Extra:Cygnus e la Foresta Proibita

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Titolo:Cygnus Black e la Foresta Proibita 

Epoca:circa 18 anni dopo

Personaggi principali:James Sirius Potter, Cygnus Siria Black

Coppie:James e Cygnus

Parole:1590

Sento dei passi dietro di me e inizio a correre.

Potrebbero essere semplicemente di un dolce coniglietto, oppure potrebbero essere di un licantropo... consideriamo che oggi c'è la luna piena. 

Devo ammettere che sono un po' sconsiderata; in ogni caso ormai è tardi per pentirmi, quindi, corro, corro velocemente alla ricerca di un posto sicuro.

Sento le ginocchia doloranti, i polmoni che bruciano in cerca di aria e il respiro corto, tuttavia mi consento di crollare sul pavimento freddo solo quando metto piede all'interno della Sala Comune Grifondoro ormai vuota... o meglio, quasi vuota.

<<Cosa hai combinato questa volta?>>

Appena alzo lo sguardo incrocio gli occhi di James Sirius Potter che mi scruta dall'alto, con la sua spilla da Prefetto che brilla sulla divisa.

<<Nulla che ti riguarda>> rispondo secca.

<<Eri nella Foresta Proibita, di nuovo, vero?>> 

<<No>> mento.

Lui si avvicina ancora di più a me e tira fuori dai miei capelli ricci un rametto.

<<Ah, no?>> chiede con un sopracciglio alzato.

Butto gli occhi al cielo:<<Forse, potrebbe essere vero... ma a te cosa importa?>>

Nel frattempo che lui parla mi rialzo dal punto sul pavimento in cui mi ero lasciata cadere:<<Uno, la Foresta Proibita si chiama così perché è proibita e rischi di far perdere minimo cinquanta punti a Grifondoro se ti scoprissero... considerando che sono un Prefetto, sto infrangendo le regole non punendoti!>>

<<Uh grazie mille per la tua magnanimità>> ironizzo amara <<ovviamente avresti fatto lo stesso se fossi stata Corvonero, no?>>

Lui mi guarda in tono di sfida:<<Cosa vorresti dire?>>

<<Che non mi stai togliendo punti perché tu, James, non vuoi perdere la Coppa delle Case>>

Mi fulmina con lo sguardo mentre le labbra gli si incurvano verso l'alto.

<<Okay, potresti anche avere ragione, ma ciò non cambia che ho promesso a tuo cugino di tenerti sott'occhio in sua assenza e di evitare che ti facessi cacciare di nuovo>>

Teddy Remus Lupin è il mio migliore amico, mio fratello oltre che tecnicamente mio cugino.

Sono la figlia di Sirius Black, morto prima che io nascessi e di Margot, che lo seguì quando io avevo circa un anno, perdendo la vita durante la battaglia di Hogwarts per mano dei Mangiamorte.

Sono stata cresciuta da Andromeda insieme a Teddy... mia sorella Stella, unico parente di primo grado che mi rimane ancora in vita ha deciso di abbandonare questo mondo ed è diventata una sarta nel mondo dei babbani, dove si è sposata con Jem. 

Ha conosciuto Jem poco dopo aver abbandonato Hogwarts senza nemmero prendere i M.A.G.O., lei mi viene a trovare abbastanza spesso ma alla morte di nostra madre era troppo piccola perchè mi potesse crescere e ha accettato di lasciarmi nelle mani di Andromeda.

Teddy, per qualche strano motivo è sempre stato convinto di dovermi proteggere come fossi una bambina, sebbene sono io quella più grande... ciò non toglie che io sono ancora qua a cercare di prendere i G.U.F.O. e lui no.

Secondo lui ho sviluppato un istinto autodistruttivo che mi ha causato qualche problema, tipo la decisione della McGrannit a metà del terzo anno che io avessi bisogno di un periodo sabatico... secondo alcuni sono problematica a causa della mia situazione ''complicata'', secondo altri sono semplicemente la figlia di Sirius Black e ho ereditato il suo caratteraccio.

<<Teddy deve capire che non ho bisogno di essere controllata!>> sbotto.

James mi guarda con un sopracciglio alzato:<<Devo ricordarti i guai in cui ti sei cacciata da quando sei qua? Sembra che vai a cercarteli!>>

<<Non vado in cerca di guai. Di solito sono i guai che trovano me.>>

<<Non è vero>> ribatte <<Sono tutti dovuti alle tue passeggiate notturne nella Foresta Proibita! Vorrei solo capire... cosa ci vai a fare in quel luogo terrificante? C'è qualcuno? Un ragazzo? Un Serpeverde del quale non vuoi si sappia?>>

<<No>>

<<Allora?>>

<<Non sono fatti tuoi!>> dico secca.

Lui fa un passo verso di me:<<Sei bella, simpatica, eccelli in tutte le materie, sei un genio del Quiddich: hai tutte le carte in regola per brillare e poi... ti rovini per questo!>>

Alzo lo sguardo incrociando i suoi occhi grigi acqua che mi scrutano nella speranza di riuscire a carpire qualcosa di me.

<<Sicuro di volerlo sapere?>>

Annuisce.

<<Cerco una pietra.>> 

Lui mi guarda confuso dalla mia risposta e io approfitto del suo silenzio per fuggire.

<<Si, sono una pazza che cerca una pietra se te lo stessi domandando!>>

Gli do le spalle e mi dirigo verso le scale per il dormitorio femminile intenzionata a rifugiarmi in camera mia, ma quando sono al secondo gradino mi afferra per un braccio impedendomi di continuare a salire e costringendomi a fare dietrofront.

