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Una nuova cosa che apprendo su mia madre il primo giorno di lezione è  che non andava bene a Pozioni e non andava d'accordo con il suo professore... mia madre non parla mai del suo passato da strega, in un certo senso sembra quasi che lei voglia fingere di non appartenere a questo mondo.

Mi ha sempre parlato della magia, del fatto che ero una bambina speciale e mi ha raccontato le fiabe per piccoli maghi;  mi ha anche parlato tante volte di quei ragazzi con cui è raffigurati in quasi ogni foto presente a casa, li definiva ''speciali'' e diceva che era questo il motivo per cui  si muovevano.

Sin da piccola sono sempre stata abituata alle visite di Remus, che ogni volta dopo aver cenato con  noi con un colpo di bacchetta lavava i piatti evitando che lo facesse mia madre nel modo "tradizionale".

Lei invece, dalla scomparsa di Voldemort e la cattura di Sirius, ha smesso di usare la magia: fa finta di essere babbana e mi ha cresciuta come tale e tra tali, solo una volta l' ho vista riprendere in mano la bacchetta che io possa ricordare... l' anno scorso, lo stesso giorno in cui il Ministero ha dovuto ammettere che Voldemort era tornato veramente, il giorno della morte di Sirius Black.

La morte di Sirius penso l'abbia distrutta, è stato come perdere l' uomo che amava per la seconda volta; dopo quel giorno a riposato nuovamente la bacchetta nei menandri del suo armadio.

L' unica cosa che mi conforta nonostante l' abbia lasciata sola è la consapevolezza che non sia completamente sola: c' è Remus che le sta accanto e poi fa ancora parte dell' Ordine della Fenice.

Si definisce membro passivo dell' Ordine: userà la magia solo in questioni di vita o di morte o per affrontare Voldemort, se no li aiuterà solo a capire e intercettare i suoi piani.

Oggi, il nuovo professore di Pozioni, mi ha sorriso appena ha visto il mio lavoro e poi mi ha chiesto chi fossero i miei genitori: appena ha sentito il nome di mia madre è rimasto scioccato, poi mi ha detto che le assomiglio molto nonostante fortunatamente non ho ereditato la sua incapacità nella sua materia.

Il fatto che finalmente qualcuno mi abbia paragonata fisicamente a mia madre e non a mia nonna è per me positivo, anche se ovviamente non lo è stato per i miei compagni che mi hanno trucidata con lo sguardo.

Certe volte, mi sento quasi perseguitata da loro, come se controllassero ogni mio gesto, parola o azione.

Ma probabilmente sono solo un pò troppo paranoica, o almeno così spero che sia, perché l'idea di essere controllata 24 ore su 24 mi inquieta parecchio.

Dopo pozioni mi devo allenare a Quiddich in vista delle prime parite, Marcus ieri mi ha informato che ci sarebbe stato con me qualcuno ad aiutarmi, sebbene gli avessi detto che non c'era bisogno. Non mi ha voluto dure chi ci sarebbe stato, liquidandomi con una semplice frase:''Non preoccuparti''

Io ovviamente mi preoccupo, perchè non mi fido di lui.
Quando gli ho detto che mi poteva aiutare una mia amica (senza specificare che quell' amica era Cho, in breve: un membro della squadra avversaria) ha detto che conosceva la persona perfetta a cui affidarmi ed era l'unica persona di cui si fidava.

Certo, io non mi aspettavo la persona più simpatica del mondo, ma non  immaginavo che fosse così stronzo da mettere Draco ad aiutarmi.

<<Cosa ci fai qua?>> chiedo guardandolo in cagnesco.

<<Benvenuta al tuo primo allenamento, Stellina>>

Stellina?

Lo fulmino con lo sguardo:<<Io con te non mi alleno>>

Sorride:<<Come? Solitamente le babbane che a te piacciono tanto non sono contente se ad allenarle è un bel ragazzo? Così mi hanno detto...>>

<<Bello, appunto, non deficente!>> ribatto salendo sulla mia scopa e volando verso la porta per allenarmi come portiere e cercando di ridurre al minimo la discussione tra me e Draco.

Non capisco subito perché Marcus sta facendo tutto questo: perchè vuole che io giochi a Quiddich? Perchè Draco ad allenarmi, se lui è Cercatore, quindi non c'entra nulla con il portiere?>> 

Alle mie domande trovo risposta solo quando l'allenamento giunge al termine, con Draco che mi guarda soddisfato e  in tono fermo dice una frase... quella frase.

<<Sei brava, ma si vede che non ti alleni tra i tuoi amici babbani... dovresti stre con noi per allenarti>> 

Capisco che non è una coincidenza che sia venuto a cercarmi Draco, o che sia venuto ad aiutarmi Draco, loro vogliono che Draco mi convinca ad unirmi a loro e voltare le spalle a mia madre.

Un brivido mi percorre la schiena.

<<Tutto bene?>> chiede e io annuisco cercando di non mostrare la mia rigidita, comprensibile, dopo tutto sono in gabbia con i leoni.

<<Si e sto bene così, grazie. Non ho bisogno di allenarmi, a me non piace il Quiddich. Non volevo nemmeno entrare in squadra!>> protesto.

<<Ma lo hai fatto per Marcus, vero?>> alza un sopracciglio <<Un pò il debole di tutte>>

Lo guardo sconvolta, vuole parlare di ragazzi? Seriamente?

<<No, non l'ho fatto perchè ho un debole per Marcus?>>

<<Allora perchè?>> chiede divertito.

<<L' ho fatto perchè tu con l' inganno mi hai portato ad accettare>> ribatto in tono accusatorio, alza le spalle con fare innocente.

<<Stella, puoi fingere quanto vuoi di essere migliore di noi: puoi fingere che non ci sono momenti in cui ti senti stracolma di rabbia e annienteresti tutto ciò che ti circonda, puoi fingere di rompere uno specchio con un incantesimo e non che lo hai fatto perchè non controlli il tuo potere, puoi fingere di essere gentile e premurosa quanto vuoi, di adorare i babbani  e tutte quelle stupidagini che dici sempre; di essere amica con la biondina o di stravedere per Potter e i suoi amici... ma io saprò sempre cosa farai, perchè tu Stella, non sei diversa da me: quando ho parlato sul treno, sapevo che avresti accettato, perchè è ciò che avrei fatto io.
Come ero anche certo che l' avresti ammesso nel momento in cui avrei insinuato che lo facevi per Marcus.

No Stella, tu fingi, ma non ti conviene. Hai un potere talmente grande che non puoi nemmeno immaginare e se prima non impari ad accettare te stessa, ad ammettere la parte più tetra del tuo cuore, natura del tuo grande potere, non imparerai mai a gestirlo e ne finirai distrutta.>>

Mi sposta una ciocca di capelli dal viso, mentre lui parlava ero così intenta ad ascoltare le sue parole che non mi ero nemmeno accorta che si fosse avvicinato talmente tanto a me.

<<Quanto ti pagano per venirmi a dire queste cose? Oppure lo fai perchè anche tu sei convinto di farlo per una causa superiore?>>

Alzo lo sguardo incrociando i suoi occhi e sembra trattenersi dal fare un sorriso divertito per le mie parole.

<<Sei contemporaneamente potentissima,  ma incredibilmente fragile... segui me e forse qualcosa si salverà, fa di testa tua e tutto verrà distrutto.>>mi posa una mano sul collo nudo e io faccio un passo indietro sconvolta.

<<è una minaccia?>> chiedo con un sopracciglio alzato <<Mi stai dicendo che tu e i tuoi stupidi Mangiamorte mi state minacciando?>>

Lui mi fulmina con lo sguardo:<<Abbassa la voce>>

<<Non faccio quello che dici tu, stupido Malfoy>>

<<Io non ti sto minacciando, ti sto avvertendo>> sospira abbassando anche lui il tono e rendendolo meno grave e più gentile.

Cerco il suo sguardo, perchè sono confusa e voglio capire, voglio capire cosa pensa, cosa prova... ma i suoi occhi mi ricordano molto i miei, due pupille grige come un muro di cemento che nascondono qualsiasi cosa ci sia dietro a chi prova a penetrarli.

<<Ah, bene>> mi volto indispettita e mi dirigo nella Sala Grande, lontana da lui.

Ma purtroppo, non lontana da tutto questo.


Spazio autrice
Weii, vi è piaciuto l'escursus su Margot? Cosa ne pensate?

E quale sarà il motivo di questo ''potere'' di Stella?

Spero che il capitolo sia stata di vostro piacimmento e se vi va fatemelo sapere con un commentino o una stellina.

Baci, MJ

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