IN QUESTA LANDA DESOLATA

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

I envy the leaves
That grow from the trees
They're all so carefree
Through the seasons, unaware of the fall
Envy the leaves- Madison Beer


L'aria fresca del mattino mi obbliga a tenere gli occhi aperti, anche se in questo momento affrontare la realtà è l'ultima cosa che vorrei!

Fisso il mio sguardo sulle foglie ormai secche che lottano contro il vento per tentare di rimanere attaccate ai rami degli alberi e, detto fra noi, non capisco la loro insistenza, sono così belle quando svolazzano libere nel vento, con i loro colori e le loro forme particolari, perché sprecano tempo a tentare di rimanere attaccate ad un ramo all'apparenza forte a cui però non sono destinate a rimanere attaccate e che non lotta minimamente per loro?
Perché non si lasciano semplicemente andare?

Personalmente credo di averla capita ieri sera la motivazione: un misto tra paura e cocciutaggine, perché allontanarti dalla tua comfort zone spaventa e non si sa mai dove può portarti il vento e soprattutto, perché nessuno è disposto a lasciare senza batter ciglio qualcosa che gli appartiene per far posto a qualcun'altro, specialmente se quel qualcun altro è tua sorella!

"Hey, rossa!" la voce squillante di Helen fa girare ogni singola persona nel parco e nel giro di un secondo tutti gli sguardi sono concentrati sulla bellissima principessina dai boccoli biondi e occhi azzurri che sfila sui suoi tacchi alti e col suo cappotto fucsia, Barbie spostati arriva la mia migliore amica!

E infatti ha già preso posto a fianco a me, anche se sembra abbastanza scocciata: "Insomma Just, prima mi mandi un messaggio alle una di notte dicendomi che volevi vedermi qui alle otto del mattino, senza alcun tipo di dettaglio e ora che sono qui, mi hai a mala pena salutato e hai due occhiaie che... aspetta, ma tu hai pianto! Tesoro, che è successo, perché stai così?" il suo tono si tramuta in preoccupato nelle ultime domande.

Ok Justine, non puoi più fingere che sia tutto un sogno, dillo ad alta voce, fa diventare questo incubo realtà e trova il modo di sconfiggerlo!

Prendo un respiro profondo, strozzo un singhiozzo in gola e asciugo una lacrima, sono ferita nell'orgoglio è vero, ma ne ho ancora abbastanza da non dare a quei due la soddisfazione di farmi crollare!

Sputo fuori le parole avvelenate: "Graham mi tradisce!".

Ok, detto ad alta voce fa più male di quanto mi aspettassi o, almeno, di quanto volessi credere.

"Figlio di puttana!" esclama Helen facendo involontariamente sì che senta tutto il parco. "Ma sei sicura, l'hai beccato?".

"Shhh, magari a chi sta in Australia non interessa!" la prendo in giro con la solita frase che usiamo tutti contro di lei, quando il suo tono di voce diventa troppo alto, anche se più che sgridare lei, vorrei solo deviare la conversazione.

"OK, scusa, ma tu va avanti, racconta!" protesta in un tono che lei considera bisbigliare.

"Sì, ieri sera, quando sono tornata a casa, dopo avervi aiutati coi preparativi della festa. Ho parcheggiato l'auto e mentre stavo andando verso la porta, sono passata vicino alla finestra, la luce della lampada era accesa e li ho visti, puoi immaginare il resto, io non sono certo rimasta a guardare!".

"Addirittura a casa tua, che verme! La troia chi è?".

Eccola la parte peggiore!

Esito più di quanto vorrei, prima di dire con la voce tremante: "Erin!"

È più un sussurro che altro, ma spero che Helen abbia comunque capito, anche perché non so se ho la forza di ripeterlo.

"Cosa????!!!!"
Almeno ha sentito!
"No un attimo, si tratta di un'altra Erin, vero, non quella a cui penso io?". "Invece è proprio così: Graham mi ha messo le corna con mia sorella!"

Finalmente, per quanto possa bruciare, continuare a girarci intorno peggiorava solo le cose.

Ora è Helen quella ad esitare, non so se sta cercando di calibrare le parole per evitare di ferirmi in qualche modo o se ancora non riesce a credere a quello che ha appena sentito. In ogni caso stando zitta mi fa sentire solo più umiliata, perché sembra che mi compatisca e io non voglio essere compatita, voglio qualcuno che mi aiuti a sfogare tutta la rabbia che ho dentro!

"Dì qualcosa!" è più un ordine che una richiesta, lei mi conosce, sa che quando sono nervosa, non tengo molto a mente le buone maniere.

"Vuoi che sia sincera?" me lo chiede perché è una che quando deve dire quello che pensa non indora la pillola e ci va giù pesante.
"Sì!" le do il via libera.

"Quando penso a tua sorella, capisco di aver abusato della parola troia, perché lei ci ha mostrato il vero significato del termine!".

Ancora silenzio, niente da fare oggi non riesco ad avere la battuta pronta come al solito, ma il suo sguardo si sta impietosendo di nuovo, quindi Just butta fuori qualcosa.

"Oh andiamo Elly!" lei mi squadra interrogativa: "Sai essere molto più cattiva di così!" mi affretto a rettificare e, in effetti è vero, oggi ci è decisamente andata piano! Forse perché, comunque, conosce Erin da una vita e non riesce ad insultarla nei peggiori modi possibili o forse... semplicemente perché teme di farmi stare peggio. Non è così, anzi! Ma apprezzo comunque la premura.

"E cosa hanno avuto il coraggio di dire quando li hai affrontati?". "Lui che gli dispiace che l'abbia scoperto così e che preferirebbe parlarne faccia a faccia. A lei l'ho bloccata prima che potesse scrivere qualsiasi cosa!"

"No aspetta, ma non sei entrata a prendere a schiaffi lui e insultare lei?" esclama sconvolta la mia migliore amica.

"Le scene dei film sono di sicuro più interessanti, ma ti assicuro che nella realtà quando succede una cosa di questo tipo, furia e rabbia vengono in un secondo momento, la delusione è la prima a colpire e ti assicuro, che una scenata non è ciò che ti viene istintivo fare! E' ciò che farei adesso se me li ritrovassi davanti e ciò che ho fatto nel pieno della notte col vocale di dieci secondi in cui informavo lui e la sua amichetta di sparire per sempre dalla mia vista, ma... non è quello che ho fatto sul momento, forse la cosa di cui mi pento di più riflettendoci su!" sorridiamo entrambe.

"Ma, scherzi a parte, ero seria non voglio più rivederli, io vado per la mia strada e loro possono andarsene affanculo!".

"Buongiorno anche a te!" saluta una voce alle mie spalle, ma non mi disturbo a voltarmi perché so che la persona a cui appartiene sta venendo verso di noi.

Infatti pochi secondi dopo un Ken alto più di un metro e novanta, biondo, con tanto di occhi azzurri raggiunge sua sorella Barbie e dice rivolto a entrambe: "Agente Rivers al vostro servizio!"

James è un ragazzo molto alla mano e disponibile con tutti, non è presuntuoso e non si dà delle arie da fighetto, al contrario di... va beh si è capito.

Sforzati Just hai detto che d'ora in poi è fuori dalla tua vita, così deve essere!

Guardo l'agente appena arrivato, esatto, prima non scherzava, Rivers è veramente un agente di polizia del distretto locale. Gli rivolgo una sotto specie di sorriso, nel tentativo di non mostrarmi depressa. Non vogli che il mondo mi veda in questo stato, ma soprattutto con lui non voglio mostrarmi debole, perché mi rinfaccerebbe di avermi avvisata che non era quello giusto per me o peggio si mostrerebbe di nuovo così dolce e interessato a me che potrei di nuovo... no, anche questa è acqua passata ormai!

"Ho ricevuto i dieci messaggi che mi hai inviato, più le sollecitazioni di mamma e papà, si può sapere che ti serve così tanto disperatamente?" la voce seccata del ragazzo che si lamenta con sua sorella richiama la mia attenzione.

"Scusa JJ, ma ho assolutamente bisogno che porti me e Just al bar di Shila!" risponde la sorella coi suoi occhioni da cerbiatto.

