Capitolo 7

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David:

‹‹Abs girati›› nessuna risposta ‹‹puoi venire qui un momento?››

Lei non rispose e non si girò, era troppo impegnata a trattenere le lacrime che lottavano per uscire.

‹‹Sapevi che avevo fatto domanda, e se non ricordo male è stata proprio una tua idea, ne abbiamo parlato fino all'esaurimento, avevo anche dei dubbi che tu ti sei impegnata a dissipare, hai fatto pure la lista dei pro e dei contro, ricordi?››

‹‹Si.›› si girò finalmente e vedere i suoi occhi pieni di lacrime mi spezzò il cuore, non avrei mai voluto lasciarla, ma non ero neanche pronto a darle quello che voleva, vivevo nel terrore di fare qualche cazzata come al solito, solo che lei non era la solita.

‹‹Lo so che sono stata io, ma non mi aspettavo che fosse tutto così ... veloce, scusa lo so che sono una cretina, ma non me lo aspettavo, tutto qua.›› si stampò un sorriso finto sulle bellissime labbra ‹‹Congratulazioni, te lo meriti, e non fare caso a me, sai che sono una sentimentale.››

Mi alzai lentamente passai dall'altra parte del bancone e la abbracciai, lei si aggrappò a me come faceva sempre, era il mio piccolo koala.

‹‹Sono solo due ore e 17 min senza traffico e con il traffico 3 ore, ho questa lettera da due giorni in mano, ho calcolato anche il percorso a piedi, potrò essere qui ogni volta che ne avrai bisogno o vorrai.›› veramente avevo perso tante ore a voler cancellare la distanza che ci avrebbe diviso.

‹‹Sempre.›› m'interruppe ‹‹Ti voglio e ho bisogno di te sempre.›› disse con la voce di una bambina capricciosa, mi avrebbe fatto diventare pazzo, ma almeno ora era più calma.

‹‹Ho anche pensato che potrei venire ogni giorno, ma sai anche tu che non posso mantenere i costi della trasferta, lì ho alloggio gratis e la mensa.››

La baciai sulla fronte, sulle guance per asciugare le sue lacrime, aveva un odore così dolce!

‹‹Abs lo sai che per me significhi molto, veramente, tornerò molto spesso, sei più di una amica, molto di più, lo sai da sempre, anche un cieco lo vedrebbe.››

‹‹E perché non ti fai avanti se sai che io ricambio, non capisco.›› la fermai, se la lasciavo parlare finiva che mi convinceva a fare cazzate.

‹‹Perché non sono pronto a non farti del male e tu non meriti una relazione del fine settimana, quando finirà questa storia e giurò che il tempo volerà, se mi vorrai ancora, sarò tutto tuo.›› la tentazione fu troppa era così vicina e mi guardava con i suoi occhioni lucidi, la baciai sulle labbra, per la prima volta, un bacio lieve ma avrei desiderato di più, molto, molto di più. Erano salate e morbide dal pianto, la sentii sciogliersi tra le mie braccia, non c'era niente di volgare, né di disperazione come con le altre, era giusto (lo so, ero uno stronzo patentato, un egoista, mi potevo risparmiare questo) a mia discolpa c'era che la volevo troppo, da stare male e mi ero trattenuto per anni.

‹‹Non ti chiedo di aspettarmi ma solo di farmi visita ogni tanto e non ti preoccupare non me ne vado oggi e verrò ogni fine settimana, ti stancherai di avermi tra i piedi, ora basta piangere e fila a lavorare che tra poco si apre.›› dissi l'ultima parte a voce alta come se stessi parlando a una folla, fare il buffone mi veniva bene ‹‹Oggi ti do una mano.››

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