Come andiamo Boss?

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«Che senso di libertà...» sospira Ace. «Concordo» annuisce Leo, mentre Esperanza è chiusa nel silenzio.

«Vedo che siete un po' distaccati» osserva il pirata facendo corrugare la fronte di Leo che pensa stupito:-Ace, capisco che ne è passato di tempo, ma è nettamente più matura di Calypso-.

«Una Calypso un po' strana...» continua il corvino, «Leo non vorrei dire una cavolata,» esita ancora per un attimo «ma non sarà per caso tua madre?». Conclusa la domanda deglutisce leggermente.

«A cosa vai pensando!».

Esclama Leo interdetto.

«Avete gli stessi tratti fisici, soprattutto gli occhi, trasmettono lo stesso spirito. Scusami comunque»

Si mortifica Ace.


Leo incombe.

«Scusami, davvero, io-»

«Ace, avrei voluto dirtelo, ma credo che sia difficile per entrambi. Io ancora non ci credo, sembra tutto così assurdo...»

«Ehi, va tutto bene, sono contento per te» ammicca un sorriso Ace. Guarda il panorama.

Tutto è così piccolo che si può far finta di tenerlo in una mano.
Stanotte non si riposa.

~~~

«Siamo arrivati!»

Esclama Leo.

Un ombra sconfinata invade Suna City.

«Dove atterriamo?»

«Sulla città»

«Che cosa?
Sei impazzito Ace?!
Non pensi alle persone?»

«Suna City è un surrogato di quel tipo che stiamo cercando.
Le persone abitano a Mizu City»

«E vorresti spiegarmi le enormi folle...?»

«Semplice, erano Ningyō»

«Marionette?»

«Esatto, tutto un montaggio per business, ma con questo non abbiamo nulla a che fare»

«Allora non ci capirò niente.
In picchiata Festus!!»

Atterrati, scendono solo loro due, Esperanza resta sul drago per stare alla larga dai guai.
Ordini di Leo.

Intanto addentrati nel cuore della finta città vengono circondati, da su e giù, 1500 uomini.
Ace fa scroccare il collo.

«Leo ti voglio mostrare un'altra cosetta devastante»

«Specchio fiammeggiante!»

Ace scaraventa un enorme muro di fiamme contro il nemico, potendo così attaccare e difendersi nello stesso momento, lasciando solo un ammasso di corpi carbonizzati e Leo sbalordito.

«Questo è assolutamente fantastico!»

Il fumo lasciato dalla battaglia comincia a dissolversi celando finalmente l'ultimo nemico: il capo.

«Era ora codardo»

«Il tuo cuore! Lo voglio»

«Credi ancora nelle favolette, dobbiamo darti una lezione allora»

L'uomo minaccia Ace con lo sguardo, sputa a terra e tira fuori la sua arma, se non un comunissimo bazooka.

«È inutile ripetere il materiale, sei spacciato»

«Leo, fatti da parte»

«No»

«Sapevo che avresti risposto così», «Rete fiammeggiante»

«Ace, no!!!»

Il ragazzo tenta di penetrare "nell'arena" contrario alla decisione univoca dell'amico, ma senza successo.

-Il suo fuoco è più potente del mio, non posso superare queste fiamme in quattro e quattro otto, verrei scaraventato chissà dove-.

Nell'arena di fuoco si preparano allo scontro avviato dal corvino.

«Magico fuoco del mare»

Scaglia due lance di fuoco contro l'avversario centrandolo.

«Diamine, scotta!»

E mentre l'altro urla e si dimena, Ace ne approfitta per privarlo dell'arma.

«Chi ha il manico dalla parte giusta ora?»

Spente le fiammelle, l'uomo si rialza commentando: «Tu credi che io abbia portato solo quel giocattolino e credi anche che non avessi previsto le tue mossette».

Ace si prepara per un altro attacco, ma l'avversario comincia a prendere un enorme quantità d'aria per poi gridare:

«Vieni Ken Tōshi!!!»

La terra rimbalza tremando, facendo perdere l'equilibrio al pirata. Una figura gigantesca si rivela come causa delle scosse: un gigante di Erbaf; una massa muscolare da far invidia alle montagne e una lunga barba che scende al livello del busto.
Come arma, una spada da far gola a ogni rispettabile gladiatore.

«Può competere il fuoco contro il vento?!»

Ride beffardo fino alla follia il nemico.

«Ace! Vuoi davvero sconfiggerlo da solo?»

«Diamine, e va bene, stammi dietro però»

Leo finalmente prende parte al combattimento.
Ken Tōshi parte all'attacco.
Forse l'unico punto favorevole è la lentezza, ma nonostante gli attacchi consecutivi dei due, il gigante non presenta neanche un ustione.

Il semidio affaticato comincia ad ansimare.

«Leo, tutto okay?»

«Sto bene»

«Attacchiamo come si deve allora!»

L'uno unito all'altro cominciano a combinare le tecniche per ottenere l'effetto di una che ne valga dieci volta la sua potenza. Riusciti in ciò, il grande gladiatore si ritrova un enorme buco allo stomaco.

Leo cade al suolo privo di sensi. Ace si precipita sull'amico che per fortuna sta bene.

«Hai fatto già abbastanza amico»
Commenta quasi esultando per l'esito della battaglia, purtroppo, il gigante è ancora vivo e si muove.

Mira la sua spada su i due ragazzi.
Ace è pronto a far scudo al suo amico.
Ken Tōshi alza le braccia caricando l'attacco e in quel frangente sbuca Esperanza.

«Levati da lì Ace!»

Il ragazzo rimane fermo qualche secondo, osserva il gigante che avvia il potente fendente.

«Sbrigati!!!»

La spada tocca terra propagando un terribile terremoto che finisce col distruggere definitivamente la finta città.

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