Extra: il ballo di fine anno.

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Non mi ero mai chiesta come dovesse essere la scuola babbana fin quando non ci ho messo piede e mi sono resa conto che non c'erano ragazzini che avevano meno di 14 anni, perché mentre a Hogwarts si entrava a 11 anno, qua a quell'età si frequenta ancora la scuola media.

Le prime settimane mi sono dovuta abituare alle pareti che non erano in pietra, ma dipinte di un tenue giallo con sopra degli sgargianti armadietti verdi che erano un pugno nell'occhio e soprattutto, non c'erano finestre!

Tutte le classi erano in un edificio enorme e non si usciva mai se non per andare nel cortile durante la pausa pranzo.

Pensavo che avendo fatto le elementari tra i babbani non mi sarebbe sembrato strano studiare di nuovo in quelle strutture così differenti dal castello di Hogwarts, ma invece mi sbagliavo.

<<Stavi in un castello prima di venire qua?>> chiede Jem, un ragazzo che mi è  stato presentato il primo giorno da Vivien e che c'è sempre stato: quando mi perdevo tra i corridoi, quando non capivo a cosa gli altri si ruferissero e quando ero tremendamente indietro dato che a Hogwarts non si studiava sicuramente matematica avanzata.

Fa parte della sfera di conoscenze con cui passo gran parte del mio tempo qua, ed è molto simaptico devo ammettere.

<<Ehm... qualcosa di simile>> sorrido timida.

<<Seriamente? Io stavo scherzando>>

Alzo le spalle.

<<Per questo sembra che non hai mai visto una scuola pubblica!>> scherza.

<<Forse>>

<<Vestivate come principesse?>> chiede alzando un sopracciglio.

<<Ma no! Era solo un vecchio castello>>

<<Bhe, io ti ci vedo a fare la principessa in un castello>> mi prende in giro mentre chiudo l'armadietto e ci incamminiamo verso la mensa.

Lo fulmino con lo sguardo.

<<Ti sta piacendo questo posto?>> chiede <<Ti manca la vecchia scuola?>>

Mi mordo il labbro inferiore: mi manca? Non lo so nemmeno io, mi manca un pò quella vita, ma se potessi tornare indietro e cambiare tutto ciò che ho fatto, non lo farei per nulla al mondo.
Sono più felice qua di quanto lo sia mai stata a Hogwarts.

Anche se a volte ripenso a Draco e sento il mio cuore spezzarsi,  penso a tutto quello che gli è toccato e mi chiedo se posso fare qualcosa per ricambiare ciò che ha fatto per me e nulla mi viene in mente... certo, potrei dirgli di venire in una scuola per Babbani e nascondersi, ma lo conosco abbastanza bene da sapere che non lo farebbe mai.

Lui ama Hogwarts, tanto quanto io la semplicità di questo posto.

Lui ama il classico mantello da mago, quanto io amo dipingere le unghia color rosa confetto e abbianarci un jeans e una t-shirt aderente.

Due mondi opposti che non possono convivere troppo vicini, perchè si disintegrano.

Però mi manca la veduta sul lago Nero appena sveglia, come anche le mura drappeggiate di verde e argento che vedevo apoena aprivo gli occhi  al mattino e che per tanto tempo ho odiato, o i gufi... oh, quanto mi manca vedere quello stormo di gufi che giungeva ogni mattina portando una pioggia di lettere.

<<Un pò>> ammetto <<però mi piace qua e poi siete tutti molto simpatici>>

Mi fa l' occhiolino:<<Oh, grazie ma lo so! Tutte lo dicono>>

Sbuffo e borbotto un ''stupido'', mentre mi sembra di rivedere Draco nei suoi modi spavaldi.

<<La prossima settimana c'è il ballo di fine anno>> costata <<erano belli i balli nella tua vecchia scuola?>>

Alzo le spalle:<<Non so>>

<<Non ci credo che non ci sei mai andata... una ragazza bella come te secondo me era tra quelle invitate da mezza scuola!>>

Arrossisco leggermente:<<Non c'erano balli nella vecchia scuola... ne hanno fatto uno solo, ed era particolate, non un normale ballo>>

Ripenso al Ballo del Ceppo: uno dei pochi ricordi belli che ho di Hogwarts, mi aveva invitato un ragazzo di Durmstrang e mi ero divertita tantissimo.

<<C'erano principi e principesse e come ospite d'onore la regina Elisabetta?>>

Scoppio a ridere:<<No, era una specie di ''scambio culturale'' e c'erano ragazzi che venivano da altre nazioni... e no, non erano principi!>> prevengo la sua donanda.

<<Non dirlo a nessuno che hai studiato in un castello dove non c'erano balli che smonti le aspettative di tutte le ragazze>> mi ammonisce mentre ci avviciniamo alla mensa.

<<Lo terrò bene a mente>>

<<Brava... ma quindi non hai mai partecipato a un ballo? Un ballo normale intendo>>

<<No... direi di no>> affermo entrando in mensa.

<<Bhe, se ti va possiamo andarci insieme...>> butta lì e io poso il mio sguardo su di lui, che mi guarda attentamente in attesa di una risposta.

Annuisco:<<Va bene, sembra una cosa carina>>

Sorride:<<Ti mando un messaggio per l' orario>>

Annuisco, poi da un lato della mensa Vivien urla il mio nome per farmi notare che mi ha tenuto un posto, mentre un ragazzo fa cenno a Jem di sedersi accanto a lui dal lato opposto.

<<Ci vediamo>> saluto allontanandomi, ancora non sono abituata a quesa mensa: è la metà della sala grande, se non addirittura un quarto e invece di avere 4 lunghe tavolate ci sono tanti piccoli tavoli.

