Capitolo 29

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Presi il cellulare avrei provato a estorcere qualcosa a qualcuno che di sicuro aveva la lingua lunga, scrissi a Kate.

-Mi puoi inviare il numero di tuo fratello? -

Rispose praticamente subito, nemmeno stesse attaccata al cellulare.

-Non hai il telefono di Will??????- accompagnò il messaggio con diverse faccine incredule, e potevo capire l'equivoco.

-Non di Will di Tom! -

-NO, non posso dartelo se hai intenzione estorcergli qualche informazione, e sono certa che è proprio questo che vuoi-

-E tu come sai che io voglio fare una cosa del genere, non sei mica nella mia testa - mi venne per un solo secondo il dubbio che una cosa del genere fosse possibile - O lo sei? -

-Anima devi ricordare che una cosa del genere non è possibile, la tua mente per noi è inespugnabile a meno che non sia tu stessa a concederci il passaggio-

-Will ci riesce!! - le feci notare un po' indispettita, non mi piaceva proprio per niente.

-Lui è diverso, è puro ed è di rango superiore a tutti noi-

-In che senso? - si stava lasciando andare.

-Eh no furbetta mi hai già estorto cose che non posso rivelarti io, e so che vuoi fare un interrogatorio a Tom perché nella tua situazione lo farei anch'io. Aspetta Will che arriverà domani.

-Non me lo ricordare- scrissi senza pensare che avevo appena dato materiale a Kate per prendermi in giro a vita.

-Già ti manca eh? - da qui potevo sentire anche il tono canzonatorio e la faccina che rideva a crepapelle mi dava la conferma.

In tutta risposta le inviai un emoticon che faceva la linguaccia, ero alquanto infantile, ma succedeva sempre, nel momento in cui avevi bisogno di una risposta intelligente non ti viene in mente niente e poi quando ci ripensi te ne vengono a centinaia.

-Noi arriviamo tra un po' e portiamo anche la cena, devo solo aspettare che Barbie finisca di rovistare nel suo armadio- mi venne da ridere potevo solo immaginare che cosa le stava facendo passare Abbie, voleva di sicuro fare buona figura con Tom. Mi sarebbe piaciuto che David venisse ma a quanto pareva era troppo impegnato anche per rispondere al telefono.

-Vi aspetto-

Il mio tentativo di carpire informazioni era andato a vuoto meglio guardare un po' di televisione.

Purtroppo non si rivelò molto efficace, passai tutto il tempo a rimuginare su diverse cose: io ero qualcosa che andava contro natura nel vero senso della parola, avevo paura anche di me stessa. Mi venne in mente che la cosa migliore da fare era fare come suggerivano le lettere e come aveva anche accennato Will: imparare a controllare i miei poteri, ma come fare? Di sicuro con un abracadabra non avrei risolto niente. Provai a mettere le mani in avanti, poi provai con più forza e mi misi a ridere per quello che stavo facendo, mi ricordava tanto la scena del film Spider-Man quello del 2002 quando Peter Parker prova a far uscire la ragnatela e fa tutti quei movimenti strani con le mani, era una scena che mi aveva sempre fatto sbellicare dalle risate e ora la stavo replicando alla grande, ma con scarsissimi risultati, lui era stato più bravo di me. Dopo diversi tentativi niente, poi mi ricordai che tutti i film che avevo visto e anche i libri che avevo letto concordavano sul fatto che fossero i pensieri a guidare l'energia delle streghe, forse anche per me era così, ma non sarebbe stato per niente semplice, dovevo pensare a qualcosa ma anche concentrarmi su cosa avrei voluto capitasse, non volevo rischiare che al suo arrivo Abbie trovasse il tavolo da pranzo in giardino. Ebbi un'idea, il classico delle candele! Sarebbe stato perfetto per iniziare, andai di corsa a prendere un candelabro che io odiavo ma che mamma amava molto, non avevo mai capito il perché. Lo posizionai davanti a me sul tavolino del salone e chiusi gli occhi, mi concentrai per accendere la candela... ricordai che lo cacciava fuori a ogni occasione, qualsiasi fosse il festeggiamento, da Natale al giorno del ringraziamento, diceva che le era stato regalato da una persona molto speciale alla quale doveva molto, non mi disse mai chi fosse.

