Capitolo 16: Le bugie

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Il telefono era diventato un incubo, ogni volta che squillava o arrivava un sms Alexandra si spaventava e presa dal panico rispondeva con un nodo alla gola. La sua paura più grande era che qualcuno dall'ospedale le dicesse che la sua amica non ce l'aveva fatta e ogni squillo la avvicinava sempre di più a quel pensiero. Erano passate solo 24 ore dall'incidente e le cose scoperte nell'altra dimensione non la tranquillizzarono affatto, anzi, accrebbero in lei la tensione di dover cercare e trovare il prima possibile qualcuno che potesse sciogliere l'incantesimo su Vio, ma non aveva indizi né tracce da seguire.

La chiamò il suo amico hacker quello a cui aveva dato l'incarico di scoprire quante più cose possibile sul marito della sua cliente e le diede tante informazioni. Prima su tutte era che il dottore aveva una doppia vita, se non tripla. Qualche mese prima aveva ricevuto dall'Organizzazione Internazionale dei Neurochirurghi l'invito a partecipare come relatore ad una importantissima conferenza in Thailandia, dapprima accettò e organizzò il viaggio tra scambio di mail, acquisto di biglietti ecc. ma all'ultimo diede notizia della sua disdetta con la motivazione "mia moglie deve partorire", ovviamente nessun documento motivava questa tesi e Gloria non aveva figli. Dopo aver disdetto la partecipazione al congresso, mantenne vive le prenotazioni e partì comunque per la Thailandia con i voli già decisi e alloggiando negli alberghi già scelti, la sua casella mail ricevette non solo i documenti di viaggio ma anche le fatture per il soggiorno che quindi si era consumato. Documentazione poi presentata all'ospedale in cui lavorava per farsi rimborsare completamente il viaggio. Già questo bastava per capire che mentiva anche sul lavoro e non solo in casa, già questo bastava per fargli perdere il posto. L'hacker continuò raccontando che il viaggio in Thailandia aveva in realtà un altro scopo, ma lo si poteva scoprire solo facendo un controllo incrociato tra le sue diverse carte di credito. L'uomo era il proprietario di un hotel a luci rosse, famosissimo per offrire ai propri ospiti ogni servizio compreso il sesso con bambini.

Alexandra ebbe un urto di vomito, ma continuò a farsi raccontare.

L'hotel era frequentato principalmente da famosi e ricchissimi imprenditori che pur di fare i loro porci comodi erano pronti a sborsare migliaia di euro. La struttura forniva il massimo riserbo sui dati e sulle attività interne, ma approfondite ricerche (anche su siti di pedofilia e pedopornografia) confermavano quell'hotel di lusso come il centro nevralgico per tali pratiche. Il primario, oltre ad esserne il proprietario, era anche un esperto consumatore. La sua persona era così conosciuta in tutto il paese che le famiglie che non potevano mantenere i figli arrivavano persino a offrirglieli in cambio di denaro e lui accettava sempre di buon grado e curava la povertà di molte famiglie.

Lex gli chiese di smettere perché si sentiva male e il suo amico cambiò argomento. La ragazza presente nelle foto, quella con il bambino, era sua moglie anch'ella. Era una modella Ukraina che aveva conosciuto e sposato in Russia un paio di anni prima (quando lei aveva appena compiuto 18 anni) e che manteneva con un sacco di soldi a Roma per evitare di averla troppo vicina. La scusa con cui giustificava la sua assenza nella vita coniugale era "il lavoro". Il bambino, apparentemente, non era il figlio di lui ma lo era solo di lei e non ci si spiegava perché nelle foto lui fosse così affettuoso... o forse sì, forse l'affetto che il dottore provava per il bambino non aveva nulla di paterno, piuttosto un interesse ben più interessato, ma non c'era documentazione che provasse quest'ultima ipotesi.

"Puoi mandarmi dei documenti di tutto quello che mi hai appena detto?" chiese Lex ancora sconvolta

"Certo, ho tutte le mail che ti dicevo, i rimborsi spese, i documenti di proprietà dell'hotel, alcune testimonianze di persone che hanno ceduto i figli per avere i soldi, i movimenti della carta di credito, i documenti del secondo matrimonio ecc. Sarà anche uno schifo di persona, ma c'è da dire che ha le ricevute di tutto, anche degli acquisti. Almeno non è un evasore"

"Che bravo cittadino" rispose Lex Sarcastica "Ti ringrazio davvero, mandami tutto via mail"

"Stai scherzando? E lasciare traccia così? Lo sai che quello che sto facendo non è minimamente legale! Stampo tutto e ti mando i fogli cartacei senza mettere nemmeno il mittente... io non esisto, hai fatto tutto tu" gli risposte il ragazzo con una risata.

