Il Flusso

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng


Ore 16:10

Bacino di Eos


L'agente Forti stava esaminando gli indirizzi IP che avevano effettuato l'accesso al server dei Fantasmi, cercando di tracciarne la posizione. Il server era stato lasciato operativo: i Fantasmi non dovevano sapere di essere stati scoperti, così che la Sicurezza Planetaria potesse coglierli di sorpresa.

«Trovati!» esclamò trionfalmente Forti dopo qualche minuto. «Ci sono cinque indirizzi in tutto: uno è quello di Nuova Roma, gli altri portano a Victoria, Noctis, Ilion e Olimpia. Quello di Victoria non si connette da un mese, gli altri tre sono molto attivi.»

«Noctis non mi sorprende.» commentò Mia. «Simon von Trips è stato assassinato lì. Ma Ilion e Olimpia sono un grosso problema.»

«Già, sono entrambe grandi quanto Nuova Roma: trovare i Fantasmi non sarà semplice.»

«Il capitano Gerard vorrà saperlo.» disse Forti, dirigendosi sottocoperta, verso l'oloproiettore della motovedetta. «Vado a fare rapporto.»


Mia e l'agente Lion lo aspettarono sul ponte; Lion si appoggiò nuovamente con la schiena alla fiancata della barca, mentre Mia camminava avanti e indietro per il nervosismo.

Spettava al capitano decidere se i risultati della missione fossero soddisfacenti, e questo giudizio avrebbe sicuramente influenzato la sua intera carriera. Sapeva di aver fatto tutto ciò che le era stato richiesto, ma non poteva fare a meno di provare apprensione.

«È la tua prima missione importante?» le chiese Lion. «Ti vedo nervosa.»

«Sì.» ammise lei sospirando.

«Non hai nulla di cui preoccuparti: sei stata perfetta.»

Mia si fermò. «Grazie, Lion.» gli disse, sorridendo.

«Chiamami Henri: abbiamo lo stesso grado, non c'è bisogno di essere formali.»

Mia sorrise nuovamente, e riprese a camminare. «Vieni dalla Francia, Henri?» chiese senza fermarsi.

«L'hai capito dall'accento?» ridacchiò lui. « Sì, sono nato a La Rochelle, sull'Atlantico. Tu invece sei di Marte?»

«Nata e cresciuta a Nuova Roma, sia io che mia sorella.»

Continuarono a parlare per qualche minuto, finché non furono interrotti dal ritorno dell'agente Forti.

«Abbiamo nuovi ordini.» annunciò. «Andiamo a Noctis, il capitano vuole che diamo supporto agli agenti locali.»

«Non sono in grado di cavarsela da soli?» esclamò Henri, indispettito dal prolungamento improvviso della missione.

«Non sono riusciti a localizzare i responsabili dell'assassinio di Von Trips.» rispose Forti. «Mia, tu hai scovato i Fantasmi a Nuova Roma; il capitano pensa che tu sia la persona più indicata per farlo anche a Noctis.»

«Torniamo a Nuova Roma e prendiamo un elicottero?» chiese Henri.

Forti scosse la testa. «Impossibile: si è alzata una tempesta di sabbia fra Xanthe e Margaritifer, Nuova Roma è bloccata. Dovremo risalire le Valles Marineris.»



ore 19:33,

Valles Marineris



«Sono deluso.» esclamò ironicamente Henri. «Mi aspettavo una vista mozzafiato, invece è come essere in mare aperto.»

Lui e Mia erano a prua della motovedetta, e si godevano la vista del sole che tramontava sull'acqua all'orizzonte.

«Il canyon è largo duecento chilometri in questo punto, cosa pensavi di vedere? Il vero spettacolo è più a monte.»

«Comunque sia, visto dallo spazio fa più impressione.»

Mia rise di gusto. «Non avete niente del genere sulla Terra, eh? Il vostro Grand Canyon al confronto è un crepaccio qualsiasi.»

Rimasero sul ponte finché l'aria gelida della sera non li convinse a scendere sottocoperta. Poco più tardi, l'agente Forti fermò la motovedetta e li raggiunse nella cucina.

