Tradimento greco

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

Ade

Gli occhi di Antea erano privi della loro solita luce, si allontanava con passi pesanti.

Siamo noi cinque e nostro padre, lì in piedi, durante la notte fonda ad osservare quella scena straziante, Zefira continuava a cambiare lo sguardo tra me e Antea.

In questo momento sono un misto di rabbia e rancore verso u'unica persona, il sangue del mio sangue, la sorella più grande che mi ha sempre aiutato , Zefira.

Aveva fatto piangere sua sorella alla cui teneva più di qualsiasi altra cosa, non le aveva lasciato neanche il tempo di spiegarsi.

Da quell'esatto momento decisi di vendicarmi a tutti i costi per lei.





Zefira

Ormai eravamo tutti rientarti nelle nostre stanze,mi inginocchiai subito a terra posando la schiena sulla porta, cosa avevo fatto?

Avevo rovinato tutto!
Il mio rapporto con Antea e Ade era ormai distrutto, nessuno dei due vorrà mai più parlarmi e avrò rovinato anche la relazione tra loro due.

Cosa avevo combinato?

Dopo svariati minuti seduta sul pavimento gelido ,decisi di alzarmi,mi sfregai gli occhi dalla stanchezza;
notai che sul letto c'erano una lettera di colore giallastra e una rosa rossa che sembrava bruciata.

Presi in mano la rosa,lo stelo era pieno di spine infatti dovetti prenderla con attenzione per non pungermi e l'appoggiai sul comodino.

La lettera finì per terra a causa di una ventata d'aria, la raccolsi e la aprii, era di poche righe.
La cominciai a leggere.

Ciao Avatar,
Oggi sei stata relativamente brava nel battermi,ma non ti preoccupare non ti lascerò vincere così facilmente tra due settimane.
Non vedo l'ora di battermi contro di te al prossimo turno,sempre se ci arriverai
viva.
A domani in classe,Avatar.
Salazar
<
Una smorfia divertita si presentò sul mio volto,anche se non mi aveva scritto niente di dolce, avevo capito che non gli era piaciuta la sconfitta,sarebbe strano se gli fosse piaciuto,effettivamente.> eh?

Mi addormentai con molta difficoltà e mi svegliai in ritardo il giorno successivo.

La mia voglia di assistere alle lezioni quest'oggi era molto poca,i miei passi erano pesanti,faticavo a stare in piedi,la testa mi girava verticosamente ma continuai a percorrere il corridoio con molta fatica.

Dovevo appoggiarmi su qualcosa,unico problema:era pieno di studenti in giro.(il problema non c'entra niente)

Notai una figura familiare appoggiata al muro,provai ad andare verso essa ma dalla confusione non ce la feci e mi sedetti a terra,ero a circa un metro di distanza da lui.
(Libri comparsi dal nulla)
Mollai tutti i libri sul pavimento ed appoggiai la testa sulle ginocchia.
"Avatar,che ci fai seduta per terra?"chiese quella testa di cavolfiore che mi ritrovavo davanti.

"Puoi lasciarmi in pace almeno oggi?" Chiesi irritata,non avevo voglia di parlare con nessuno . Mi sfreghai gli occhi,mi bruciavano da morire




"Nah,se no,come faccio a divertirmi senza la mia rivale?"

"Ah quindi mi consideri una tua rivale?"alzai lievemente il capo mostrando il mio volto logorato dall'insonnia.

"Forse,ti considero più che altro una pulce fastidiosa" disse accennando un sorriso di sfida,aveva un bel sorriso...
Ma come mi salta in mente?

"Per me vale lo stesso"sbottai aggressiva,e provai ad alzarmi lentamente e cominciai a camminare in una direzione e Salazar cominciò a ridere lievemente alle mie spalle.

"Che hai da ridere?" Chiesi contrariata

"Niente,solo che la classe è dall'altra parte"disse lui,inutile dire che nella mia mente pensai subito ad un'imprecazione che non dissi,ma in cambio decisi di porgergli il mio terzo dito mentre cambiavo direzione.

Salazar

A quel gesto feci una smorfia,oggi era spenta. Zefira aveva i capelli raccolti in uno chignon,svariati capelli spuntavano da esso,due ciuffi le ricadevano sul viso.
Era davvero bella,ma mio padre mi ha avvertito di non familiarezzare col nemico,ha detto una multitudine di fesserie.

