Capitolo 11: La roccia

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E questo chi è?

D'un tratto vidi tra noi un uomo corpulento, molto alto e con una lunga barba grigia. Guardai Daffodil e Cathy che sorrisero e proprio quest'ultima gli corse incontro abbracciandolo: "Pier!" lui rispose all'abbraccio, felice: "Piccola Cathy!" poi venne verso di me e mi allungò una mano "Grazie ragazza. Grazie!"

Non capii "Di cosa?"

"Di avermi liberato" mi rispose, continuando a stringermi la mano

Ancora non capii "Da dove?"

"Dall'incantesimo, mi hai riportato di qui nel mio mondo" mi guardò incuriosito, quasi si aspettasse che capissi immediatamente, ma non era così

"Ah ma certo!" dissi portandomi una mano sulla fronte e simulando serietà e convinzione

Sentii la vocina di Delichon nella mia testa "Bugiarda! Non hai proprio idea di chi sia questo qui e nemmeno come sia arrivato fin qui"

"Sì che lo so" gli risposi mentalmente "si chiama Pier"

"Perché hai sentito Cathy, ma non lo sai" insistette lui e io feci un'espressione indispettita.

Dovetti ammettere la mia ignoranza e lui mi raccontò la sua storia: "Ero nel vecchio pugnale. Ora mi hai riportato di qui, mi hai liberato. Grazie!! Potrò finalmente tornare dalla mia famiglia" e mi abbracciò sorridendo sinceramente.

Mi sentii dapprima sollevata per aver salvato una vita, ma subito dopo la preoccupazione iniziò ad annebbiarmi la mente: l'unica arma, il pugnale, che credevo di aver portato con me, in realtà non ce l'avevo affatto. Ero completamente disarmata e vulnerabile.

Sentii ancora la vocina nella mia mente

"Gran bell'arma che ti sei portata, complimenti!!"

Era ancora quella creaturina fastidiosa che mi stava prendendo in giro sarcasticamente, mi girai verso di lui per chiedergli di smetterla, ma vidi che indicava qualcosa con la sua manina: non lontano da me c'era il mio Codice di Proceduta Civile. Accidenti, lo stavo leggendo prima di andare a dormire e devo averlo appoggiato sul comodino senza pensarci... per farlo ho anche tolto la mazza da baseball che è rimasta a casa. Non sono proprio una guerriera. Feci qualche passo e raccolsi il mio inutilissimo libro sotto lo sguardo attonito di Daffodil e Cathy che scoppiarono a ridere, poi la fata venne verso di me e appoggiò una mano sul libro

"E' un bel mattone eh? Il peso della cultura"

Annuii

Chiuse gli occhi e una luce le uscii dalle mani, un attimo dopo il mio codice di procedura civile da immenso quale era, divenne piccolo piccolo

"Ecco cara, legalo al collo come ciondolo, ti darà meno fastidio durante il cammino"

Camminammo tutta la giornata attraverso un'immensa prateria, il cielo sopra di noi si scurì e riaprì diverse volte, le condizioni climatiche non erano mai stabili in quella dimensione. Mi spiegarono che dopo quella prateria ci sarebbe stato un bosco di conifere molto fitto ma relativamente piccolo e dopo questo bosco ci saremmo trovati a Puia A Ahi, la terra dei draghi.

Era il tramonto e la stanchezza si impossessò di me, vidi un'enorme roccia e decisi di fermarmi a riposare. Salii sulla roccia e la sentii stranamente calda, mi sdraiai sopraffatta dalla stanchezza e con ogni probabilità mi addormentai, non so per quanto tempo.

