Capitolo 9 Il bambino degli Avengers

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'Ragazzi, ho appuntamento per un'ecografia di controllo, oggi pomeriggio. Qualcuno di voi mi accompagnerebbe?' la buttò lì. Non poteva chiederlo a Steve, che si era disinteressato di qualsiasi argomento la riguardasse.

'Io, mi piacerebbe tanto! Sei sicura che non ti scocci?' Banner si propose.

'Veramente, vorrei venire pure io' Thor s'intromise.

'Ci sto!' Bucky non stava più nella pelle.

'Andiamo con la mia auto!' propose Sam, che possedeva una monovolume.

'Meglio con la mia!' Stark, sopraggiunto, si offrì. Aveva una gigantesca limousine scura con autista e dopo aver assistito a tutte le ecografie della moglie, ci aveva preso gusto. Il senso della vita...che meraviglia!

Così, verso le cinque, si mossero in direzione della clinica dove la Tyler effettuava l'accertamento. Il suo ginecologo si meravigliò della folla che assisteva all'esame, effettuato in tre d; alla fine ne fu divertito.

'E' fantastico!' il principe asgardiano aveva appiccicato il viso al monitor.

'Spostati, Point Break, copri tutto!' Tony si lamentò.

'Guardate, si sta girando ed ha il pollice in bocca' Bruce si era intenerito.

'E' la cosa più fantasmagorica che abbia mai visto in tutta la mia vita' Wilson era entusiasmato.

'E' proprio bellissimo!' Bucky fu sincero. E nella testa un'unica riflessione. Rogers, sei un vero idiota. 'Si può avere un filmato, per ricordo?' almeno, forse, avrebbe potuto mostrarglielo.

Pure il Tenente, nello stesso istante, pensava al Capitano. Era stata contenta della dimostrazione d'affetto dei colleghi, ma avrebbe voluto vicino solo Steve, il padre di suo figlio, l'uomo che continuava ad amare. Tentò di allontanare le spiacevoli riflessioni, il buon umore era la migliore medicina per il bambino e per sé stessa.

Uscendo dalle porte della clinica, trovarono una miriade di fotografi, che li attendevano. Meglio, aspettavano lei. Si erano interessati alle vicende che la riguardavano, ora che Rogers, di nuovo su piazza, si esibiva, ogni sera, in uno spettacolino diverso ad uso e consumo dei media.

'Dai, andiamo, ti copro io' Thor l'abbracciò.

'Di chi è il bambino che aspetta, Tenente Tyler? Del principe T'Challa o del Capitano Rogers? Il pubblico desidera saperlo' chiese una reporter. Cavolo, ecco cosa cercavano!

'Il bambino è mio' Banner si intromise, serio. Si era scocciato, forse li avrebbe messi in difficoltà.

Quell'uomo era un genio, i colleghi lo pensarono, all'unisono, e si accodarono!

'Mio!' aggiunse Sam.

'Mio' affermò Thor, tenendola stretta, mentre i flash scattavano all'impazzata.

Rafflesia ridacchiò, erano proprio svitati, a volte.

'Sono io il padre' affermò Stark, toccandosi il pizzetto 'è il mio secondogenito' giù foto, a non finire.

'E' mio figlio' James la cinse dall'altro lato, un sorrisetto idiota nel viso.

'Non è possibile che siate tutti papà del piccolo! Diteci la verità!' insistette la giornalista, sbalordita dalle risposte ricevute.

'Invece è possibilissimo...è il figlio degli Avengers! Buonasera!' Bucky la prese sottobraccio, dirigendosi verso la limousine di Tony.

***

Bruce aveva avuto un'idea grandiosa. Tutti concordavano e se ne rallegravano, quella mattina. E Barnes, un'uscita eccellente. Il figlio degli Avengers! Le associazioni femminili li avevano lodati. Mail e messaggi, da ogni parte del mondo. I colleghi che, teneramente, avevano protetto la donna che faceva parte della loro squadra, in dolce attesa ed in un momento di difficoltà, avevano conquistato il pubblico. Inoltre, il mistero intorno alla gravidanza del Tenente Tyler aumentava.

