Capitolo 31

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William

Ancora non avevo realizzato tutto quello che stava succedendo, non mi ero mai permesso di sperare in qualcosa di simile. L'avevo ritrovata, ed era lei, lo sentivo, ero come rinato. Baciarla, stringerla tra le mie braccia e dormire insieme a lei nel suo letto, lei che si affidava a me per vincere le sue paure, era incredibile e di sicuro molto di più di quello che avrei sognato di avere, leniva molto il mio tormento, dovevo solo superare un altro scoglio "gli avvenimenti di quella mattina" e poi sarebbe stata mia. Mi venne un motto di euforia che mi costrinse a fermare la macchina sul ciglio della strada e scendere. Respirai a fondo e mi tolsi la camicia, era una zona molto isolata sentivo che non c'era nessuno nel raggio di chilometri, non c'era possibilità che qualcuno vedesse quello che stavo per fare, sarebbe stato un bel problema oltre che un fastidio dover usare i miei poteri per entrare nella mente degli umani, era qualcosa che evitavo più che volentieri, erano diventati subdoli con gli anni, pochi avevano la purezza d'animo e di pensiero che avevo ritrovato in Anima questa notte.

Spiegai le mie ali e un brivido mi percorse lungo tutto il corpo, era il modo migliore e più veloce per scaricare la tensione, il nervosismo o l'eccitazione come quella che in questo momento sentivo al solo pensiero di lei, ed era fondamentale che mi placassi o Anima si sarebbe disperata non capendo da dove proveniva il fiume di emozioni che l'avrebbero travolta. Erano bianche ed enormi, ne andavo veramente fiero e mi dispiaceva non poterle esibire come un tempo, avevano delle venature color ambra vivo come quello degli occhi, simbolo del mio rango (ogni angelo aveva gli occhi e le venature sulle ali del colore del sangue che si aggirava sempre sui toni dell'oro e si schiariva o scuriva in base alla purezza). Le allargai in tutta la loro ampiezza e le sbattei alzandomi di qualche metro giusto il tempo necessario per sentirmi più sereno, desiderando solo di poterlo fare un giorno davanti ad Anima, per poi prenderla in braccio e sollevarci in volo, avrei voluto che lei potesse toccarle, il solo pensiero era gioia pura, un gesto così intimo e piacevole che potevo quasi sentire il calore del suo tocco. Quando mi calmai tornai a terra, feci rientrare le ali e mi piegai sulle ginocchia per riprendermi, mi vestii un po' riluttante odiavo questi vestiti e odiavo nascondere il mio vero essere, il mio orgoglio scalpitava, eravamo una razza fiera e nobile, era dura mimetizzarci tra gli umani. Salii in macchina e ripartii, era stata una pausa necessaria ma non c'era altro tempo da perdere, ero più che motivato a fare il mio dovere in fretta. Non avrei mai voluto lasciarla da sola, non avevo programmato di farlo così presto, pensavo che avrei avuto tutto il tempo di fare le cose con calma, fare in modo che s'innamorasse di me, sapevo che provava qualcosa che andava oltre l'attrazione fisica ma volevo che mi amasse con l'intensità con la quale la amavo io, che fosse consapevole di quello che provava, volevo che mi conoscesse, che mi accettasse non per mancanza di scelta, ma perché non poteva fare diversamente, volevo che il suo cuore scegliesse me, come il mio continuava a scegliere lei in ogni suo battito.

Era imprevedibile, aveva veramente un bel caratterino, mi sorprendevano le sue risposte e il suo volermi tenere testa, mi aveva fatto ridere la sua faccia quando le avevo "imposto" il nostro appuntamento, ero sicuro che mi avrebbe dato fuoco. Sentivo che qualcosa era cambiato forse quello che era successo in passato aveva segnato la sua anima anche nelle esistenze successive, al punto tale che anche senza ricordare l'accaduto il trauma rimaneva.

