Capitolo 15: La trasformazione

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"Cosa succede Lex?" Cathy mi guarda preoccupata, mi sono seduta a terra. A giudicare dal dolore che ho sul fondoschiena devo essere crollata a terra come una pera cotta. Tutti mi guardano preoccupati e io ripenso a Vio

"La mia migliore amica è in pericolo di vita" rispondo incredula

"Lo sappiamo" risponde Senja con aria rassegnata

Mi sorprendo e mi arrabbio, cosa significa quella risposta? "In che senso?"

Daffodil si accorge del mio stato d'animo e della mia rabbia che sta per esplodere contro lo stregone, mi spiega con dolcezza e pacatezza, quasi a tranquillizzarmi con il solo tono di voce: "Come ti ha detto Senja, il tuo ciondolo funge da portale per i flussi di energia, anche per la magia. Quando è arrivata Dianthus ti ha lanciato una maledizione rivolgendola al tuo ciondolo e se ti ricordi l'energia sprigionata dal suo scettro si è infilata nel ciondolo senza ferirti. La magia è andata sulla terra. Lei ha sentito la presenza di un portale e l'ha usato subito per colpirti nella cosa che ami di più. La tua amica"

"Non è un incidente Lex, è una magia. La tua amica non migliorerà fino a quando non spezzerai la magia. Ma la dovrai spezzare dalla terra".

Informazioni, informazioni, mi stanno dando troppe informazioni e io non riesco ad elaborarle tutte. Sapere che quello che è successo a Vio è in realtà una magia arrivata sulla terra attraverso il mio ciondolo mi fa sentire male, mi sento la causa di tutto e mi sento anche il mezzo attraverso il quale è stato fatto del male a lei. Mi sento uno schifo. Non so nulla delle dinamiche di questo mondo e non ho idea di come poter proteggere chi amo sulla terra. Ho capito una cosa, non posso più portare oggetti da un mondo all'altro altrimenti potrebbero essere usati come portali dalla strega. Ma non portando più oggetti dalla terra rischio che gli abitanti di questa dimensione non sciolgano mai la loro maledizione. Ma cosa devo fare!! Qualsiasi sia la mia decisione c'è un pro ed un contro e qualsiasi sia la mia decisione si perdono delle vite, mi sembra una responsabilità troppo grande per una persona sola, mi sembra una responsabilità troppo grande per una persona che non ha mai sentito parlare di magia e che non conosce gli equilibri instabili tra i due mondi. Ma perché sono qui! Ma perché doveva succedere proprio a me questa cosa? Perché?

"Non posso spezzare una magia dalla terra, non so come si fa" ribadisco

"Se è un incantesimo da strega, solo una strega può spezzarla" mi conferma Senja

"Allora perché non vieni di là con me?" chiedo ironica e ancora sconvolta

"Perché non ho idea di dove sia il portale... e nemmeno tu lo sai. Non pensare che noi abbiamo tutte le risposte, abbiamo solo quelle di questa dimensione. Le risposte della terra le hai solo tu. Tu vieni da là. Tu devi darci risposte!" mi risponde aggressivamente e con arroganza.

Mi sento attaccata, impotente e non riesco a controllarmi. Scoppio a piangere provocando il fastidio dello stregone che alza lo sguardo al cielo e allarga le mani. Mi si avvicina Flysh che mi accarezza la testa ma non mi dice niente, mi guarda incuriosito sperando che io possa dire qualcosa, ma non ho niente da dire. Assolutamente niente. Poi, con la sua calma proverbiale si rivolge a Senja dicendogli di non attaccarmi, che sono fragile e spaventata e che sto vivendo in mezzo a creature di cui non so nulla e sono spaventata. Sembra conoscermi, sembra che lui sia l'unico che capisce le mie emozioni e forse è così. E' stato abbandonato dalla sua tribù perché diverso, perché non si uniformava alle loro regole interne, ma il suo bisogno di compagnia e accettazione l'ha portato a legarsi a creature totalmente diverse da lui, faticando ad adattarsi agli equilibri che non facevano parte della sua natura. Lui è come me, uno straniero in terra nemica. Senja mi guarda, poi abbassa lo sguardo, deve aver capito che mi ha ferita e che non sono pronta a molte cose. Riprende la parola, questa volta con più calma "Come ti stavo spiegando prima che ritornassi sulla terra, il portale è stato aperto con magia terrestre. Sulla terra ci sono creature magiche che tu non immagini neanche e non creature di questo mondo andate di là, ma terrestri con veri e propri poteri magici. Alcuni incantesimi sono gli stessi che abbiamo qua, altri totalmente diversi. Se non mi credi guarda il tuo gatto"

Guardo Roger e lui guarda me, il suo sguardo è dolce ma intenso, sembra voglia comunicare con me, dirmi qualcosa ma non riesco a capirlo. Chiedo a Delichon cosa significa quello sguardo ma nemmeno lui riesce a comprenderlo. Cathy e Daffodil sono intente a guardare Roger come me e nessuno capisce le parole di Senja. Lui ride come per prenderci in giro, poi impugna un bastone che aveva legato alla cintura e con quello punta il gatto. Dice qualche parola incomprensibile e dal bastone si sprigiona una luce. In un'istante Roger viene colpito e si trasforma in un ragazzo.

Non ci credevo, un ragazzo.

Sento una voce alle mie spalle

"Sebastian!! Sebastian!"

"Cathy, sono tornato!"

Sono stupefatta, e come me, lo sono tutti i presenti tranne Senja. Il ragazzo aveva circa la nostra età, intendo la mia età di adesso non l'età terrestre ed era vestito di bianco con, legata in vita, una spada con l'elsa completamente intagliata a mano. Mi sorprendo a fissarlo e mi piace. Ha i capelli chiarissimi un po' lunghi sugli occhi e gli occhi azzurri, mi guarda e mi sorride "Mi hai riportato di qua, grazie" ha il sorriso aperto e sembra piuttosto dinamico e vivace

Rispondo allibita "Non so come ho fatto"

"Riportando di qua il medaglione hai annullato l'incantesimo di Dianthus e ora Senja ha annullato l'incantesimo terrestre. Grazie"

Gli chiedo spiegazioni, Senja sbuffa e ci sediamo tutti a terra in cerchio. Inizia a raccontare: era andato sulla terra insieme a Cathy e al nonno di Cathy per salvarsi dalla guerra imminente che si sarebbe scatenata su Miharo Heimi... "C'era molta confusione. C'era paura nell'aria e non conoscevo quella dimensione così strana. Ho perso Cathy e suo nonno, ma mi ha riconosciuto una strega di questa dimensione che mi ha portato con sé a casa di una strega terrestre. Parlarono per ore di cosa sarebbe successo, sapevano che di lì a poco ci sarebbe stata la chiusura dei portali e la maledizione sulle creature magiche. Sapevano tutto perché sentii che avevano una spia. Pensarono ad un piano e mentre parlavano io toccavo tutti gli oggetti che aveva in casa la strega terrestre... erano così divertenti e affascinanti! Aveva una cosa che si chiamava frullatore e che girava velocissimo... wow! Insomma, mi annoiavo da morire a sentire quelle due vecchie parlare e mi sa che ho un po' esagerato con l'invadenza. Portata all'esasperazione la strega terrestre mi ha trasformato in un gatto per farmi stare tranquillo"

Sento Delichon comunicare con noi incrociando le braccia al petto "Devi proprio averle rotto le palle"

"Ah... elfo! Dove sei? Puoi chiamare un uccello dei tuoi e far portare un messaggio a mia madre?" domanda Sebastian con impertinenza

"Oh! Non sono mica sevizio Taxi Elf!! E poi... ti devo ricordare che hai tentato di mangiarmi quando eri ancora un gatto?" risponde Delichon contrariato

"Non volevo mangiarti! Figurati! E' che voi elfi potete parlare con gli animali e io, da gatto, volevo comunicare con te, ma mi sa che l'incantesimo mi ha bloccato i canali comunicativi" esplode a ridere, deve effettivamente essere un tipo bizzarro. Continua con la narrazione "Poi ricordo poco e male, la strega di questa dimensione deve essere ritornata di qui e poi è arrivata la maledizione che mi ha trasformato in un oggetto, il medaglione per la precisione. E ora sono qui!"

Interviene Daffodil che era stata attenta a ogni parola di Sebastian senza lasciarsi trasportare dalle sue espressioni colorite "Quindi una strega qui conosce una strega sulla terra, come si chiama la nostra strega?"

"Ellesmere" risponde Sebastian

"La conosco, è una brava vecchina e una strega molto preparata. Vive a Bölvaður Skógur, stavate già andando là vero? Non dovete nemmeno cambiare i vostri piani" sentenzia Senja

Intervengo io "C'è anche un'altra creatura magica sulla terra, è un folletto e si chiama Eriopis"

Sobbalzano tutti spaventati, increduli

"Non può essere!"

"No! Non è vero!"

"Impossibile!!"

"Eriopis è morto"

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