Allegri...tranne uno.

'Non è affare vostro...' il Capitano strepitava, accorato.

'Che ti importa? Vi siete lasciati e del bambino non ti interessa' Banner si era, stranamente, alterato.

'Proprio tu parli, il primo a mettere in atto questa pagliacciata...mi ha lasciato lei, e cazzo, è mio figlio'. Oddio, l'unica volta che lo aveva detto. Davanti ad altri ma pure a sé stesso...strano...si bloccò.

Bucky non si fece impietosire 'Rogers, se ci tenevi tanto, potevi accompagnarla tu. Siccome fai schifo, questo è il massimo che avrai. E ringraziami sempre, stronzo!' Smanettò col cellulare e Steve sentì vibrare il suo. Un filmato, allegato. Cavolo, gli parve un'ecografia...ed in tre d. Il piccolo si vedeva, con chiarezza. Si allontanò, con un evidente gesto del dito medio della mano contro l'amico, per visionarlo con un po' di privacy.

'James, ottima mossa' si congratulò Thor.

'È una zucchina, bisogna stimolarlo, farlo reagire...' confermò l'altro.

'Ragazzi, ho una confessione da farvi. È la prima volta che spendo soldi per far seguire un Vendicatore. Ho assoldato un investigatore privato. Ero molto preoccupato per quello che combinava Cap...il mio uomo gli è stato addosso. Mi ha riferito che sì, si mette in posa per i fotografi, con le sue amichette. Però poi si butta sui divanetti dei locali, non balla, non beve, non parla con nessuna...e torna a casa più solo di prima. Niente Rafflesia, niente sesso...' Stark ne era compiaciuto.

'Tocca battere il ferro finché è caldo...se vi va di seguirmi, nel ragionamento' Bruce, infervorato, era diventato una mente diabolica 'Steve ama la competizione; visto come lo ha stranito la storia del Pantera? I media ora ci adorano. Sfruttiamoli e restituiamo al Capitano pan per focaccia. Usciamo con Rafflesia. Ognuno di noi, in un giorno diverso. Uno di seguito all'altro. La portiamo a cena fuori, o simili, una cosa tranquilla. Prima avvisiamo i giornalisti. Tony, hai molti contatti. Li avverti: quelli vengono e ci fotografano. In pose a metà tra l'amicizia ed una relazione sentimentale. Rogers impazzirà ma non potrà rimproverarci nulla, saremo impeccabili. Faremo un figurone, con il mondo intero, vista la storia del bambino degli Avengers. Si tratta di trascorrere del tempo, divertendoci e facendo svagare la Tyler, che è sempre tanto avvilita, con la speranza che Steve rinsavisca. Che ve ne pare?'.

'Si può fare...senza confidare nulla alla diretta interessata. Invitiamola e basta, sembrerà più spontaneo!' intervenne Sam.

'Perfetto...telefono ad un mio amico reporter...e belli, comincio io, oggi pomeriggio darò il massimo, state a vedere!' Stark si vantò.

***

Il moro si era proposto. Aveva chiesto al Tenente di accompagnarlo al parco giochi, dove si recava con Danny, dato che Pepper aveva un impegno. Lei aveva acconsentito di buon grado. Avevano passeggiato al sole, preso dello zucchero filato e si erano seduti su una panchina. Rafflesia aveva sbaciucchiato il piccolo, lo aveva coccolato e Tony le aveva, strategicamente, messo il braccio sulle spalle, in maniera affettuosa, lanciandole uno sguardo carico di sottintesi.

Era bastato: il mattino successivo, i giornali erano pieni di foto e commenti...un altro erede delle industrie Stark. Il suo proprietario che aveva lasciato la moglie per la nuova collega, in attesa di un figlio da lui. Un delirio di sghignazzate per tutti...tranne per il Capitano, di nuovo.

Era rimasto sbigottito. Aveva chiesto ad Iron Man una spiegazione. Quello aveva minimizzato 'Lo sai com'è la stampa, la Tyler mi stava solo aiutando con Danny!'.