Quel pensiero scomparì subito,arrivammo insieme davanti alla classe.
Aprii la porta e la feci passare.
"Perchè mi hai aperto la porta,pulce?"mi chiese,chiusi la porta dietro di me.

"Per cortesia,Avatar" dissi,ed er vero,io non provavo niente per lei,da un certa parte era facile odiarla;mi dava sempre filo da torcere e più lo faceva più mi dava fastidio.

"Mhm,ne dubito"disse lei,ossorvandomi,mentre ci eravamo diretti ai rispettivi posti.

"Pensa quel che vuoi,Avatar "dissi freddo,cosa insinuava?
Che mi piacesse?
Ma scherziamo?
L'idea mi faceva quasi ridere, e mi sedetti in fondo,dalla parte opposta di Zefira.
La tenevo d'occhio da tempo,me lo aveva raccomandato mio padre e mi aveva avvertito che era potente e devo dargli ragione.

Rimasi a guardarla fino a quando la prof entra in classe e comincia a spiegare,diedi la dovuta attenzione ad ogni lezione,presi appunti.

Alla fine delle lezioni mi diressi dal dirigente e misi apposto svariati documenti finchè non sentii dei passi. Andai a controllare chi fosse,trovai un ragazzo poco più alto di me dai capelli neri,credo di averlo già visto da qualche parte.

"Ciao" disse duro,i suoi occhi erano neri come pece.

"Ciao,cosa ti serve ?"risposi freddo senza neanche degnarlo di uno sguardo.

"Vorrei vedere mio padre"
Capii subito chi fosse,Ade.

"Al momento non è presente"risposi cordialmente

"Allora aspetterò qui"

"Ok"risposi secco,tirava un aria di sfida tra noi due,forse perchè ho aggredito loro sorella. Egli si sedette su una delle sedie di legno posizionate davanti alla scrivania del dirigente. Stava leggendo una lettera.

"Ehi,senti,ti posso chiedere una cosa?"chiesi sedendomi di fianco a lui.

"Mi pare che tu l'abbia già fatto,Salazar" disse secco,sospirai e gli rivolsi la domanda.

"Cosa è successo a tua sorella?"chiesi

"Tecla? Perchè ti interessa di lei? Vuo aggredire anche lei?"disse,lo guardai un attimo confuso.

"No,Zefira"si diffuse un silenzio inquietante nella stanza

"Zefira..."mormorò
"Io non la considero più una vera sorella per me"disse per poi fare un altra pausa.

"Diciamo che ha rovinato alcuni rapporti all'interno della famiglia,ok?"

"Ok"

"Finito con le domande?"

"Si,per ora"

Athos

Passai davanti all'ufficio di mio padre dopo il mio riposino pomeridiano,indossavo una tuta grigia,volevo stare il più comodo possibile.

Vidi mio fratello,Ade,uscire da codesto ufficio abbastanza adirato,mentre papà era seduto tranquillamente alla scrivania che firmava alcuni documenti.

Ade avrà discusso sulla questione di Antea ,ma effettivamente Zefira non era stata paziente nei loro confronti, dato che non gli aveva lascato neanche spiegare o raccontare la loro relazione.

Comprendo perchè Zefira abbia agito in questo modo,dalla morte di nostra madre due anni fa ha cominciato ad essere più amorevole,responsabile e attenta ai dettagli.
Era diventata il "capo famiglia" dato che nostro padre era poco presente durante il periodo scolastico.

Riuscivamo a trascorrere del tempo con nostro padre solo durante le vacanze estive,dunque era nostra madre ad occuparsi di noi la maggior parte delle volte ,e adesso Zefira e pensa che debba essere impeccabile in tutto.

Conoscendo Ade è già alla ricerca di qualche segreto scabroso su nostra sorella per ricattarla; mio fratello era molto vendicativo.

Il mio coraggio scomparve appena vidi l'ufficio e lascia perdere quel patetico tentativo di avere una conversazione con il dirigente, e quindi proseguii lungo il corridoio oramai deserto.

Mi focalizzai sulle pareti consumate dagli anni,erano grigie e spente.
Arriva in biblioteca e passai tra i vertiginosi scaffali finchè non giunsi ad un angolo della stanza e trovai Tecla.

