Capitolo 14 "Calmati"

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Dopo quel No urlato praticamente in faccia Taehyung e Yoongi fulminarono con lo sguardo il demone.
Si chiedevano come poteva credere di aver diritto a qualcosa verso il loro amico.
Entrambi spostarono lo sguardo dietro di lui guardando Jungkook fermo immobile seduto sul bordo del letto.
Non reagiva, non aveva fatto niente da quanto erano arrivati, non era né spaventato ne fremeva per andarsene da lì.

"Kook alzati, dobbiamo andare".
Disse Taehyung invitando l'amico a seguirli, a fare qualcosa.
Al suo posto rispose il demone mettendosi ancora di più davanti a Jungkook con le braccia aperte.
Il suo sguardo era pieno di rabbia e stava quasi ringhiando.

"Ho detto che lui non va da nessuna parte".
Disse tagliente Jimin verso i due.

Il due angeli non capivano perché il loro amico era inerme, non stava facendo assolutamente niente per fermare il demone.
Taehyung provò ad allungare la mano verso Jungkook, Jimin a quel gesto si innervosì.
L'aria iniziava a farsi più pesante, sembrava che l'ossigeno lentamente stesse svanendo.
Yoongi cercò di aiutare il suo ragazzo avvicinandosi al loro amico seduto sul letto.
Solo allora notarono il suo sguardo assente, stava fissando il vuoto, come se la sua presenza fosse solo corporale, come se non fosse realmente lì con loro.
La realtà è che da quando il demone si era messo davanti a lui la connessione tra i due si era intensificata.
Lo spirito di Jungkook si era attaccato a quello di Jimin fuoriuscendo dal suo corpo lasciando un involucro vuoto seduto sul letto.
Jimin faceva saettare lo sguardo tra i due angeli davanti a lui, aveva perso la sua razionalità quando aveva capito che volevano portare via il suo angelo.
La rabbia del demone stava facendo cambiare l'atmosfera circostante.
Aveva isolato la stanza, era stata proiettava in un'altro spazio temporale, aveva fermato il tempo esterno, solo chi era presente tra quelle mura percepiva cosa stava accadendo.
La coppia di angeli si guardò, capì che dovevano fare un passo indietro, dovevano calmare il demone prima che succedesse di peggio.

"Ok demone, possiamo parlare?".
Disse Yoongi con un tono pacato.

Jimin però era ancora fuori controllo, il pavimento iniziò a tremare sotto i loro piedi facendo cadere a terra i due angeli.
Taehyung capì che l'unico modo per placare il demone era rassicurarlo, fargli capire che non avrebbero toccato Jungkook.

"Ok, Jungkook rimarrà qui ".
Disse con tono calmo Taehyung.

Il demone lo guardò per un secondo, il tremore lentamente svanì e lui prese il controllo di se stesso.
Automaticamente lasciò che lo spirito di Jungkook facesse rientro nel suo corpo.
Tornò tutto alla normalità, come se non fosse successo niente.

"Che diavolo è successo?".
Chiese Yoongi rialzandosi da terra aiutando Taehyung.

"Jimin".
Disse Jungkook, tutti lo guardarono soprattutto il nominato.

"Come sai il mio nome?".
Chiese incredulo il demone guardando il ragazzo seduto sul letto che lo stava fissando.

Jimin aveva saputo il nome dell'opposto solo perché lo avevano nominato i suoi amici, lui però non aveva mai rivelato il proprio.

"Non lo so".
Disse confuso non sapendo spiegare la cosa.

Tutti si guardarono in cerca di risposte che nessuno realmente sapeva.
Tutti avevano assistito a qualcosa di inspiegabile.
Forse però dei quattro presenti gli unici ad essersi resi conto di tutto era la coppia, gli altri due coinvolti non erano in sé mentre stava accadendo l'inverosimile.
Taehyung aveva appena assistito alla conferma che quei due davanti a lui, quelli che dovevano esseri nemici erano legati, ma non era un semplice legame, tra loro c'era molto di più.

Probabilmente avrebbe cercato insieme al compagno delle risposte, forse sapeva già da dove iniziare.
D

opo quello che aveva visto sapeva che il demone avrebbe protetto Jungkook a qualsiasi costo, non sarebbe stato lui il suo male.


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