21 - Omissioni

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Hilary

Parola d'ordine: restare nell'ombra.

<<Ehi che fine hai fatto in questi giorni?Ti avrò chiamato cinquanta volte ma non hai mai risposto!>>

Maggie mi placca subito all'ingresso della scuola, furente di sapere il motivo della mia sparizione.

<<Ho avuto da fare... Sai.. I test, mio padre...>> le sto clamorosamente mentendo e lei lo sa.

Spesso mi scordo che non è affatto stupida.
Se è la mia migliore amica un motivo ci sarà!

<<Jay smettila di prenderci in giro, ti conosciamo da quando siamo in fasce.>>  David fa eco alla mia amica, curioso di sapere la verità.

Sono alle strette e loro non mi daranno pace finché non mi deciderò a svuotare il sacco.

<<Sono uscita con Brad, il tipo della fiera del cinema. >> lascio scivolare la frase insieme al mio orgoglio, in attesa di una sclerata di Maggie.

<<Come, come, cooosa?>> Maggie non ci può credere. Io sono la stessa che le ha detto di non dare corda a Larry, il suo amico, perché non mi sembrava un tipo a posto.

<<Adesso mi devi dire tutto, subito>>  la mia migliore amica ormai è entrata nel tunnel della curiosità e non sarà sazia finché non le avrò detto tutto.

Meglio non tutto.

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Decido di raccontargli che dopo l'avventura nella casa degli orrori, Brad è stato molto gentile con me e mi ha chiesto di uscire.
Ometto di raccontargli del fatto che venisse a casa mia da settimane e che mi lasciasse delle lettere, sarebbe troppo lunga da raccontare.

E anche imbarazzante.

Non le dico nemmeno del ballo al quale non è stata invitata o sono sicura che si offenderebbe.

Maggie non si perde nessun ballo.
Per nessun motivo.
Mai.

<<Tutto qui? Vi siete incontrati per caso?>> lo sappiamo benissimo entrambe che sono scarsa a dire le bugie.

<<Tutto qui. Siamo stati al luna park e abbiamo fatto un giro sulla ruota panoramica, Brad mi ha offerto il pranzo e.....>>
Nel mentre sto per completare il mio fervido racconto, David mi prende per un braccio.

<<Che significa?>> siamo tutti e tre guardando il mio armadietto, imbrattato.

Jay nemmeno uno scoglio ti vorrebbe.
Cozza.

Una scritta rossa spicca sulla porta del mio armadietto fino ad ora sempre immacolato.

Tutti i ragazzi sono a semicerchio davanti al mio armadietto, mezza scuola sta ridendo di me.
Maggie si copre la bocca per lo sgomento e David non mi lascia il braccio.

<<Cosa non mi hai detto?>> David è parecchio arrabbiato ora.
Non gli posso più mentire.

<<Ieri dopo il giro al luna park ci siamo imbattuti in Tim e Lucas... E hanno preso a botte Brad....>> ancora sento i brividi se ci ripenso.

Maledetti.
Hanno rovinato una giornata stupenda.

<<Ma per quale motivo?>> mi esorta David mentre seguo Maggie nel bagno delle ragazze per recuperare delle salviette e pulire il mio armadietto.
Io sono troppo shockata per agire.

<<Brad è venuto una volta qui a scuola e lo ha preso a sassate... Qualcuno deve averlo visto e l'ha detto a Tim. Così Tim si è voluto vendicare. Gli ha fatto molto male...>>

Ripenso a Brad che zoppica e alle sue ferite sul volto.
Ripenso al fatto che ieri sera era ancora con me, ma stamattina se ne era andato presto e pregavo che non stesse architettando un casino.

<<Brutta storia...>> David è al mio fianco e sta aiutando Maggie a ripulire il mio armadietto. Fanno del loro meglio, ma è indelebile.
Hanno usato una tinta forte, fatica a venire via.

<<E adesso? Lo rivedrai? Brad intendo...>> Maggie è la solita curiosa.

<<Non lo so... Non l'ho più visto ne sentito da ieri.>>  effettivamente, non ho nemmeno il suo numero.

Ma lui forse ha il mio.

Potrebbe chiamarmi solo per dirmi che sta bene.

<<Andiamo in classe, troveremo il modo di contattarlo... Questa la deve sapere. >>

David, amico mio lo vorrei tanto.

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Alla fine della lezione mi sento svuotata, come se qualcuno mi avesse tolto l'aria dai polmoni.
Ho passato tutta la mattina a difendermi dagli scherni di Tim, ma non credo che potrò resistere ancora per molto.

<<Ehi...>>
Sento la voce di un ragazzo che mi chiama appena sussurrando fuori dall'aula.

Lucas Thompson sta chiamando proprio me?

Mi guardo intorno, sono sola.

