22 - Bisogno di vendetta

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Brad

Ad ognuno il suo destino...

Lo guardo ansimare, legato.
Io non sono uno stronzo, ma con chi mi fa del male non provo nessuna pietà.

Non provo pietà nemmeno nei confronti di chi fa del male a chi voglio bene.

L'ho braccato fuori dall'Istituto quel Tim.
Avrei voluto almeno scambiarci due parole, ma il tipo mi ha attaccato subito e non ho avuto scelta.
L'ho colpito violentemente in volto e l'ho portato fino al nostro appartamento.
Larry e Zed sono stati immediatamente entusiasti, non vedevano l'ora di avere un nuovo amico.

Avevano voglia di sfogarsi un po'....

<<E così ti diverti a fare male ai miei amici...>> Zed è incazzato nero, mi sa che stavolta farà del male a qualcuno ed è raro vederlo così.

Il più tenerone tra di noi.
Non ora.

Tim è immobilizzato sulla sedia nel bel mezzo del nostro salotto.
È bendato, ma non stupido, sicuramente avrà capito di cosa si tratta.

E di chi siamo noi.

Sono sicuro che sta tremando dalla paura, tutto solo in casa nostra e senza i suoi compagni a difenderlo.
Da solo non è altro che un agnellino cagasotto.

<<Come? ti piacerebbe soffrire di più? Preferisci che ti tolga un unghia, che ti appenda a testa in giù....>> Larry gli da pure il diritto di scegliere.
Io invece sono accecato dall'odio in questo momento, qualsiasi cosa andrà bene.

Basta che soffra.

<<Ti piace fare la doccia alle persone, vero Tim? Ti da piacere colpire gli indifesi....>> Zed non si placa e gli tira un pugno in pieno viso.

Tim incassa il colpo, ma sembra non voler mollare.

<<Quando verranno a Sapere cosa mi avete fatto....>> Tim tenta di minacciarci, ma nessuno di noi lo teme. Non abbiamo paura che esca di qui e faccia la spia, sarebbe la sua parola contro la nostra.

La sua non vale nulla.

<<Quando verranno a sapere cosa ti abbiamo fatto, il tuo volto sarà talmente irriconoscibile che ti scambieranno per uno zombie...>> Larry ha sempre una strana ironia, non ride nessuno.

Pumm
Un altro pugno in pieno viso.

<<Sentite, diamogli una lezione e poi buttiamolo in strada...>> fa eco Zed massaggiandosi una mano.

<<Tim, amico mio... Ascolta bene. Accetto che tu faccia del male ad uno della tua stazza. Può essere divertente, lo so... Ma prendersela con una donna è da stupido. Ti invito a lasciare stare Hilary Jay o la prossima volta ti uccido con le mie mani...>> sono davvero furioso.

Tim sputa a terra del sangue e alza il capo.
Non ci può vedere ma nonostante la benda sembra ci stia guardando negli occhi.

<<Lasciatemi andare... Pezzi di....>>

Sbang
Un calcio in pieno stomaco.

<<Starai qui finché non imparerai la lezione, capisci vero? Potrebbero anche volerci che so.... Un paio di settimane ad esempio...>> Zed mi fa paura, non l'ho mai visto così.

Tim si agita sulla sedia.
Sta cedendo, ora piange come un bambino.

Qualche minuto dopo è pronto ad implorare per la sua libertà.

<<Vi prego BASTA! Ok ok, giuro che la lascerò in pace.... Adesso lasciatemi.>>
Il grande Tim Gordon piange, ebbene sì.

Anche i più stronzi provano la paura.

Zed gli comunica che per sicurezza è meglio che stia legato ancora un po', vuole essere sicuro che il piccolo Tim abbia recepito il messaggio al cento per cento.

Sto per andarmene, quando suonano alla nostra porta.

<<Aspettiamo qualcuno?>>  chiede Zed tappando la bocca a Tim.

<<Non che io sappia.>> mi avvicino lentamente allo spioncino.
È Deb ed ha un nuovo colore di capelli, blu notte.

<<Ehi.. Quanto tempo. Cosa combinate?>> Deb entra nell'appartamento senza chiedere il permesso.

<<Niente Deb, te ne dovresti andare comunque...>> la esorto io impedendole di andare in salotto.

<<Perché? Non hai voglia di compagnia? O Marshall?>>  chiede lei, sopraffatta dal desiderio.

Assurdo come non riesca a differenziarci.

<<Marshall non c'è, è da JJ a prendere la roba.. Domani sera abbiamo un incontro.>> spero che se ne vada, che la mia risposta basti a liquidarla definitivamente.

<<Bene allora aspetto qui. Ho proprio voglia di fumare un po' d'erba. Non sei d'accordo?>> sì dirige nella mia stanza e io la seguo, chiudendo la porta alle mie spalle.

Appena la chiave gira nella toppa, Deb mi si butta addosso come un animale in calore.
Provo a respingerla, ma non ci riesco, tutto il suo corpo mi chiama.
Mi spoglia, mi toglie i boxer e si getta a cavalcioni su di me.
Perdo completamente ogni controllo.
La sua lingua si insinua su di me, le sue mani vorticano sul mio petto.
La lascio fare, non c'è modo di fermarla se non di darle ciò che vuole.
Veniamo insieme, come sempre.
La complicità con lei a letto è sensazionale, su questo non c'è che dire.

Quando abbiamo finito mi sento prosciugato, rilassato.

Ma vuoto nell'animo.

È terapeutico andare a letto con Deb, specie quando sono molto nervoso.

Usciamo dalla stanza che Marshall è appena rientrato in casa.

<<Ehi non mi avete aspettato.>> Marshall mi picchia sulla spalla, compiaciuto.
È felice quando Deb viene assecondata. È la sua bambina cattiva.

<<Deb se ne sta andando...>> la guardo dritta negli occhi, gelido. Non la voglio qui, lo sa che non può venire quando vuole, eppure lei lo fa lo stesso.
Sopratutto dopo il sesso,io non mi trattengo mai con una donna.

Questa è la regola.

<<Marshall mi dai qualcosa? Sono un po'...>>  Deb si avvicina al mio migliore amico con fare ammiccante, ha molto più potere su di lui che su di me.
O almeno così credevo prima di andarci a letto, ancora.

<<Certo piccola, ma adesso vai perché abbiamo delle cose da finire...>> Marshall consegna a Deb un sacchettino e la spinge verso la porta di casa.
Lei esce forzata, ma euforica.

Ha quello che vuole finalmente.

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In salotto Zed e Larry si stanno ancora divertendo con Tim.

<<Lasciatelo andare. Portatelo distante in modo tale che non riconosca l'appartamento....>> Larry gli slega le mani dalla sedia e lo strattona, portandolo fino all'entrata dove Zed sta prendendo le chiavi dell'auto per andare via.

<<Domani sera c'è un colpo... È roba grossa Brad. JJ e i suoi vogliono rapinare al bancomat in fondo alla sesta... Ci stiamo?>>  Marshall sembra un bambino nel paese dei balocchi.

Mi sembra una pessima idea.

Quello è il quartiere di Hilary, il bancomat è praticamente attaccato al suo palazzo.

<<Dai fratello! JJ fa cinquanta e cinquanta con il bottino. Non possiamo tirarci indietro!>> Marshall ha ragione, non ci è rimasto molto.. L'incasso del market ormai è sfumato.

<<Va bene, facciamolo...>> non ho altra scelta.

Maledetto a me che non mi decido a trovarmi un lavoro.

Spero solo che vada tutto bene.

O saremo di nuovo nei guai.

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