È vero che non sono mai andata a un ballo scolastico ''normale'' per definirlo con le parole di Jem, e in realtà sono abbastanza convinta che nei loro balli non ci siano giganti, coppe magiche e chi più ne ha più ne metta.

Per quella sera Vivien si intrufola a casa mia, ormai la conosce come le sue tasche per tutte le volte che c'è venuta nel tempo e dice sempre che adora il mio armadio, che da quando mi sono trasferita qua a tempo pieno si è quadriplicato in quanto a vestiti presenti e colori, inoltre ha iniziato a esserci come presenza costante sulla mia scrivania: una bozza con una serie di disegni di vestiti che ho inventato io.

Il vestito che ho deciso di mettere questa sera è un qualcosa che sicuramente non avrei mai potuto mettere tra i serpeverde: un vestito giallo con una scollatura a V molto molto profonda che conclude quando incontra un cinturino spesso in macramè nero che mi contorna la vita per per poi aprirsi in un infinita gonna che arriva svolazzante fino ai piedi, dove delle scarpe decoltè oro glitterato mi rendono più alta di almeno una decina di centimetri grazie a un terrificante tacco a spillo.

<<Queste sono le tue amiche della vecchia scuola?>> chiede Vivien prendendo una foto che ho attaccata in camera mia in cui ci sono Cho e Luna che sorridono una alla mia destra e una alla mia sinistra, me l'hanno spedita quando hanno saputo che non sarei più tornata.

Annuisco in risposta.

Con Draco, per ovvi motivi, non ho foto e ciò mi dispiace, perchè vorrei tanto avere un pezzo di lui con me, da poter toccare e sfiorare quando voglio, ma mi rimane solo la lettera che tengo sempre sotto il cuscino.

<<Non ho mai capito perchè hai lasciato quella grande scuola per venire qua>> ammette e io faccio mezzo sorriso.

<<Per mia madre... ha perso da poco Sirius e presto Cygnus inizierà a zampettare per casa e metter tutto quello che trova in bocca>> dichiaro, che poi non è del tutto falso, ma non è nemmeno del tutto vero.

Probabilmente nota la malinconia nel mio sguardo, perché cambia argomento.

Mi guarda e mi prende la mano facendomi alzare dal letto:<<Andiamo che ci sono due ragazzi che ci aspettano sotto e tu bella come sempre ti meriti un' apparizione da principessa, amica mia>>

Vivien mi aveva parlato spesso dei balli di fine anno della sua scuola e sono proprio come me li aveva descritti: come quelli dei film che lei mi aveva fatto vedere.

<<Vieni>> mi prende la mano Jem a
appena parte un lento <<balliamo>>

Sorrido e mi faccio trascinare da lui.

<<Ti stai divertendo?>> chiede curioso mentre muoviamo i piedi lentamente.

<<Molto>>

<<Sono contento che ti piace qua>> sorride stringendo le mani dietro la mia schiena.

Sorrido in ricambio mentre si avvicina  a me, poi si avvicina amcora di più guardandomi negli occhi fino a che è talmente vicino che riesco a sentire il suo respiro sulle mie labbra.

È un ragazzo bellissimo, con gli occhi azzurri e i capelli biondi, il naso piccolo e le labbra carnose e rosse. Quel genere di ragazzo che tutte vorrebbero.

<<Per favore, non lo fare>> lo supplico <<ci tengo a te, non voglio rovinare la nostra amicizia>>

Lui si allontana senza però lasciare la presa su di me:<<Non sono il tuo tipo?>>

Scuoto la testa:<<Sei un ragazzo fantastico... e forse, con il tempo le cose cambieranno. Ma non sono ancora pronta per questo e non ti potrei mai chiedere di aspettarmi>>

<<Hai lasciato un principe nel tuo castello?>> chiede divertito, non c'è traccia di rabbia o invidia nella sua voce, solo curiosità.

Abbasso lo sguardo:<<Già>>

Quasi una lacrima mi scivola sul volto al pensiero di Draco in quella tana di Mangiamorte... se solo potessi fare qualcosa per lui.

Mi asciuga una lacrima:<<Avvolte bisogna andare avanti per smettere di pensare alle persone che ci hanno fatto soffrire>>

<<In realtà non mi ha mai fatto soffrire...>> costato ad alta voce <<mi faceva infuriare, sempre e mi faceva urlare in continuazione, praticamente litigavamo sempre>>

Sorrido al ricordo.

<<Ma non mi ha mai fatto soffrire>>

<<La distanza?>> chiede e io scuto la testa.

<<Il destino, appartenevamo a due mondi diversi e non potevamo far finta che non fosse così, e non sempre i sentimenti sono sufficenti a colmare l' abisso che c'è tra due mondi>>

Le lacrime aumentano e lui mi fa posare la mia testa sul suo petto facendomi irrigidire:<<Non ti preoccupare, ti voglio solo confortare: è questo che fanno gli amici>>

La canzone muta, diventa Lose Somebody di Kygo e dei One Republic, ormai da quando sono qua Vivien mi ha aiutato a farmi una vera e propria cultura su quella che è la musica babbama.

E noi noi rimaniamo là, abracciati.

È proprio vero... certe volte devi perdere qualcuno per capire di amare qualcuno.

Spazio autrice
Hey, cosa ne pensate? Eccolo, come promesso.

Spero che vi piaccia, se vi va lasciate un commentino e una stellina.

Cosa ne pensereste di un altro extra che racconta di Cygnus?

È da un po' che ci penso e ho già un idea in menra... vi piacerebbe?

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