Capitolo 18 "Vero Contatto"

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

Ormai la stanza di Jimin era diventata anche quella di Jungkook da un po' di tempo, avevano però mantenuto la stessa posizione della prima volta.
Il demone dormiva a terra nel materasso mentre l'angelo sul suo letto.
Non era mai pesato al proprietario della stanza quella situazione, anzi ormai si era abituato a tutto ciò.
Prima di addormentarsi i due si guardavano sempre negli occhi, si perdevano nella loro conversazione muta.
Rimasero così per alcuni istanti prima che l'angelo disse in un piccolo sussurro.


"Ho freddo Jimin".


"Vuoi un'altra coperta?".
Chiese il demone alzandosi dal materasso.


"Puoi distenderti vicino a me?".
Chiese abbassando lo sguardo un po' imbarazzato per la sua richiesta.


Il demone non si aspettava quella richiesta, ma fu felice di accettarla.
Si infilò sotto le coperte al fianco di Jungkook, entrambi si misero distesi sul fianco così da potersi guardare.
Nei loro corpi iniziò a prendere piede un leggero formicolio, una scossa all'altezza del cuore.
Jimin d'impulso sollevò il braccio, portò una mano ad accarezzare il viso dell'angelo, lui sentì il calore propagarsi dalla guancia fino ad espandersi in tutto il corpo.
In risposta fece lo stesso gesto, le sue dita però si posarono sulle sue labbra, delineando l'intero contorno scorrendo su di esse, così carnose e piene, quelle che sognava ogni singola notte.
Entrambi si inumidirono le labbra bramando il contatto.
Ad ogni azione il formicolio aumentava come il loro desiderio.
I loro occhi si alternavano, si abbassavano e si alzavano per cercarsi, desiderarsi, per varcare un nuovo confine, quello del contatto fisico.
Il demone si morse le labbra e l'angelo ripeté lo stesso gesto in sincronia.
La mano di Jimin dalla guancia passò dietro alla nuca di Jungkook infilandosi tra i suoi capelli.
L'angelo sospirò per quel gesto, ancor di più quando strinse delicatamente alcune ciocche.
Ma fu proprio lui stesso che lasciò il demone sorpreso, perché fu proprio l'anima innocente quella più peccatrice, quella che mise la mano dietro la nuca del demone, quella che spinse il suo viso a pochi centimetri dalle sue labbra, la stessa che finalmente azzerò la distanza facendole combaciare.
Il formicolio esplose quando le loro lingue si intrecciarono in quei baci umidi, fatti di schiocchi e di respiro corto.
Il calore divampò nei loro corpi, si staccarono perché insieme ad esso si stava propagando anche un dolore nei punti vitali.
Il loro cuore era avvolto da esso, non capivano cosa stava accadendo, percepivano solo quello che stavano provando, un dolore estenuante.
Finirò entrambi a pancia in su, scossi da piccole convulsioni, cercarono il contatto e finalmente trovarono le loro mani, intrecciarono le dita cercando di resistere.
Un urlo si liberò dalle loro labbra, nessuno gli avrebbe sentiti, la loro stanza si era isolata, era stato il loro potere, quello che stavano sprigionando.
Una luce bianca avvolse tutto l'ambiente compreso loro stessi, una luce accecante che aveva rivestito e attutito le loro urla di dolore.
Il tutto durò qualche manciata di minuti, per loro sembrarono un'eternità.
Tornò la normalità, almeno in apparenza, le loro mani ancora unite, girarono il volto per guardarsi e accertarsi che l'opposto stesse bene.
Non era tutto tornato alla normalità.


Destino o meno qualcuno dei fratelli di Jimin stava cantando la famosa cantilena, nell'esatto momento che avvenne il cambiamento.
La canzone terminò quando il processo finì, quando la scossa fece capire ad entrambi che non erano cambiati solo esteriormente ma anche internamente.
D

ue ali maestose avevano avvolto i loro corpi, l'ala nera ricopriva il corpo del demone e quella bianca dell'angelo, entrambi appartenevano a Jungkook.
Le ali che non aveva mai posseduto, quelle di cui portava solo le cicatrici ora erano appena sorte in tutta la loro bellezza.
Due occhi grigi increduli le stavano osservando incantato, accarezzando il piumaggio.
Gli occhi di Jimin non erano più di due colori differenti, ora entrambi erano grigi.
La parte però più sconvolgente era il battito del loro cuore, pieno, forte.
Jungkook non era il solo ad avere il cuore a metà, lo stesso particolare apparteneva anche a Jimin.
Ma entrambi ora lo avevano completo, batteva forte nel loro petto come a comunicare la sua rinascita.

I nuovi re dei regni avevano appena ultimato il processo del loro cambiamento.
Ora nessuno gli avrebbe fermati.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro