IL FATASMA DI UN HALLOWEEN PASSATO

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-I put a spell on you
Because you're mine
You better stop the things you do
I tell you, I ain't lying
I ain't lying-
Annie Lennox, i put a spell on you


1 anni prima

Siamo qui io, Shell ed Elly: un vampiro, Merylin Monroe e Cheryl Blossom (Sì, Elly è una fan sfegatata di Riverdale), che brindano con tre tequila sunrise, per inaugurare la serata più bella dell'anno: la notte delle streghe!

Dopo aver salutato le mie amiche mi butto nella mischia, ballo un po' nella parte più interna del locale che per feste come queste si trasforma in una pista da ballo.
Dopo essermi scatenata sulle note di "Bad romance" di Lady Gaga, sto per lasciare la pista e andare a cercare il mio ragazzo per trascinarlo a ballare, quando qualcuno mi viene incontro e mi dà una forte spallata, le luci sono basse e la pista è sovraffollata, quindi non riesco a vedere chi è stato, ma il colpevole mi ha lasciato cadere qualcosa in mano, un bigliettino di carta con su scritto:"Fra due minuti nel ripostiglio".

No reputo di avere un autocontrollo tale da essere riuscita a non arrossire e ad evitare di fare un sorrisetto malizioso.

Evidentemente anche lui mi sta cercando!

Il ripostiglio è una specie di seminterrato collegato al locale principale tramite una piccola rampa di scale, le pareti intorno ad esse sono strette prive di vernice e in alcuni punti anche di intonaco; dal soffitto penzolano le ragnatele e, no, non sono state messe lì apposta per la festa!

Però la cosa che mi dà più fastidio mentre scendo è il buio, non ci sono lampade lungo le scale, quindi la mia discesa è illuminata solo dalle luci stroboscopiche del locale. Arrivo all'ultimo scalino e devo tastare la porta davanti a me con la mano per riuscire ad individuare la maniglia. La trovo ed entro. Qui per mia fortuna una piccola lampadina, che ciondola dal soffitto c'è, spoglia di un qualsiasi tipo di lampadario, sì, ma c'è!

La piccola fonte di luce illumina appena la stanza, rivelando gli scaffali, pieni di varie cianfrusaglie, principalmente oggetti per la manutenzione e decorazioni per feste tipo queste, inoltre c'è anche un inquietante frigo cove vengono conservati gli alcolici più potenti su cui - cito testualmente il signor Gordon- "Shell ed Elly non devono mettere le mani!"

Per il resto però la stanza è deserta, non c'è nessuno, eppure sono passati più di due minuti!

Non ho neanche il tempo di concludere il pensiero che sento un tonfo alle mie spalle, mi volto di scatto: la porta è chiusa! Mi fiondo in avanti, ma non arrivo in tempo per aprirla, riesco giusto a sentire il rumore di una chiave che gira nella serratura bloccandomi all' interno.

“Aiuto!” sbatto il pugno contro la porta il più forte che posso, provando a sovrastare il rumore della musica, anche se so che è impossibile.

“Per favore qualcuno mi faccia uscire!” bussò ancora più forte.

“Just?”

Mi trovo costretta ad arrestare il pugno a mezz’aria, prima di colpire in faccia James, che ha appena aperto la porta e ora se ne sta lì a fissarmi imbambolato.

“Ma dico sei impazzito come ti viene in mente di farmi uno scherzo del genere!” sbotto e lui torna sull’attenti.
“Cosa io non ho fatto nulla! Il signor Gordon mi ha chiesto di portare su un’altra cassa di birre, sono sceso qua giù e ti ho trovata qui che urlavi! Quindi ora è il tuo turno: che ci facevi qui?”.                                                             
“Ho ricevuto questo bigliettino, che mi dava appuntamento qui, ma quando sono entrata qualcuno mi ha chiusa dentro!”      

Mi accorgo che non mi sta ascoltando o anche se lo sta facendo è alquanto concentrato a fare altro, sento i suoi occhi accarezzarmi tutto il corpo, percorre tutta la mia figura, per poi fissarsi sulla mia scollatura.
Se l'avesse fatto chiunque altro sarebbe stato molto impertinente, ma con lui non è così, per quanto cerchi di negarlo a me stessa vorrei che ripetesse ogni singolo passaggio con le mani.

Ora mi concedo anch'io un attimo per guardarlo meglio: indossa dei semplici jeans neri con una camicia bianca sbottonata in cima, una leggera scollatura che permette di intravedere i pettorali scolpiti. I capelli biondi pettinati come a suo solito e non ci metterei la mano sul fuoco, ma oserei dire che ha anche un leggero tratto di matita sull'arcata superiore! Messa sicuramente sotto costrizione di sua sorella!

Però cavoli se è bello!

I miei occhi scivolano lungo i lineamenti del suo viso, fino a incontrare i suoi. Rimaniamo un secondo immobili a fissarci senza dire nulla. Lo contemplo come un’incantata e solo quando le nostre dita si sfiorano, mi rendo conto di quanto in realtà siamo vicini.

Una vocina nel mio cervello mi ricorda che ho un ragazzo, che mi aspetta di sopra e mi spinge a rompere l’atmosfera: “Non ti ha detto nessuno che era una festa in costume?” dico, ma dal sorrisetto compiaciuto e dal luccichio nel suo sguardo capisco di essere stata troppo provocante. “Che c’è non ti piace il mio costume da agente segreto?” si avvicina al mio orecchio e sussurra: “Eppure prima mi guardavi con molto interesse!”.
Do un colpo di spalla per allontanarlo e mi schiarisco la voce: “Vuoi dirmi che sei vestito da James… Bond? Hai scelto addirittura un personaggio che si chiama come te!” cerco di rimanere concentrata sulla conversazione principale e non su quella tra le righe.

“Già, sai al giorno d’oggi è molto facile fare un costume di Halloween, basta una storia originale e diciamo un bellissimo modello non guasta!”. Rido, mi limito a ridere perché se provassi a dire ciò che provo veramente, sarei ridicola, perché dopo quello che mi ha detto anni fa non dovrei ancora andare dietro così! E poi sarei una troia, perché rivelerei tutti i miei sentimenti repressi, nonostante il mio ragazzo sia ad una rampa di scale da qui!

Sto iniziando a sentire caldo e sono sicura di avere le guance completamente arrossate, il nervosismo sale e mi ritrovo a usare il bigliettino con l’invito misterioso come anti-stress. Guardandolo mi ricordo il perché sono finita qui: per inseguire chi si è tranquillamente dimenticato di me! Mi sento davvero stupida ora.                                                                           

"Che idiota!" Sospiro.
"Wow sai in realtà mi aspettavo un grazie per averti liberata!" Fa una smorfia offesa, anche se capisco benissimo che sta fingendo, negli anni ho imparato a riconoscere le varie inclinazioni che la sua voce assume nelle varie occasioni, ora ad esempio è palesemente ironico.

Guardo la sua espressione e non posso trattenere una risata. Lui riesce sempre a strapparmene una. "Non era riferito a te, è solo che..."

Solo che sono una scema che si è fatta un patetico film mentale che la fatta cadere come la stupida in uno sciocco scherzo di Halloween! 

Dovevo saperlo Graham non è il tipo da sorpresa romantica!
Sento gli occhi inumidirsi, è il caso che vada.

"Lascia stare, mi sa che qui l'unica idiota sono io!".
"Hai ragione sei un idiota!".
"Come scusa?" Direi che non è proprio la risposta che mi aspettavo e la sua esclamazione mi sembra così assurda che non riesco nemmeno a rimanerci male.

Lui però sembra avere altro da aggiungere: "Sei un idiota, perché ti sei messa con quel narcisista che non ti merita! Lui è un idiota, perché non si rende conto di aver vinto alla lotteria con una ragazza meravigliosa come te! E lo sono anche io per non averti detto queste cose mesi fa!".

"James" la voce mi si strozza in gola, non so proprio che dire, o meglio, so cosa vorrei urlargli in questo momento: perché non lo ha fatto, perché invece mi ha respinto e dato della ragazzina? Se mi avesse detto queste parole, avrei scelto lui!

Ma non dico niente. Rimango ferma e lo guardo, mentre il suo viso si fa sempre più vicino al mio, i suoi occhi incerti cercano il mio consenso, che arriva con un leggero sorriso. Allora azzera le distanze e le sue labbra si posano sulle mie. All'inizio è un bacio delicato e un po' timido, ma poi vedendo che non mi ritraggo acquista sicurezza e la sua lingua inizia a cercare la mia, rendendo il bacio più appassionato.

La porta è ancora aperta e nella stanza risuonano chiare le note di S&M di Rihanna, che ci invitano a lasciarci andare. Lui accetta con piacere e con una mano mi avvolge la vita, mentre l'altra scivola lungo il mio fianco, dal seno fino al gluteo che accarezza e stringe. Mi fa retrocedere fino al tavolo che sta attaccato al muro e mi solleva leggermente da terra facendomici sedere sopra. Le mie gambe attorno alla sua vita e i nostri addomi uno contro l'altro, la sua lingua cerca la mia con più desiderio e le sue mani si muovono freneticamente lungo tutto il corpo.

È lui a separare le nostre bocche per primo, ma stavolta solo per far scivolare la sua nell' incavo del mio collo e lasciare una serie di baci famelici anche lì. Intanto fa risalire la mano da ginocchio accarezzando tutta la coscia, infilandosi sotto l'orlo della gonna, continua il percorso fino a raggiungere l'elastico dei miei slip. Una scia di brividi mi costringe a rafforzare la presa sul tavolo, ma nel farlo il polpastrello del mio pollice sfiora qualcosa di strano: carta.

Si tratta del bigliettino anonimo che mi ricorda come sono finita in questa situazione e soprattutto chi sono venuta veramente a incontrare qui!

La mia coscienza mi ordina di fermarmi, per questo l'istinto mi costringe a spingerlo via.

Una rivincita sì, anche se un po' amara.

La delusione nei suoi occhi riflette quella che c'è nei miei. E fa male, molto male!

Fa per parlare, ma all' ultimo desiste, si porta una mano sulla fronte e si massaggia le tempie, si finge pensieroso, ma sono abbastanza certa che stia solo cercando di maschere in qualche modo la delusione: "Scusami... Io... Forse ora è meglio che tu vada. Lui ti starà aspettando!".
Sì volta verso la parete dandomi la schiena.

Io non so cos'altro aggiungere, quindi scendo dal tavolino, sistemo la gonna e passo le dita tra i capelli cercando di pettinarli come meglio posso. Per il trucco sbaffato non mi preoccupo, dirò che era una cosa voluta per il costume.

Il silenzio nella stanza sta diventando soffocante, ho bisogno di uscire, quindi mi dirigo per l'ennesima volta alla porta, stavolta, con mio grande dispiacere nessuno mi trattiene, al contrario sono io a fermarmi di mia spontanea volontà sulla soia per dire:" Grazie, è stato bello! Lo sarebbe stato!".

Avanzo a tentoni nell'oscurità, cercando di inciampare nei gradini, ora che nessuno può vedere lascio che le lacrime si sfoghino correndo libere sulle mie guance e una volta arrivata in cima alla scalinata dove le luci del locale riescono a illuminare la strada sono perfettamente calma e composta.

Sto soffrendo? Sì! Solo che nessuno lo saprà mai!

Thriller di Micheal Jackson mi dà il bentornato sulla pista da ballo, ma non ho voglia di ballare ancora e sinceramente neanche di cercare Graham. Primo perché ho un leggero senso di colpa, due perché non me la sentirei di andare con due ragazzi nella stessa sera e tre perché mi ha delusa, non si è fatto vivo per tutta la serata.

Sono addirittura scesa in un seminterrato per cercarlo!

A proposito... Tra le mie dita stringo ancora il misterioso bigliettino, lo apro e la scarsa illuminazione mi costringe a portarlo a pochi centimetri dagli occhi per riuscire a distinguere le lettere.

Eppure sono quasi certa di conoscerla questa grafia...

D'istinto sollevo la testa per guardarmi intorno, non so perché, ma il mio sguardo si fissa sulla grande vetrata che dà sulla strada principale, ma che a quest'ora della notte non è un gran che utile visto che non si vede nulla.

Un lampo all' improvviso illumina lo sfondo rivelando la figura di qualcuno, che posso giurare sembrava mi stesse osservando...

The foulest stench is in the air
The funk of forty thousand years
And grizzly ghouls from every tomb
Are closing in to seal your doom
And though you fight to stay alive
Your body starts to shiver
For no mere mortal can resist
The evil of the thriller

Ciao ragazzi sono tornata!

Ce n'è ho messo di tempo, ma alla fine c'è l'ho fatta! E spero di essermi fatta perdonare per l'assenza.

Lo so questo flashback è messo un po' a caso, ma è una storia che si contraddistingue per il clima autunnale e Halloween è uno dei momenti più caratteristici dell' autunno e visto che la storia è ambientata il 30 ottobre durante i preparativi volevo comunque trovare un modo per tirare in mezzo una festa vera e propria.

Comunque dal prossimo capitolo si torna nel presente e si va avanti con la storia.

Comunque arrivati a questo punto voglio sapere che ne pensate di James e Just? Fate il tifo per loro o no? Scrivetemelo nei commenti ❤️

Alla prossima ❤️🍁🧡

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