<<Che vuoi Lucas?>> sono ancora reduce dagli strattoni della sera precedente ed è l'ultima persona con cui vorrei parlare.

<<Senti, io mi volevo scusare con te, Tim è un idiota. Ho provato a fermarlo ma non ci sono riuscito. Ha perso la testa...>> non lo vorrei nemmeno ascoltare ma sono bloccata tra la porta dell'aula e il muro.

<<Tim a parte, sei un cretino anche tu e anche quel vostro amico... James.>>
Lucas abbassa lo sguardo.

<<È stata un idea di James scrivere sul tuo armadietto, io me ne levo fuori ok? Io non volevo farti del male.>>

Mi sembra strano che tutto d'un colpo Lucas sia così preoccupato per me.

<<Lasciami in pace, lasciatemi in pace tutti ok? Non voglio più discutere di questa storia...>> sono pronta ad andarmene quando Tim irrompe sulla scena.

<<Ma bene... Il mio migliore amico e la cozza. Che bella squadra.>> Tim applaude alla scena. Diventa sempre più stupido ogni giorno che passa.

<<Basta Tim. Lasciala stare. Hai avuto la tua vendetta...>> Lucas sembra volermi difendere, ma Tim è scaltro.

<<No caro mio. La signorina qui ha bisogno di una raddrizzata.>>  Tim mi prende per un braccio e mi trascina nel bagno dei ragazzi, Lucas alle sue spalle prova a fermarlo, ma è del tutto inutile.

<<Dove stanno bene le cozze? Nell'acqua, no? Ecco.. . Allora fatti un bagno!>> Tim apre la doccia e mi ci butta sotto, con lo zaino sulle spalle e completamente vvestita

Lucas al suo fianco non sta ridendo questa volta.
È visibilmente preoccupato, ma non reagisce.
In fondo lo sappiamo tutti che teme Tim fin da quando sono bambini.

<<Tim fuori si gela! Sei impazzito? La farai morire!>> mi strappa dalla doccia, ma ormai sono completamente zuppa.
I miei occhi si riempiono di lacrime ma si confondono con le gocce che mi cadono copiose dai capelli.

Lucas sposta Tim dalla doccia con uno spintone e mi trascina fuori dal bagno.

Ennesima scena irreale.
Sono senza speranza.

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Poco dopo io e Lucas siamo in infermeria.
Lo vedo rovistare tra gli indumenti lasciati li negli anni, magari dimenticati da vecchi studenti.

<<Mettiti questi...>> mi allunga un vecchio paio di Jeans logori.
Li osservo con sdegno, ma so che non ho alternative.

<<Perché tu sei qui? Dovresti essere con il tuo capo squadra!>> gli urlo io, disperata.

<<Io non ho paura di Tim. Anzi, avrebbe bisogno di essere punito per questo...>> Lucas mi guarda serio, non l'ho mai visto così, eppure so che lo teme. Tutti temono Tim.

Anzi, è la prima volta che mi rivolge la parola da quando frequento il liceo.

Si volta di spalle per permettermi di cambiarmi.
Mi tampono un po' i capelli.

<<Grazie, ora devo andare. >> non vedo l'ora di andarmene da questa scuola, in più Anthony mi sta già aspettando.

Sono in ritardo e il mio capo non lo tollera.

<<A Tim ci penso io, ok? Non ti darà fastidio... Vai, lo distraggo.>>  Lucas abbandona l'aula in cerca di quello che pensava essere il suo migliore amico.

Sta cercando di salvarmi?

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Esco dalla scuola di corsa ancora con i capelli umidi.
Non mi so Spiegare perché Lucas mi abbia difesa, ma in parte ne sono felice.
Forse non è come loro, come Tim Gordon.

Arrivo davanti al supermarket e ho una sorpresa ad attendermi.
Brad è li, appoggiato al muro.
Quando mi vede vestita di strani abiti informi e con i capelli umidi mi viene incontro, preoccupato.

<<Che hai fatto?>> sembra che gli occhi gli debbano schizzare fuori dalla testa.
Le sue ferite stanno già meglio e ne sono felice.
Sono titubante se dire la verità, ma so che è furbo e lo scoprirà da sé se non glielo dico io.

<<Tim. Mi ha messa sotto la doccia...>>
Gli racconto al volo quello che è successo rendendomi conto che mi sto cacciando in un guaio.

Non faccio nemmeno in tempo a finire di parlare che Brad picchia un pugno contro il muro del supermarket, non mi degna di uno sguardo e se ne va, correndo verso la sua auto.
È molto arrabbiato per comportarsi così, non c'è altra spiegazione.

Riguardo i miei vestiti informi, il mio zaino bagnato e mi sento uno schifo.
Ho appena scatenato l'inferno.

Ti prego, non fare stupidaggini.

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