I postumi (della prima)

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Conoscete il vecchio motto babbano "Sleep all day, party all night"? Rose, dopo aver festeggiato tutta la notte ed essere crollata dopo un paio di drink somministrateli da una cugina rossa non ben identificata, era collassata sul pavimento del salotto di villa conchiglia con un braccio incollato al pavimento e un altro addosso a qualcuno che assomigliava vagamente ad uno spaventapasseri platinato.

Non era lucida di mattina dopo la colazione, come poteva essere alle cinque del mattino mezza sbronza?! Perché no, Rose non lo reggeva, l'alcool.

Comunque, al suo solito, stava divagando.

Erano circa le dieci e lei aveva appena cinque ore di sonno quando una Molly stranamente ridente –sono l'unica a non ricordare nemmeno come ci sono finita su questo pavimento?- l'aveva tirata in piedi e aveva tolto il suo braccio da sopra la schiena dello spaventapasseri platinato, che NON era affatto Scorpius. Assolutamente no, negativo.

La sua faccia, nonostante il sorriso che capeggiava prepotente, imponendosi con forza tra i lineamenti rigidi, era seria e non faceva pensare a nulla di buono.

«Zia Herm ha mandato almeno dieci gufi, dice che se non ti presenti subito a casa manderà una pattuglia a controllare, e non mi sembra proprio il caso che vedano la villa in queste condizioni» le aveva detto con voce seria mentre suo cugino rimetteva in piedi lo spaventapasseri platinato.

Quindi lei, da sedicenne qual era, era scattata in piedi all'istante e aveva avuto un abbassamento di pressione che l'avrebbe fatta cadere, se solo la cugina non l'avesse afferrata in tempo.

Non aveva tempo di recuperare la t-shirt leggera e i jeans da una delle camere superiori, perciò si aggiustò la camicia e raggiunse Vic in cucina, che la aspettava per la materializzazione.

L'aveva già fatto altre volte, ma la morsa che sembrava volesse strapparle l'ombelico era sempre la stessa e solo negli ultimi tempi la rossa aveva imparato a uscirne in piedi. Non aveva mai provato a materializzarsi dopo una sbronza -non si era nemmeno mai sbronzata, a voler dirla tutta- e quindi non si era aspettata che la polvere del proprio salotto le sporcasse le lentine.

«Rose! Tutto bene?!». Sua madre aveva una voce isterica, ma qualcosa le faceva sospettare che non fosse per la figlia stesa a terra a faccia in giù.

«Le lentine» brontolò lei con la vista offuscata, «vado a toglierle» disse dirigendosi verso il bagno di casa sua.

Portava le lentine dal primo anno, ma non lo aveva mai detto a nessuno. Sospettava nemmeno suo padre lo sapesse. Quando, a dieci anni, aveva iniziato a non vederci bene e i guaritori avevano consigliato un bel paio di occhiali, aveva pianto così tanto che alla fine la povera madre si era arresa e le aveva comprato delle lentine babbane che provvedeva a spedire a Hogwarts ogni qual volta la sua scorta si avvicinava alla fine.

Già con questi capelli indomabili sono impresentabile, con gli occhiali poi!

Mentre depositava le lentine nell'apposito liquido, sentì il campanello e sua madre che apriva il portone e accoglieva gli ospiti in casa. Indossò così i suoi occhiali e andò in salotto. Erano occhiali abbastanza grandi dalla forma piuttosto rotondetta, molto in voga tra i babbani; li aveva infatti dovuti cambiare da poco.

Mentre percorreva il corridoio che divideva il bagno dalla sala, sentì due voce di donne parlare tra loro con voce un po' tesa, e la prima cosa che vide, entrando nell'abitacolo, era che Vic se l'era data a gambe e la signora Malfoy sedeva nel salotto di casa sua, con suo figlio -lo spaventapasseri platinato- affianco.

Si girarono a guardarla entrambi, la prima a disagio squadrandola da capo a piedi -oh no, non avrebbe dovuto togliersi gli stivali per la strada- e il secondo alquanto stupito.

«Rosie!» esclamò sua madre andandole accanto e poggiandole amorevolmente una mano sulla spalla, nonostante la sua voce tradisse una punta di imbarazzo e i suoi occhi non lanciassero occhiate propriamente amorevoli.

Mentre sua madre borbottava qualcosa del fatto che lei e Astoria lavorassero insieme al secondo livello del ministero, Rose fu felice di notare che neanche Scorpius aveva avuto il tempo di cambiarsi dalla sera prima e che indossava ancora il pantalone di velluto e la camicia abbottonata storta che lasciava intravedere un ciondolo che portava al collo -non l'aveva mai notato ad Hogwarts perché il laccetto era abbastanza lungo.

«Meglio arrivare subito al dunque» disse la ex signorina Greengrass guardando prima la rossa e poi suo figlio, «Abbiamo avuto un po' di problemi in questi ultimi tempi in ufficio con persone che hanno ammesso pubblicamente di voler perseguire gli ideali del Signore Oscuro, e sarebbe opportuno che qualcuno desse loro l'esempio, per ricondurli sulla retta via, per rendergli chiaro che la guerra è finita e non ci sono più distinzioni tra i ragazzi di oggi».

«E dovremmo darlo io e Malfoy l'esempio?!» domandò la Rossa incredula, «Perché non lui e Al? In fondo loro sono amici per davvero».

«Credo ci sia qualcosa che tu debba sapere Rose... Vedi, dopo la guerra, tuo zio Harry ha provato a riallacciare i rapporti con Draco, mentre tuo padre –quel testone, non mi dà mai ascolto!- si è sempre rifiutato di rivolgergli la parola».

«Ah quindi è questo il punto, dovete dimostrare che non ci sono distinzioni nemmeno tra i figli dei due Salvatori del mondo magico e il vecchio Mangiamorte pentito» le diede man forte Scorpius, il cui temperamento di solito calmo e insopportabile stava cedendo il posto ad una rabbia impetuosa.

«Scorpius!» esclamò indignata la madre, «Non parlare così di tuo padre!».

«Beh, è quello che avete lasciato intendere...» rispose lui abbassando lo sguardo, sconfitto e messo a tacere davanti ad altri. Strano come le scarpe diventino estremamente interessanti in determinati momenti.

«Beh, ad ogni modo» li interruppe Hermione per strappare il velo di irritazione che aveva avvolto la donna dagli zigomi pronunciati, «Venerdì pomeriggio noi quattro ci vedremo da Florian Fortebraccio per un gelato prima dell'inizio dell'anno scolastico alle sette in punto. Siate puntuali e non troppo eleganti».

N.d'A.
Non so voi, ma io la vedo male... Che ne pensate? Cosa ve ne pare dei nostri protagonisti per ora?
flyerthanwind

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