love without barriers

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Sorratemi, Sorratemi, Sorratemi,
Le mie idee vanno e vengono, spero che non abbiate aspettato il seguito fino a questo momento e spero di riuscir a pubblicare più spesso, Sorratemi.

4 years later

Pov. Rosalie

Se quella mattina non l'avessi visto, non ci avrei creduto; era iniziato tutto come al solito ...
Mi ero alzata dal letto, tutta nuda solo per ricordarmi quanto fossi assolutamente perfetta, avevo fatto un bagno caldo riempendomi di schiuma, mi ero vestita, provocante, Emmet da un po le trovava tutte per fare sesso e io gli avrei dato un altra ragione per continuare quella favolosa routine. Misi un vestito nero di pelle dove "sollatura" era solo riduttivo e delle calze a rete, Damon che girava in casa nostra da qualche anno, doveva sbavare come un cagnolino arrapato. Da quando Edward era sparito subito dopo Jamie, che mi faceva pensare che fossero insieme, Damon vagabondava qua e là sempre arrapato e, quel bel fisichino è sempre divertente da infastidire, anche se Emmet restava sempre il migliore. Ogni tanto passava anche Stefan, Elena e Lexie. Ma dovevo ammettere che avrei preferito vedere o Edward o Jamie, o solo sentirne solo notizie. Poi ero scesa di sotto ... e ora fissavo la vetrata di casa nostra, come metà dei componenti della famiglia. Stavamo guardando due lupi, uno bianco più piccolo che giocava e ricorreva l'altro, nero con occhi rossi, appena più grosso. Sembrava che non ci notassero nemmeno. Non sembrava volessero far altro che divertirsi per conto loro. Ma non erano lupi normali, no erano enormi, minimo alti come un essere umano e quello nero lo era ancora di più. Erano licantropi o almeno, il nero lo era di sicuro; altro boh poteva essere di tutto. La cosa però che faceva paura era che intorno a loro, con una distanza di sicurezza di almeno 6 metri ce ne erano almeno un altra ventina che li guardavano giocare.
Poi non so dopo quanto il lupo bianco si girò verso di noi con un umana aria divertita. Sembrava ci prendesse in giro e anche bellamente. Tirò fuori la lingua, guardò il nero che però non sembrava convinto e fece un salto ... e il mio caro fratellino, del tutto nudo di cui nome faceva, Edward ci guardava ridendo. Damon improvvisamente si illumina e gli corre in contro, ma come me forse anche metà della famiglia, guardava a bocca aperta il fisico di lui. Edward non era mai stato quello forte, lui era quello intelligente, scaltro, menefreghista ... ma in quel momento, era l'immagine spiccicata del David di Michelangelo. Aveva il viso più maturo, una leggera barba chiara come il suo colore di capelli e gli occhi per qualche momento ondeggiavano tra il color oro di vampiro e il verde di quando era umano. Come mai? Insomma i vampiri erano immutabili! E come mai era un lupo fino a venti secondi prima?
-mio fratello è tornato a casa!- urla Damon infrangendo la retta via dei miei pensieri Edward sorride poi accarezza il pelo del lupo nero che lo guarda quasi in pena, come se non si sentisse a su'agio.
-Damon, Damon, Damon ... non sei cambiato di un giorno Dracula del cavolo ... hai trovato la tua strada o continui a girare intorno a Katherine ed Elena?- chiede con un mezzo sorriso sfarzosamente trattenuto.
-ricordarti che devo fare due chiacchiere con Stefan, mi deve dare molte spiegazioni- dice prolungando di molto la "o" di molte. Poi Damon piega leggermente la testa mentre che il lupo nero gli passai dei jeans scuri. Edward li infila e i due amici fraterni si abbracciano, come se uno dei due fosse appena tornato dalla guerra.
Ridono come due ragazzini e si spingono amichevolmente, come sempre.
-sono felice che tu sia tornato!- dice Damon al settimo cielo.
Il mio sguardo sul lupo nero che si è bellamente disteso sul prato e sbadiglia mentre riprende fiato. Anche a Edward cade l'occhio su di lui e mi accorgo che entrambi non riescono a smettere di guardarsi, si controllano e proteggano e comincio a non capirci nulla.
-in verità una tipa l'avrei trovata- Edward sobbalza dal suo mondo "fissa lupo" alle parole di Damon. -ma non so bene come gestire la cosa, lei è un mutante che non sa di esserlo perché i suoi poteri sono impercettibili, si chiama Ginevra Nemesis- anche il lupo lo guarda male. -anche se qualche volta mi capita di pensare a Jamie- ora è solo Edward che lo guarda male.
-pensi a Jamie?- chiede come schifato.
Lui alza le spalle. -tu no?- il lupo ridacchia perché che si sente come un gorgoglio nell'aria.
Edward ride forte anche e accarezza il lupo nero.
-oh no, certo che no- dice stupendoci. -io non penso minimamente alla mia donna, ormai da 4 anni che pur amandomi continua a dire di no quando le chiedo di sposarmi- dice l'ultima frase in modo sarcastico, leggermente con la voce più alta in modo come per dire che vuole farlo sentire anche a lei. Ma é solo il lupo che reagisce, rigirando lo sguardo.
E in quel momento io e forse il resto del clan, finalmente capiamo, il lupo È Jamie. La nostra Jamie. Vado vicino, barcollo sul tacchi perché l'erba me li fa sprofondare.
-sempre bellissima Rose- mi dice sorridendo Edward e gli sorrido a mia volta anche se non sembra molto interessato.
-Jamie?- chiedo e come immaginavo il lupo nero si accuccia facendo in modo di sembrare ancora più piccola di quanto non sembri in quella posizione.
-se si sentirà pronta...- dice soltanto Edward poi lancia un'occhiata al lupo e poi al branco. Il lupo nero si alza e ulula, poco dopo gli altri lo fanno a seguito.
-che sta succedendo?- chiede Alice che è appena uscita.
-i lupi stanno avendo una riunione ... devo seguire la conversazione- dichiara. -all'Alpha non si disobbedisce, per quanto sia la mia ragazza- dice facendoci l'occhiolino. -mi fate un favore? Mi tenete i jeans e mi prestate una camicia qualsiasi?-
Annuisco e lui si gira cavando giù i jeans poi con un salto è tornato il lupo bianco di prima.
Mio fratello è tornato, ma non so cosa succederà d'ora in poi.
Jamie, Alpha dei lupi col consenso di tutti gli altri, decidono di restare, di unirsi al clan Black ma di girare alla larga.

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