capitolo 15- vendetta

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La sera Anastasia tornò a casa tardi apposta, sperava che Artù fosse già tornato a casa e infatti fú proprio così.

"Anche oggi siete tornate tardi, posso sapere dove eravate oggi?" Domandò l'uomo arrabbiandosi.

"Vi ripeto che non mi comandate, non avete il diritto di obbligarmi a darvi una risposta" rispose lei sfidando l'uomo che aveva davanti per poi andare in camera sua.

"Anastasia non ve ne andate mentre vi sto parlando, pretendo delle risposte" disse l'uomo inseguendola nella stanza.

"Non le avrete" replicò la ragazza.

"O mi rispondete oppure ve ne pentirete" la minacciò l'uomo avvicinandosi a lei.

"Non mi interessa, non potete farmi nulla" disse lei indietreggiando.

"Oh sì che posso farvi qualcosa, voi siete di mia proprietà io posso fare tutto quello che voglio" rispose il principe continuando ad avanzare verso di lei, mente Anastasia continuava ad indietreggiare fino ad arrivare fuori al balcone della sua stanza.

"Allora fatemi vedere cosa potete fare" lo sfidò lei una volta che arrivò a toccare la ringhiera del balcone.

L'uomo la bloccò stringendole il polso e alzò una mano per tirarle uno schiaffo ma si fermò poco prima che il suo palmo toccò la guancia della ragazza, alzò gli occhi e vide tutto il popolo fuori dal castello che assisteva alla scena.

La ragazza finalmente aprì di nuovo gli occhi che chiuse per paura che il suo piano fallisse, vide che invece era riuscito benissimo e allora finalmente tornò a parlare.

"Come immaginavo, vi credete tanto coraggiosi e tanto importante, ma se si tratta di compiere questi gesti davanti al popolo diventate un cane bastonato" lo derise lei per poi girarsi e parlare al popolo.

"Cittadini, vi ho invitati oggi fuori al mio castello per mostrarvi che razza di uomo è il principe Artù, questo è lui, un uomo che si crede migliore di altri quando invece non lo è minimamente, si crede importante per i soldi che possiede, si crede colui che potrà comandare su chiunque quando invece come tutte le altre cose si sbaglia, chi dice che noi donne dobbiamo essere sottomesse dagli uomini? Da oggi anche noi comanderemo, in quanto futura regina io vi dò il permesso di poter comandare anche voi e di non farvi mettere più i piedi in testa da nessuno" la ragazza fece questo discorso al popolo nel mentre il principe si nascose nel castello.

La ragazza tornò al suo castello per le seguenti 2 settimane e con la sorella decise di nascondersi dal padre che non sapeva che lei fosse lì.

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