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<<Preoccupata?>> chiede Draco accostandomi mentre vado verso treno e io rispondo con un alzata di spalle non sapendo la risposta nemmeno io.

<<Quindi è vero?>> chiede Pansy Parkinson aumentando il passo per raggiungerci e mettendosi alla mia destra.

<<Cosa?>>

Ci fa l'occhiolino:<<Di voi due, da quanto state insieme?>>

Mi prende alla sprovvista, non sono preparata mentalente a sentire frasi di questo genere anche se qualcosa mi dice che mi ci dovrò abituare, per fortuna risponde Draco e dalla sua scioltezza mi chiedo se non si fosse preparato la risposta prima.

<<Un mesetto circa>> dichiara con non chalance.

<<Bhe>> alza le spalle <<ce lo aspettavamo un po' tutti che prima o poi succedesse>>

<<Perché?>> chiedo con un sopracciglio alzato.

<<L'abbiamo sempre saputo che tu sei dei nostri, Stella. E bhe, con Draco fate una bella coppia>> ammette.

Mi sento come se Pansy mi avesse appena inferto un pugno nello stomaco, ma cerco di non darlo a vedere e stringo le labbra in un sorriso.

<<Grazie, Pansy>>

<<Hai raccontato tu in giro che stiamo insieme?>> chiedo con un sopracciglio alzato in direzione di Draco appena lei si allontana per raggiungere Millicent, lui scuote la testa ma non sembra sorpreso quanto me.

<<O ci hanno visti ieri sera>> inizia la frase e io avvampo solo al ricordo, ma non dico nulla, non voglio parlarne e probabilmente nemmeno lui, infatti continua come se non avesse detto nulla di particolare <<o i miei genitori l'hanno raccontato a qualcuno... il che è molto probabile>>

Ah vero, i suoi genitori.

Gli odiosi genitori di Malfoy, colpevoli in parte delle sofferenze di mia madre, con i quali io passerò quello che sarà sicuramente il Natale peggiore della mia vita.

<<Posso restare a Hogwarts?>> dico supplichevole a un certo punto fermandomi all'improvviso.

<<Dai, i miei sono convinti che tu sei dalla nostra parte e come i miei genitori tutti gli altri... e non so se l' hai notato, ma da quando ho iniziato a raccontare di te come la mia ragazza, non abbiamo più visto serpenti che si aggirano per la Sala Comune e Marcus ti si è scollato di dosso>>

Odio tutto questo, ma ancora di più odio il fatto che abbia stramaleddettamente e assolutamente ragione.

Rimango abbastanza stupida quando durante il viaggio, mentre passeggio nel corridoio, mi si avvicina la piccola Weasley in imbarazzo e mi lascia una lettera che dichiara essere di mia madre. Immagino che non si fidi di Draco, e in realtà nemmeno io, quindi ha scelto di usare Ginny come messaggera.

Avrei potuto pensarci anche io, ma la realtà è che anche se ci avessi pensato, non avrei mai avuto il coraggio di andare da lei per chiederle questo favore. Perchè lei rimarrà sempre una Grifondoro, come Harry, come Hermione, come i suoi fratelli, come mia madre, come Remus, Sirius, James, Lily e tutti gli altri... mentre io sarò sempre diversa, quella da controllare sempre con la coda dell' occhio perchè potrei prenderli in giro, mentire.

<<Grazie>> dico in imbarazzo mentre la prendo dalle sue mani e aspetto che vada via per poterla aprire in solitudine.

Lei sembra anche più in imbarazzo di me, prima si volta per andarsene, poi si volta di nuovo verso di me.

<<Mi dispiace>> sospira <<è colpa nostra se stai andando dai Malfoy, forse non avremmo dovuto trattarti sempre così...>>

Alzo le spalle ostentando indifferenza:<<Non ti preoccupare>>

Lei annuisce:<<Pensa bene a quello che fai, tua mamma ti vuole bene anche se non sei Grifondoro ed è molto preoccupata per te>>

<<La vedrai per Natale?>> 

<<Forse, può essere... se vuoi, anche tu sarai la benvenuta>>

<<Sinceramente, a me non è mai sembrato così. Per 6 anni, nessuno si è mai preoccupato di cosa mi accadesse tra i Serpeverde, tutti non hanno mai fatto altro se non dire ''è la figlia di Margot, è Serpeverde, deve essere come suo padre, non c'è altra spiegazione''>>

<<Non lo abbiamo mai detto>> si cerca di giustificare, ma nemmeno lei sembra molto convinta.

<<Lo avete pensato, so che è così. L'ho pensato anche io, come avreste potuto non pensarlo voi?>> rido amara << Sono quasi certa che anche mia madre, senza mettere in dubbio che mi voglia bene, l' abbia pensato. Perchè essere Serpeverde, significa essere malvagi, no?>> faccio un profondo respiro per recuperare la calma.

<<Digli a mia madre, se la vedi, che le voglio bene. Ma che ognuno ha il proprio modo di salvarsi, anche senza vendere l'anima al diavolo>> 

Appena finisco di parlare esco dal bagno infilando la lettera nella borsa, non volevo leggerla davanti a Ginny, in realtà non so nemmeno io perchè abbia detto certe cose o dove abbia trovato il coraggio per ferlo, so solo che sono vere.

