QUELLA MACCHINA SCURA

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

-Every breath you take
And every move you make
Every bond you break
Every step you take
I'll be watching you
Every single day
And every word you say
Every game you play
Every night you stay
I'll be watching you-
Every breath you take, The Police


Il lato del marciapiede proprio di fronte alla palestra è animato dalle note di Happy di Pharrell Williams, che viene pompata dallo stereo all'interno, che ha il compito di accompagnare ed incoraggiare l'allenamento degli iscritti. Sono le 12:30 e ancora non esce nessuno. Ma questo tizio non pranza? O almeno ha uno straccio di vita fuori da questo posto?

No a quanto pare, visto che mi tocca soffrire un altro quarto d'ora a stringermi nel mio cappotto per difendermi dall'aria fresca.
Ad assistere a questa scena pietosa c'è solo una macchina nera, che mi è passata davanti circa quattro volte, probabilmente si è persa non conoscendo la strada. Finalmente vedo la porta aprirsi.

Vincent Allen mi guarda dall'alto del suo metro e novanta, puntando su di me i suoi occhi scuri pieni di interrogativi. In effetti sono felice che sia stato lui il primo ad uscire e non gli altri due ragazzi che lo seguivano, perché così ferma con le braccia incrociate a fissare la porta e questa espressione seriosa sembro davvero una stalker! "Hey, Just?" Esordisce lui:" C'e qualche..."

"Perché mi hai presentata a Graham? E cosa sai sulla festa di inizio estate di due anni fa?" Gli sputo in faccia le mie domande, prima che lui possa concludere le sue. "Cosa cazzo ha combinato Graham?". "Ma come il tuo amichetto non è ancora venuto a vantarsi delle sue conquiste?" "No, non so di che parli! Just ascolta, Graham è il mio migliore amico è vero, ma questo non vuol dire che abbiamo una connessione telepatica e che io sappia ciò che fa h24!" incrocia il mio sguardo di fuoco e continua: "O meglio un idea posso farmela, perché stamattina ho ricevuto un messaggio di Graham che diceva che aveva fatto un casino, ma non mi ha dato altri dettagli! Ma dato il terzo grado posso immaginare che ci siano delle corna di mezzo..."

"Complimenti genio!" il mio tono si alza sempre più carico di rabbia e praticamente tutte le persone nel giro di dieci metri si voltano a guardarlo.
"Hey abbassa i toni, non te le ho mica fatte io!" Si mette sulla difensiva. "Sì ma sei tu che mi hai appioppato quel bastardo palestrato!".
"Guarda che non ti ho puntato una pistola alla testa obbligandoti a metterti con lui, se non ti piaceva potevi semplicemente dire no grazie! È la stessa cosa che ho detto a lui due anni fa!".

Mi bloccò di colpo, la sua frase riecheggia nella mia mente come un fulmine a ciel sereno, facendo evaporare la rabbia e facendo sì che io possa concentrare tutta la mia attenzione sulle sue parole: "È questo che mi interessa dimmi tutto quello che sai!".
Lui sbuffa snervato per poi dire:" Che palle!".
"Non ti lascerò andare da nessuna parte finché non ti deciderai a parlare, quindi piantala di lagnarti e dimmi tutto ciò che sai!"

"E va bene, basta che la finiamo in fretta!" Dice palesemente scocciato: "Allora vediamo era giugno di due anni fa, alla festa di inizio estate appunto, io e Graham ci siamo andati per divertirci un po' e cavolo se mi sono divertito ancora me la ricordo quella bionda che..." "Non siamo qui a parlare di te!" "Ok! Dicevo io e Graham avevamo entrambi trovato qualcuno con cui passare la serata, quindi ad un certo punto ci siamo separati. Al mattino dopo quando ci siamo rivisti, mi ha detto di aver passato la notte con una bona dai capelli bruni e gli occhi celuri. Lui però non sapeva chi fosse, era appena arrivato in città e non ricordavo bene il nome, solo che finiva con "-in" e il cognome suonava come: "Gerber o Carber" e ho subito pensato a te!"

"Justine Carter! Allora non mi ero ancora tinta i capelli, per cui erano scuri!" rifletto ad alta voce.

"Sì, anche se poi ho scoperto che non si trattava di te, ma dopo che vi siete incontrati gli sei piaciuta e ha comunque voluto conoscerti! Sono sempre stato curioso di scoprire chi fosse la ragazza misteriosa!"

"Erin Carter" rispondo deglutendo disgustata e alzando gli occhi al cielo esasperata, mentre pronuncio quel nome che è così simile al mio, però pur sempre appartenente ad un'altra persona.

"Tua sorella?" Che domanda del cazzo!

"No la mia bisnonna ultracentenaria, Graham ha un debole per le donne mature! Certo che intendo mia... Quella tizia con cui condivido i genitori!".

"Beh allora non ci ero andato molto lontano! Aspetta un attimo mi stai dicendo che è con lei che Graham..." non lo lascio finire la frase, mi volto e me ne vado. Credo basti come risposta. O ad ogni modo se la farà bastare!

Mi allontano di fretta, ma devo dire che la rabbia cieca non è più l'emozione dominante nel mio cuore, ha lasciato il posto a una vaga amarezza e soprattutto a un senso di vuoto: l'ira impediva al dolore di prendere il sopravvento, ma ora che quel fuoco si sta spegnendo tutto rischia di finire in cenere per non riprendere più vita.

Tengo lo sguardo pensieroso fisso verso il basso, vedo il marciapiede lasciare il posto alle strisce pedonali e i miei piedi calpestarle.
"Justine attenta!" Un urlo mi fa alzare la testa di scatto, ma non ho il tempo di realizzare cosa stesse accadendo, che una mano afferra il mio braccio all'altezza del gomito e mi strattona con forza contro il cemento.

Cado su un braccio e sento qualcosa scrocchiare, il dolore che ne segue mi fa capire che si trattava della spalla. Stringo i denti e serrò gli occhi per circa un secondo, mi metto a sedere stringendomi la spalla, con il respiro corto. Riapro gli occhi giusto in tempo per vedere un'utilitaria nera svoltare l'angolo a tutta velocità.

"Stava per investirti!" Sbraita Vince con un tono arrabbiato, probabilmente dovuto allo stress del momento. Però io non lo calcolo di striscio, la scena che è appena successa mi si riflette davanti agli occhi in un deja vu, perché tutto questo è già successo.

Solo poche ore fa, una mezz'ora dopo la mezzanotte circa, quando stavo vagando per le strade di Wood Valley, con il mascara sciolto sulle guance che mi faceva sembrare uno zombie e senza quasi vedere dove andavo a causa delle lacrime che mi annebbiavano la vista.

Ricordo una forte luce che ad un certo punto si rifrange tra le gocce che ho negli occhi e di nuovo mi volto di scatto e vedo una grossa figura nera venire a gran velocità contro di me. L'istinto mi spinge a buttarmi al lato della strada. Sdraiata la sull'erba fisso un'utilitaria nera sfrecciarmi davanti, arrivata all'angolo della strada sembrava avesse rallentato, come a voler essere sicura che io la vedessi.

Prima non ci avevo dato peso, infondo stavo correndo come una pazza in mezzo alla strada all'una di notte, direi che è più strano che non mi abbiano investito, ma adesso? Sono è mezzogiorno e mezzo! Pieno giorno! E stessa auto?

"Just? Tutto ok?" No!

...Sono tornata, lo so che nello scorso capitolo avevo detto che probabilmente non ci sarebbe stato un continuo, ma invece ecco un nuovo capitolo, sì ho deciso di crederci un po' e in questi giorni mi sono sentita parecchio ispirata.

Quindi non fate caso ai miei sbalzi d'umore e spero che la parte di oggi vi piaccia.

Se devo essere sincera vi dico che ho comunque delle emozioni contrastanti su questo capitolo visto che la cosa della macchina mi sa un po' cliché, ma rende benissimo l'idea di qualcuno che ti segue.

Vi avviso che settimana prossima potrei pubblicare in ritardo perché ho veramente troppo da studiare in questi giorni, ora approfitto del mio piccolo angolo scrittrice per sfogarmi del fatto che il miei professori a scuola mi stanno rovinando l'esistenza, perché io per i prossimi quattro giorni ho 30 pagine da studiare di una materia e 90 di un' altra (che sono state spiegate nel giro di due giorni) e nonostante prima delle vacanze ci siano ancora molte lezioni e molto tempo hanno deciso di iniziare a interrogare giovedì.

Scusate ma dovevo dirlo.

Alla prossima ❤️🍁🧡

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro