Prisma

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Inspiro ed espiro lentamente, gli occhi chiusi per evitare di vedere dove mi trovo e concentrare la mia totale attenzione sul respiro.

Dentro, fuori.

Fuori, dentro.

Nel momento in cui mi decido finalmente ad alzare le palpebre, i miei occhi scuri, simili alla terra brulla, si scontrano con i tuoi, inchiostro liquido che si muove impetuoso.

È difficile descriverti, assomigli a una sorta di prisma: rifletti tutti i colori ma, al medesimo tempo, nessuno di essi ti appartiene veramente. Sei solamente il riflesso di qualcosa che esiste indipendentemente da te.

Le tue ali, le quali creano il medesimo effetto, sono ben aperte dietro di te, partendo dalle scapole ben delineate, così come il resto del corpo, fino ai due prolungamenti che si dilatano nello spazio vuoto intorno.

Ti avvicini lentamente, ma a ogni tuo passo in avanti ne corrisponde uno mio all'indietro.

Non credevo esistessi, sai, ormai ero sicura di aver trovato i miei cinque angeli: quello nero, quello bianco, quello bronzo, quello argento e quello oro. Non sono stata in grado di concepire che ci potesse essere una sesta e ultima creatura soprannaturale, soprattutto, che tenta di proteggermi a modo proprio.

Mi mormori che non devo avere paura, che non devo scappare. I tuoi capelli, una volta bianco latte, adesso sono di un biondo simile all'erba essiccata. Il neo vicino al naso è quella caratteristica che da sempre mi ha aiutato a riconoscerti subito, all'istante, in mezzo a tutti gli altri. Ne hai molti, ma quello è il più evidente.

All'improvviso, le mie gambe si bloccano e tu riesci a raggiungermi, porgendomi gentilmente una mano. Sembra che vuoi aiutarmi, ma non mi fido, ho troppa paura per farlo.

Tu sei quel tipo di angelo che è in grado di ferirti con poco, basta una tua parola sbagliata per ridurmi in tanti pezzi scomposti. Sei di quel genere che ti fa sentire in trappola, completamente in balia delle emozioni che ti provoca, senza libertà di scampo.

Mi accarezzi dolcemente una guancia, mentre le ali fremono alle tue spalle, come se ci fosse stata una piccola folata di vento. Vorresti avvicinarti, tuttavia il terrore che mi domina è fin troppo forte per permettertelo. Desidero solo spingerti via e scappare il più lontano possibile.

Non servono a molto le parole che mi sussurri, delle frasi dolci in grado di scaldare il cuore di chiunque. Dici che sono una bella persona, che non è l'apparenza che ci definisce ma la personalità. Hai atteggiamenti dolci, gentili, vuoi mettermi a mio agio.

Il cuore accelera di nuovo, lo sento in gola adesso. La sensazione aumenta nel momento in cui tu, Angelo Prisma, mi prendi il viso tra le tue mani e posi la tua fronte sulla mia, anche se prima mi dai un piccolo bacio nel punto in cui i nostri volti si toccano.

In lacrime, ti chiedo di andartene, lasciarmi in pace e farmi vivere una vita tranquilla. La tua risposta, però, mi destabilizza: sostieni che ho bisogno di te, del tuo aiuto, che da sola non posso farcela e tu sei uno dei pochi che può veramente aiutarmi. Ti sei uno di coloro che hanno la risposta, quella che io sto cercando da anni.

Tuttavia, non voglio lasciarmi andare.

Non a te.

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