Capitolo 13: Di nascosto

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Mi sono dovuta calmare un po', prima di farlo.

Sono dovuta rientrare in casa, ho dovuto camminare in cerchio e guardare alla finestra tutto il tempo, mordendomi le nocche e le unghie a causa del mio nervosismo.

Ho dovuto mangiare anche se Jeff non mi ha detto di farlo. Mi sono sentita in colpa e ho pensato di vomitare, ma Jeff non vorrebbe che io sporcassi il pavimento.

Ho aspettato fino a sera. Ingrid è stata in casa tutto il giorno. Con il calare del sole, però, l'ho vista uscire dalla sua casa, truccata e vestita con una gonna corta e una canottiera.

Per entrare in casa sua ho usato due forcine. Probabilmente era andata ad una qualche festa, ed io avevo tempo per informarmi.

Aprendo la porta dell'appartamento mi sono ritrovata davanti ad un piccolo salotto-cucina con un divano rosso a due piazze dove mi sono seduta. E ora sono qui, immersa nel caos che evidentemente non caratterizza solo la camera da letto. Accendo la televisione, tenendo basso il volume, e inizio a fare zapping. Nessuna notizia recente su Jeff. Jeff The Killer uccide tre vittime, qualche folle avverte gli uomini che Jeff è il Tristo Mietitore e che sfuggirà sempre alla polizia, gli zii Madge McDonald parlano di lei e dicono che era sempre stata una bambina gentile con tutti.

Odio i miei zii. Da quando sono sparita, ho potuto vedere alcuni commenti riguardo a me da parte loro, sui giornali, ascoltando le persone parlare per strada.

Sembrano sempre tanto preoccupati, mentre tutti pensano che io sia una prigioniera di Jeff, o che forse lui mi ha già uccisa. Piangono lacrime di coccodrillo davanti alla televisione, per suscitare compassione.

In fondo, se la ridono.

"Grazie al cielo quella ragazza è sparita! Speriamo che sia pure morta, mi farebbe davvero piacere l'idea che quella bambina problematica fosse sparita dalla faccia della terra"

E poi, quando parlano

Nella piccola stanza affollata, su un tavolino quadrato, sta anche un computer portatile, affiancato da bicchieri di plastica dai fondi ancora pieni di birra, un paio di magliette appallottolate e, non ho idea del perché, una mazza da baseball.

Apro il computer, scoprendo che c'è una password. Sbuffo, richiudendolo con rabbia e tornando alla TV. Continuo a seguire notiziari.

Parlano tanto di Jeff, ma non parlano della sua scomparsa. Non è stato arrestato.

Da un certo punto di vista è un sollievo, ma da un altro davvero non capisco. Cosa può essergli successo?

Sento l'ansia crescere, ho la nausea. Se fosse morto? Oddio se fosse morto?

Non potrei più vivere, non potrei più fare nulla. Mi lascerei morire come un animale ferito.

Mi ranicchio sul divano e mi stringo le gambe al petto.

Non può essere morto, non può. È tutto quello che ho. Nella mia vita c'è lui e lui solo. Senza non sono niente, senza sono vuota. Sono sempre stata vuota, poi è arrivato lui.

Sento la porta che si apre.

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