Ilion

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22 gennaio 16, ore 08:11


Lasciammo Victoria alle prime luci del sole, facendo attenzione a non farci vedere; assecondando il piano della mia nuova e imprevedibile alleata, lasciai un messaggio alla dottoressa Behra, spiegandole come avessi identificato in Angela la spia cinese e l'avessi neutralizzata: tutto era pronto perché tornasse a vestire i panni di Mei Ling.

Predisposi un trasporto via jet fino a Ilion per me e Mei; era il metodo più rapido per raggiungere l'isola di Elysium, anche se avrebbe richiesto comunque poco più di tre ore.

Sorvolammo la Pianura di Hesperia, la regione largamente disabitata che si trovava subito a nord di Hellas, dirigendoci verso nord-ovest.

La pianura lasciò presto il posto a una delle molte regioni craterizzate del pianeta, dove sorvolammo l'enorme cratere Herschel prima di giungere infine alla costa dell'Oceano Boreale: unico oceano del pianeta, le sue acque coprivano larga parte dei vecchi bassopiani dell'emisfero settentrionale; mentre le terre più alte e irregolari nel sud del pianeta costituivano l'unico continente, che gli scienziati avevano semplicemente chiamato "terra meridionale".

L'altra importante massa d'acqua del pianeta era il mare interno di Hellas, che mi ero lasciato alle spalle; aveva riempito un gigantesco e profondissimo cratere d'impatto, in modo simile a un altro mare interno e a molti laghi minori. Tuttavia, la superficie coperta dalle acque rimane meno della metà di quella totale del pianeta.

Guardando la distesa d'acqua davanti a noi, era difficile immaginare quanto fosse stato difficile portarla su Marte.

Solo una parte relativamente piccola era stata ottenuta dai ghiacci polari del pianeta: sapevo che il resto proveniva da Cerere, il pianeta nano situato nella fascia di asteroidi che conteneva ghiaccio in grandissima quantità, ma non mi ero mai informato su come fosse stato trasportato.

Purtroppo, questo non era certo un buon momento per leggere Storia del Pianeta Rosso e scoprirlo: dovevo ancora discutere con Mei prima di arrivare a Ilion.


«Hai detto di avere altre informazioni.» le dissi, parlando sopra il rumore dell'elicottero. «È il momento di vuotare il sacco: di cosa si tratta?»

«Non sarebbe meglio parlare in un momento più comodo?» urlò lei di rimando.

«Siamo in volo sopra l'oceano, nessuno può sentirci: questo è il momento migliore.»

Mei annuì. «Sì, hai ragione.» ammise, rivolgendomi il consueto sorriso sardonico che avevo già imparato ad aspettarmi da lei: era evidente che si aspettasse un certo effetto dalle sue rivelazioni.

Decisi subito che non le avrei dato alcuna soddisfazione.

«C'è una talpa nel governo di Marte.»

Mi sforzai di non tradire minimamente la mia sorpresa, ma non avevo alcun dubbio: questo avrebbe complicato i miei piani.

«Sei sicura?» domandai.

«Sì, ma non ho idea di chi sia: di sicuro lavora a stretto contatto con il governatore, perché ha sempre informato gli uomini di Deng in anticipo sulle vostre mosse.»

«Spiega molte cose.» esclamai, ripensando a come i Fantasmi mi avessero anticipato a casa di Waters, e a come si fossero preparati all'irruzione qualche giorno dopo. «Ero convinto che monitorassero le nostre comunicazioni, ma se hanno davvero un complice non ne hanno nemmeno bisogno.»

Avremmo dovuto agire da soli a Ilion, senza affidarci al supporto della Sicurezza Planetaria: più persone avremmo coinvolto, più sarebbe diventato probabile che il traditore venisse a conoscenza dei miei piani.

Dopotutto, sembrava proprio che l'aiuto di Mei Ling mi sarebbe tornato utile.



22 gennaio 16, ore 09:07

Ilion, Elysium

Eliporto



Avvistammo l'isola di Elysium con largo anticipo: dopotutto era la più massiccia formazione vulcanica del pianeta dopo l'Altopiano di Tharsis, e per quanto l'isola fosse minuscola rispetto a quest'ultimo era comunque molto estesa. Nel suo profilo erano ben visibili i suoi tre vulcani: Albor, Ecate, e l'omonimo Monte Elysium.