"Dammi un buon motivo per cui dovrei farlo, primo il locale è a cinque minuti da qui, potete andarci a piedi e secondo sei tu quella che si è fatta ritirare la patente per guida in stato d'ebrezza, senza neanche avere l'età per bere!" la rimprovera lui.

"Primo: se non volevi questa scocciatura non dovevi ritirarmi la patente, perché ti ricordo che alla stazione di polizia di WoodValley siete solo tu e il tuo capo. E secondo: perché Just ne ha bisogno!".

Ora gli occhi blu di James sono puntati su di me, faccio fatica, ma sono costretta ad incontrare il suo sguardo: "Ci faresti un gran favore James." E riaccenno il flebile sorriso di prima.

"Ok, ma solo perché non voglio anche gli australiani sentano le tue scenate!" dice James rivolto alla sorella, anche se posso facilmente intuire che non sia stata lei a fargli cambiare idea.

"Perfetto! Allora andiamo!" esclama contenta Elly alzandosi subito in piedi. "Forza Just, prima che mio fratello ci ripensi!".

Io però ho bisogno di un minuto, per evitare di essere nuovamente assalita dallo sconforto, appena messo piede in auto.

"Voi intanto andate avanti, io ho bisogno di un secondo... voglio scattare qualche foto!". "Sei sicura la luce non è adatta a fare quelle foto stilose che ti piacciono tanto!" ribatté secco James. "Credo di sapere come si fa una foto, grazie!" lo zittisco, probabilmente sono stata più acida di quanto avrei voluto: lo capisco dalla sfumatura di delusione nei suoi occhi.

Una volta avrei accettato volentieri i suoi consigli sulle foto, una volta accettavo qualunque suo consiglio.

I due non insistono e mi concedono la privacy che ho chiesto. Non mentivo, oltre a qualche respiro profondo per tranquillizzarmi, ho veramente voglia di scattare un paio di foto. La fotografia è la mia passione da sempre, l'arte in generale rende la realtà immortale, ma solo la fotografia ha la capacità di congelare un instante nel tempo, con tutti i suoi pregi e i suoi difetti, facendo sì che il suo ricordo non svanisca mai.

Il mio soggetto preferito in genere sono io, ma devo dire che anche la natura ha il suo fascino.

Così analizzo attentamente ciò che mi circonda, per trovare la prospettiva giusta. Concentro il mio sguardo sulle chiome colorate degli alberi e sulle foglie sparse sul terreno: io in questo momento mi sento proprio una di loro!

Ad ogni modo, non permetto alle lacrime di rovinarmi la visuale, infatti il paesaggio che mi ritrovo davanti è semplicemente meraviglioso!

Faccio un paio di scatti col mio telefono. James aveva ragione, ovviamente, la luce non è molto adatta e le foto non sono certo tra le migliori che abbia mai fatto, ma la loro estetica mi convince comunque, hanno un qualcosa di genuino, mi piacciono!

Un rumore di passi sul tappeto di foglie alle mie spalle si fa sempre più vicino, sarà di sicuro Helen che è venuta a dirmi di sbrigarmi. "Arrivo, ho quasi..." mi volto e mi bloccò, accorgendomi di star parlando col nulla, perché dietro di me non c'è nessuno: il parco è totalmente deserto, sono rimasta solo io.

Sul mio telefono arriva un messaggio di Elly: "Momento riflessione finito? Spero di sì, perché James mi sta obbligando ad ascoltare tutta la discografia di una band degli anni '90 che non ho mai sentito nominare!".

Una folata di vento mi fa venire i brividi, mi guardo ancora una volta intorno, forse è meglio andare.

Ok, questo è il primo capitolo ufficiale della storia!

Per favore, fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate del capitolo e dei personaggi (non temete ne arrivano anche altri)

Ma intanto vi lascio il cast dei primi tre.

Cast:

Justine Carter-Bella Thorne

Helen Rivers-Gigi Hadid

James Rivers-Drew Van Acker

Spero vi piaccia.

Alla prossima 🧡🍁❤️

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro