Malfoy's

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La prima e unica gelateria di Diagon Alley -e probabilmente di tutto il mondo magico- un tempo era appartenuta a Florian Fortebraccio, come si poteva dedurre dall'insegna di legno che ancora capeggiava sulla vetrata di fronte al Paiolo Magico. Prima della seconda guerra magica, però, egli era misteriosamente sparito chiudendo baracca e burattini, e solo dopo di essa le sue figlie gemelle avevano riaperto i battenti.

Uno degli ultimi tavolini bianchi che ancora si trovavano all'esterno della bottega era occupato dalla signora Malfoy e dal figlio prediletto. E se all'inizio Rose aveva creduto che la madre scherzasse sull'eleganza, si era dovuta ricredere quando l'aveva vista indossare una camiciola bluette sopra dei collant dello stesso colore e degli stivaletti blu con tacco, tacco alto; e allora, vedendo la austera donna che Malfoy senior aveva sposato indossare un semplice abito nero con i décolleté anch'essi neri non troppo alti, la fece sentire leggermente stupida nella sua camicia bianca, pantalone e ballerine per aver anche solo potuto pensare una cosa del genere.
Persino Scorpius era elegante, nei suoi abiti da mago di alta sartoria.

Lanciò un occhiata di sbieco al resto della strada quasi deserta, i cui passanti si giravano a guardare lei e la madre avanzare decise verso il tavolo dove sedevano i Malfoy.

Asteria la guardò un solo momento prima di parlare: «Buonasera» disse posando lo sguardo su Hermione, «Ho già pagato per quattro gelati, dobbiamo solo aspettare la cameriera per ordinarli».

La cameriera in questione era Noisette Fortebraccio, che avvicinandosi al tavolo rivolse un grande sorriso alla Rossa e a sua madre, assidue frequentatrici della gelateria.

«Allora, che gusti prendete?» domandò allegra la ragazza prendendo la penna e il blocco per le ordinazioni.

«Per me burrobirra e mela con panna» intervenne Malfoy con un sorriso.

«Specialità Scorpius» disse un'altra ragazza unendosi a Noisette. Era sua sorella Vanilla e le due erano praticamente identiche: entrambe avevano grandi occhi scuri e capelli castani leggermente mossi, le labbra gonfie e sempre del colore bordeaux, abbastanza magre ma non troppo alte. A Rose facevano pensare vagamente a uno specchio, tanto erano uguali, e invidiava un po' le loro forme perfette.

Madre Natura si è decisamente presa gioco di me e della mia taglia 40...

«Per me solo vaniglia» disse Astoria osservando per bene le due sorelle.

Dopo che anche Rose ed Hermione ebbero ordinato e le due si furono allontanate, lady Astoria prese parola.

«Voi due avete sedici anni ormai» disse parlando con un filo di voce per non farsi sentire da nessun altro, «è ora che iniziate a responsabilizzarvi e a carpire il peso dei vostri cognomi».

«Non siete dei semplici maghi la cui unica preoccupazione sarà prepararsi ai MAGO» intervenne la mamma, «dovreste frequentarvi un po' di più per dare l'esempio ai ragazzi, per far si che non seguano gli ideali dei loro amici, cugini, fratelli...».

«Beh, mi dispiace per voi» la interruppe Malfoy, «ma non vedo come io e Weasley, che ci siamo punzecchiati per cinque anni, potremmo essere credibili presentandoci ad Hogwarts come amici di una vita».

Le due si guardarono in un impeto di disperazione. Il caso le stava distruggendo e non riuscivano a uscirne fuori, a trovare una conclusione, nonostante fossero le migliori del dipartimento di Applicazione della Legge sulla Magia.

«Potreste iniziare chiamandovi per nome» propose Astoria, «E poi avete un amico in comune» aggiunse Hermione.

«Direi più che ci contendiamo un amico in comune» disse Rose con una sana dose di sarcasmo. Non era mai stata entusiasta dell'amicizia tra Albus e Scorpius, e non perché lui era un Malfoy. Più che altro si era sentita punta nel vivo del suo orgoglio di migliore amica e cugina quando Potter le aveva annunciato che lui e Scorpius erano divenuti migliori amici.

In fondo è la verità, che mi rivolgano pure tutte le occhiatacce che vogliono!

«Allora imparerete a conoscervi domani sera a cena. Porta anche tuo marito e tuo figlio».

⊰·⊱

Se a Rose avessero detto che avrebbe partecipato ad una cena con i Malfoy, probabilmente avrebbe riso in faccia al suo interlocutore. Mentre sua madre strillava e stirava la giacca di suo padre, però, la Rossa non ci trovava proprio niente da ridere.

Aveva scommesso che suo padre avrebbe dato di matto solo a sentir nominare i Malfoy, e infatti così fu. Dopo il gelato erano tornate a casa e quando Hermione aveva fatto l'annuncio Ron aveva cominciato a sbuffare e dire che i Weasley non avrebbero mai cenato con i Malfoy. Ovviamente aveva perso le staffe e aveva cominciato ad urlare a sua volta che lui era un uomo con i paraocchi e che non accettava mai nulla di ciò che lei proponeva. Era andata avanti così fino a sera tardi, quando Hermione l'aveva spuntata ed aveva riaperto le porte della camera da letto al povero marito.
Non si era però tenuto conto di Hugo, il quale non aveva accettato la resa del padre e stava cercando un modo per annullare la cena, anche a costo di un incidente diplomatico.

«HUGO SMETTILA DI COMPLOTTARE E METTITI LA CAMICIA» gli urlò la madre consegnando intanto a Ron la cravatta perfettamente stirata. Era riuscita a far indossare abiti eleganti sia al marito che al figlio, distinti solo dal colore della camicia (rispettivamente bianca e azzurra) ed anche lei aveva indossato un tailleur nero con camicetta e décolleté rosa antico.

Rose invece, giaceva rintanata nella propria stanza a pensare alla spiegazione che avrebbe potuto dare alla madre sul suo vestiario.

Potrei dire che un poltergeist mi ha rubato tutti i vestiti per farmi dispetto...

Che poi tra l'altro un poltergeist lo avrebbe fatto davvero. Quando la madre andava a scuola, spesso a Luna sparivano le cose e Rose sospettava che qualche Corvonero avesse spifferato a Pix la parola d'ordine della Torre.

Ma stava divagando, perché lei non era capace di mantenere un filo logico nella sua incasinata testa.

«Rose, muoviti» urlò suo madre dal soggiorno trafficando con le chiavi.

La Rossa si osservò un ultimo momento allo specchio: indossava un maglioncino nero a collo alto, dei jeans strappati sulle ginocchia –all'ultima moda secondo nonno Arhur- e degli scarponcini bordeux. Non era elegante per niente, ma supponeva fosse passabile.

Supponeva.

N.d'A.

Piccola licenza, so che in realtà i Corvonero non hanno una parola d'ordine ma devono rispondere ad un indovinello prima di entrare nella Torre, tuttavia come farebbe Pix a infilarsi sempre nella Sala Comune?

Cosa ne uscirà da questa cena? Scoppierà il caos? Si comporteranno tutti bene? Ma soprattutto... Ci sarà almeno un battibecco tra Rose e Scorpius?

flyerthanwind

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