Non avevo mai pensato di dirle, non mi ero nemmeno mai resa conto di avere tanta rabbia nei loro confronti finchè non mi sono trovata davanti Ginny e ho parlato senza rendermene conto.

Forse perchè mi rendo conto che sto facendo una pazzia... veramente mi sto fidando di Draco Malfoy? Veramente sto fingendo di essere fidanza con lui per far credere di simpatizzare per il lato oscuro e non dover temere che qualcuno mi uccida nel sonno solo perchè  sono l' erede di Serpeverde e mi rifiuto di essere la serva di Voldemort?

Eppure, non ho molta scelta. Non ho scelta, perchè non mi è stata data, perchè solo Draco si è reso conto del pericolo che corro e nessuno invece tra i Grifondo si è chiesto se forse io Serpeverde non avessi mai voluto esserlo.

Ho sentito maghi che offendono i babbani, perchè si ammazzano tra di loro per il colore della pelle... ma noi cosa facciamo alla fine?

Quando Draco incrocia il mio sguardo, leggermente umido a causa di lacrime che non sono riuscita prattenere, mi guarda interrogativo e in risposta mi limito a scuotere la testa.

Lui annuisce e mi abbraccia facendomi appoggiare la testa sul suo petto, forse aveva ragione, quando ha detto che io e lui siamo uguali.

Due anime sole e distrutte.

Io che cerco di scappare dal male e lui, che ormai ci è sommerso.

~

I Malfoy non si dimostrano molto diversi da come li ho sempre immaginati:sfarzosi, eccessivi, esagerati, ricchi, con i soliti gesti esagerati di chi si sente di un certo livello e la postura sempre dritta.

Falsi, soprattutto: tutti sorrisi, nessun accenno ai miei genitori, come se non li conoscessero.

''Cara Stella, Draco ci ha parlato tanto di te... e bla bla bla''

''Sei uguale a tua nonna da giovane'', mi fanno vedere anche una foto, e appena vedo la ragazza minuta nella foto, capisco perchè mi dicono tutti che assomiglio a mia nonna... perché hanno ragione.

Gli stessi occhi scuri e rotondi, che io allungo con l'eyeliner, le stesse labbra carnose, lo stesso naso piccolo e delicato, la stessa forma del volto, lo stesso fisico proporzionato e le spalle piccole, dalla foto sembra che anche l' altezza sia la stessa.

I capelli lei li aveva ricci e neri, come li ho io quando con un magico aiutino non li rendo biondi e lisci: è talmente uguale a me che se la foto non fosse ormai vecchia, penserei fosse una mia gemella.

Nella pagina accanto dell'album, vedo un altra giovane donna che assomiglia molto a me qualche anno fa, quando avevo circa dieci anni.

<<Chi è lei?>> chiedo non riuscendo a trattenere la mia curiosità.

Lucius sorride: <<Bellatrix Lastrange, mia sorella maggiore>>

Sento un'altra fitta al cuore mentre vedo quei tratti talmente simili ai miei, addosso a quella donna che avrebbe poi  ucciso la persona che più ha amato mia madre, Sirius.

<<Non è andata così male>> afferma Draco quando finalmente riesco ad allontanarmi dal resto dei Malfoy conclusa la cena peggiore di tutta la mia vita.

Annuisco, ancora un po' sconvolta per le foto, è stato terribile costatare che streghe così malvagie mi assomigliassero talmente tanto.

<<Tutto bene?>> chiede voltandosi verso di me e io annuisco, anche se non sono tanto convinta di ciò.

<<A me non sembra>> ribatte.

Scrollo le spalle:<<Non avevo mai visto una foto di mia nonna>> ammetto.

<<Oh>>

Annuisco guardando il muro alle sue spalle:<<Mille volte mi hanno detto che le somiglio... ma non pensavo di assomigliarle talmente tanto. Sai com'è, mia mamma non teneva sicuramente la sua foto incorniciata in salotto a casa mia>>

<<Non lo sapevo>> sospira <<cioè, immaginavo che tua mamma non tenessere la sua foto incorniciata, ma...>>

Alzo le spalle:<<Immagino che i tuoi lo sapessero invece>>

<<Probabile>>

Annuisco e mi siedo sul suo letto, la sua camera non rivela nessun particolare di lui... è tutto perfetto, tutto in ordine, elegante, come la camera di un albergo: bellissima, ma al tempo stesso di nessuno.

Non ci sono foto, non ci sono romanzi se non libri per maghi.

<<Dormi qua con me?>> chiede e io rispondo con una scrollata di spalle mentre tiro fuori dalla mia borsa una boccetta e ne bevo il contenuto.

<<Cos'è?>>

<<Una pozione per un sonno senza sogni, per evitare gli incubi-visioni-sogni indotti o qualsiasi cosa fossero, opera di Madama Chips>> spiego<<la prendo da un po' ormai>>

<<Funziona?>>

Annuisco.

Si distende nell'angolo opposto del letto e io faccio lo stesso, c'è un bel poì di spazio tra di noi, lui allunga la sua mano e prende la mia che ricade inerme accanto a me.
Piccolo gesto che mi aiuta a sentirmi meno sola e spaventata in questo  luogo da incubo.

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