Era più propensa a usare i suoi poteri, poteva essere una cosa inconsapevole ma questo non faceva che renderla pericolosa e anche potente, era decisamente una novità essendo stata trasformata in un essere immortale dovrebbe essere immutabile come ognuno di noi, ma forse il suo periodo da umana avevano fatto evolvere le sue capacità. Avrei dovuto fare di sicuro rapporto al consiglio ma non ne avevo nessuna intenzione, questa volta non mi aspettavo niente da loro, non ero così stupido da commettere due volte lo stesso errore, avrei fatto qualunque cosa fosse stata necessaria per salvaguardare il nostro futuro, poteva certamente sembrare egoista e forse lo era ma si era già sacrificata una volta di troppo per tutti noi, quindi ora avrei messo noi davanti a tutto. Stavo andando a raccontare una parziale verità ma anche a chiedere l'autorizzazione per farle vedere tutto, volevo aprirle la mia mente, con la loro approvazione sarebbe stato più semplice ma se così non fosse stato non sarebbe cambiato niente perché la chiave della sua salvezza, ero sicuro, stava nei suoi ricordi, speravo solo che recuperandoli non percorresse la stessa strada e prendesse decisioni sbagliate.

Arrivai a notte fonda, nove ore e quarantaquattro minuti di macchina per arrivare a New Orleans, Louisiana. Ero distrutto non avevo fatto nessuna pausa e non riposavo da un bel po'. La sede del consiglio si trovava sulla Bamboo Rd, una bella ubicazione, non troppo in vista ma neanche tanto isolata dal centro, avevo dato il mio voto nella sua scelta, era un'ubicazione strategica e questa era l'unica cosa che doveva interessarmi. L'unica via di acceso era dalla strada in modo da poter vedere chiunque si avvicinasse e una proprietà molto vasta a separare la villa dalle altre nella zona.

Questa costruzione imponente poteva sembrare meravigliosa agli occhi di tutti, restavano ammirati a guardare la sua magnificenza, ma per me era solo un luogo che mi ricordava tutta la mia sventura. Da quando Alana se ne era andata portandosi via la mia vita, molte cose erano cambiate, e ognuno di questi cambiamenti strappava via una parte di me, questa sede era stata scelta perché così diversa e più centrale, ed io odiavo tutto quello che rappresentava: una nuova era senza di lei. Non si poteva semplicemente voltare pagina e disfarsi dei ricordi della propria enaid. Ogni cosa che la riguardava era stata un pugno allo stomaco, ero diventato lo spettro di me stesso in questo luogo, mi consumava il dolore. Chissà Anima cosa avrebbe pensato di come la veneravano, di come la sua immagine era stata riprodotta in una infinità di dipinti, e romanzata in vari racconti. Ora che lei c'era mi sembrava tutto più facile da sopportare.

Non avevo chiamato per avvisare del mio arrivo e avevo i miei buoni motivi, ero stato a capo della sicurezza del consiglio per molto tempo ma avevo lasciato il ruolo quando non ero più stato in grado di eseguirlo come avrei dovuto, sapevo quanto era fondamentale tenere il controllo di tutte le visite, delle entrate e delle uscite. Per i primi tempi avevo serbato un odio profondo per quelli del consiglio che erano rimasti in vita, alcuni avevano tradito e ucciso, altri erano rimasti a guardare, avevo ceduto il posto a Clive il mio secondo al comando, che l'ha svolto al massimo delle sue capacità, mi aveva tenuto al corrente degli sviluppi e si era recato da me per diverse situazioni, ero pur sempre il suo generale, io mi ero occupato di dare la caccia ai ribelli, i traditori e ora di proteggere la persona a me più cara, Anima, era questo il mio lavoro preferito e sarebbe stato a tempo pieno. In molti compreso il mio amico, avrebbero voluto seguirmi ma decisi di portare con me solo i miei fratelli e pochi fidati.

Entrai a grandi passi nella sala del consiglio, non era riunito ma ero sicuro di trovare Clive e infatti eccolo.

‹‹Capo!›› mi venne incontro dandomi delle animalesche pacche sulla schiena, era un ragazzone poco più basso di me ma aveva il doppio dei miei muscoli, non avrebbe potuto battermi nemmeno se io fossi stato legato e sfinito, ma se la cavava molto bene.

‹‹Amico mio dovresti essere meno espansivo.›› e meno bestione pensai tra me e me.