Venni svegliata da un movimento brusco e repentino, un terremoto? Mi ritrovai scaraventata giù dalla roccia, i miei compagni di viaggio in piedi in posizione di attacco: Cathy teneva l'arco teso e la freccia in direzione della roccia, Daffodil aveva le mani raccolte al petto con nascosta tra esse una sfera di luce, Roger aveva arruffato tutto il pelo e Delichon si era portato alla bocca il fischietto che di solito portava appeso al collo, i miei compagni erano pronti ad attaccare, ma cosa? Ritornai a guardare la roccia e mi accorsi che aveva preso vita: era diventata una creatura enorme e pingue, con grandi mani e piedi di sole 4 dita, la pelle era dello stesso grigio della roccia e il viso era deforme; occhi grandi e sporgenti, orecchie enormi molto all'infuori e quasi a punta, il naso era a patata e molto molto largo, non aveva capelli tranne una striscia in mezzo al capo (stile mohicani) a cresta sulla sommità e molto lunghi sulla nuca, questa striscia arrivava fino a metà schiena, era una creatura orribile ed enorme, la guardai da terra, immobilizzata dalla paura.

Quella creatura allungò una mano verso di me, lentamente, senza aggressività apparente e disse qualcosa: "Hai una..."

In quell'istante dalle mie spalle partì un raggio di luce che colpì la creatura tramutandola nuovamente in pietra. Mi rialzai, raggiunsi gli altri e mi accorsi che era stata Daffodil a difendermi. Non sapevo nulla di quella creatura e cercai nei loro occhi qualche spiegazione

"Un Troll" disse Cathy per prima

Delichon mi guardò "Hai dei rami in testa, che schifo"

Mi Toccai e tolsi le foglie che riuscii a sentire "Sono solo foglie... Delichon, sempre delicato tu eh? forse voleva aiutarmi a toglierle, non mi sembrava aggressivo"

"E' un troll, sono creature del buio. Si cibano di carne umana e sono molto aggressivi pur non essendo particolarmente intelligenti" mi spiegò Cathy

In quell'istante la roccia inizò a muoversi nuovamente e il troll riprese vita, aveva un'espressione atterrita, quasi offesa e si rivolse a noi

"Perché mi avete fatto questo?"

La sua voce era profondissima e gutturale ma non incuteva timore

"Io volevo solo aiutarla a togliere le foglie dai capelli, siete cattivi" continuò incrociando le braccia al petto e sedendosi pesantemente sul terreno a gambe incrociate "Lo so che sono brutto, ma che bisogno avevate di ritrasformarmi in pietra?"

Tutti ci girammo a guardare Daffodil con sguardo accusatorio e lei con espressione incolpevole allargò le braccia e si apprestò a spiegarsi "Non lo sapevo scusami... credevo volessi attaccarci"

"Io non attacco nessuno, uffa come siete malvagi. Vagabondo da solo perché non voglio fare del male a nessuno, la mia tribù mi ha abbandonato perché non uccido nessuno e mi nutro di cortecce e sono solo"

"Come ti chiami?" chiese Cathy abbassando l'arco

"Flysch" rispose il troll "Dove state andando? Non è sicuro passare di qui durante la notte, al buio, i troll vi mangeranno"

"Stiamo andando al villaggio delle streghe, abbiamo bisogno di un incantesimo" spiegò Cathy

"Dovete passare sulle alture vulcaniche, i draghi vi bruceranno" continuò il troll

"Dovremo stare molto attenti, hai ragione, ma è una cosa importante. Ci serve una strega" continuò Cathy

"Se arrivate al villaggio delle streghe loro vi faranno un incantesimo e vi uccideranno" sentenziò nuovamente il troll

"Alla faccia della positività questo qui" intervenne Delichon, e tutti scoppiammo in una fragorosa risata, tutti tranne Flysch che si rialzò offeso

"Vi state burlando di me! Ecco mi prendete in giro!" ci girò le spalle e se ne andò.

Mi spiegarono che gli elfi non possono comunicare con le creature del buio e quindi Flysch non aveva potuto sentire nulla.

Ci rimettemmo in cammino, i miei compagni mi precedettero come per farmi da scudo. Camminando mi tornarono alla mente i ricordi di quando ero bambina e mia nonna mi raccontava le storie di creature fantastiche: orchi, elfi, streghe, principi azzurri, principesse...

"Ma gli elfi non sono quelli che aiutano Babbo Natale a preparare i regali?"

Tutti si bloccarono, anche Roger smise di saltellare e si bloccò, si girarono indietro a guardarmi con sguardo accusatorio ed incredulo, non capii

Sentii Delichon nella mia mente "Ma non ti hanno mai detto che babbo natale non esiste?"

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