SETH (Pov Lily)

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Un proverbio dice che anche se l' incontro è breve, 

l'amicizia dura in eterno

(One Piece)



Lily's Pov

«Dormigliona vado in agenzia» 

Ooooh come sentivo la mancanza dei suoi risvegli bruschi.

«Ma sei tornata ieri...» siedo sul letto fingendomi sveglia.

«Lo so ma devo sistemare alcune cose, tu vai pomeriggio al lavoro?» controlla se ha tutto in borsetta, come fa sempre prima di uscire. 

«Si. Dalle quattordici alle venti» sbadiglio.

«Allora ci vediamo al bar per le tre» ed esce fresca e pimpante. Come fa ad essere così attiva di primo mattino?

L'unica notte senza sogni e vengo svegliata presto. Meglio così, è tornata.

Scendo a far colazione ancora immersa nel tempore del letto. 

«Nevicherà» dice la proprietaria guardando dalla vetrata della sala mentre sparecchia un tavolo. Fuori il cielo è coperto di nubi.

«Di già? Siamo ai primi di novembre» rubo un biscotto, e un succo di frutta, e mangio il tutto in piedi accanto a lei. Non si lamenta delle briciole che lascio ai miei piedi.

«Quelle nubi lì, sanno proprio di neve» e me le indica.

Guardo il cielo dubbiosa, prima di recuperare il cappellino di lana e il cappotto dalla sedia dove li avevo abbandonati. La saluto ed esco per andare a consegnare in lavanderia il tailleur di Simone.

Cammino a passo veloce, desidero raggiungere il negozio il prima possibile per scaldarmi un po' al suo interno. Una stridio di freni alle mie spalle, il cuore salta un battito. Per fortuna non sono ancora scesa dal marciapiede per attraversare la strada. Mi volto verso il rumore incapace di contenere un sorriso.

«Ciao» Marco accosta al marciapiede e si toglie il casco.

«Buongiorno, già in giro?» sono più felice di quanto mi aspettassi per il fortuito incontro.

«Sono andato a scattare delle foto per il giornale. Ti va di pranzare con me e Seth oggi? Fa parte del gruppo, non l'hai ancora conosciuto» una fossetta appare accanto all'angolo della bocca. 

«Sì, però inizio il turno alle due»

«Pranzeremo presto. A dopo» si rimette il casco e riparte lasciandomi a bocca aperta.

Non ha detto dove ci dobbiamo incontrare, e soprattutto a che ora ? Non riesce proprio a comportarsi decentemente? 

A mezzogiorno in punto mi dirigo verso la redazione sperando di trovarlo. Infatti è così: è impegnato a chiacchierare con un ragazzo che non conosco.

«Certo che sai proprio come invitare una donna a pranzo. Il principe della galanteria» lo guardo torva con le mani sui fianchi.

Trattiene un sorriso. Sono consapevole di sembrare un fungo che sfida una sequoia.

«Perché mi sono dimenticato di dirti dove e quando?» si morde il labbro e sorride in quel suo modo sghembo, che sto imparando ad apprezzare.

«Si» non demordo. Devo riuscire a fargli sputare delle scuse.

«Abitiamo in un paesino minuscolo con un unica piazza. Non è difficile rintracciarmi!» e ride.

Che sbruffone! Gli tiro un pugno sul braccio, ovviamente nemmeno lo scalfisco.

 «Scusami, non mi sono presentata» lo ignoro e porgo la mano al ragazzo che sorride divertito «Lily»

«Piacere, Seth» ha bella stretta, delicata e calda. La sua pelle è dorata dal sole, due occhi verde foresta mi scrutano «Sono appena tornato, ero ai Caraibi con gli altri. Hanno preferito mandare me come fotografo e lasciare qui Marco»

«Lavorate insieme allora»

«Si. Anche per l'altro» strizza l'occhio.

«Capito» Seth è simpatico a pelle. Tutto in lui, dal portamento all'aspetto, trasmette serenità. Come se fosse circondato da un alone di positività impossibile da scalfire.

«Ora che le presentazioni sono finite possiamo andare a mangiare? La trattoria di Mary va bene?» Marco si passa la mano sullo stomaco «Sto morendo di fame»

Marco e Seth chiacchierano di lavoro mentre camminiamo, noto che spesso Marco termina una frase iniziata da Seth oppure risponde ad una domanda che lui non ha ancora pronunciato. C'è un'intesa molto forte tra loro.

«Non ci sei ancora stata da Mary?» mi chiede Seth mentre svoltiamo nella via dove abita Marco.

«Sinceramente no» proseguiamo per una via laterale e procediamo per una decina di minuti prima di arrivare a destinazione. La trattoria si trova sul confine esterno del villaggio, abbastanza isolata dalle case.

È un locale tranquillo. Scegliamo un tavolo nascosto da un'arcata in pietra, così possiamo chiacchierare liberamente senza orecchie indiscrete.

Ci servono bruschette e un tagliere di salumi.

«Non mi abituerò mai al vostro pane sciocco» faccio una smorfia dopo averne preso un pezzo.

«Troppo sale fa male!» Marco scherza prendendo un po' di lardo «i nostri salumi sono già abbastanza saporiti»

«Allora Lily» Seth educatamente versa del vino nei bicchieri «Marco mi ha raccontato del tuo primo viaggio e ha accennato che sei stata molto male durante la trasformazione»

«Vorrei dimenticare il dolore» tremo ancora al solo pensiero «Ma sono felice di aver conosciuto Anubis e la sua famiglia. Inoltre, grazie alla mutazione, ho potuto istaurare un nuovo rapporto con tutti voi» istintivamente guardo Marco negli occhi. Quando sposto lo sguardo su Seth noto che ci fissa con cipiglio indagatore. Cosa gli raccontato Marco di noi?