‹‹Cosa ti porta in questo luogo di sventura?››

‹‹Clive devo parlare con qualcuno del consiglio, Ester o Rowen andranno bene.›› Rowen era il rappresentante della mia razza al consiglio.

‹‹Rowen? Fammi un fischio se lo trovi, quel gran figlio di puttana ha trovato consolazione troppo presto dopo la separazione con sua moglie.›› mi fece ridere, era tipico di lui, non era un tipo fedele e di sicuro non era il suo primo e non sarebbe stato il suo ultimo matrimonio, nessuna delle sue mogli erano la sua metà, lui era un eterno innamorato, amava l'idea dell'amore sia tra quelli della nostra razza sia tra le coppie miste e queste erano parole sue.

‹‹Ester?›› domandai un po' esitante e lui mi guardò con rimprovero, sapevo che quella strega aveva un certo ascendente su di lui ed era un peccato che lei non si rendesse conto di quanto lo aveva stregato, sarebbero stati una bella coppia. Cercò sul suo palmare, stava controllando le telecamere.

‹‹È al piano di sopra, sezione due della biblioteca, ormai non esce più da lì.›› sapevo cosa cercava in quei libri, informazioni che la aiutassero ad affrontare al meglio questa situazione, informazioni su Alana, lei non l'aveva conosciuta, e cercava il modo di essere pronta al suo arrivo. Non sapevo se fosse la persona giusta alla quale chiedere, sì aveva la curiosità dalla sua, ma c'era anche qualcosa che a lei non andava giù.

‹‹Ok vado, ci aggiorniamo dopo.››

Salii al secondo piano, la biblioteca era in fondo al corridoio, un enorme spazio su due livelli, era tutto fatto di legno dal pavimento ai soffitti fatti ad arco, le colonne erano piene di manoscritti antichissimi e le balconate di ferro erano decorate con foglie in oro, Anima sarebbe impazzita qui dentro, ma non l'avrebbe vista tanto presto, se fosse dipesso da me avrei preferito crearne una identica nella casa che speravo sarebbe diventa nostra, non avevo nessuna voglia d'immischiarla in questo mondo, non ancora. Andai alla sezione due e la trovai china su un libro, sul tavolo ce n'erano un'altra decina aperti.

‹‹Mia signora!›› dissi odiando quell'appellativo, solo Alana meritava questo rispetto, i membri del consiglio si facevano chiamare così, Alana lo odiava e così aveva deciso di chiamare tutti per nome, ma questa sua abitudine è andata persa insieme a lei. Ester non era tanto formale ma di sicuro godeva nel sentirlo dire ed io avevo bisogno di tutta la sua benevolenza adesso.

‹‹Oh! William che sorpresa, non sapevo saresti venuto, nessuno mi ha detto niente.›› questo era un piccolo rimprovero, sapeva che non mi ero annunciato, Clive non faceva questi errori, sono sicuro che avrebbe gradito farsi trovare sullo scranno del consiglio insieme agli altri, ma non per questo era cattiva. Era una donna ligia al dovere e rispettosa delle usanze, non aveva sete di potere e non vedeva la ricomparsa di Alana come una minaccia, anzi la vedeva come una speranza per certi versi.

‹‹Mi scuso per questo mia signora, ma avevo urgente bisogno di consultarmi con lei, ci sono degli sviluppi e ho una richiesta da farle.›› vidi il suo viso illuminarsi, era una bella donna e nutrivo rispetto per lei.

‹‹Hai fatto bene a venire allora, perché anch'io ho una richiesta da farti.›› e sorrise in un modo così esagerato da mettermi in allarme, avevo l'impressione di avere iniziato una partita a carte e non avevo idea di quale fosse la sua mano.

‹‹Ma inizia tu prego, siediti per piacere. Suppongo che gli sviluppi abbiano a che vedere con il risveglio vero?››

Annuii facendomi l'appunto mentale di non far trasparire troppo il mio entusiasmo, non ero sicuro di come Ester lo avrebbe preso. Lei per molto tempo, di sicuro troppo per i miei gusti, aveva serbato speranze in un nostro possibile rapporto e non sapevo quanto poteva essere ancora vivo il suo interesse. Non avevo voluto farle del male e se non avessi mai incontrato la mia enaid avrei anche potuto essere disposto nei suoi confronti, ma da quando incrociai gli occhi di Alana l'intero universo femminile scomparve, qualunque fosse la razza o l'età, io non vedevo altro che lei. Avevo vissuto nel suo ricordo, c'era stata qualche avventura, ma nessun sentimento era entrato in gioco e ora che avevo conosciuto Anima si era rafforzato il vincolo che in passato si era creato con lei.

Ester non aveva che conosciuto la leggenda di Alana, e forse si era intestardita tanto con me proprio per questo, perché appartenevo anima e corpo alla nostra dea, sì perché, se un tempo era stata il capo del consiglio, ora era considerata una divinità e in un certo senso lo era, i suoi poteri, l'immortalità conferitale la rendevano tale agli occhi soprattutto delle streghe che nel tempo avevano perso potere.

‹‹Mia signora!›› provai sempre a mantenere il distacco tra di noi ‹‹Ci sono diverse cose che dovreste sapere, lei e il consiglio, non ho avuto il tempo di avvisare per indire una riunione, mi dispiace per l'orario ma ho preferito recarmi urgentemente da voi che avete il potere di prendere decisioni.›› al momento Ester aveva il ruolo di capo, era mortale ma sarebbe stato un ruolo provvisorio che avevano occupato altre streghe prime di lei mentre aspettavano il risveglio. Lei era abbastanza imparziale, rispettata e di sicuro la sua anima non era tra le più traviate dalla magia.

‹‹Hai fatto bene, prosegui adoro averti qui ma so che il tuo posto è altrove e non voglio che ti trattieni più del necessario.›› disse questo con una voce cupa e triste, come se faticasse a pronunciare quelle parole.

‹‹È lei!›› dissi come se questo ora fosse rilevante, era un'informazione che già sapevano tutti al consiglio.

‹‹Questo era già stato appurato da noi tanto tempo fa William ma penso che avevi bisogno di conferme e non posso darti torto per questo, le avrei volute anch'io al tuo posto.››

Avrei dovuto preparare il mio discorso ma ero stato troppo occupato a pensare ad altro, per questo pensai che la cosa migliore fosse andare dritto al sodo.

‹‹Modriam l'ha trovata!›› la vidi passare dalla tristezza al panico in due secondi e poi alla rabbia.

‹‹Cosa?›› urlò perdendo il suo solito contegno ‹‹Com'è possibile William?››

‹‹Ha ricevuto diverse telefonate, pensava fossero uno scherzo ma ho sentito la sua voce, era lui, e in più la stanno seguendo.››

‹‹Li hai visti?››

Mi arrabbiai.

‹‹Non sarebbero ancora in circolazione, non trovate mia signora?››

Abbassò lo sguardo, era temporaneamente a capo ma stava parlando a un angelo di sangue puro e per di più con qualche millennio in più di lei, quindi sapeva di dover portare rispetto anche lei.

‹‹Ha sentito di essere osservata in più di una occasione.›› dissi io.

‹‹E ti basi su una sua sensazione? Cerchiamo Modriam da anni ormai e perdiamo sempre le sue tracce, perché dovrebbe uscire allo scoperto adesso?›› non mi sembrava il caso di farle notare che era esattamente il momento in cui mi aspettavo comparisse.

‹‹Perché si è risvegliata!›› ora avevo la sua totale attenzione, ma dovevo dare le informazioni con il contagocce ‹‹I suoi poteri sono tornati e anche parte dei suoi ricordi.›› e questa era tutta un'altra storia che dovevo prima chiarire ‹‹Ancora non ha il controllo di ciò che è capace di fare.›› mi venne da sorridere, questa mattina mi aveva dato del filo da torcere ‹‹Lui è tornato perché l'ha sentita, lei è entrata nella sua mente come ha fatto con la mia.››

‹‹Cosa ha fatto? Può?››

Ora si faceva difficile, dovevo stare molto attento.

‹‹Sì, controlla il mondo onirico, lo può trovare nei suoi manoscritti.›› dissi vago indicando con una mano i libri che ci circondavano.

‹‹So che poteva farlo ma non immaginavo che sarebbe successo, non così presto almeno.›› Anima stava dimostrando di non essere umana.