Ilion, la sua principale città, sorgeva nella parte sud-orientale, piuttosto distante dai vulcani. Naturalmente non costituivano alcun pericolo, essendo spenti da chissà quanti milioni di anni, ma quello era il lato dell'isola più pianeggiante.


Atterrammo all'eliporto cittadino, ed entrando in città mi guardai intorno disorientato: mi sembrava quasi di essere tornato sulla Terra.

«Non sorprenderti, Ilion è una vetrina per i turisti.» disse Mei Ling notando la mia espressione. «A loro piace avere tutte le comodità a cui sono abituati sulla Terra. Ci sono già stata un paio di volte, è un bel posto per combattere la nostalgia di casa.»

Tutto era più decorato e appariscente rispetto alle altre città marziane: c'erano insegne luminose, monumenti, fontane e perfino qualche albero, piantato su suolo terrestre importato.

Gli edifici erano invece organizzati nel consueto schema quadrangolare tipico dei centri urbani marziani, ma era comunque innegabile che Ilion fosse la più terrestre fra le città marziane.


Mi aspettava una vera e propria caccia al fantasma; questa volta non avevo indizi, soltanto le informazioni di Mei Ling, ovvero un volto e un nome: Wun Sen.

Ovviamente, avevo un piano.



22 gennaio 16, ore 09:07

Torre Franklin



«Assolutamente no!»

Mi trovavo davanti a Julian Chanal, il Governatore di Marte, nel suo ufficio temporaneo all'ultimo piano della Torre Franklin. Avrei dovuto ottenere la sua collaborazione per attirare Wun Sen allo scoperto, ma era comprensibilmente restio: il mio piano, dopotutto, lo avrebbe messo in serio pericolo.

«Non ho la minima intenzione di revocare l'annullamento dell'inaugurazione, o di espormi a un rischio simile!» ripeté il governatore. «Si trovi un'altra esca, maggiore!»

Chanal si riferiva all'inaugurazione della nuova piattaforma di atterraggio dello spazioporto di Ilion; la cerimonia pubblica era stata annullata in seguito agli attacchi dei Fantasmi, ma io volevo che il governatore la tenesse. Ero sicuro che Wun Sen si sarebbe fatto ingolosire da un bersaglio così importante.

Soppesai bene le parole: non esisteva un'esca alternativa, quindi avevo assoluto bisogno di convincerlo.

«Le garantiremo la miglior protezione possibile, governatore: disporrò una squadra intera della Sicurezza fra la folla.»

«E in tal caso non vedo perché questo Wun Sen dovrebbe rischiare di farsi vedere.»

«La Sicurezza non saprà nulla del mio coinvolgimento; quegli agenti saranno informati solamente quando saranno già disposti, così da evitare ogni possibile fuga di informazioni. Altrimenti, come dice lei, Wun Sen non si farà vedere.»

«Non vedo come questo possa fare differenza.» sbuffò Chanal.

«Con tutto il rispetto, la Sicurezza Planetaria non ha dato molte prove della sua competenza, ultimamente. Dubito che la sua semplice presenza dissuaderebbe chicchessia.»

Il governatore rifletté per alcuni lunghi istanti; si alzò dalla scrivania e attraversò l'ufficio a grandi passi fino alla finestra meridionale, da cui osservò la città sotto di noi, e il paesaggio roccioso di Elysium oltre di essa.

«Temo proprio che mi servirà un'assicurazione sulla vita.» esclamò sospirando.

Mi rilassai, soddisfatto, e sorrisi debolmente al governatore. «Non credo che ne facciate qui su Marte, purtroppo.»

«Ha ragione.» confermò il governatore. «Messo nel sacco dal nostro stesso sistema economico: lo troverei ironico, se non fossi io quello che rischia di morire.»



22 gennaio 16, ore 9:43

Appartamento 13, quadrante C



«Allora?» disse Mei Ling quando tornai nell'appartamento che avevo fatto riservare per noi.

«Ha accettato: non è stato difficile convincerlo.»

«Perfetto.» esclamò Mei con soddisfazione. «Allora dovremo preparare un piano: l'inaugurazione è fra due giorni.»

«Tu pensa ai dettagli, io mi occuperò di... »

Il suono di un messaggio sul telefono interruppe la mia frase. Lo presi, e sospirai quando vidi il mittente.

«Brutte notizie?» chiese Mei.

«Niente di cui ti debba preoccupare.» dissi dirigendomi verso la stanza dell'oloproiettore.

Avviai la chiamata, e attesi.

Dopo qualche secondo, l'immagine di una furibonda Elise apparve davanti a me.

«Papà!» esclamò. «Si può sapere quanto avevi ancora intenzione di aspettare prima di chiamarmi?»

«Scusa, tesoro.»

«Non chiamarmi "tesoro"! Fai sempre così: "Tranquilla, Elise, ci sentiremo al massimo fra un paio di giorni", e poi puntualmente sparisci per settimane!» mi accusò, gesticolando con veemenza e squadrandomi con uno sguardo infuocato.

«Elise, non ci sentiamo da quattro giorni, non da settimane.» puntualizzai.

«Scusa tanto se mi preoccupo per te! Siamo su Marte da neanche un mese, e ti hanno già sparato addosso e avvelenato con il gas, e mentre tu sei chissà dove a dare la caccia a pericolosi assassini io sono a Nuova Roma, a girarmi i pollici e sperare che tu non ti faccia ammazzare!»

«Non è la prima volta, Elise. Probabilmente non sarà nemmeno l'ultima.»

«Lo so, ma non smetterò di preoccuparmi ogni volta.» esclamò lei, sospirando e giocherellando con una ciocca di capelli, come fin da piccola faceva quand'era nervosa. Li aveva di nuovo tinti, notai: questa volta di un allegro rosa pastello.

Colsi al volo l'occasione di cambiare argomento. «Non pensavo che su Marte si trovassero tinture per capelli.» le dissi.

Elise sorrise. «Ovviamente no. L'avevo portata con me da casa insieme al drone parrucchiere, per avere qualcosa da fare quando tu saresti inevitabilmente sparito. Ti piacciono?»

«Sai che li odio.» replicai con tono ironico, sorridendole a mia volta e alzando gli occhi al cielo. «Sembri il personaggio di un cartone animato. Non bastavano gli occhi?»

All'improvviso, sentii bussare alla porta; era Mei, che aprì senza attendere una risposta.

«Logan, ho dato un'occhiata all'area dello spazioporto, e volevo una tua opinione su dove posizionare i cecchini. A meno che, ovviamente, la nuova tinta di tua figlia non sia un dettaglio essenziale dei nostri piani.» disse con un sorriso beffardo.

«Sei con qualcuno? Chi è?» chiese Elise.

«Il mio nuovo alleato temporaneo.» risposi, rivolgendo uno sguardo irritato a Mei.

«Così mi ferisci, maggiore.» replicò lei fingendo di offendersi.

La ignorai, e riportai la mia attenzione su Elise.

«Adesso devo andare, ma se tutto va per il verso giusto, sarò di ritorno a Nuova Roma fra un paio di giorni.»

«E quando, di grazia, va tutto per il verso giusto?»



Spazio dell'autore


Bentornati in un nuovo spazio autore! Come al solito, volevo esplicitare alcune scelte dei nomi: in questo caso, si tratta di Ilion, e della Torre Franklin.

Ilion non sarà una sorpresa per chi conosce un po' di storia antica, in quanto è il nome in greco antico di Troia. Ho preferito usare quello per motivi facilmente comprensibili. XD

Comunque, durante la guerra il dio Ares, che come ben noto è il corrispettivo greco di Marte, era schierato dalla parte dei troiani, da cui la mia scelta di usare il nome della città.


Riguardo invece alla Torre Franklin, l'ho battezzata così in onore del rover Rosalind Franklin, che avrebbe dovuto essere il primo rover europeo su Marte, e sarebbe dovuto partire nell'autunno di quest'anno (2022, per chi lo legge "nel futuro") grazie a una collaborazione fra ESA e Roscosmos. 

Non credo ci sia bisogno di specificare per quale motivo questa collaborazione sia andata in malora, ma non ho voluto cambiare nome alla torre nonostante il fatto che il rover non sia mai partito, perché spero che un giorno il programma riesca comunque a vedere la luce in qualche modo.

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