<<Tu sei pazza>> scandisce bene ogni parola guardandomi negli occhi freddo, capisco in questo momento che lui ha capito quale pietra vado a cercare nella Fresta Proibita. <<Tu vuoi la Pietra della  Resurrezione, vero?>>

Abbasso lo sguardo e lui interpreta questo gesto come una risposta affermativa.

<<Perché?>>

Mentre mi guarda in attesa di una risposta il suo inseparabile Puffskein, che gli sta sulla spalla ignaro della nostra discussione, con la sua lunga lingua ruba qualcosa che deve essere rimasto impigliato tra i miei capelli mentre fuggivo dalla Foresta Proibita, in un altro momento avrei inveito contro James di tenere quella bestiolina lontana da me, ma in questo momento non gli presto molta attenzione.

<<Perché?>> James ripete la domanda con più enfasi.

Incrocio titubante i suoi occhi:<<Perché non ho idea di chi io sia! Voglio vederli, anche solo per una volta... voglio parlargli>>

Sono cosciente di aver assunto un tono disperato, un tono che non si addice proprio a me e che probabilmente per James è la prima volta, e sarà anche l'ultima, che mi sente usare.

<<I tuoi genitori?>> chiede rendendo il suo tono meno duro e molto più dolce, io annuisco con gli occhi lucidi.

<<Di mia madre nessuno mi dice nulla, di mio padre l'unica cosa che so è che è stato rinchiuso ad Azkaban nonostante non fosse colpevole... Andromeda non sa molto e lo stesso vale per Teddy>>

Solo quando James mi accarezza delicatamente la guancia asciugando le lacrime mi rendo conto di essere scoppiata piangere.

<<Hai provato a parlare con tua sorella? So che ha chiuso con il mondo magico, ma sono comunque i vostri genitori...>> 

Annuisco:<<Certo che ci ho provato, da piccola gli avrò chiesto almeno un miliardo di volte dei miei genitori! Ma Stella taglia subito corto e cambia argomento diventando cupa... alla fine ho capito che non mi avrebbe mai risposto>>

Scoppio a piangere come non ho mai fatto...  le lacrime rigano il mio volto disegnando tante linee trasparenti che luccicano sotto a luce fioca della Sala Comune completamente vuota.

James, sorpreso d vedermi così fragile... così distrutta, a pezzi, persa, invece di provare a parlare usando parole vuote e prive di significato, mi abbraccia.

<<Cygnus>> sussurra dolcemente <<Non la troverai mai.>>

<<Lo so>> ammetto.

Lo so che è una missione impossibile cercare una pietruzza così piccola nella Foresta Proibita, so che probabilmente dopo tutti questi anni potrebbe  addirittura essere stata coperta da vari strati di detriti; ma la realtà è che non posso smettere di provare a cercarla... non posso arrendermi, perchè se lo facessi, significherebbe anche accettare l'idea che non vedrò mai i miei genitori, che non potrò guardarli negli occhi e parlare con loro, nemmeno una volta.

Questa speranza mi ha consentito di non crolare in momenti difficili in cui l'unico mio desiderio era quello di raggiungerli.

James mi stringe ancora più forte a se:<<Purtroppo, non so nulla su tua madre e non credo che la cosa cambi per mio padre... ma se qualcuno conosceva bene Sirius Black, quello è mio padre!>>

<<Si... lo so>> ammetto confusa <<porti il suo nome>>

Lui fa mezzo sorriso:<<Già, se vuoi posso chiedergli di raccontarti qualcosa su di lui... non sarà come vederlo, ma è il meglio che posso fare>>

<<Sicuro che ne voglia parlare?>> chiedo con un sopracciglio alzato, dopo aver visto la reazione che aveva sempre mia sorella, ho iniziato a smettere di chiedere alle persone di loro. Ero stufa dei loro sguardi pieni di pietà e compassione mentre cercavano un modo per non dover essere loro a parlarmi del mondo in cui morirono.

<<Ne sono certo! Poi se qualcuno può capirti, questo è lui>>

Annuisco, conosco come tutti la storia di Harry Potter.

<<Grazie>> sussurro appoggiando la testa nell'incavo del suo collo, il suo profumo mi pervade le facendomi sentire meglio, facendomi sentire a casa.

<<Di  nulla... domani gli manderò un gufo. Ma ti supplico: promettimi che non andrai più nella Foresta Proibita>>

<<Paura che costo cinquanta punti a Grifondoro, Potter?>> chiedo in tono scherzoso.

Lui scuote la testa:<<No, paura  che ti fai ammazzare, Black>>

Poi con una naturalezza sorprendente fa un gesto che mi stupisce, posa le sue labbra sulle mie. 

Per un momento mi irrigidisco: io e James Potter? Quel James che conosco da sempre e con cui non faccio altro che punzecchiarmi?  Era lo stesso James con cui siamo sempre stati talmente diversi sebbene aportiamo lo steso secondo nome...

Poi, mi redo conto che le sue labbra sulle mie mi risutano qualcosa di naturale, normale... giusto.

Come se il mio posto fosse accanto a lui, con le sue braccia che mi impriggionano per non farmi andare via e le mie mani tra i suoi capelli.

Ed eccoci qua, alla fine, dopo tutto questo tempo, dopo le mille liti e le frecciatine, Potter e Black insieme.

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