Urlai scattando all'indietro, ma che diamine mi ero bruciata, ero così concentrata che non mi ero resa conto di aver avvicinato troppo la mano al fuoco, oh! Aspetta un attimo avevo acceso il fuoco, ero veramente stata io! Allora dopo tutto avevo trovato qualcosa che corrispondeva sia nella fantasia che nella realtà. Quindi i pensieri funzionavano, chissà se valeva solo per quelli felici che avevano a che vedere con mamma o anche per gli altri. Spensi la candela questa volta senza provare a fare magie, soffiai soltanto e mi preparai a riaccenderla ma questa volta pensando ad altro. Mi si palesò la scena dei miei sogni quella dove vedevo Modriam trafiggere la ragazzina al collo e subito mi sentii invadere dal terrore e da una energia potentissima, aprii gli occhi per vedere cosa stava succedendo e mi coprii la bocca per non urlare, la candela non c'era più e il tappeto stava andando a fuoco, corsi in cucina e prendere una bottiglia d'acqua per spegnere il fuoco ma ormai per il tappeto non c'era niente da fare, lo raccolsi e lo misi fuori sul terrazzo, non volevo che lo vedessero, dopodiché andai a pulire il pavimento. Avevo scoperto che i ricordi per così dire traumatici erano potenti e forse era meglio se non provavo a fare queste cose da sola se non volevo ritrovarmi in mezzo alla strada per aver carbonizzato casa.

Non avevo neanche finito di pulire che suonò il campanello, in un primo momento avvertii un po' di paura, insomma dopo aver ripensato al sogno era normale, ma pensandoci bene non penso che un vampiro avrebbe bussato alla porta e chiesto gentilmente di entrare.

‹‹Chi è?›› domandai accostandomi alla porta.

‹‹Sono Tom mi apri?››

Aprii subito ero felicissima di avere un po' di compagnia e poi avrei potuto fare qualche domandina prima dell'arrivo di Kate, mi sfregai le mani mentalmente.

‹‹Ciao, tutto bene?››

‹‹Sì, la zona è sicura, in giornata nessuno si è avvicinato.››

‹‹Tom guarda che a me non devi fare rapporto.›› lo interruppi.

‹‹Lo so volevo solo rassicurarti, ma è puzza di bruciato quella che sento?›› oh oh ‹‹tutto bene?›› mi guardò un po' preoccupato.

‹‹Ehm sì, temo che la mia fine avverrà per mano mia.››

‹‹Tanto per variare.›› disse lui sottovoce.

‹‹Cosa?›› ma non mi rispose.

‹‹Che hai combinato?›› cambiò discorso.

‹‹Niente, ho provato a fare qualcosa e non mi è riuscita tanto bene, ho quasi bruciato casa.››

‹‹Sei più pericolosa di quanto immaginavo donna.›› si era appoggiato alla parete d'ingresso ‹‹Stanno arrivando, io adesso me ne vado e ritorno tra un po' con la macchina, così Abbie non sospetta niente.››

‹‹Non devi per forza tornare, se vuoi riposare per me va bene, tanto c'è Kate che a quanto ho capito è in grado di proteggermi.›› vidi la sua faccia sempre sorridente adombrarsi, non capivo cosa avevo detto di male ma sospettavo che non avrei tardato a scoprirlo.

‹‹Baby ma lo sai che sto cominciando a odiare il modo che hai di distruggere la mia autostima? Sono molto ma molto più antico di Kate e, anche se volevo stare qui per proteggerti come è mio dovere, ho un motivo molto più egoistico di quello, voglio passare un po' di tempo con Abbie, ma se non mi vuoi...››

‹‹Tom sei proprio un bambino, adoro averti attorno›› dovevo trattarlo proprio come un bambino, no anzi, come una femminuccia, rassicurarla ‹‹sei veramente una ventata d'aria fresca e mi sento sicura quando ci sei.›› dopo questa sviolinata mi ero guadagnata una stella nella walk of fame ‹‹Volevo solo dire che mi hai fatto da guardia tutta la giornata e che se volevi andare a riposare o a divertirti o a fare altro, non me la sarei presa.›› poi mi si accese la lampadina ‹‹che vuol dire che sei molto più antico di Kate? Ma non siete gemelli?›› lo vidi grattarsi la testa nervoso, avevo ragione Tom era l'anello debole in quanto a segretezza.

‹‹Baby sei pericolosa, Kate aveva ragione, troppo furba e scaltra, il tuo dolce bel faccino inganna, ma suppongo che quest'informazione non possa in nessun modo metterci nei guai.›› questa era una considerazione tra lui e lui ‹‹siamo fratelli di sangue ma per gli umani siamo talmente uguali da sembrare gemelli, nessuno crederebbe alla differenza di età che c'è realmente tra i due, così questa è diventata la versione ufficiale.››

‹‹Siete veramente fratelli di Will?›› oramai tutto era possibile.

‹‹Si siamo fratelli anche se a volte ne farei a meno, ma hai visto che carattere si ritrova? Siamo fratelli ma lui è più vecchio, non dire che te l'ho detto, e poi lui è puro.›› avevo sentito questa affermazione anche da Kate e avrei voluto capire che voleva dire.

‹‹Che vuol dire puro?››

‹‹Puro è chi è figlio di due originali, poi ci sono gli altri che hanno qualche abilità in meno perché figli di angeli discendenti o anche di un originale e un discendente, come il caso mio e di Kate. Siamo tutti e tre figli dello stesso padre ma io e Kate abbiamo la stessa mamma che non è originale, e se ora tu dici a Will qualcosa di quello che mi hai spillato giuro che mi vendicherò baby, sempre se prima non mi uccide lui.›› decisi di avere pietà di lui, per ora e non approfondire anche se morivo dalla voglia di sapere l'età di William e anche quali fossero le sue abilità oltre a quella di saper invadere la mia testa. Tom si avvicinò, mi baciò sulla fronte, a quanto pareva io ispiravo tenerezza.

‹‹Ci vediamo tra poco, sono arrivate.›› detto questo praticamente scomparve, vidi solo una scia uscire di casa, ma quanto cavolo erano veloci questi angeli, potevo farlo anche io? Kate e Abbie scesero dalla macchina che avevano parcheggiato metà sul marciapiede e metà sulla strada, insomma a quanto pareva l'immortalità non garantiva una bella guida, peccato perché la macchina era stupenda una Hyundai che aveva tutta l'aria di essere nuova. Insieme erano un duo niente male, delle pazze scatenate, di sicuro mi avrebbero fatta impazzire, avevano più vitalità loro che l'intero pianeta, qualcun altro al mio posto avrebbe potuto essere geloso del loro affiatamento, ma non io, avevo un rapporto speciale con Abbie, entrambe avevano trovato complicità nello starmi addosso, ero io il collante di quel rapporto di amicizia, per questo non mi dispiacevo, e poi chi non avrebbe adorato Kate?

Vidi Abbie con una spropositata quantità di sacchetti... Oh! Mi augurai che non fossero tutti di cibo! Mi passò affianco dandomi un bacetto sulla guancia e a Kate che veniva dietro con altri sacchetti dissi:

‹‹Mi auguro non sia tutto cibo in quei sacchetti. Io non sto bene con la pancia.›› dovevo tenere fede alla bugia, Kate mi lanciò uno sguardo come a dire "chapeau", grande interpretazione e aggiunse:

‹‹Se hai qualcosa da ridire fai le tue lamentele alla pazza della tua amica›› disse mentre entrava nel salone, io ero ancora con la porta aperta ‹‹sai che mi ha fatto andare dal cinese, dal giapponese e poi ha preso anche la pizza?››

‹‹Abbie ma sei impazzita?›› chiusi la porta e mi fiondai nel salone incredula.

‹‹Ci sono diverse ragioni, non mi fissare così, fai impressione, metti i brividi e poi domani tu non vieni al negozio, quindi se peggiori con il tuo problemino non ci sono problemi.››

‹‹Quello che rimarrà te lo porterai via.››

‹‹Non rimarrà niente non ti preoccupare, è esagerato ma è anche per Tom che arriverà tra poco, lui mangia come un maiale.›› disse Kate in sua difesa.

