Resa dei conti

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«Sai dove stiamo andando?»

«Sì, ho raccolto le giuste informazioni»

«Almeno, siamo quasi arrivati?»

«No. Siamo arrivati»

«Però, non mi hai detto ancora perché ti vogliono»

«Ridicolo direi: non so da quale stupida leggenda, si dice che il cuore del Re dei Pirati possa aprire lo scrigno più ricco e importante che esista. Ancora più assurdo, è che io non sono il re di niente, se non il figlio del precedente. Dovrebbero andare a rompere le scatole a qualcun'altro, ma ispiro simpatia.»

«Potresti ripetere da "direi"? Mi sono distratto»

«Ah dai, andiamo»

Appena messo piede in territorio nemico, parte il pandemonio.

Si muovono scaltri, stendendo i nemici più deboli.


Successivamente, passano a quelli di grado più elevato, armati di agalmatolite.

«Ace, tu come farai?»

«Per quello non ti preoccupare»

«Ma c'è pugno di fuoco, e quel suo folletto apprendista»

«Esatt-, un momento, un momento. Folletto apprendista?»

Ace scoppia a ridere.

«La cosa è seria, vedi di risolverla. Folletto, io? Ma, pff

«Certo, folletto»

Smettono di scherzare e sferrano i loro pugni infuocati.

Ambedue le anime si fondono formando una forza straordinaria: senza limiti.
La maggior parte degli uomini è a terra.

«È una sconfitta bruciante»

«Sì, Leo, stavolta ci sta'»

Dopo averli arrostiti per bene se ne presentano altri.

«Leo, che hai nella tasca?»

«Non so... bulloni»

«Ci avrei scommesso. Dammeli»

I tizi iniziano a sparare tre colpi a pistola, che Ace contrasta con quegli stessi bulloni.
Mentre si scontrano i due metalli, lui ne approfitta avvicinandosi e colpendoli.

«Ma come hai fatto?»

«Dopo, se non ti spiace»

Finiti questi altri avanzano.

«Solo scagnozzi, dove sarà mai il loro capo?»

Dietro alle loro spalle si presenta un tizio spilungone che estrae una katana tendendola al collo di Ace.

«Il Boss, non è qui. È al punto di partenza; le pedine devono tornare al goal. Ma il vostro tabellone finisce qui»

Il tipo fa trapassare la lama sulla testa di Ace.
Rimane illeso.

«Ne armi da taglio, ne da fuoco mi fanno nulla» detto questo lo fa fuori in un colpo solo.

«Ci metteremo un eternità solo per un fottuto idiota!»

«Non preoccuparti, io ho dei rinforzi. Dovrebbero essere nei paraggi»

Rassicura Leo che asceso con uno slancio nel cielo, manda segnali bizzarri di fuoco. Ed ecco Festus guidato da Esperanza.

Il bestione atterra distruggendo il rifugio e da esso scende una donna sconosciuta ad Ace.

«Ma... lei chi è?
Aspetta ha la treccia.
Calypso ti sei fatta mora?»

«Da oggi tutte quelle che portano le trecce sono Calypso, intelligente Ace»

Comunque Leo non vuole dire all'amico che la madre è viva.

La donna tende la mano e pronuncia le prime parole:
«Io sono...», suo figlio, non le dà tempo coprendole la bocca ed esclama:«Che bella mora, vero?». Stringe la madre per le spalle e la volta per sottovociareMamma, lui è il ragazzo di cui ti ho parlato».
La donna morde un labbro.
«Capisco...»

«Comunque Leo...» dice il pirata facendolo sobbalzare. «Cosa?».

«I miei occhi brillano, non dirmi che quel drago... lo hai...»

«Esatto! Lui è Festus, il mio piccolo animale domestico»

«Piccolissimo» sottolinea sarcastico Ace.

Tutti e tre saltano su quella corazza di bronzo posseduta da uno spirito da essere vivente.

«Avanti a Suna City!!!»

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