‹‹A quanto pare Anima ci stupirà in tanti modi, è sempre stata straordinaria.›› non ero riuscito a trattenermi e mi dispiaceva ma io ero sempre stato sincero con lei, non c'era stato mai niente e non riuscivo a nascondere i miei sentimenti per Anima, in realtà non ne sentivo nemmeno la necessità.

‹‹Ne è valsa la pena?›› chiese con un'aria da cane bastonato, non si sarebbe rassegnata.

‹‹Ester mi dispiace e lo sai ma non posso mentire, ne è valsa la pena e rifarei tutto da capo se questo significasse stare con lei nuovamente.››

‹‹Scusa non sono affari miei, c'è qualcos'altro che devo sapere?›› provò a recuperare il suo tono austero ma fallì miseramente, non potevo dargli torto, non erano affari suoi.

Da sapere c'era ben altro ma non dovevo riferirlo per forza, Anima era un mistero per loro e così doveva rimanere per molto ancora, non l'avrei messa in pericolo. Ora sapevano del suo risveglio e quindi dell'inizio della sua trasformazione, sapevano quanto questo processo fosse legato al recupero dei suoi ricordi e li avevo anche messi al corrente che uno dei traditori si era messo in contatto con lei. Ero sicuro che non fosse Modriam la mente di tutto, conoscevo quel vampiro da tanto tempo, eccelleva in cattiveria e animo putrido, i suoi crimini erano innumerevoli ma non era un grande stratega, i suoi istinti erano molto animaleschi, dettati dalla sua natura di predatore. Il mio dovere con il consiglio era finito, avrei fatto la mia richiesta e sarei fuggito da questo luogo alla svelta, avevo un eccellente motivo per tornare a Bluffton.

‹‹Niente più di questo, il resto sono solo dettagli.›› alzò un sopracciglio valutando la mia risposta, sapeva quanto me che i dettagli erano molto importanti ma non insistette e la cosa mi mise in allarme, stava tramando qualcosa.

‹‹La tua richiesta?››

‹‹Vorrei il vostro consenso per far vedere ad Anima i miei ricordi.››

‹‹Vuoi farla entrare nella tua testa?›› chiese sconvolta ‹‹È un'estranea al momento che non sa molto del suo ruolo.›› c'era dolore e incredulità nella sua voce.

‹‹Non è un'estranea mia signora, non lo è mai stata ed io mi fido di lei, merita di sapere cosa le è successo.›› a costo di soffrire doveva sapere com'era andata, vivevo nel terrore che ricordasse e non capisse la mia scelta, l'avrei persa di sicuro, doveva vedere con i miei occhi, vivere la situazione come l'avevo vissuta io.

‹‹Sicuro sia questo?›› insinuò.

‹‹Signora se sta insinuando che la mia richiesta ha altri motivi si sbaglia, lei sa di noi, stiamo insieme com'è giusto che sia, non sono tanto infido da indurla con l'inganno a ricordare la nostra vita. Lei ha fatto una scelta consapevole, ha ricordato quello che eravamo e mi ha accettato per quello che sono.››

‹‹Scusami guardiano, non volevo mancarti di rispetto, volevo solo assicurarmi che prendendo la mia decisione non avrei commesso un terribile sbaglio.››

‹‹Mentirei se non volessi che ricordasse tutto quello che abbiamo vissuto, ma non torturerei mai la sua anima, se ho fatto questa richiesta è perché è pronta per conoscere tutto e deve sapere per il suo bene, al momento si fa mille domande e faticherebbe meno ad accettare la sua condizione se avesse le risposte.›› alla mia affermazione seguì un lungo silenzio.

‹‹Ti concedo il permesso.››

Non avevo il potere di far stare meglio Ester, si era messa da sola in questa situazione, era una fissazione, io non ero la sua metà, era infatuata di quello che io rappresentavo per un'altra donna della quale lei ha vissuto sotto il suo riflesso e che ora era tornata.

‹‹Mi fa molto piacere che lei riesca a essere così ragionevole e imparziale.›› feci una pausa, quello che stavo per dire forse non le sarebbe piaciuto ‹‹Lei tornerà anche se io non appoggio questa scelta, ma ha sempre fatto la cosa giusta e la farà anche questa volta. Mi auguro che venga accolta come merita e che la lealtà del consiglio sia riposta in lei.›› era una velata minaccia, doveva sapere che non avrei esitato a eliminare chiunque potesse mettere in pericolo Anima, persino un membro del consiglio. Lei decise saggiamente di non replicare alle mie parole.

‹‹William, non dimentichi qualcosa?›› la guardai confuso, avevo detto tutto.

‹‹Ho anch'io la mia richiesta, e mi auguro tu sia ragionevole quanto lo sono stata io.›› non si dava niente per niente, avrei dovuto saperlo ‹‹Voglio che ritorni a capo dei guardiani, rispondono comunque a te, Clive è bravo e leale, non mi fraintendere, ma è l'inizio di un periodo difficile e la tua esperienza sarà più utile qui che altrove.››

‹‹Clive è perfetto nel suo lavoro, è in grado di adempiere ai suoi doveri, non vedo perché dovrei sostituirlo e non lo farò.››

‹‹Pensa bene alla tua risposta William, va a vantaggio di tutti, non posso avere i guardiani divisi, voglio che vengano tutti a proteggerla, fino alla fine della trasformazione quando sarà al sicuro.›› ci pensai un attimo e mi venne in mente la soluzione, il miglior modo per uscire da questa situazione era accontentarla parzialmente.

‹‹Ok!››

‹‹Ok?››

Adesso non era felice?

‹‹Sì accetto, ma ad alcune condizioni. Tornerò a capo dei guardiani solo quando Anima tornerà a capo del consiglio e sarà immortale, fino ad allora starò al suo fianco e la proteggerò con tutta la squadra. Sempre se deciderà di tornare.›› doveva restare chiaro che avrei seguito solo lei, qualunque decisione prendesse, sì, perché era sua la scelta, anche se su questo non erano tutti d'accordo, lei aveva adempiuto al suo dovere.

‹‹Mi pare giusto, anche se non è quello che mi aspettavo William e non sono felice di sentirlo, me ne dovrò fare una ragione, so quanto sia difficile farti cambiare idea. Esiste la possibilità che decida di non unirsi a noi?››

‹‹Un passo alla volta mia signora, prima la sua sicurezza e poi il resto.›› dovevo farle capire che per me contava solo la sua incolumità, Rowen avrebbe capito, mi conosceva e con tutti i suoi difetti era un uomo d'onore, era un peccato che ora non fosse presente, sarebbe stato molto più facile parlare con lui, di sicuro non avrei dovuto preoccuparmi dei suoi fragili sentimenti. Lui qualche dritta me l'avrebbe data volentieri, aveva sempre avuto un debole per Alana e anche se lui diceva che non era un interesse sessuale il suo, non potevo fare a meno di provare fastidio, la sua opinione mi sarebbe stata di aiuto.

Mi alzai dalla sedia per uscire dalla biblioteca, il mio viaggio doveva proseguire, ma lei mi trattenne per il polso, una mossa che mi sorprese, sembrava un gesto disperato.

‹‹William io...›› non sapeva cosa dire, fu istintivo, per questo la fermai prima che si facesse del male dicendo cose delle quali si sarebbe pentita.

‹‹Sei una persona saggia Ester, per questo mi domando come ti possa sbagliare in questo modo. Quello che pensi di sentire esiste solo nella tua testa, non mi ami, lo so, e sai che non esiste possibilità che io mi sbagli su questo, ho scandagliato la tua anima e non esiste neanche un briciolo di amore che sia destinato a me.›› tralasciai il fatto che c'era ma era destinato a un altro, che il suo cuore cambiava ritmo ogni volta che lo vedeva ‹‹Quello che senti è conseguenza di quello che hai letto su di me e sulla mia enaid, non farti del male, apri gli occhi e il tuo cuore a chi può darti ciò che meriti.›› mi abbassai e le baciai la fronte per calmare il suo tormento ‹‹Clive, dovresti dare una opportunità a lui, e forse scoprirai il tuo errore.›› dicendo questo me ne andai senza guardarmi indietro, non avrei mai potuto sentire rimorsi per amare la donna giusta, Anima era il mio presente e il mio futuro, non poteva essere altrimenti.

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