"Hey sorella,che fai?"

"Heyy,niente sto indagando"

"Su cosa?"

"Sulla situazione della nostra famiglia in questo momento"

"Ah quindi sulla relaz-"cerco di dire prima che mi zittisca con una mano.

"Si,su quello ma ora taci"

"Azz, ti è arrivato il ciclo?"dissi,me ne pentii subito,i suoi occhi diventarono più scuri,girò la testa verso di me. Sono fottuto.
Uscii dalla biblioteca con un occhio nero,mannaggia se faceva male; mai sottovalutare mia sorella.

Ritornai nella mia camera. Appena Zefira mi vide,corse subito in infermeria a prendere una sacca di ghiaccio.
Nel mentre che lei era via notai che Ade mancava nella sua stanza; aveva ripreso a fumare la notte che Antea se ne è andata.

Atlas
Quando finii i miei allenamenti pomeridiani,i capelli biondi erano colmi di sudore si adagiavano leggeri sul mio volto.
La canotteria,anch'essa era fradicia e si aderiva perfettamente al mio fisico,raccolsi l'asciugamano e lo strofinai sulla mia faccia e sui miei capelli.
In seguito raccolsi la sacca,oggi dovetti svolgere le mie attività fisiche nella palestra all'interno.

Lungo il corridoio notai Tecla che stava parlando con un ragazzo abbastanza alto e con i capelli rossi,non poteva piacergli qualcuno con un colore di capelli normali?
Evidentemente no.
Mi avvicinai di sottecchi alla mia cara sorellina.

"Ei,Tecla,come va?" Dissi,sovrastandola con a mia stazza,e valeva la stessa cosa con il suo amichetto.

"Ei,fratello,bene dai,te?"mi rispose e mi guardò lievemente irritata e supplicante,desiderava che non facessi il deficente.

"Bene,Tu sei?"dissi rivolgendomi ad il suo amico.

"Stefan,piacere" disse,mi avvicinai a lui e gli sussurai "Sei proprio un bel fusto,dovresti uscire con me " e poi gli feci l'occhiolino.
Me ne andai successivamente e mi girai verso Tecla che scosse il capo in segnp di negazione. Mi divertivo a fare queste cazzate.

Appena arrivai al dormitoio trovai Athos con un occhio nero,chiunque glie lo avesse procurato aveva tutta la mia stima.
Cominciai a ridere fragorosamente.

"Che hai da ridere adesso?" disse scontroso.

"Niente,assolutamente niente"risposi; da quanto avevo riso mi scendevano le lacrime dagli occhi.

"Chi ti ha fatto quel bellissimo occhio nero?"chiesi avvicinandomi a lui.

"Nessuno.."

"Ti hanno picchiato?"

"No"

"Hai fatto una rissa?"

"No"

"Allora che hai fatto?"gli chiesi,mentre lo infastidevo con un dito.

"Va bene,va bene,te lo dico,basta che la smetti" disse ridendo

"É stata Tecla"disse, capii che dovevo farmi la doccia e chiudermi nella mia stanza quanto prima.

"Cazzo" esclamai

"Anche tu l'hai fatta incazzare oggi?" Mi chiese

"Non sai quanto"

"Scappa"

"Vado,a dopo fratello" dissi, per poi andare a fare la doccia.
Appena finii la doccia mi cambiai e misi il pigiama; sentii qualcuno bussare alla mia porta.

"Chi è?"chiesi.

"Tecla"disse,ed aprii la porta.

"Che cazzo ti è saltato in mente?" Disse lei arrabbiatissima mentre entrava nella mia stanza.

"Dai,è stato divertente,ammettilo"
"Forse per te si,ma per me no"

"Perchè?"

"É l'unico amico che ho,e un pò mi piace.Adesso molto probabilmente non vorrà più avere a che fare con me perchè pensa che tu sia gay"

"Chi lo dice che non lo sono?"dissi e lei mi guardò come perd dire * ma fai sul serio?*

"Hai 30 poster di tipe in bikini in giro per tutta la stanza"

"Vabbè hai ragione"dissi, ma quella sera si era stufata degli scherzi e delle battutine e se ne andò,non feci intempo a fargli i complimenti per il pugno.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro