Chapter 40 - Chiarimenti

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Quando fui sicura di essermi ripresa abbastanza -ovvero due giorni dopo il mio risveglio-, decisi che era arrivato il momento di parlare con Maggie; era colei che mi aveva accolta con più calore -a parte Carl-, e mi faceva male sapere che lei ce l'aveva con me. Bussai alla porta del suo ufficio, entrando solamente quando sentii il permesso da parte sua dall'altro lato della porta.
"Maggie, posso parlarti?" Le chiesi, rimanendo sulla soglia.
"Va bene." Mi rispose lei pensierosa, indicandomi di sedermi accanto a lei. "Che cosa vuoi dirmi?" Percepivo come una resistenza da parte sua, ostentava freddezza e distacco, ma era come se quella non fosse la sua voce.
"Volevo scusarmi per la mia decisione." Iniziai, mentre mi dirigevo verso la sedia al suo fianco. "So che non accetti il fatto che Negan sia ancora vivo, e che io abbia contribuito a questa scelta, ma spero riuscirai lo stesso a perdonarmi."
"Hai idea di cosa vuol dire per me, che colui che ha ucciso mio marito, sia ancora vivo? Dopo che ha minacciato di uccidere coloro che amo?" Mi aggredì istintivamente, ritornando però composta subito dopo, cercando quel minimo di autocontrollo che le sarebbe servito a tenere la voce ferma. "Perché dovrebbe avere il diritto di vivere, quando lui ha deciso per gli altri il momento della loro morte?"
Quelle parole mi lasciarono intontita, un vuoto si aprii nel mio stomaco, mentre nella mente rivivevo quello che Negan aveva fatto al piccolo gruppo con cui vivevo precedentemente.
"Ogni vita è importante, anche la più marcia e disgustosa." Risposi, abbassando lo sguardo. "Anch'io lo volevo morto all'inizio; ma anche lui è importante, dobbiamo mostrare ai Salvatori rimasti che non siamo come lui, non uccidiamo le persone per facilitarci il gioco." Rialzai gli occhi, mantenendo uno sguardo appena duro.
"Gwen..." La vedevo combattere contro qualcosa che stava lottando dentro di sè, una guerra che stava per terminare nel momento esatto in cui mi avrebbe risposto.
"Non voglio che tu ce l'abbia con me, soprattutto per il fatto che..." Dissi all'improvviso, non finendo la frase, sentendo come un groppo in gola che mi bloccava le parole.
"Soprattutto per il fatto che?" Mi domandò lei, cercando di essere il più gentile possibile, addolcendo la voce.
"Mi ricordi mia madre." Gli occhi si inumidirono, mentre cercavo di trattenere le lacrime ed evitare di piangere. "Era forte e gentile come te; anche se era severa lo faceva per il nostro bene, è grazie a lei se siamo sopravvissuti la maggior parte delle volte." Scossi la testa, mentre nella mia mente si formava la sua immagine, come accadeva ormai da tre anni quando pensavo a lei. "È morta cercando di salvare mio fratello dai Vaganti, anche se è stato invano; sono morti entrambi, divorati da quei mostri." Sputai fuori, asciugandomi gli occhi e facendo un respiro profondo, cercando di calmarmi.
"Sai," mi richiamò lei all'improvviso, allargando il suo sorriso e cercando di cambiare argomento. "tu invece mi ricordi mia sorella, Beth." Alzò lo sguardo, rivolgendolo verso la finestra, come se riuscisse a vedere lontano, oltre le mura di Hilltop. "Era una ragazza straordinaria: buona, gentile e intelligente. Non era pronta per questo mondo, ma si è adattata quando il caso l'ha richiesto; è una cosa rara questa, pochi bambini e ragazzi sono sopravvissuti all'apocalisse, non so se te ne sei mai resa conto." Scosse la testa rassegnata e -allo stesso tempo- disgustata, guardandomi di nuovo in viso. "Sapevi che molti sono stati soppressi dai loro cari, per evitare che vedessero tutto questo?" Scossi la testa in segno negativo, sentendo un conato di acido risalirmi la gola, che a fatica riuscii a rimandare giù. "Alcuni sono venuti da mio padre a farlo, è per questo che lo so." Riprese a parlare, dopo qualche secondo. "Enid, tu e Carl siete stati fortunati, avevate dei genitori che hanno avuto fiducia in voi, così ora potete vedere cosa costruiremo e aiutarci." Si alzò in piedi, per poi inginocchiarsi di fronte a me; posò una mano sul mio ginocchio con fare materno, continuando a parlare. "Non ce l'ho mai avuta con te, Gwen." Tentò di rassicurarmi, strofinando la mano e facendomi tirare un sospiro di sollievo. "La tua somiglianza con Beth me l'ha impedito in parte, ma sei una ragazza coraggiosa e intelligente, e so che quello che hai fatto lo hai fatto perché lo ritenevi giusto. Proprio come avrebbe fatto lei."
Sorrisi ed annuii, aspettando qualche secondo prima di parlare di nuovo: "Che cosa le è accaduto? Se posso chiederlo." Le domandai, cercando di usare più delicatezza possibile.
"Non so ancora bene come sia successo, ma quello che so, è che è morta per proteggere cosa e chi ama." Mi rispose, alzandosi in piedi e tirandomi con sè, chiudendomi poi in un abbraccio.
Solo in quel momento, quando strinsi a me il suo corpo per ricambiare, capii quanto era fragile; era caduta a pezzi talmente tante volte che ormai aveva rinunciato nel rimetterli assieme, ma si era semplicemente limitata ad andare avanti a testa alta, cercando di superare tutto e tutti, tenendo vicino a sè le persone che più le erano care, sia che fossero vive o morte.
"Ora, se non ti dispiace, vado a cercare mio padre per parlargli; non è venuto neanche a trovarmi in infermeria, ma credo sia perché abbia avuto impegni più importanti." Dissi una volta che mi fui staccata dall'abbraccio, sorridendo debolmente; il sorriso, però, si spense non appena notai lo sguardo dispiaciuto e compassionevole che si stava formando sul viso di Maggie, facendomi provare mille brividi lungo la schiena. "Cos'è quella faccia?" Chiesi infatti, preoccupandomi.
"Tuo padre è morto durante il combattimento contro Negan e i Salvatori; mi dispiace Gwen, credevo te l'avessero già detto." Posò una mano sul mio braccio, stringendolo appena per cercare di infondermi un minimo di forza; in quel momento, però, non piansi e non mi disperai, non perché non mi dispiacesse che fosse morto, ma per il semplice fatto che non ci credevo.
"Non è possibile, mio padre è ancora vivo, deve essere ancora vivo." Replicai, mentre lei scuoteva la testa comprensiva.
"Se non mi credi, vai al cimitero dietro la casa e cerca nella terza fila la seconda tomba a destra, troverai la croce con il nome di tuo padre." Mi disse, facendosi poi da parte, dato che ero partita a passo di marcia verso l'uscita; non ci avrei creduto, almeno fino al momento in cui avrò visto con i miei occhi la verità.

ANGOLO AUTRICE
Scusate ragazzi se non mi sono fatta viva dopo tutto questo tempo, ma tra la scuola, in più ho passato una settimana ammalata, non sono proprio riuscita a scrivere. Cercherò di aggiornare anche questa settimana, ma non vi garantisco nulla, proverò a non soffocare per lo studio, ahahahaha.
Baci, Vane.

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