«Henri, stanotte guidi te: io sono ai comandi da dieci ore, sono esausto.» annunciò con uno sbadiglio.

Lion diede il cambio al collega, e mentre Forti preparava la cena, Mia si sedette al tavolo e aprì una mappa di Noctis sul proprio computer, esaminando attentamente ogni dettaglio.

«Cosa guardi?» le chiese Forti dopo un po'.

«Cerco di capire dove i Fantasmi possano nascondersi a Noctis.»

«Ti dispiace condividere con me le tue ipotesi?»

«Affatto.» rispose lei, girando lo schermo in modo che anche Forti potesse vedere. «Dunque, questa è Noctis.» disse, puntando il dito verso il centro urbano. «Si trova nella Valle Viking, una conca molto profonda, attraversata da diversi fiumi che confluiscono poi nel Flusso di Romolo, quaggiù.» spiegò, spostando il dito verso est. «Nella valle non ci sono molti ripari naturali, quindi escluderei che i Fantasmi si nascondano nei paraggi della città.»

«Non avrebbe più senso nascondersi dentro la città?»

«Noctis è piccola: diecimila abitanti circa. E se la sorveglianza rende difficile nascondersi in una metropoli come Nuova Roma, in una cittadina come Noctis è di fatto impossibile. No, sono convinta che la base dei Fantasmi sia da qualche parte al di fuori: spiegherebbe anche perché gli agenti di Noctis non siano riusciti a trovarli.»

Mia continuò a osservare la mappa per alcuni minuti, senza arrivare a nessuna conclusione. Frustrata, aprì il rapporto della Sicurezza Planetaria sull'omicidio di Von Trips, sperando di notare qualche dettaglio che agli altri fosse sfuggito.


Simon von Trips, ormai ex-direttore dell'impianto minerario di Noctis, distante alcuni chilometri dalla cittadina: era rimasto coinvolto in una violenta esplosione che aveva fatto collassare il tunnel principale durante un'ispezione di routine, causando la morte dell'intera squadra di manutenzione. Sbloccare l'accesso aveva richiesto molto tempo, rallentando le indagini della Sicurezza: anche a causa del tempo trascorso, non era stato possibile determinare con precisione il tipo di esplosivo usato, né tantomeno il modo con cui questo era stato portato all'interno della miniera: come a Nuova Roma, le telecamere non avevano notato nulla, e nemmeno l'uso della modalità termica aveva portato alla svolta sperata.

Frustrata, Mia spense con stizza il computer, attirandosi un'occhiata incuriosita da Forti. «Sarà più difficile del previsto.» gli disse, tetra.


Navigarono per tutta la notte, e impiegarono buona parte della giornata seguente per risalire il corso del Flusso di Romolo; come Mia aveva preannunciato, scorsero presto all'orizzonte la maestosa rupe meridionale del canyon, che seguirono verso ovest.

Giunsero infine al limite delle acque navigabili, dove una serie di boe segnalava alle imbarcazioni di non procedere a causa del fondale pericolosamente irregolare: per raggiungere Noctis, era necessario proseguire via terra.

Sulla costa meridionale sorgeva un punto di attracco gestito dalla Sicurezza Planetaria, da cui le navi cariche di metalli estratti a Noctis partivano per Nuova Roma: lasciarono la motovedetta agli agenti e salirono su un rover leggero e maneggevole, adatto al terreno sconnesso del canyon.

Proseguirono all'ombra della maestosa parete meridionale, talmente alta da oscurare il cielo. Al tramonto, giunsero finalmente alla Valle Viking.


Era un paesaggio da cartolina, tra i migliori che il nuovo Marte potesse offrire: alte rupi, coperte da ghiacciai per oltre metà della loro altezza, circondavano la valle e riflettevano i raggi solari dando vita ad abbaglianti giochi di luce. I molti fiumi che avevano origine dai ghiacciai scorrevano pigramente verso est, dove sarebbero presto confluiti nel Flusso di Romolo.


Ma i tre agenti non godettero a lungo della vista mozzafiato: una spessa colonna di fumo nero si alzava dalla città di Noctis davanti a loro.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro