Il diario (questa storia partecipa al concorso @AmbassadorsITA)

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Sin da bambina, dall'età di otto anni fino a quindici, i miei genitori, per non lasciarmi da sola in casa mentre loro lavoravano e per mia scelta, mi lasciavano dai miei nonni adorati, in Puglia, per le vacanze scolastiche fino ad agosto quando mi avrebbero raggiunta mi avrebbero riportata a casa.
In treno non ero mai sola, mi affidavano con mille raccomandazioni ad un controllore. Questo era un amico di famiglia e compaesano dei miei nonni, Corato, paese natio anche dei miei genitori.
Avevo circa quattordici anni, quando mi capitò di trovare un diario. Ero ancora sola nello scompartimento quando lo presi da sotto il sedile.
Incuriosita andai d'istinto all'ultima pagina: la data indicata era del giorno prima della mia partenza. Così iniziai a leggerlo dalla prima pagina, la data risaliva a cinque anni prima.
Racconta di una donna innamorata e delusa dal suo amato perché non aveva avuto il coraggio di scegliere tra lei e sua moglie.
La donna, Stella (così era firmato il diario) dalla disperazione per l'illusione di aver trovato la felicità con "Sogno" (così si chiamava l'uomo) era salita su quel treno sola e disperata, diretto al suo paese d'origine.
Un'amore unico, da favola... il destino con loro era stato crudele. Stella era una ragazza molto timida e non sapeva ancora cosa volesse dire la parola "amore". I suoi genitori gli avevano dato un'educazione severissima (solo studio, aiuto in casa alla mamma e pochissime uscite con le amiche).
Dopo la maturità andò a studiare all'università a Milano: voleva diventare giornalista.
Lì conobbe "Sogno" il suo professore. Il suo insegnante era stato il primo uomo con cui aveva parlato. I due, ben presto erano diventati buoni amici sino ad arrivare ad innamorarsi. L'uomo era sposato e con un figlio ancora da crescere.
Per questo amore, Stella aveva dato tutta sé stessa e in segretezza fino al giorno della sua laurea. Per la donna era però giunto il momento in cui doveva ritornare a casa, insieme al suo amore; desiderava farlo conoscere ai "suoi".
"Sogno" lui l'aveva illusa che un giorno l'avrebbe seguita perché non poteva più stare senza di lei ma quando arrivò il momento non fu così.
L'uomo per paura di perdere tutto quello che aveva costruito durante il matrimonio e la responsabilità di quel figlio da far crescere, anche se l'amava, la fece andare via, sola e senza saluto.
Ero all'ultima pagina quando notai una lacrima asciutta sulla carta rimasta bianca; avvertivo il dolore di Stella!
Spinta dalla curiosità di sapere, cercai nel diario se vi erano indizi per rintracciare la donna. Trovai il suo indirizzo: "Corato" ed il quartiere "San Matteo". Coincidenza era quello dei nonni! Chiesi subito ai miei; mi dissero che si mormorava che fosse ritornata a Milano e lo avesse ricontattato; "Sogno" appena l'aveva vista aveva capito che senza lei non sarebbe stato felice.
Aveva parlato con sua moglie e lei aveva compreso. Attualmente Stella e Sogno hanno una bimba e sono felici con la loro famiglia allargata. L'amore vince!

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