Il secondo giorno era stata la volta di Sam. Wilson era un ragazzo semplice e senza grilli per la testa. Le aveva proposto di prendere una pizza insieme. Poiché ne era golosa, ed il collega una piacevole compagnia, aveva acconsentito. Il ristorante era nel cuore di Manhattan e pieno di avventori. Sam le si era seduto di fianco. Le sfiorava la mano sul tavolo, nel parlare. Ed a volte le aveva toccato la pancia, per sentire i movimenti del bambino. A lei non dispiaceva, il piccolo scalciava e ne avevano riso moltissimo.

Rogers aveva visto le immagini ad un'edicola, nel percorso di jogging, che a volte si concedeva. Lo avevano innervosito parecchio. Quando aveva incrociato Falcon, allo S.H.I.EL.D. gli aveva rivolto una battuta stizzita 'Era buona la pizza? L'hai digerita?'. Lui no, aveva un mal di pancia fastidioso, un mattone sullo stomaco.

Wilson sembrò risentito 'Capitano, non ti fidi di me, visto tutto quello che abbiamo passato insieme? Mi offendi!'.

'Ehm...sì...cioè no, scusa!' Era stato il suo scudiero più fedele, lo aveva appoggiato in tutto, anche nel momento più difficile della guerra civile fra gli Avengers.

'Volevo solo rallegrare un pochino la tua ex ragazza...comunque, Steve, dovresti essere contento che frequenti i tuoi amici. Meglio noi che estranei, per una storia d'amore futura e per fare da padre al bambino. Non trovi?' L'aveva sparata grossa e gli era venuta bene.

L'altro si era zittito, l'aveva salutato ed era tornato in palestra, mestamente. Sam non aveva torto, ma quella prospettiva gli pareva insopportabile. Uno dei suoi amici che, a letto, toccava la sua puledrina...fece un salto in bagno, colto da una nausea improvvisa.

Per Thor organizzare la serata fu più complesso. Era stato chiaro. Per lui niente basso profilo. Principe era e principe rimaneva, e mica squallido come il Pantera!

Aveva noleggiato smoking e limousine e prenotato un tavolo in uno dei ristoranti più in voga. Trendy e modaiolo. Aveva pregato la donna di farsi bella per lui, scherzando, allegro e lei si era presentata con un abito prémaman in seta azzurra, scollato, da cui si intravedevano le floride forme.

Davanti ai flash ed ai riflettori, fecero una figura superlativa. Solari e sorridenti. Biondo lui e mora lei. L'asgardiano, alle ripetute richieste, si era abbassato per darle un bacio su una guancia, in un tripudio di applausi; era stata la foto che aveva più sconvolto il Capitano, insieme a quelle della cena vera e propria. Lume di candela, atmosfera romantica e perfino un ballo; sulla terrazza facevano musica dal vivo, a quanto pareva!

Il trafiletto segnalava che il principe Thor ed il Tenente Tyler avevano colpito talmente tanto i presenti per la loro bellezza e grazia come coppia che li avevano lasciati soli, sulla pista, per rimirarli meglio...ecco, lì Steve aveva cominciato a preoccuparsi. Passino Stark e Wilson...Point Break era concorrenza vera e propria! Tante volte gli aveva sentito dire che cercava una moglie degna, da portare su Asgard...Rafflesia sarebbe stata degna, ne era certo. Era fantastica!

Dovette prendere un antiacido, gli stavano facendo venire l'ulcera.

Decise di non dargliela vinta. Stavolta nessun chiarimento o battuta, al biondo. Lo aveva solo fissato in cagnesco tutto il giorno, mentre raccontava, insieme alla collega, quanto si fossero divertiti. Giurò a sé stesso che a casa avrebbe cucito una bambolina voodoo del principe, da usare come punta spilli. Maledetto!

Almeno gli rimaneva Bucky. Lui sì che era un vero amico, mai una delusione. Leale fino alla fine...Gli andò di traverso la colazione, due giorni dopo, a ripensarci. Il peggio non è mai morto, rifletté.