Ed era stato veramente così, Tom arrivò dopo neanche 15 minuti e si fiondò sul cibo come se ne andasse della sua vita, mischiando tutto come io non avrei mai potuto fare o sarei morta di mal di stomaco, insomma era veramente senza fondo. Io più di una fetta di pizza non riuscii a mangiare, anche se in tutta la giornata non avevo toccato cibo, avevo lo stomaco chiuso. Stavo passando un bel momento ma sentivo che l'ansia per tutto quello che era accaduto non mi lasciava e poi senza Will nei paraggi mi sentivo come privata di una parte fondamentale di me, non avrei mai potuto capacitarmi di questa cosa, fino a un paio di giorni fa il massimo contatto che avevo avuto con lui era stato il saluto, qualche battibecco e un pranzo, e ora non potevo farne a meno.

‹‹Allora Ani da dove vuoi cominciare?›› Abbie alla riscossa! Sapevo dove voleva arrivare ma dovevo ritardare il più possibile il suo interrogatorio.

‹‹Non so di cosa parli.›› non le avrei mai detto quello che voleva sapere davanti a Tom, Kate non era un problema aveva dimostrato di essere una vera amica quando non aveva detto a Will che ero cotta di lui.

‹‹Oh andiamo non fare la finta tonta, che non ti si addice voglio sapere, anzi penso lo vogliamo tutti, come è andato il tuo appuntamento con Mr sexy?››

‹‹Scusa? Mr cosa? Ma che hanno queste donne? Kate ti prego dimmi chi ha architettato questo complotto contro di me.›› disse Tom lasciando di scatto la pizza che stava trangugiando. Ci siamo tutte messe a ridere, il suo ego da quando ci aveva conosciute aveva sofferto svariati colpi, ma il suo tormento durò poco, ci pensò Abbie a dargli il colpo di grazia.

‹‹Mr sexy, eh... sì, tuo fratello è una bomba sexy che cammina, e darei un occhio e la metà dell'altro per essere al posto di Ani.›› e fece un sospiro fintissimo giusto per rimarcare il concetto, quanta teatralità! La mia amica era un genio del male, guardando Kate capivo che era d'accordo con me ed era anche molto divertita da come Abbie stava torturando suo fratello non gemello.

‹‹Io lo ucciderò così i tuoi bellissimi occhi rimarranno al suo posto per guardare me.›› quanta arroganza ma se la poteva permettere, anche lui era un dio greco, mentre parlava si era avvicinato ad Abbie che era rimasta stregata da quello che diceva, avrei giurato che stava sbavando. Il ragazzo giocava sporco, l'unica a essere immune al suo fascino era Kate che scuoteva la testa. La mia amica ipnotizzata annuì mentre lui in ginocchio davanti a lei le metteva una ciocca di capelli dietro l'orecchio ‹‹Il concetto ti è chiaro Abbie?›› lei deglutì.

‹‹Tom smettila di fare il maschio alfa, tanto non è di Will che ti devi preoccupare.›› provai a tirar fuori la mia amica da quello stato pietoso nel quale era caduta, che imbarazzo! Ma forse non avevo detto la cosa giusta, mi guadagnai tutta l'attenzione di Tom.

‹‹E di chi dovrei preoccuparmi Baby?›› oh oh e ora come ne sarei uscita? Ringraziai la rapidità con la quale funzionava la mia mente.

‹‹Dimmi quello che voglio sapere e ti dirò quello che vuoi tu.›› Abbie e Kate seguivano lo scambio di battute, una preoccupata l'altra confusa.

‹‹Sei furba ma questa volta non ti accontento, farò in modo di non dovermi preoccupare di nessuno.›› mi strizzò l'occhio e sussurrò qualcosa ad Abbie all'orecchio, lei annuì entusiasta.

‹‹Allora racconta, non pensare nemmeno per un momento di essertela scampata.›› abbassai il capo sconfitta, Abbie non si arrendeva mai, ma non si rendeva conto che mi vergognavo? Probabilmente se ne rendeva conto solo che non le importava.