Bevo un altro sorso di vino e sento salire il calore in viso.

«In realtà non sapevo che mio padre avesse fondato i Messaggeri e nemmeno che fosse un archeologo» mi concedo una piccola pausa per trovare il coraggio di continuare. Ho sempre riscontrato problemi a parlare di me stessa, però ora devo sforzami, condividendo le scoperte di questo ultimo periodo magari aggiungo un tassello al puzzle del mio passato «Sono stata alla casa editrice. Ho scoperto che esisteva un conto a me intestato. Non ne sapevo nulla. Mia zia non aveva mai raccontato niente.»

Rimangono entrambi pietrificati a fissarmi.

«Ricordo vagamente tua zia» Marco soppesa le parole, lo fa spesso con me, come se fossi un cristallo facile da rompere «Il giorno che ti è venuta a prendere l'ho odiata e sono scappato. Non assomigliava a tua mamma, lei era dolce e gentile. Tua zia era... come dire.. ferita dalla vita» una piccola pausa «Non fraintendere, non è che fosse cattiva ma era stanca di vivere. So che ha tenuto una corrispondenza fitta con Dozenith per un lungo periodo e che telefonava spesso. Come è stata con te?»

«La zia era dolce ma non affettuosa. Non amava abbracci ed effusioni. Si è presa cura di me, ma ora mi accorgo che ha mentito per tutto il tempo. Non so che pensare di lei. Probabilmente non era la persona che immaginavo di conoscere» sento le lacrime salire agli occhi, mi concentro sul cibo nel piatto.

Seth decide di spezzare il silenzio imbarazzante creatosi «Sapete che mi è successo ai Caraibi? La prima sera abbiamo festeggiato e ho bevuto un po' troppo. Ho salutato tutti e ciondolante ho raggiunto la mia camera, solo che non si apriva. Controllo il piano: è quello giusto. Il numero sulla tessera elettronica: corretto. Niente la porta non si apre. Mi sono lamentato ad alta voce e ho cercato di tornare sui miei passi per andare alla reception. Solo che, ubriaco come ero, ho inciampato nei miei piedi e sono caduto di testa contro la porta. Che ha risuonato come un gong. Mentre cercavo di rimettermi in piedi, questa si apre e mi ritrovo a fissare il sosia di Homer Simpson completamente nudo. Il suo batacchio mi ciondolava davanti al naso. Inorridito striscio lontano. Lui, arrabbiatissimo, mi urla contro in una lingua che credo fosse tedesco. Non capisco una sola parola. Accorre un dipendente. Sapete come è andata a finire? Avevo sbagliato palazzina» 

Io e Marco restiamo a bocca aperta per un paio di secondi e poi scoppiamo a ridere. 

L'atmosfera si è alleggerita.

«Come sei entrato nei Messaggeri?» chiedo a Seth e bevo un sorso d'acqua.

«Sono arrivato qui per uno stage, promosso dal Master di fotografia che stavo seguendo, e Marco mi ha sedotto»

Marco lo colpisce al braccio, Seth finge di essersi ferito gravemente. Non so se mi è più simpatico per via del suo aspetto o per il carattere socievole. Ha un naso assai pronunciato, ricorda Rudy il personaggio del film animazione la Carica dei 101 .

«Che potere hai?» non faccio in tempo a terminare la frase che l'acqua rimasta nel bicchiere si trasforma in una piccola sfera e rimbalza contro il vetro, mi scappa un'esclamazione stupita ed entrambi mi zittiscono con uno shh.

«Io invece mi sono perso riguardo a come ti hanno rintracciato» Seth fa sparire la sfera «Marco e Dozenith sono stati molto riservati sul tuo conto»

«Esagerato, volevamo essere certi che scegliesse di rimanere con noi» Marco versa l'ultimo goccio di vino a Seth e continua «Alla morte di tua zia, Dozenith ha perso l'unico contatto che aveva con te e hai pure venduto la casa. Per fortuna il curriculum di Simone è giunto sulla scrivania dell'ufficio. Lui si affida ad un'agenzia di collocamento molto esclusiva, la Lucifer & Co, perché non può permettersi di assumere persone che potrebbero creare problemi al villaggio. Quindi vengono fatte anche delle ricerche sulla vita privata dei candidati selezionati tramite investigatori privati. Così, per caso, si scoprì che convivevi con lei»

Ho il dubbio che Dozenith non fosse realmente intenzionato a rintracciarmi. I suoi investigatori sembrano essere molto competenti, possibile che non mi abbiano trovata prima? Preferisco tacere e non condividere la mia opinione.

«Quindi, se Simone non fosse stata selezionata, non ci saremmo mai conosciuti?» incredibili gli intrecci della vita.

«Può darsi, oppure il fato avrebbe trovato un altro modo per farci incontrare» Marco sorride fissandomi negli occhi. Deglutisco a fatica.



ミ★ Note

Eccomi qui, oggi non vi sono spiegazioni particolari, solo un suggerimento: tenete traccia del nome Lucifer. Apparirà spesso (◍•ᴗ•◍)♡

Per aiutarvi stilerò una lista ogni volta che viene nominata qualche associazione col suo nome:

⛧ Lucifer & Co: agenzia di collocamento molto esclusiva

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