Non fece in tempo a riattaccare che il telefono squillò nuovamente, questa volta era la sua cliente, Gloria, che la chiamava di nuovo in lacrime. Le raccontò che la sera prima lei e il marito avevano parlato ancora del divorzio e lui si opponeva con tutte le sue forze. Inizialmente si era limitato a parlare e urlare, ma poi vedendola ferma sulla sua posizione l'aveva percossa e se n'era andato di casa. Non era più rientrato e lei, preoccupata, aveva chiamato l'ospedale e le avevano comunicato che lui aveva preso 2 giorni di ferie per andare a Roma, li aveva presi da tempo. Lei allarmata si era affrettata a chiamarlo e lui le aveva risposto che doveva essere un viaggio sorpresa per loro due come coppia ma che con la discussione della sera precedente lei aveva rovinato tutto e lui era partito da solo "Mi sento così in colpa per averlo fatto soffrire così tanto! Lui voleva solo farmi un regalo e io ho rovinato tutto come al solito. Non voglio più farlo soffrire, voglio ritirare la domanda di separazione"

"Gloria, credo sia la scelta sbagliata. Lui continuerà a comportarsi male come prima, la trascurerà, la lascerà sola a casa altre volte, sarà nervoso, litigherete e arriverà ancora ad usare la violenza. Gloria la separazione è la scelta giusta, lei deve solo trovare il coraggio per andare via di casa" le rispose Lex ancora più agguerrita dopo le scoperte sull'uomo che aveva fatto solo qualche minuto prima "Gloria, forse deve vedere delle cose, nel pomeriggio riesce a passare in ufficio da me?"

"Purtroppo no, sono da mia madre. Riesco a passare domani mattina, va bene lo stesso?"

"Sì certo, tanto stanotte suo marito sarà via e quindi lei potrà passare la notte serenamente. Si rilassi Gloria, mi raccomando. Cerchi la quiete dentro di lei". Pensava e ripensava a cosa mostrarle e cosa no per non scioccarla troppo, voleva che la sua cliente rimanesse decisa sulla separazione senza rovinarle ulteriormente la vita.

Nel pomeriggio si precipitò a casa di Thomas dopo essere passata dall'ospedale a chiedere novità sulle condizioni di Vio, novità che non c'erano.

La situazione a casa del ragazzo era tranquilla, la madre la rincuorò che il ragazzo dopo le crisi del giorno prima era rimasto calmo e sereno come gli era stato chiesto. Ringraziò l'avvocato per essere riuscita a calmarlo e a farlo sentire protetto e ancora si chiedeva da dove avesse preso i nomi che il figlio stesso riconosceva come autentici, pur trattandosi di nomi di fantasia. Presa alla sprovvista la ragazza dovette inventarsi una scusa "Erano personaggi di un cartone animato" e la madre sembrò crederci.

Lex chiese di poter parlare da sola con il ragazzo, con la scusa di capire se l'assenza della madre avrebbe provocato nel ragazzo un'altra crisi di panico. La madre acconsentì.

Thomas sembrava sollevato e felice di vederla e l'accolse positivamente nella propria camera, dopo qualche secondo Lex iniziò a raccontargli tutto ciò che sapeva, voleva condividere la propria storia nella speranza che anche lui avrebbe fatto lo stesso di lì a poco. Lui ascoltò con attenzione e annuì ad alcuni passaggi. Non sembrava per nulla sorpreso: "Tom, io non so altro, devi aiutarmi a capire e a capirti. Come sei arrivato fin qui? Cosa ti è successo?"

Tom iniziò a parlare tranquillamente, era serio e non entrava mai in contraddizione con quanto detto poco prima: "Non fidarti mai dei folletti, mai! Sono creature avide e attratte dai guadagni facili. Sono diventati i servitori di Dianthus con la promessa che lei li avrebbe resi ricchi. Io mi sono ribellato, ero un suo seguace ma quando ho sentito i suoi piani di conquista ho iniziato a collaborare con una strega di Miharo Heimi e due streghe terresti. Sono diventato una spia e ho rischiato tutto quello che avevo, anche la vita. Le streghe hanno deciso che per salvaguardarmi era necessario un incantesimo di reincarnazione. E' un incantesimo potentissimo, più forte del potere di ogni strega esistente, per questo non viene mai fatto. L'incantesimo di reincarnazione richiede il sacrificio della strega stessa che fa l'incantesimo"

Lex ascoltava con attenzione e giudicò attendibile tutto quello che il ragazzo stava raccontando "Ti prego portami da loro"

Lui scosse il capo "Non posso, una strega si è sacrificata per il mio incantesimo e l'altra ho saputo che è morta tempo dopo"

La ragazza abbassò lo sguardo "Aiutami ti prego, mi serve altro"

Lui le appoggiò una mano sulla spalla "I miei ricordi sono offuscati, ma se vuoi posso portarti all'abitazione delle streghe terrestri. Non ho idea di dove sia, dammi solo qualche giorno per riportare alla memoria tutto. Non sono mai stato in quel luogo con questo corpo ma sempre con le sembianze da folletto e i ricordi della mia vita da folletto riemergono poco alla volta."

Lei alzò lo sguardo con gratitudine "Grazie Tom, prendi tutto il tempo che ti occorre. Grazie, grazie"

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