi di ogni tipo! E così gli daremo una nuova vita, non pensi che sia bellissimo?”
Grigory guardò con la coda dell’occhio l’altro, riflettendo poi sulle sue parole e scrollando le spalle.
“Sì.. diciamo di sì”
Mormorò unicamente, cercando di non pensare che il tessuto di quei vestiti fosse stato a contatto con la pelle nuda di qualcun’altro. Rabbrividì, ma non avevano scelta.. anzi, già era tanto che avessero una smile possibilità. Quindi, finì per scegliere una camicia bianca a mezze maniche.. fu la più pulita che trovò, ovviamente. Una volta ottenuta l’approvazione di Adriaan, i due andarono in cerca di pantaloni che complementassero il bianco della camicia e magari anche di qualche accessorio. Nello spostarsi, della particolare stoffa blu attirò l’attenzione del rosso, che si trascinò Grigory dietro per esaminarla. La stoffa che il ragazzo aveva notato si rivelò essere parte di un completo di una tunica ed una mantella, entrambe blu e dalle estremità sfumanti in un bel viola. Erano poi dotate di dettagli dorati e, sia all’interno del cappuccio che sulla tunica, c’era della stoffa che riprendeva il cielo e le stelle. In dotazione c’erano anche diverse spille a forma di stelle, adornate da alcune gemme colorate. Adriaan rimase praticamente a bocca aperta ed attorno a lui iniziarono a crearsi piccole scintille estremamente luminose che per poco non accecarono Grigory.
“Oh mio Dio, è perfett..- Ah?!”
Adriaan notò le piccole scintille nel girarsi verso il ragazzo, osservandole confuso.
“Penso si tratti della tua magia..?”
Osservò il rosa, con gli occhi socchiusi. Il rosso annuì, agitando un po’ una mano e riuscendo in fretta a cacciare tutte le scintille. Arrossì appena, imbarazzato dal fatto che fosse riuscito ad utilizzare la sua magia solo per errore.
“Almeno non sono state di nuovo fiamme..” Sospirò, portando nuovamente l’atttenzione sulla mantella “.. okay, andiamo a cercare dei pantaloni per te e qualcosa da abbinare a questo completo-”
Disse, trascinando via il ragazzo per cercare di nascondere l’imbarazzo.

Poco lontano, Ib aveva già preso la propria decisione. Una maglietta larga, dei pantaloncini anch’essi un po’ larghi e.. le sue infradito. Nikol e Lander lo guardarono per molto tempo, perplessi.
“Sicuro che ti sia cambiato?”
Domandò quindi l’uomo ed Ib annuì, mostrando anche gli abiti che si era tolto.
“Sono comodi, li ho trovati qui quindi qualcuno li avrà indossati ad Hiiaron”
La maga si prese il mento con due dita: non aveva torto. Dopotutto, persino lei si vestiva in modo simile.
“In effetti, la caratteristica più importante di ciò che si mette addosso dovrebbe essere la comodità..”
Osservò fra sé e sé, ed il ragazzo sorrise soddisfatto.
“Sì, infatti! Soprattutto in una situazione simile, no?”
Isolde e Nadine si avvicinarono ai tre, indossando anch’esse abiti piuttosto semplici e comodi, non troppo lontani dal loro solito stile.
“Non hai tutti i torti.. ma a maggior ragione, perchè le infradito?”
Ib scrollò le spalle.
“Per me sono comode”
Lander lo guardò colpito, mentre Nikol parve valutare la scelta del ragazzo.
Il piccolo gruppetto che si era formato diventò pian piano un ‘punto di ritrovo’ per chi avesse scelto il proprio outfit, al quale Amstel si aggiunse velocemente. Aveva optato per qualcosa di semplice, un mantello in lino bianco dotato anche di un cappuccio -che era però di un marrone scuro- e poi comodi pantaloni e scarponcini. Non era sicurissimo di sembrare un mago del posto, ma era qualcosa di un po’ diverso e gli bastava quello. La maggior parte dei suoi compagni invece cercò di optare per abiti almeno un po’ più ‘familiari’, come Grigory o Cynthia, che aveva scelto una camicia bianca, una gonna marrone ed un maglioncino smanicato, con annesso cappotto nel caso ce ne fosse bisogno.. insomma, non era molto lontano da ciò che avrebbe indossato di solito. Una scelta simile venne fatta da Mitchell, non sentendosi affatto pronto ad abbandonare la comodità dei propri, soliti vestiti. Passare dalle scarpe da ginnastica a degli stivaletti fu un trauma, anche se ovviamente li scelse di un paio di numeri più grandi. Cioè, non ne era sicurissimo visto che le taglie ad Hiiaron erano diverse da quelle terrestri.. ma erano un po’ grandine, sì.
Émilien, dopo aver aiutato Mitchell nella sua ricerca alla comodità, iniziò a vagare per il negozio, esaminando qualche capo. Aveva già trovato una camicia e dei pantaloni, quindi gli bastava trovare una mantella o qualcosa del genere in modo da coprirsi al meglio.. non era sicuro di cosa stesse cercando ma, nel passare accanto ad un espositore, della bella stoffa blu dotata di ghirigori azzurro chiaro attirò la sua attenzione. Nel prenderla fra le mani, si rese conto che fosse un mantello, dotato anche di un cappuccio.. era perfetto! Accennò un piccolo sorriso soddisfatto, provandolo addosso e guardandosi in uno degli specchi disponibili all’interno del negozio.. il mantello, dall’interno di un bel rosso deciso, gli calzava praticamente a pennello e riusciva a coprire il suo corpo proprio come avrebbe voluto. Certo, rispetto a ciò che avevano scelto alcuni suoi compagni aveva un aspetto molto fiabesco, ma gli piaceva davvero da impazzire.. e in fondo, l’avrebbe fatto risaltare di meno fra tutti i maghi di Hiiaron, no?
Eileen aveva invece deciso di indossare qualcosa che fosse un po’ una ‘via di mezzo’ fra il suo solito stile e quello hiiraniano: portava sopra una camicia bianca dallo scollo a barca un soprabito verde, calzando ai piedi degli stivaletti di cuoio marrone. Decise di lasciarsi i capelli raccolti per quanto poteva, intendendo poi lasciarli sciolti ed al naturale in quanto, probabilmente, non sarebbe stata in grado di piastrarli.. dubitava che in un mondo come Hiiaron avrebbe trovato piastre per capelli! Infine, Lodewijk si era dato ad uno stile più ‘fantasy’ senza però abbandonare il suo amore per le tonalità di blu. Sopra una semplice maglietta blu scuro e dei pantaloni neri, una giacca color prugna faceva la sua bella figura nonostante fosse di una taglia -o forse due- più grande. Però, i motivi floreali sulle larghe maniche lo avevano conquistato.. dopotutto, al momento l’elemento dei Fiori era l’unico del quale fosse a conoscenza.
“Perfetto, sembra che siate tutti pronti! Certo, fatta eccezione per il vostro professore”
Nikol rivolse un’occhiata interrogativa all’uomo, che annuì.
“Tornerò dopo averli accompagnati all’ostello, non voglio rallentarli: devono allenarsi con la magia insieme a vostra moglie”
Spiegò, e l’espressione di Nadine suggerì che i ragazzi non ne fossero a conoscenza. Nikol allora annuì, sorridendo ai presenti e distribuendo generose quantità di spray ‘antimagia’ che avrebbe reso gli abiti immuni ad ogni tipo di magia e quindi, per esempio, impermeabili ed ignifughi.
“Oh, capisco!”
Dopo aver consegnato lo spray ad Émilien, la donna si fermò per un attimo a guardarlo. Spostò poi lo sguardo su Adriaan; i due erano piuttosto confusi.
“Avete scelto dei completi provenienti dalla stessa collezione, sapete?”
Osservò con un sorrisetto ed i due arrossirono all’istante, tenendo lo sguardo basso per evitare di incrociarlo con l’altro anche per sbaglio.
“Ah, non ci avevo fatto caso..-”
Mormorò Adriaan, apparentemente molto interessato al lembo della sua tunica. Émilien invece annuì frettolosamente.
“Già, nemmeno io-”
Disse, salutando poi goffamente la donna ed allontanandosi quanto più possibile dal rosso. Nikol inclinò la testa, un po’ confusa, ma poi scosse le spalle.
“Beh, bando alle ciance.. credo sia ora che andiate. Buona fortuna, per tutto!”

๑✨๑

Una volta tornati all’ostello, ad accogliere i ragazzi ci fu anche Kileah, che intanto aveva preparato qualche bagaglio in vista della partenza.
“Wow, sembrate proprio dei maghi originari di Hiiaron! Ottime scelte, davvero~” Il suo sguardo si posò poi su Lodewijk e si avvicinò a lui “Allora, sei pronto?”
Gli domandò, e lui accennò un sorriso prima di annuire. Sinceramente, era un po’ nervoso all’idea di incontrare l’amica di Kileah.. ma voleva scoprire quale fosse il suo elemento primario.
“Perfetto~ Allora io e Lodewijk andiamo a fare una cosa! Vi lascio nelle mani di Kaipo, okay?~”
La maga fece strada al ragazzo ed i due si allontanarono velocemente sotto lo sguardo un po’ confuso dei loro compagni, ma non gli ci volle molto per fare due più due ed immaginare dove lo stesse portando. I ragazzi poi si voltarono verso Kaipo, che gli sorrise.
“Bene.. andiamo a fare un po’ di pratica~ Non sono un’insegnante.. ma i miei poteri dovrebbero essere abbastanza per evitare che vi facciate male”
Cercò di apparire rassicurante, ma tutti poterono notare come non fosse affatto sicura delle proprie parole. Nadine, Adriaan ed Amstel sospirarono, pregando mentalmente che sarebbero riusciti ad evitare di far prendere fuoco all’intero bosco. Émilien invece guardò il rosso con la coda dell’occhio.. prima era riuscito a richiamare Chevalier Syndichatour a sé e farla.. sparire? Non era sicuro di cosa avesse fatto esattamente, ma pensava di aver più o meno capito come tenerla a bada. Sperava di riuscire a fare lo stesso e capire come darle nuovamente vita.. ma allo stesso tempo, un po’ la temeva: e se ogni volta che la ‘richiamasse’ andasse ad attaccare Adriaan? Era troppo imbarazzante..! Eileen e Grigory invece si stavano preoccupando di non avvelenare nessuno, anche se forse il potere di Cynthia avrebbe potuto assorbire il veleno e quindi evitare che ci fossero ripercussioni gravi in seguito ad un avvelenamento accidentale, ma non avevano voglia di esperimenti-
Ad ogni modo, ciò che era certo è che quello sarebbe stato senza dubbio un lungo pomeriggio.