Barnes aveva portato la Tyler al mare. Per una lunga domenica in spiaggia...sì, nella località vicino New York dove erano soliti recarsi loro due, da ragazzi. Niente spiaggia libera. Un ombrellone extralusso di paglia bianco, gigante, e due lettini imbottiti, in prima fila. Foto di Rafflesia ed il Soldato d'inverno che facevano il bagno fra le onde. Al ristorante dello stabilimento, a pranzo. A prendere il sole e spalmarsi la crema solare. Lui gliela metteva sul pancione e lei addirittura sulla spalla massacrata...nemmeno indossava la protesi, santissimo signore e la ragazza era dolce e premurosa, Barnes con l'occhietto allupato che conosceva. Si era scocciato. Lo avrebbe affrontato; non era la prima volta che si picchiavano per una donna. Lo trovò, in sala relax, che chiacchierava con Sam.

'Ti aspetto in palestra, Buck. Vieni, che ti spacco la faccia!' lo minacciò, incazzato.

'Perché Steve, che accade?' Un candido agnellino. Il solito faccia d'angelo.

'Sei andato al mare con la mia donna...' strillò. Oddio...più o meno.

'Vi siete rimessi insieme? Non mi ha detto nulla, ieri...' l'amico continuava, sereno.

'No, però...'.

'Però che? Posto che la mia vita privata non sono affari tuoi, sei un malfidato. Abbiamo trascorso una splendida giornata insieme e non l'ho sfiorata con un dito, come intendi tu, che sei diventato malizioso e maleducato. Se non ci credi, chiedi al Tenente...eccola!' la indicò, intanto che entrava, nella stanza.

Rogers si ammutolì. Che poteva dirle? Da settimane non le parlava. Si dileguò, nemmeno riusciva a guardarla in viso.

Quella notte non riposò affatto. Rimase sveglio, pieno di pensieri e, soprattutto, in attesa delle immagini dei tabloid della mattina successiva. Si erano perfino disinteressati di lui e delle sue avventure...uscite, mettiamola così, rifletté. Era andato in bianco, ogni volta, per scelta. Non aveva voglia di quelle donne sfrontate e disponibili... assaporato l'amore con la sua puledrina, nulla reggeva il confronto. Dovette ammetterlo. E che gli mancava tantissimo! Era così tenera e bella...tanto più bella, in dolce attesa.

Alle cinque andò a correre e si piazzò di fronte all'edicola. Il gestore gli smollò la solita rivista, senza aspettare richieste...eccolo lì, ci avrebbe scommesso il berretto degli Yankees...il timido Bruce...Lo scienziato...riconobbe il locale, il ristorante cinese che Banner frequentava. Foto deliranti: imboccava Rafflesia con le bacchette e lei contraccambiava. Lei gli toglieva gli occhiali, e gli scompigliava i capelli. Lui le dava un bacio sul pancione sopra il vestito...un bacio...gli parve troppo...troppo da tollerare...con il fegato ingrossato all'inverosimile, fece un'orrenda considerazione. Realistica.

Il collega aveva tanto sofferto per la separazione da Romanoff, come Rafflesia da lui. Era la persona più intelligente e carina nei modi che avesse incontrato. Generoso, educato, gentile. Non gli mancava nulla per far felice una donna ed una ragazza sensibile come la Tyler lo avrebbe apprezzato, certamente; erano la coppia ideale, molto ben assortiti. Non aveva velleità di tirargli il collo, magari si trasformava pure in Hulk e gliele suonava.

Avvilito come mai, tornò a casa di malumore per farsi una doccia e prepararsi. Oggi il Tenente avrebbe mostrato in volo la nuova strumentazione installata sul Quinjet, su suo suggerimento. Aveva aiutato gli ingegneri nella progettazione e ne era fiera. Sarebbero saliti tutti sull'aereo con lei per la dimostrazione e gli sarebbe toccato sorbirsi la compagnia della simpatica ed affiatata comitiva. Che giornataccia gli si prospettava! Dette un'altra occhiata al filmato in tre d dell'ecografia del bambino...l'unico sollievo, in quella valle di sconforto.

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