‹‹È andato tutto bene!›› dissi arrossendo ‹‹Meglio di quanto mi aspettassi.››

‹‹Bene io vado a fumare fuori così voi donne potete parlare di mio fratello senza che io vomiti quello che ho mangiato.›› poi guardò Abbie ‹‹Poi andiamo.›› si girò di spalle e andando verso la porta disse ‹‹Potete anche guardarmi il fondoschiena non mi offendo.›› era senza speranze quest'uomo, non aveva vergogna.

‹‹Ok fuori la spia, continua.›› disse Kate che ora sembrava veramente interessata.

‹‹Tutto bene ragazze, la migliore serata della mia vita, veramente è l'unico appuntamento che ho avuto quindi non ho un metro di paragone ma mi sono sentita a mio agio, era dolce...››

‹‹Scusa???›› Kate era scioccata e la potevo capire, dal Will che avevo conosciuto i primi giorni, dispotico e indisponente non lo avrei mai creduto possibile.

‹‹Eh sì, non me lo dire, non me lo sarei mai aspettata ma è stato...›› non trovavo la parola giusta ‹‹perfetto.››

‹‹Eee...?›› Abbie non poteva farsi gli affari suoi ovviamente ‹‹Hai risolto il problemino niente baci, diventerò una vecchia e acida zitella?›› forse diventai color porpora perché tutte e due si guardarono e poi scoppiarono a ridere entusiaste di quello che evidentemente era successo, a quanto pareva la mia faccia era una conferma più che sufficiente.

‹‹Dettagli, voglio tutti i dettagli della serata, del bacio, tutto, ti prego racconta e riempi la mia inesistente vita sessuale degli ultimi tempi.››

‹‹Guarda che la mia è ancora più inesistente.››

‹‹Non per molto.›› disse Kate allusiva, ed io stavo per alzarmi e andare a cercare una pala per sotterrarmi in giardino, cosa intendeva? Che era sicuro che con Will avrei avuto una vita sessuale? Oddio! Vedevo quanto quell'uomo fosse perfetto e immaginavo che doveva avere esperienza da vendere ma avere la conferma mi uccideva da un lato e dall'altro mi metteva ansia.

‹‹È stato incredibile, mai sentito qualcosa di così... sconvolgente.››

‹‹Oddio è così romantico, ci sono delle ottime premesse per il resto non credi Kate?›› quella in tutta risposta si coprì le orecchie e canticchiò per non sentire quello che stava dicendo l'altra e la capivo perfettamente, suppongo che parlare della vita sessuale di suo fratello non fosse tra le sue preferenze.

Era stata una bella serata, chiacchiere leggere, buon cibo e una stupenda compagnia, mi ero affezionata alle new entry del gruppo anche se mi mancava David e di Will non ne parliamo, era stata una distrazione molto gradita. Abbie se ne andò insieme a Tom, supposi che era questo che le aveva sussurrato all'orecchio, chissà cosa mi avrebbe raccontato l'indomani, speravo che ci andassero piano, Abbie si meritava divertimento ma anche una relazione duratura. Kate rimase con la scusa di bere un caffè prima di andare ma poi scoprii che lei era di guardia quella sera finché non fossero arrivati due della squadra di Will, mi aveva spiegato che non li avrei visti ma ci sarebbero stati, non dovevo preoccuparmi di niente. Prima di andare mi diede un bacetto sulla guancia e mi disse parole molto belle, mentre mi carezzava una guancia con un gesto dolce e materno.

‹‹Anima avrei tanto voluto conoscerti prima di tutto il casino che è successo, ma non si può cambiare il passato, posso solo assicurarti che non permetterò che ti facciano del male, credo in te, in quello che rappresenti ma credo soprattutto nel tuo amore per mio fratello e nel suo per te, in questi ultimi giorni mi hai fatto conoscere una parte di lui totalmente inedita, della quale Thomas parla in continuazione e ora capisco il perché, lui è rinato da quando ti ha ritrovata.›› io rimasi a bocca aperta non mi aspettavo tutta questa devozione, poi lei girò le spalle e andò via.


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