Dopo essersi assicurato che gli studenti non rischiassero di distruggere qualcosa, Lander aveva deciso di cercare degli abiti ‘hiiraniani’ che fossero adatti a lui. Non era del tutto tranquillo sapendo che Lodewijk si fosse allontanato con Kileah, ma si era fatto spiegare dalla bionda l’intero procedimento della ‘lettura del Segno’ e la maga aveva aggiunto come la ragazza che l’avrebbe effettuata fosse, anche se bizzarra, davvero fidata. A ripensarci, sospirò e cercò di concentrarsi su altro, tipo sulla scelta di ciò che avrebbe indossato.. certo, fossero quelli i veri problemi della vita.
Inaspettatamente, non gli ci volle molto per essere soddisfatto di qualcosa: optò per abiti semplici come molti dei suoi alunni, ma in aggiunta selezionò anche una lunga mantella che gli arrivava quasi a metà dei polpacci, forse un po’ troppo grande. Però, riusciva a coprire del tutto la sua figura e ciò, insieme alle grosse tasche interne, lo avrebbe aiutato se ci fosse stato bisogno di conservare qualcosa, come ad esempio dei soldi. Pensò infatti che all’incontro con i sovrani avrebbe chiesto almeno una piccola somma per sostenersi.. certo, ammesso che non gliene avrebbero offerta una di loro spontanea volontà. Trovava infatti fosse il minimo.
Ritornò all’ostello piuttosto velocemente, ma preferì fare una passeggiata prima di tornare dai ragazzi: non voleva apparire assillante. Certo, anche lui avrebbe dovuto fare pratica con la magia, ma trovava i propri poteri piuttosto ‘scomodi’. Insomma, cos’avrebbe dovuto fare oltre a far appassire le piante? Gli sarebbe piaciuto avere poteri più utili, principalmente per poter aiutare i ragazzi.. a pensarci, scosse appena la testa: era inutile rimurginarci su, anche perchè si trattava di qualcosa che ancora non riusciva a capire del tutto.
Con le braccia incrociate dietro la schiena, Lander camminava a passo lento nel bosco che circondava l’ostello. La luce del sole era diventata più fioca e le prime sfumature rosate si stavano facendo strada nel cielo: un’orario piacevole per passeggiare. Gli alberi non erano troppo fitti e l’uomo poteva quindi scorgere facilmente ciò che lo circondava anche se, fino ad allora, non si era trattato di altro se non di alberi e cespugli. Su alcuni cresceva della frutta, su altri erano sbocciati dei fiori e su altri ancora non c’era nulla del genere, solo foglie verdi e brillanti. Dopo qualche altro minuto di passeggiata, guardando all’orizzonte, Lander notò una nuova figura, illuminata alle spalle da un raggio di sole rossastro. Capì piuttosto in fretta che si doveva trattare di una persona e, curioso, decise di avvicinarsi ad essa non essendo troppo lontano dalla città e ritenendo quindi di non potersi trovare in particolare pericolo.. quella poi, gli sembrava una zona davvero tranquilla.
Riconobbe presto nella figura un uomo girato di profilo, dal volto leggermente coperto da fiori di datura. I petali, non ancora del tutto aperti, sfumavano da un bianco puro ad un leggero colore violaceo, molto più deciso sulle punte lievemente incurvate vero l’esterno. L’uomo si rese presto conto della presenza di Lander e si voltò verso di lui, rivolgendogli un’occhiata interrogativa e rimanendo ovviamente sull’attenti. Il professore si sistemò gli occhiali sottili, osservando l’altro per un attimo.
“.. che hai da guardare?”

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HeLo, sono tornata :D avete rischiato di non vedermi più fino all'anno nuovo visto che ho beccato un raffreddore micidiale che mi ha privata della facoltà di scrivere per giorni </3 mA mi sono rimboccata le maniche ed ora eccomi qui ~
Confesso che il capitolo sarebbe dovuto essere più lungo ed avrebbe dovuto comprendere anche la lettura del Segno di Lodewijk, ma la parte incriminata arrivava quasi a 1000 parole ed un capitolo di 7000 parole anche no (a meno che non lo vogliate)
Quindi, ho deciso che la scena della LetTuRa sarà spostata al prossimo capitolo, sperando che non sfiorerà cifre astronomiche :">
Non ho altro da dire se non ci si vede tra uN aNnO aH aH sono così simpatica LoL
Scherzi a parte, buon anno a tutti ^^ per me inizia male perchè vedere scritto "2024" mi provoca dolori al petto non indifferenti
Cioè, in che senso devo compiere 20 anni. Speriamo però non mi portino altri problemi di salute perchè sia dopo i 18 che dopo i 19 ho ampliato la cartella clinica 😄😄😄😄 help
Sono un catorcio </3 e okay bast ciao vvb <333

P.S. per evitarvi noiose ricerche google, eccovi dei fiori di datura





K bll

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