EMPATIA (Pov Marco)

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Can you hear my heartbeat?

(History Maker- Yuri On ice)


Marco's Pov

Il Cubo è un vero inferno: al suo interno le emozioni vengono manipolate, esaltate, intensificate come una cassa acustica. Ogni vibrazione emessa si riflette sulla mia anima lasciandomi esausto, affranto, felice, nauseato e terribilmente confuso. Arranco in questo infinito inferno cercando di rinchiudermi nella mia zona confort per non sentirli, ma è inutile. Scavano dentro di me come tanti piccoli chiodi, sono ferito eppure non sanguino.

E poi c'è Lilith, che anche senza l'ausilio del Cubo mi trapassa il cuore con tutto ciò che prova. Non vi è modo di schermarmi, non capisco più dove finisco io e dove inizia lei. 

Le sue emozioni sono le mie, le sue paure anche. Mi domando come possa camminare, respirare, parlare e persino sorridere con l'inferno che cela nel cuore. 

Una persona normale non potrebbe sopportare tutto quel peso, eppure eccola lì: minuta e apparentemente indifesa. Persino ora, nel suo aspetto demoniaco con le ali spalancate, non sembra pericolosa. Cerca di bloccare il passo alla Banshee con le braccia tese che tremano. Non ha alcuna intenzione di ferirla, anzi vuole salvarla ad ogni costo. È questa volontà che la trascina tra gli edifici e le dà la forza di non arrendersi.

Da dove scaturisce?

Non lo riesco a capire. Appare spaurita e complessata, piena di dubbi e domande, e dopo un secondo la sua personalità muta. Dottor Jakyll e Mister Hide. Schizofrenia? No. Non ne rilevo i sintomi. Chi è la vera Lilith?

Dopo la liberazione della donna, dall'influsso dell'oggetto, ho temuto che Lilith potesse avere un crollo. Ho creduto che il suo lato oscuro prendesse il sopravvento. 

Nonostante fossi, psicologicamente e fisicamente, distrutto ho preferito non lasciarla sola.

 Quando perde il controllo qualcosa di oscuro prende il suo posto e percepisco la sua fame, il suo bisogno di assimilare cibo. Come se per secoli non si fosse nutrita.  Il desiderio non è poi così diverso da ciò che provava la bashee che abbiamo sconfitto. Lo avrà notato?

Sei consapevole piccola Lilith di aver trasformato Alberto nel tuo schiavo empatico? 

Ne dubito, se così fosse lo avrei percepito. 

Sei una bomba ad orologeria piccola gattina, prima o poi scoppierai portandoci tutti alla disperazione oppure ci regalerai l'esaltazione? 

Dovrei condividere con gli altri la scoperta del tuo lato oscuro, eppure l'istinto mi suggerisce di tenerlo per me. Come se fosse un problema mio, qualcosa che solo io posso gestire e nessun altro.

Forse dovrei trovare un modo di renderti inoffensiva prima che sia troppo tardi, ma voglio vedere fino a che punto ti spingerai per soddisfare i tuoi bisogni. Desidero interrompere il tuo legame insano con Alberto, ma nello stesso tempo temo che un mio intervento possa spezzare il poco equilibrio che hai e ferirti.

Cosa sarebbe stato delle nostre vite se non ci avessero diviso? Forse quel vuoto oscuro non si sarebbe risvegliato o magari sarebbe accaduto lo stesso perché è parte di te, è la tua vera natura.

Sono custode della tua vita e del tuo passato.

Avrei dovuto eliminarti molto tempo fa, sai Lilith?

Sono stato marchiato per non averlo fatto. Ogni singolo giorno una voce mi tortura le tempie ricordandomi il mio compito.

Ucciderti.

Ci siamo conosciuti in un tempo e in un luogo che nemmeno ricordi.

Ti cercavo. Eliminare demoni era il mio compito. Ero un angelo. 

Ma quando ti ho trovata, ho ceduto.

Eccomi qui, ancora oggi, a pesare il tuo cuore. 

Incerto sulla strada che sceglierai e sulla scelta che io prenderò. 

Se dovessi dare ascolto alla voce ti ucciderei all'istante. Ma tu sei la mia sorellina. La piccola peste che si svegliava di notte chiamando la mamma, e che veniva da me piangendo cercando conforto tra le mie braccia. 

Il desiderio di proteggerti vince sempre su qualsiasi altra opzione.

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